frammento casalingo
30/10/08
Stasera ho tenuto una piccola, piccolissima e profondissima festa. Si festeggiava il fatto che Io e Anais abbiamo fatto il cambio di cucina per cui io non devo più andare al piano di sotto, ma ce l'ho qui di fianco alla mia stanza; lo stesso per Lei che prima doveva salire dal piano di sotto e venire sul mio piano per cucinare.
Un cambio di appena una cucina, una chiave, un piano in scale da non dover più fare, eppure era come ricomporre il frammento di una casa. Ho festeggiato semplicemente cucinando, offrendo a Anais, questa bellissima ragazza francese, e ad un'altra cara amica italiana (genovese) con cui sento di condividere la coabitazione in questo studentato (in particolare, la cucina).
Ho cercato di rispettare la tradizione italiana delle mie terre: tortelloni con formaggio Parmigiano -Reggiano e antipasto/secondo con (simil) piadina e Prosciutto Crudo di Parma. Entrambi certificati dai Consorzi di Parma, la piadina in realtà era un surrogato (erano tortillas di una qualche marca di chissà dove, ma tanto sembrano "abbastanza" uguali...) ed i tortelloni di una qualche marca sconosciuta, ma d'altronde era il meglio che sia riuscito a trovare in questa festa improvvisata (budget permettendo). Comunque era buono, Anais e Gaia hanno apprezzato. Anais ha fatto un superbo aperitivo di bruschette francesi, mentre io avevo preso il Primitivo del Salento a ricordare il legame con una terra che mi ha fatto innamorare quest'estate. Anais ha pure provveduto con i calici ché bere un buon vino nei bicchieri di carta non va bene. Gaia è arrivata in ritardo, ma con un suo sorriso glielo si perdona.
Condividiano le stoviglie improvvisate che abbiamo (in realtà sono di Gaia...), nessuna tovaglia ché dobbiamo ancora comprarla. Il vino scorre semplicemente, ma senza sbronzarci ché non sta bene per gli Europei oltremanica. Sembrava un desco familiare, anche se improvvisato come gli esuli. Certo, la nostra situazione non è affatto disperata, dobbiamo solo organizzarci.
Pensavo alla benedizione che i Nonni davano al desco familiare, penso alla terra da cui venivano i nonni dei miei nonni, penso a quanto fosse lontana Londra per loro, sempre che anche solo ne conoscessero l'esistenza.
Penso al piacere di vedere i loghi dei consorzi delle mie terre, il Primitivo salentino che scorre, ma sempre con moderazione ché non è tempo di esagerare.
Io e Anais abbiamo inventato una cerimonia improvvisata per lo scambio delle chiavi delle due cucine, tutto in sobrio stile repubblicano ché Italia e Francia non amano le corone.
Poi si va a studiare ognuno nelle proprie stanze, Gaia e Anais lavano le pentole al volo con un gioco di squadra ché se l'Europa fosse così unita sarebbe veramente bellissimo. Io riordino la nostra piccola cucina.
Mentre scrivo, ho dietro di me la bottiglia di primitivo avanzata: una goccia colata sull'etichetta si confonde tra una lacrima e una ferita per la nostra piccola patria lontana, arroccata tra vallate che si aprono sulla pianura del grande Fiume Po.
Penso a come festeggiare Sant'Ambrogio in questa terra lontana...