Ragioni di preoccupazione

14/08/20

Ho il terrore che questa pandemia sia il colpo di grazia per l'economia italiana. 


L'Italia é cresciuta dal dopoguerra fino alla crisi degli anni 70 basandosi sul fatto che era il paese occidentale con la manodopera a piu' basso prezzo. Gli ingenti investimenti del Piano Marshall, giustificati dalla posizione strategica del BelPaese, permisero  all'Italia una rapida crescita, mai vista prima. Nel periodo monarchico, la crescita era concentrata di fatto in 3 regioni (Lombardia, Piemonte, Liguria), dopo la guerra coinvolse un po' tutto il paese, seppur con evidenti disparita' per il ben noto problema del Mezzogiorno.


La crisi degli anni '70 e' stata sfangata svalutando e facendo debito negli anni '80 al fine di mantenere competitivita', mentre il resto dell'Occidente non poteva correre il rischio di perdersi l'Italia per strada sconvolta com'era da una latente guerra civile. Nel frattempo, pochi investimenti produttivi di lungo periodo avevano sostenuto una crescita che dagli anni '90 e' rimasta asfittica. Nuovi paesi erano diventati la frontiera occidentale della manodopera a basso costo (prima la Polonia, poi la Romania). Alcuni italiani hanno saputo approfittare dell'allargamento dell'Unione che Prodi aveva giustamente intuito. La crescita e' rimasta la meta' della media europea fino alla crisi finanziaria.


Il grafico della crisi innescata da Lehmann Brothers mostra un'Italia che cola a picco e ci rimane. Nessun rimbalzo, né immediato né ritardato. Dopo la caduta, una lenta risalita a un tasso mezzo rispetto al resto d'Europa. Ora la pandemia mentre il paese non si e' mai veramente ripreso. Non solo il Mezzogiorno e' sensibilmente peggiorato, ma ormai anche la Lombardia e' terra di emigrazione.


Ho paura che la pandemia condanni l'Italia (e la Spagna) ad una lunga sopravvivenza a se stessa. Qualche misura di solidarieta' in un paese in via di spopolamento, marginalizzazione, dipendenza. Insomma, l'Italia del XVII secolo. I soldi ricevuti dall'UE si scontrano con una mancanza di progettualita' economica per il paese. Le discussioni sono limitate a sconti fiscali, sussidi e liberta' di licenziamento, cassa integrazione e qualche strada. Nessun progetto di produttivita' economica.


Mi preoccupa perché gia' la mia generazione non ha potuto beneficiare di condizioni come quelle dei nostri genitori, ma qui rischia di aprirsi un si salvi chi puo'. Non stiamo parlando del Titanic che affonda, ma di Pisa che non si rende conto che l'Arno ha insabbiato la costa rendendo il suo porto obsoleto, al punto che tocca fondarne uno nuovo a Livorno. 

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