Oh Letizia....
03/11/22
Letizia Moratti è stata la peggiore ministra di istruzione e università di cui abbia memoria. Ha smantellato il vecchio sistema "dimenticandosi" di proporre uno nuovo e lasciandolo a languire per dieci anni.
Letizia Moratti ha asservito la RAI agli interessi di Mediaset.
Letizia Moratti ha devastato le finanze del comune di Milano lasciando il peggior debito mai visto.
Ha tradito il suo stesso partito che l'aveva candidata andandosene dopo aver perso con Pisapia, ma tenendosi l'auto per intenderci.
È salita al Pirellone solo per tornaconto personale, fregandosene della crisi sanitaria che stava vivendo la Lombardia.
Se ci fosse un minimo di serietà candiderebbero un Pisapia, invece di stare a corteggiare Letizia Moratti...
Read more...Benito...
13/10/22
Un paio di aneddoti riguardo a Ignazio BENITO La Russa.
A Milano era noto il cosiddetto "Metodo La Russa": nei 6 mesi prima delle elezioni, si faceva una circolare dicendo di non fare multe, soprattutto evitare i divieti di sosta in modo che i cittadini fossero piu' inclini a ri-votare Albertini o Moratti. Ovviamente, mica era una circolare ufficiale in carta da bollo, era una "comunicazione interna verbale". Il buon Ignazio Benito sapeva che soprattutto le multe per divieto di sosta hanno un impatto negativo sulle elezioni.
Sempre legato a lui, c'era anche il Metodo "De Corato", vice-sindaco di Milano e delfino di La Russa. Il metodo per i locali notturni (pub, discoteche, sale concerti) era semplice: o pagavi il pizzo alle famiglie di Paterno' (da cui viene la famiglia La Russa) oppure il Comune (cioe' De Corato) ti manda un'ispezione igienico-sanitaria da cui risulti sicuramente inadempiente in qualcosa. La cosa era raffinata perche' non c'era collegamento formale fra il pizzo pagato ai siciliani e i controlli comunali fatti a Milano.
Read more...D’una serata per niente fluida, trattando un tema scottante.
24/07/22
Lasciando stare come mai, ho avuto una serata in cui ho guardato sia Transformers I che Downton Abbey. Difficile immaginare due mondi più distanti, devo dire che la serie è elegante, raffinata, colta e piacevolissima, l’altro rimane una delle peggiori porcate all’americana… ma quello che mi hanno colpito i ruoli femminili. Da una parte, Megan Fox incarna la gnoccolona pin-up: non solo lei ha -come dire- una naturale predisposizione estetica, ma anche il ruolo che le hanno cucito addosso (bambolona barbie che lascia il giocatore di football per l’eroe sfigatello e lei, ovviamente, si intende di motori per solleticare i più banali stereotipi maschili). Dall’altra, le sorelle Crawley, eleganti, raffinate, una con un carattere forte, l’altra all’opposto; una con vari spasimanti di cui nessuno sembra mai andare veramente bene, l’altra alla disperata ricerca di un qualche amore che sembra esserle negato. Potrei andare avanti, ma mi fermo qui per dire quanto siano diverse le rappresentazioni della donna: da una parte la gnoccolona che si appassiona di motori, ma dall’altra (e mi limito alla sorella grande) Lady Mary Crawley dal carattere forte che sfida gli stereotipi aristocratici e lavora occupandosi della gestione del patrimonio terriero.
Ecco, racconto
queste cose per prendere due estremi di personaggi femminili. Questa breve
prospettiva serve per mostrare quanto possano essere diverse le figure
femminili, mentre temo che ci sia ancora troppo forte lo stereotipo che l’unico
modello di donna debba essere quello alla Megan Fox, una barbie in cerca del
suo maschio alpha. Ecco, no. Le sorelle Crawley sono una visione molto avanzata
e io ringrazio che nel mondo in cui vivo c’è molto della varietà delle figure
femminili (ma anche maschili) di Downton Abbey e molto poco della
banalizzazione americanata di Transformers.
Perché’ racconto
questo? Perché’ credo, vedo un’esagerazione nella storia della fluidità di
genere. Mi pare che la fluidità di genere, un’estremizzazione poco utili della libertà
all’americana assai poco capita in Europa, sia esagerata. Da un lato, apprezzo
tipo i Maneskin quando vogliono smantellare il mito del maschio alpha all’americana,
il quarter back che ha l’intuito vincente e porta la squadra a fare meta con le
cheerleader che lo osannano in attesa di poter essere la prescelta, la Megan
Fox di turno. Quell’idea, che grazie al cielo in Europa mi sembra meno
predominante, esiste in figure come le Olgettine di Berlusconi, è alla base di
una certa cultura che oscilla fra maschio alpha e patriarcato. La fluidità di
genere mi pare un’esagerazione perché’ si riconosce che il ruolo maschile possa
essere esclusivamente quello di maschio-alpha/patriarca e quello femminile di
barbie sottomessa in cucina e a letto. Inoltre, non è che tutto sia sessuato,
un pensiero che pervade di pornografia fino a Domenica In. Lo spiegava bene il
corpo delle donne tanti anni fa: il problema non sono i siti porno perché’
offrono quello che ci si aspetta, ma il fatto che il linguaggio pornografico è
diventato la normalità della cultura della comunicazione. Le foto Instagram/Facebook
devono emulare quella pornografia su schermo che poi nella realtà non esiste e,
non esistendo, crea disagio. In quel disagio, nasce una certa fluidità che, in età
da teenager, mi sembra crei solo confusione. Sia chiaro, essere contro la fluidità
è diverso da omosessualità. Gli omosessuali hanno sviluppato una loro identità
sessuale, i fluidi mi sembra facciano solo confusione. Il problema si pone
soprattutto quando la sessualità pervade tutta l’identità: crediamo veramente
che un calciatore sia diverso se ama una donna o un uomo? No, un calciatore
conta se fa gol, non per chi ama. Altrimenti, il sesso diventa tutta l’identità
e questo mi pare assai sbagliato. Se non sei un maschio alpha, allora non è
detto che devi essere fluido. Sul piano biologico, la stragrandissima maggioranza
sono binari e i pochissimissimi che non lo sono, hanno sbilanciamenti ormonali
problematici. In mezzo, c’è moltissima psicologia in cui la società influenza
in maniera determinante l’identità sessuale sia proponendo un unico modello possibile
(maschio alpha e la sua barbie), sia pervadendo di sesso tutte le
rappresentazioni sociali (calciatori gay? E allora???).
Ecco, credo che
il discorso sia sufficientemente confuso, scritto di getto, pieno di
imprecisioni e salti logici, ma almeno mi è servito per avere un primo appunto.
Buona giornata.
da guardare
07/07/22
Un docu-film da guardare. Perche' siamo diventati delle micro-tribu' che non si parlano, non si capiscono piu'. Peggio, guardiamo le altre e le consideriamo irrimediabilmente stupide. Se nel medioevo non ci si conosceva, ora guardiamo la tribu' accanto e passiamo il tempo a dire quanto e' spregevole e questa cosa ci gasa all'interno della nostra tribu'. Trovo che le peggiori siano le tribu' dei ricchi privilegiati che si ritengono pure educati perche' magari ricoprono lavori importanti. Allora, piuttosto, meglio un po' di sano paternalismo, piuttosto che questo disprezzo per chi sta sotto. Colpa delle tecnologie? No, colpa di un modello di business deregolamentato perche' fondamentalmente transnazionale. Viviamo un tecno-medioevo dove gli stati si fanno la guerra e le multinazionali i profitti.
Anche a livello teorico, il caso della digitosfera e' interessante perche' e' un ambito ancora in velocissima evoluzione: cio' che era vero 2 anni fa, ora probabilmente non lo e' piu' e tutto e' radicalmente cambiato. Tutto.
Read more...Referendum 2022
31/05/22
Ringrazio questi MERAVIGLIOSI referendum che mi danno la possibilità di parlar male di quelle fazioni politiche che li hanno promossi, cioè Lega, Radicali, Azione e +Europa con l’interessato sostegno di Forza Italia Viva e altri d’area. Già il fatto che Salvini, Calenda e Bonino si trovino d’accordo è un buon inizio per far capire come la penso, ma veniamo al merito perché qui non è questione di antipatie personali, ma le proposte che hanno fatto vanno conosciute per rendersi conto dei proponenti.
Innanzitutto, il
metodo perché si propongono dei quesiti decisamente tecnici e complicati a
referendum abrogativi che quindi possono solo rimuovere alcuni tasselli di legge
all’interno di strutture molto complicate che quindi non verranno sostituite.
Come se non bastasse, i referendum vengono su materie su cui il Parlamento sta
legiferando e questo la dice lunga sulla cultura istituzionale dei suddetti
promotori. Ma veniamo al merito dei quesiti.
Il primo quesito è
un capolavoro di indecenza. I promotori chiedono che venga abolita la regola
per cui, chi ha subito condanne gravi non possa ricoprire incarichi pubblici.
Vale la pena commentare? Cioè, in Italia c’è una legge finalmente giusta per
cui se hai commesso un reato GRAVE contro lo Stato non puoi essere eletto e
Salvini-Calenda-Bonino chiedono di toglierla? Andiamo avanti, si va dalla
separazione delle carriere fra magistrati e giudici, storico cavallo di
battaglia del Berlusconi degli anni d’oro, al fatto che gli avvocati dovrebbero
giudicare le condotte dei giudici, tipo che l’avv. Taormina dovrebbe poter far
licenziare il giudice che ha condannato Berlusconi. Semplifico, ma neanche
troppo. D’altronde si sa che Bonino ha sempre salvato il governo Berlusconi
quando gli mancavano i voti di fiducia in parlamento. Si arriva fino a cose più
tecniche tipo che i membri nominati dal parlamento (cd. “laici”) dovrebbero
poter intervenire nell’autogoverno della giustizia, rimuovendo il principio di
divisione dei poteri tanto chiaro al vecchio Montesquieu. Per intenderci, questa
è la direzione applicata da Orban e Kaczynski che li ha portati a essere
considerati delle “post-democrazie”. La giustizia deve occuparsi di applicare
le leggi e deve farlo senza subordinazione al Parlamento.
Io credo che per
avere un’Italia anche solo minimamente dignitosa dovremmo non solo rigettare
questi quesiti da repubblica delle banane, ma anche isolare chi osa sostenerli.
Se Salvini sappiamo che è Salvini, che mi dite degli altri? Come si può volere
che chi ha commesso reati contro lo stato venga eletto a rappresentare lo
stato? Come si può volere che degli avvocati, che lavorano su mandato dei privati,
intervengano nella valutazione delle carriere dei magistrati, che invece devono
lavorare in nome della costituzione e della legge? Ma soprattutto, chiunque abbia
la minima cultura del diritto dovrebbe rendersi conto che sono temi che non
andavano messi a referendum! Chi invece non ha mai fatto diritto, ma ha
passione politica può vedere in questi referendum la possibilità di realizzare
quella riforma della giustizia che Berlusconi voleva 20 anni fa. Ha senso? Dai…
Ma che film i traslochi
Imparo che dopo aver condiviso esperienze emotivamente intense, poi si fa fatica a evolvere quando le fasi della vita cambiano. Esperienze intensamente positive ti pervadono e possono attirare la volontà di fare anche di piu’, arricchendo ulteriormente.
Ma poi la vita scorre, cambiano esigenze e fasi desideri, ma rimane quell’aspettativa che ormai si e’ creata per quel passato così importante. Se però quell’esperienza non si nutre, si finisce per arrovellarsi in vicende che portano via serenità. Mi vengono in mente le famiglie che litigano per l'eredità lasciata, quella casa d'infanzia da cui non ci si vuole staccare e non si vuole ammettere che non e’ piu’ funzionale.
Questo l'ho imparato in molti traslochi.
Dire la verità
16/05/22
C'è una frase del famoso psicologo Lacan che una volta lessi da qualche parte e che recita più o meno così.
"Io dico sempre la verità, ma mai tutta la verità perché la verità è talmente complessa che le mie parole non bastano".
Mi colpì perché incredibilmente vera. L'ho fatta mia perché mi rendo conto che in un discorso é difficilissimo, di fatto impossibile dire tutto quel che ci sarebbe da dire. Ovviamente mi riferisco ai temi di cui vale la pena discutere, per gli altri può bastare uno status Facebook.
Credo sia importante avere consapevolezza che le parole di una persona, per quanto detto con animo veritiero, non riescano a rappresentare tutta la verità. I miei amici dicono che faccio discorsi troppo lunghi, vero, ma è necessario per dire la verità. Inoltre, Morin mi ha insegnato che la verità é complessa, cioè che nella verità ci sono sia A che non-A. Il principio di non contraddizione aristotelico non regge quando si vuole affrontare una realtà complessa. Aristotele va bene per le questioni complicate, che non sono lo stesso di quelle complesse.
Chiudo dicendo che oggi abbiamo anche la fortuna di poter avere comunicazioni multimediali. Questo ci permette di scegliere quale media utilizzare per comunicare, sebbene questa abbondanza di strumenti non significa che noi siamo sempre in grado di apprezzarne le differenze.
Ecco niente, stasera volevo condividere questo pensiero di giornata.
Read more...Per affrontare questi tempi difficili
05/03/22
Un primo modo per affrontare questa crisi in Ucraina sarebbe di chiudere parecchi siti di informazione italiana, a partire da Repubblica.it.
La morbosita’ con cui seguono il conflitto, l’ansia che vogliono generare per attirare qualche click pubblicitario in piu’ e la totale irresponsabilita’ nel ruolo sociale dell’informazione sono i fattori che rendono questi siti pericolosissimi. Generando un diffuso senso di angoscia, soprattutto tra una popolazione di lettori che si vorrebbe "la buona piccola e media borghesia", questo tipo di informazione mina la capacità di molte persone di agire lucidamente.
Saranno 15 anni che ho smesso di leggere Repubblica.it e lo considero il peggior servizio d’informazione all’Italia, ma -ahimè- altri giornali hanno seguito lo stesso percorso, dalla Stampa al Corriere della Sera. Se il Fatto Quotidiano aveva almeno quell’impronta semi-grillina che poteva giustificare un certo taglio, l’errore e’ pensare che Repubblica rappresenti quell’area moderato-progresista, benpensante e ‘educata’ d’Italia.
Il confronto col Belgio e’ imbarazzante. I quotidiani belgi non sono esattamente pietre miliari del giornalismo, forse solo la Libre Belgique, ma almeno evitano quella morbosita’ pornografica che finisce per far perdere lucidita’ al lettore che clicca solo sulla prossima photogallery.
Ecco, chiudere siti pseudo-benpensanti come Repubblica aiuterebbe molte persone ad affrontare questa (gravissima) situazione con piu’ lucidita’, con maggiore saggezza eapertura al dialogo e volontà di comprensione. La censura é sempre sbagliata, per cui mi limito a sperare che i miei amici piú saggi scelgano di evitare siti di presunta informazione che hanno il solo risultato di far perdere luciditá senza aiutare la comprensione dei fatti.
Read more...Strategia prevedibile
24/02/22
La uso sempre nei videogiochi, ma non pensavo che questa "sorprendente" strategia funzionasse nella realtà.
Ammasso truppe al confine dicendo al computer che tanto non è per attaccarlo. Lui ci crede perché se l'ho detto sarà vero. Poi però lo attacco e vinco io la partita perché è evidente che era un bluff, anche abbastanza pacchiano e prevedibile. Lui ci casca sempre perché non ha memoria delle partite precedenti dove l'ho già fatto e soprattutto perché non capisce che io sto giocando per vincere.
Ecco, l'Europa mi pare decisamente imbelle, non reagisce a una strategia banale e prevedibile, si fa cogliere sempre impreparata a qualunque mossa. E pensare che qui a Bruxelles é pieno di gente che se ne dovrebbe occupare...
Read more...storia semiseria
10/02/22
Forse non tutti sanno che…
…la storia del Belgio ha alcuni dettagli strepitosi!