difesa (il)legittima di cose personali
22/08/09
L'altra sera a cena si discuteva di alcune confidenze e cose personali di un amico. Discutendone, un'amica comune mi ha accusato di mancanza di sensibilità e rudezza. Premesso che lei non ha alcun titolo per permettersi quest'accusa (ma questa è un'altra storia), riprendo un tema di cui ho già parlato tempo addietro.
Spesso, bisogna dire quello che la gente non vuole sentirsi dire, aiutarli a ragionare offrendo un punto di vista non scontato. Le confortanti certezze ce le creiamo già da soli per darci la ragione che vogliamo avere. Al contrario, provocazioni, sdrammatizzazioni, nuovi stimoli sono quello che servono, fintanto ché non si riesce a maturare una decisione profonda e radicata nel cuore e nella mente. Mi diverto spesso a sdrammatizzare certe decisioni sofferte perché solo quando sappiamo ridere di una nostra decisione importante allora è veramente una 'nostra' decisione. E poi bisogna cercare di capire la razionalità della persona, non solo il suo problema. Certe persone pensano troppo, altre non prestano attenzione alle cose: ecco, questo andrebbe considerato più che il problema in sé.
Sono rimasto offeso da quell'attacco, da chi sa far parlare ma raramente ascoltare, partner per una birra in un porto, ma poco di più. Al contrario, ammiro che riflettendo ha il coraggio anche di decisioni difficili. Temo invece l'inerzia di certe vite.
Non nascondo il riferimento a una persona a me cara che si trascina in una storia con un ragazzo che definisce noioso, stupido, irrispettoso, ignorante e altre cose che non voglio riportare, ma che vi lascio immaginare. Le ho chiesto perché ci stesse ancora assieme e non mi ha saputo rispondere, l'ha lasciato già almeno tre volte ed è sempre tornata da lui. Ci sono rimasto male perché non accetto che le persone a me care non abbiano il sorriso sulle labbra quando parlano della persona amata. Ahimé, non è la prima volta che vedo ragazze belle, intelligenti e ingenue, ridursi così. Mi chiedo se ci potesse essere qualcosa in più da fare...
Ma in fondo "somos lo que hacemos para cambiar lo que somos" che implica che non siamo perfetti e che, comunque, i nostri sforzi dipendono da noi e quindi che potremmo sempre fare di pi. Almeno credo...
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