Un bell'articolo
25/03/15
Mi limito a segnalare questo link che ho apprezzato molto.
| I'm not noble and I don't believe in it. I think there're past worlds, worlds that have to come and worlds that will never be, hopefully or unlikely, my Duchy is one of these worlds. | Non sono nobile e non credo nell'aristocrazia. Credo ci siano mondi passati, mondi che devono venire e mondi che non saranno mai, per fortuna o purtroppo è così. Il mio Ducato appartiene a questi mondi. |
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2 commenti:
molto bello davvero Duca, grazie del link.
Aggiungo solo una riflessione: non penso sia stato solo il realismo nichilista a sconfiggere gli 'zapatero' e in generale I centro-sinistra di ispirazione socialdemocratica in Europa. Anche, ma non solo. Ha anche pesato molto la distanza tra il promettere una 'rivoluzione facile', un cambiamento indolore, una serie di ricette vendute come scontate e promesse come di facile attuazione che ha molto deluso l'elettorato.
Condivido che il tacciare le visioni alternative di inutile utopia e' assurdo e chiaramente culturalmente lontano dai semi del pensiero progressista. Pero' ritengo che la risposta alla mentalita' 'tina' passi dalla determinazione e comunicazione dei costi - anche se temporanei - che ogni cambiamento comporta. Solo cosi' si puo' marcare la distanza dalle destre populiste che, in stile fox-news, amplificano I problemi e semplificano le soluzioni a prescindere.
-papero
Mah, la mia interpretazione è un po' diversa. Quei governi di centrosinistra avevano ideali legati solo ai diritti civili e sociali, mentre erano del tutto carenti di politiche economiche. Era un'idea molto blairiana: politiche sociali e civili a Sinistra, politiche economiche a destra in un compromesso che permetteva di allargare l'elettorato e andare a vincere, senza capire che così si perdeva sul lungo periodo.
Al contrario, una vera Sinistra, si sarebbe impegnata in un ragionamento anche economico che, cioè, comprendesse una riflessione su costi e benefici di un approccio alternativo a quello neoliberista dominante e che ormai accomuna socialisti, liberali e popolari.
Sono fermamente convinto che si debba avere il coraggio di fare un'opera di culturizzazione politica, un'educazione che porti ad una riflessione pubblica capace di andare oltre l'immediata scadenze del vincere le prossime elezioni.
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