L'errore, tutto politico/pastorale, della Chiesa di Benedetto XVI

29/06/07

Questa notizia era attesa: Benedetto XVI ripristina la Messa in latino col chiaro intento di riavvicinare gli ultra-conservatori scismatici di Lefebvre, relativamente importanti solo in Francia.

Si tratta di una scelta pastorale/politica profondamente sbagliata perché molto costosa in termini politici (Lefebvre fu molto ostile al Concilio Vaticano II, il più alto momento spirituale del XX secolo, e non è molto amato dai Vescovi) e segna, a mio avviso, un grave errore di impostazione politico-pastorale: perché rincorrere gli ultra-conservatori?
Evidentemente sono gli ultra-conservatori quelli che Benedetto XVI vuole nella Chiesa di Roma, ma non sarebbe più saggio cercare nuovi linguaggi per parlare ai giovani? Sono le nuove generazioni quelle su cui investire, ed il Papa re-introduce il latino???
Dopo la controversa vicenda tra Ratzinger ed i Francescani, ora inseguire i Lefebvriani significa veramente arroccare la Chiesa in posizioni sempre più conservatrici allontanandola da linguaggi dei più giovani.

Peccato, io ho sempre l'illusione che il Vangelo sia un messaggio valido anche per il XXI secolo, basterebbe solo aggiornarne il linguaggio ed invece leggo con grande rammarico che si inseguono solo quelli del Concilio di Trento, sminuendo l'onda lunga della rivoluzione spirituale che portò il Concilio Vaticano II. Rileggessero gli atti di quel Concilio e sarebbe sufficiente, a distanza di anni sono ancora incredibilmente validi ed attuali.

1 commenti:

Anonimo 1 luglio 2007 alle ore 19:09  

Penso che tu abbia ragione...
la Chiesa, con l'ascesa di Benedetto XVI, ha purtroppo fatto molti passi indietro nel suo rapporto con la generazione giovani.
Dobbiamo soltanto sperare in un nuovo corso della Chiesa... più aperto e meno intransigente.

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