Parliamo di politica e dinamiche socioeconomiche.
10/07/25
Prendiamo il caso del governo Meloni in Italia. Mi pare chiaro che sia basato sul mantenere il consenso di USA di Trump come ideologia, insieme all’amicizia per la Cina perché è da questi due paesi che deriva l'attuale ricchezza dell’Italia, almeno del suo ceto dirigente. Di certo non dalla Germania, che può permettersi di essere autonoma, né dalla Francia che conta sempre meno. L’Europa non è più uno spazio economico di riferimento che possa promettere grandi margini di crescita per l’Italia, allora meglio essere vassalli privilegiati di USA e Cina. Una ricchezza esogena perché tanto la domanda interna non sostiene l’Italia più da tempo. Il mercato europeo non promette né garantisce a un'elise italiana di restare al potere, come poteva essere col governo Prodi. Berlusconi garantiva una ricchezza italo-italiana che equilibrava gli interessi di Germania e USA, ora conta essere amici della Cina e del suo fedele vassallo russo.
La questione
teorica è capire quali industrie/settori economici guidano la ricchezza di un
paese e se questi sono interni o esogeni. Questo discorso lo si può applicare
anche ad altri. L'ho imparato dalla lezione di Barbero sulla guerra civile americana:
il sud agricolo dipendente dalle esportazioni di cotone vs il nordest
industriale che voleva affrancarsi dalle industrie inglesi. A un certo punto, l’Ovest
si schierò col Nord perché’ c’erano maggiori margini di crescita contro un sud
agricolo ormai stagnante. Una dinamica simile con l’Italia unitaria, dove le élite
industriali/liberali di Piemonte e Lombardo-Veneto videro un’opportunità di
affrancarsi dall’arretratezza del sistema austro-ungarico e si portarono dietro
il centro-sud dove vedevano margini di crescita per i loro interessi. In
effetti, l’Italia riuscì a unirsi e il triangolo Milano-Genova-Torino divenne
un centro di grande rilevanza. In Europa quali sono le industrie che guidano il
consenso, tipo il settore auto in Germania che coi sindacati ha alimentato
decenni di SPD o l'Italia di Prodi...
Tutto questo, serve
infine capire che l'assenza di alternative a Meloni nasce dal fatto che non
esiste una alternativa politico-economica e, se anche ci fosse, ormai l'Italia
è talmente dipendente dall’estero, che viene bloccata. Lo dimostra come il presunto
sovranismo non osi mai schierarsi contro le influenze cinesi o americane, un
palese contrasto con l’ideologia autarchica dei fascisti originali. Chi ha
interessi e risorse per creare una alternativa a Meloni? Se Schlein volesse
essere un’alternativa, su quali settori socioeconomici dovrebbe puntare? Quale
alternativa di sviluppo potrebbe promuovere? Brexit fu giustificata dall’idea
che l’Europa non offriva più margini di crescita al Regno Unito, mentre Russia
e Arabia sembravano molto più promettenti. Non sono sicuro che quella visione
fosse corretta, ma di fatto vinse.
Ecco, la politica
si può capire solo se intersecata a queste dinamiche socioeconomiche e non mi
pare di dire niente di strano: quali sono le forze che oggi possono contrastare
una politica stile Von De Leyen + Meloni?
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