Un po' malinconico

08/08/12

Rientrando a Milano e re-incontrando tanti vecchi amici mi assale una certa malinconia. Innanzitutto, dico che questo post l'ho scritto non nella data in cui verrà pubblicato, ma lo faccio differito apposta affinché tempo di scrittura e di pubblicazione non coincidano e neanch'io mi ricordi quando l'ho scritto.

Dicevo, una certa malinconia nel ritrovare gli amici di una vita bevendo, ridendo e scherzando come si sa fare quando ci si conosce da una vita. Forse, è che a me piace l'effetto amarcord. Forse, non tutti capiscono che andare all'estero, ad una certa età, non è più il desiderio di scoprire il mondo ché quello, almeno in una certa misura, l'ho già fatto. Andare a Bruxelles è per me una necessità lavorativa e professionale. Un obbligo per non morire di depressione impiegatizia e sfruttamento baronale. Andare all'estero è una necessità per sopravvivere e non rassegnarsi ad una vita lavorativamente repressa e depressa. Andare all'estero è un sacrificio enorme sul piano affettivo.

Sia chiaro: io a Bruxelles ho trovato persone splendide, bellissime, con percorsi di vita incredibili. L'incontro con queste persone è per me motivo di grandissimo arricchimento personale, un valore ineguagliabile per la mia vita. Lo è per Bruxelles come lo fu a Grenoble o London ma, in piccolo, anche a Lyon e Dublin, Edinburgh e Toronto.Ma conoscere queste nuove storie è stato, purtroppo, collegato al dover perderne per strada altre. E non certo per necessità, quanto per obbligo.

Ho in me una grande rabbia ed amarezza. Per anni, ho pensato che l'Italia potesse offrirmi condizioni lavorative di rango europeo dove poter avere una carriera europea nella terza città più grande d'Europa. Ahimé, non è così ed il paese è scivolato in un avvitamento su stesso umiliandolo con Berlusconi e mettendolo al tappeto con una crisi economica non-italiana che ha trovato assoluamente impreparato un paese sfiancato da mafie e clientelarismi, miopia e gerontocrazia.

Ecco, con questo rammarico volgo il mio sguardo alla prossima ripartenza, se e quando arriverà. Ché si sia nomadi e turisti di questo mondo, l'ho imparato. Ma esiste anche una necessità di piantar radici ché le mie le avevo, ma poi non mi portavano sufficiente nutrimento. Se qualcuno vuol portar fior et frutto n'ha bisogno...
Sì, sogno il mio paese al fin dignitoso...

2 commenti:

Unknown 8 agosto 2012 alle ore 12:37  

cit.

"Mi ricordo che ho un ricordo
Spero che non me lo scordo
Un ricordo di fanciullo
Che mi dona sicurezza
E per non dimenticarlo
Io mi alleno a ricordarlo
Ma dimentico il presente..."

D21 14 agosto 2012 alle ore 18:33  

citazione raffinata...

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