Credo che l'esito delle prossime elezioni europee in Italia dipenderà da un solo fattore che, ad oggi, non saprei valutare. Il PD è alla lacerazione interna come dimostrano le polemiche di Bersani e Letta contro Renzi. Se il PD a guida Renzi subisse una disfatta alle prossime europee, Bersani e Letta tornerebbero improvvisamente in auge. In fondo, si tratta di sacrificare qualche seggio dove in genere finiscono riciclati, seconde linee e politici che il PD non sa dove piazzare. Un suicidio del PD? Possibile, forse fantapolitica, ma conoscendo le bassezze di tali personaggi non mi sorprenderebbe. Siamo sicuri che quella base che ha sostenuto Bersani e Letta abbia voglia di tornare a votare per far vincere l'odiatissimo nemico in elezioni per seggi giudicati di pochissima importanza? Una sconfitta tattica porterebbe a resuscitare una strategia in realtà già condannata dai fatti, ma gente come Bersani e Letta sono di una razza dura a morire. In questo quadro, per esempio, ci starebbe una bella imboscata al Senato sulla legge elettorale.
Tutti gli altri fattori poi sono a mio avviso stabili: Grillo dimostra di aver maturato uno zoccolo duro, mentre Berlusconi l'ha sempre avuto. Alle Europee voteranno per fedeltà alle rispettive fazioni senza grandi novità, d'altronde tutti i sondaggi li danno stabili fra 20-25%. Gli altri partiti non riescono a incidere su questo tripolarismo, ma risentiranno dell'affluenza, probabilmente bassa, che potrebbe premiarli, dalla Lista Tsipras ai Lib-Dem di Monti.
Come andrà? Non lo so, io ho detto quale (ad oggi) credo sia l'unica incognita veramente variabile delle prossime elezioni, dal resto non mi aspetto grandi sorprese.
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