pensieri concreti
27/02/14
Questo articolo è di quelli da togliere il sonno. Numeri, fatti e cifre che parlando di un chiaro ed evidente fallimento dell'UE e delle altre istituzioni che si sono occupate della Grecia. Un bagno di realtà molto poco piacevole, ma da farsi in vista delle prossime europee.
Non dimentichiamoci che l'UE ha un chiaro colore politico che sono larghe intese dominate dal PPE che ha persone come Barroso, van Rompuy e la netta maggioranza al Consiglio UE. I sondaggi dicono che il prossimo Europarlamento sarà invece a maggioranza relativa PSE, ma Schulz ha già fatto capire che vorrebbe rinnovare l'asse col PPE in una riedizione delle larghe intese UE un po' sulla falsa riga di Grecia, Italia e Belgio, per citarne alcuni. A questo punto, un elettore di centrosinistra ha tre opzioni:
- continuare con questa maggioranza sostenendo Schulz ed il PSE (che in Italia significa votare PD)
- rinchiudersi in un'opposizione di testimonianza votando il M5S, i Pirati o altri partiti tendenzialmente euroscettici.
- provare a sostenere Tsipras e la Sinistra Europea (che in Italia avrà una lista unitaria) sperando di cambiare questi equilibri spostando i numeri all'Europarlamento.
Il primo scenario è quello che avverrà quasi sicuramente perché PPE e PSE hanno troppa paura di restare l'uno senza l'altro per avere il coraggio di fare un governo politico a livello UE. In particolare, il PSE rischierebbe di avere una maggioranza europarlamentare diversa da quella del consiglio, dominato dal PPE con 12 seggi più molti tra quelli non formalmente allineati (si noti che dei 9 seggi del PSE, 3 sono espressione di larghe intese). I restanti sette sono più verso il PPE che il PSE e questo spiega le posizioni politiche dell'UE. Invece, avere due maggioranze disallineate fra Europarlamento e Euroconsiglio sarebbe una sfida molto interessante perché porrebbe l'UE di fronte a scelte politicamente colorate assumendosene la responsabilità.
Ne avranno il coraggio? Sono pessimista, ma Schulz dopo l'intervista a Le Monde ha perso la mia fiducia.
Non dimentichiamoci che l'UE ha un chiaro colore politico che sono larghe intese dominate dal PPE che ha persone come Barroso, van Rompuy e la netta maggioranza al Consiglio UE. I sondaggi dicono che il prossimo Europarlamento sarà invece a maggioranza relativa PSE, ma Schulz ha già fatto capire che vorrebbe rinnovare l'asse col PPE in una riedizione delle larghe intese UE un po' sulla falsa riga di Grecia, Italia e Belgio, per citarne alcuni. A questo punto, un elettore di centrosinistra ha tre opzioni:
- continuare con questa maggioranza sostenendo Schulz ed il PSE (che in Italia significa votare PD)
- rinchiudersi in un'opposizione di testimonianza votando il M5S, i Pirati o altri partiti tendenzialmente euroscettici.
- provare a sostenere Tsipras e la Sinistra Europea (che in Italia avrà una lista unitaria) sperando di cambiare questi equilibri spostando i numeri all'Europarlamento.
Il primo scenario è quello che avverrà quasi sicuramente perché PPE e PSE hanno troppa paura di restare l'uno senza l'altro per avere il coraggio di fare un governo politico a livello UE. In particolare, il PSE rischierebbe di avere una maggioranza europarlamentare diversa da quella del consiglio, dominato dal PPE con 12 seggi più molti tra quelli non formalmente allineati (si noti che dei 9 seggi del PSE, 3 sono espressione di larghe intese). I restanti sette sono più verso il PPE che il PSE e questo spiega le posizioni politiche dell'UE. Invece, avere due maggioranze disallineate fra Europarlamento e Euroconsiglio sarebbe una sfida molto interessante perché porrebbe l'UE di fronte a scelte politicamente colorate assumendosene la responsabilità.
Ne avranno il coraggio? Sono pessimista, ma Schulz dopo l'intervista a Le Monde ha perso la mia fiducia.
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