continuando

10/10/10

Continuando la riflessione sugli insegnamenti del passato per guidare l'azione presente che ci porta nel futuro, oggi il rito ambrosiano propone un passo incredibilmente chiaro, semplice e immediato perché, non si dimentichi, la Bibbia non è stata scritta da teologi per teologi, ma da Santi per il popolo.
Riporto questo passaggio perché credo abbia quell'immediatezza, chiarezza e semplicità che la Chiesa evangelizzatrice dovrebbe ritrovare. Il messaggio di Dio, il Dio del Nuovo Testamento, quello basato sull'Amore e non sulla vendetta del Diluvio o della Cattività d'Egitto, è talmente chiaro e disarmante che sarebbe accolto anche nell'epoca della comunicazione globalizzata, dove con un clic di un computer nella provincia dell'Ogliastra mi interesso dei minatori cileni. Bene, in quest'epoca basterebbe tornare a questo perché la gente sia un poco migliore, perché cammini più verso l'Amore che l'egoismo e l'odio che ne deriva.

(dalla lettera agli Ebrei, 13, 1-8)
[1] Perseverate nell’amore fraterno.
[2] Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo.
[3] Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, in quanto anche voi siete in un corpo mortale.
[4] Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli adulteri saranno giudicati da Dio.
[5] La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: non ti lascerò e non ti abbandonerò.
[6] Così possiamo dire con fiducia: il Signore è il mio aiuto, non temerò. Che mi potrà fare l’uomo?
[7] Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede.
[8] Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!

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