Perché tacerne è indegno

03/07/08

Sono in una fase particolarmente incasinata per una serie di scadenze e incertezze mie, ma tacere di fronte a quanto sta accadendo in Italia mi renderebbe indegno del mio status di cittadino del BelPaese (lo stimolo decisivo a scrivere quel che già pensavo deriva da questo appello).

La norma Blocca-processi di Berlusconi è indegna di una Democrazia, di uno Stato di Diritto, di una Nazione europea, queste cose accadono nelle disprezzate repubbliche sudamericane...

Ciò che lascia sbigottiti sono
1. Non solo Berlusconi vuole chiaramente bloccarsi i processi, ma finge un'urgenza ingiustificata (se non ragioni personali) e propone un provvedimento sgangherato (qual è il principio con cui alcuni reati si bloccano altri no? a scorrerne la lista non si trova alcuna razionalità), nonché di dubbia costituzionalità (esiste un obbligo di procedimento penale insormontabile, senza di cui lo Stato di Diritto e la convivenza civile imploderebbero).
2. L'Opposizione non può che essere sbigottita e non dico tanto perché qualcuno pensava che si fosse redento (colombe del PD) o perché "l'avevamo detto" (i saputelli dell'IdV), ma perché ha appena ricevuto un'investitura democratica senza precedenti. Io stesso mi chiedo come si possa protestare di fronte a chi ha ricevuto un consenso così forte dai miei concittadini.
3. E' assurdo che in una Democrazia ci sia chi sostenga un premier che evita la legge. In una democrazia la legittimità del premier non deriva dalla sua popolarità, ma dal fatto che la Legge riconosce la legittimità della volontà d'investitura popolare, può sembrar contorto ma è una distinzione fondamentale. Ce l'insegnò già Louis XIV che "lo Stato era lui", ma era pur sempre lo Stato ad essere sopra di lui, accentrava tutta la Francia su di lui ma era la Francia che doveva accentrarsi su di lui perché la Nazione era prima. Nell'Italia del XXI secolo no, le leggi sono sotto a chi governa, investito della sua popolarità. E' un ribaltamento filosofico-giuridico copernicano o, meglio, tolemaico visto il ritorno al passato.
4. Penso che se fossi un professore di storia di una Scuola del XXIII secolo chiederei ai miei studenti un tema di confronto tra le squadracce fasciste con cui Mussolini vinceva le elezioni e la tempesta mass-mediatica con cui Berlusconi manteneva il suo potere (Balbo come Fede?). E la violenza fisica viene sostituita dalla circonvenzione mediatica con un sicuro progresso (meglio Studio Aperto all'olio di ricino!!!), ma un costante risultato.

Queste osservazioni nascono da un senso di impotenza: come si può avere fiducia in chi fa norme "strafalcionate" per difendersi dalle irregolarità commesse, alla faccia anche del buon senso (che richiederebbe norme almeno sensate) e dell'evidenza (negare che l'urgenza è dettata dalle sue stesse sentenze). Un mio prof di scienze politiche suggeriva di guardare al comportamento dell'opposizione per verificare lo status politico di un contesto. Le opposizioni attuali, a parte le rispettive posizioni, non possono che sentire uno sconfortante sconforto nel sapere che, comunque, devono combattere contro qualcuno che ha una legittimazione democratica senza pari. Aggiungo, che la mobilitazione mi sembra quanto mai difficile da far emergere nella cittadinanza nel momento in cui è così recente la delega elettorale.

Chiudo dicendo che non ho citato il Parlamento il quale, con questa maggioranza, è chiaramente esautorato di ogni funzione e di ogni possibilità che l'Opposizione parlamentare possa sortire qualunque effetto procedurale, se non un estenuante ostruzionismo (che però non può essere l'unica arma parlamentare concessagli!!).

Sul dafarsi, accetto consigli.

2 commenti:

Anonimo 8 luglio 2008 alle ore 13:57  

non ho idea di cosa fare, sono anche io esterrefatto da sta roba. giusto che il premier non venga processato per i 5 anni di governo (no invece per le altre 3 cariche), inaccettabile la blocca processi.

sbaglieresti a cercare un paragone con il Fascismo. non c'entra niente.
Mussolini accentrò nelle sue mani il potere per cercare il bene dell'Italia. è provato che il Duce non si arricchì particolarmente e non sfruttò la sua posizione per garantirsi prebende. compì molti errori ma credo di poter dire che la barra fosse dritta nella direzione che lui credeva fosse quella del Bene per la Nazione.
Silvio invece ha accentrato nelle sue mani l'Italia per avere il potere e per farsi gli affari suoi e di qualche suo amico.

detto questo, e tutto quanto di male si potrebbe dire del Berlusconi che si fa le leggi pro domo sua, non vedo ancora alternative a Berlusconi per la guida della Nazione. anzi, sono preoccupato, perchè quando lui smetterà cadremo nel caos. non c'è NESSUNALTRO.

D21 8 luglio 2008 alle ore 21:05  

La distinzione che Maxim propone tra Mussolini e Berlusconi è assai condivisibile e mi piace negli intenti dei due, su come e dove andrà a finire il nostro BelPaese... beh, quella è un'incognita che.. chissà!

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