curiosi cortocircuiti accademici

15/09/10

La prima reazione è di sconcerto: a Bologna, stanno dalla parte dei padroni!!! Poi ci pensi, forse ha ragione il Rettore: se si passa dalla didattica fatta a gratis dai ricercatori a docenti a contratto esterni, forse al Ministero capiranno quanto questo cambiamento costa e, quindi, quanto vale la didattica che i Ricercatori svolgono.
Spesso, non ci si rende conto del valore di certe cose finché non ci tocca di pagarle: per anni, l'università si è retta su un sistema simile. Il patto era che gli accademici accettavano di farsi pagare una fame in cambio della totale assenza di controlli, di valutazione e di indirizzo dall'alto.
Il Rettore dell'Alma Mater sta, forse, cercando di sovvertire questo sistema con una grande provocazione, contro la Destra capace solo di far tagli e contro i sindacati tesi a tutelare lo status quo.
Il problema è che questo ragionamento è troppo difficile da spiegare in un ambiente in cui la comunicazione non può essere più lunga di un titolo di giornale...

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