per anni
15/05/15
Per anni ci hanno educato che l'unica cosa importante era sconfiggere Berlusconi, l'unica cosa che contava era vincere e definirsi di centrosinistra era un modo per marcare la propria differenza antropolitica dal berlusconismo. Qualunque cosa, pur di vincere!
La mia generazione è cresciuta in questo clima bramando il giorno in cui ci saremmo liberati di Berlusconi. Ora, il sogno per molti si è avverato e poco importa il significato di "centrosinistra", l'unica cosa che conta è che ora Renzi vince e Berlusconi perde. Non importa cosa si è dovuto fare, non importa la svendita di ideali, persone, storie, l'importante è arrivare al 40% e ridurre FI sotto al 10%. Non importa cosa si fa al governo perché ora finalmente il male assoluto che era Berlusconi è stato sconfitto.
Ecco, poi esiste una piccola minoranza che è purtroppo uscita sconfitta da questa storia. Per noi, l'importante era far vincere la Sinistra, aumentare le possibilità per i più deboli, gli sconfitti, quelli che nascono nelle periferie, nelle famiglie con meno mezzi, il Sud, i deboli, i precari, gli oppressi, i disperati che attraversano il mare su un barcone più o meno consapevoli dei rischi che attraversano. Per noi l'importante era che la Sinistra vincesse, che Pisapia portasse a Milano un clima di accoglienza, apertura e ospitalità per tutti, che l'Acqua restasse un bene pubblico, che il territorio venisse tutelato dalle inondazioni e dalle speculazioni immobiliari che hanno causato la crisi, che il lavoro avesse dignità di lavoro e non fosse una merce qualunque.
Con grande rammarico, noto che in quello che fu il centrosinistra han vinto coloro per cui l'unica cosa che importava era sconfiggere Berlusconi, non quelli che volevano far vincere la Sinistra. Questo mi rattrista, soprattutto perché non abbiamo imparato la lezione. Si può perdere un'elezione, ma non bisogna mai perdere la lezione. Purtroppo non si vincerà denigrando i vincitori, ma facendo meglio di loro e facendo vedere qual è la via migliore. Solo così si otterrà il consenso.
La mia generazione è cresciuta in questo clima bramando il giorno in cui ci saremmo liberati di Berlusconi. Ora, il sogno per molti si è avverato e poco importa il significato di "centrosinistra", l'unica cosa che conta è che ora Renzi vince e Berlusconi perde. Non importa cosa si è dovuto fare, non importa la svendita di ideali, persone, storie, l'importante è arrivare al 40% e ridurre FI sotto al 10%. Non importa cosa si fa al governo perché ora finalmente il male assoluto che era Berlusconi è stato sconfitto.
Ecco, poi esiste una piccola minoranza che è purtroppo uscita sconfitta da questa storia. Per noi, l'importante era far vincere la Sinistra, aumentare le possibilità per i più deboli, gli sconfitti, quelli che nascono nelle periferie, nelle famiglie con meno mezzi, il Sud, i deboli, i precari, gli oppressi, i disperati che attraversano il mare su un barcone più o meno consapevoli dei rischi che attraversano. Per noi l'importante era che la Sinistra vincesse, che Pisapia portasse a Milano un clima di accoglienza, apertura e ospitalità per tutti, che l'Acqua restasse un bene pubblico, che il territorio venisse tutelato dalle inondazioni e dalle speculazioni immobiliari che hanno causato la crisi, che il lavoro avesse dignità di lavoro e non fosse una merce qualunque.
Con grande rammarico, noto che in quello che fu il centrosinistra han vinto coloro per cui l'unica cosa che importava era sconfiggere Berlusconi, non quelli che volevano far vincere la Sinistra. Questo mi rattrista, soprattutto perché non abbiamo imparato la lezione. Si può perdere un'elezione, ma non bisogna mai perdere la lezione. Purtroppo non si vincerà denigrando i vincitori, ma facendo meglio di loro e facendo vedere qual è la via migliore. Solo così si otterrà il consenso.
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