ripensandoci, 10 anni dopo.

22/07/11

Premessa
Guardo a Genova, a quel che accadde ed alle conseguenze. La mia tesi (non solo mia ma, per esempio, di Agnoletto) è che si sia deliberatamente voluto che accadesse qualcosa di tragico affinché l'opinione pubblica condannasse il crescente movimento new-global.


Il contesto
Sin da Seattle, si stava creando un movimento trans-nazionale che esplicitamente condannava un certo tipo di globalizzazione. Una solidarietà internazionale per i più poveri che stava diventando proposta politica per una globalizzazione anche dei diritti, non solo dei profitti. Potenzialmente, un nuovo movimento come fu l'internazionale socialista, pur con le dovute differenze.

Sin da Seattle, si vide che quel movimento coinvolgeva non solo le frange estremiste e ribelli, ma anche larga parte dell'opinione pubblica più moderata e generalmente progressista solidarizzava con quelle posizioni. Per esempio, in Italia moltissimi movimenti cattolici condividevano battaglie come quella per l'acqua in Africa.

La cosa sorprendente era che si stava creando un movimento transnazionale, aiutato anche da internet e quindi indipendente dai grandi mass-media che sono monotematicamente orientati sui paesi (guai avere un'opinione pubblica trans-nazionale!).

Bene, questa cosa andava fermata perché molto rischiosa per classi politiche che vogliono mantenere i loro monopoli nazionalistici e per le multinazionali del profitto che finivano sotto inchiesta, come McDonalds per esempio.

Genova
Era già successo in Svezia e a Napoli che ci fossero manifestazioni e scontri in prossimità di un dissenso espresso verso summit internazionali, con conseguente copertura mediatica dei temi dei summit.
Sapendolo, il Prefetto di Genova instaura un tavolo con i manifestanti affinché le manifestazioni si svolgano pacificatamente. Anticipare i problemi coinvolgendo i manifestanti nella sicurezza è una buona pratica da manuale, soprattutto considerando che pochi mesi prima a Napoli erano già successi vari problemi.
Bravo il Prefetto di Genova e bravi i manifestanti a sedere attorno a un tavolo per dialogare.

Poi, succede un fatto che se non è cattiva intenzione, è un errore grossolano: a voi l'interpretazione, io propendo perché ci sia mala intenzione. Il Ministro dell'Interno Scajola decide di avocare a sé l'organizzazione mandando all'aria il tavolo di dialogo Prefetto-Movimenti e usando il pugno duro. Il Prefetto deve obbedire per gerarchia e, ovviamente, i Movimenti si incazzano perché mesi di negoziati sono stati buttati via e se prima si cercava di dargli la possibilità di manifestare pacificatamente ora si ritrovavano senza tavolo di confronto e con dall'altra parte una chiara volontà di aumentare la tensione.

Da questo è facile capire che se tra i movimenti ci sono teste calde, questi lo saranno ancora di più. Ecco che allora il Ministro ha creato tensione e, in qualche modo, qualcosa di grave succederà. Cosa non è dato prevederlo in anticipo ma, per esempio, si rifuta il coordinamento con la polizia di altri paesi, come la Germania. Malizia non dimostrabile suggerisce che poi nello stesso governo ci siano esponenti di movimenti di estrema destra pronti a infiltrarsi, tanto alla manifestazione mica chiedono il biglietto. Malizia dimostrata, invece, dice che la polizia ha fomentato gli scontri creando prove fasulle di colpevolezza dei movimentisti: gioco facile, visto che nei movimenti ci sono tantissime teste calde che non aspettavano altro che di un po' di violenza.

Messa in scena questa situazione, la morte di Carlo Giuliani è un risultato non prevedibile, ma facilmente attendibile. Oltretutto, si tratta di un capolavoro mediatico: chi, nell'opinione pubblica, osa difendere uno che si lancia con un estintore contro una camionetta della polizia? Da che parte state? Può forse un movimento cattolico che rivendica l'acqua anche per il terzo mondo stare dalla parte di uno con un estintore in mano? Ecco allora che il capolavoro mediatico avviene: sacrificare un ragazzo così non è un grande dispiacere per i piani alti...

Le conseguenze
Da allora, il movimento new-global è stato spezzato: gli estremisti e le teste calde continuano a sfilare, qualche incidente, poca roba. Ormai, sono separati e l'opinione pubblica non solidarizza più con chi invoca l'acqua potabile anche per gli africani perché ormai sono irrimediabilmente identificati con "quelli con l'estintore". Il pericolo di avere un movimento trans-nazionale consapevole di cosa sta succedendo con la globalizzazione e pronto a manifestare coinvolgendo anche una maggioranza moderata e progressista è stato finalmente scampato.

Oggi, forse, si assiste a qualcosa di simile 10 anni dopo. Gli indignati spagnoli hanno qualcosa di simile a quel che avviene sulle due sponde del Mediterraneo, nel senso che sembra un movimento trans-nazionale. La base di questo movimento è una sola: la crisi sta generando livelli altissimi di disoccupazione, soprattutto giovanile e soprattutto in certe regioni. Poi, ovviamente, ognuno li declina nel suo contento nazionale dove, generalmente, la Sinistra tradizionale è incapace di far da sponda a questi movimenti perché c'è un conflitto generazionale a cui ho accennato ieri.

Chiudo con una nota metodologica: si guardino i tempi lunghi e si ricordi che è possibile far accadere le cose. Non è vero che le cose accadono, le cose si possono anche far accadere. Non è complottismo, è consapevolezza che le cose si possono far accadere. Come, dove e quando magari non è chiarissimo, talvolta non si riesce a pianificare tutto prima, talvolta basta un pretesto accidentale, ma è possibile creare questo genere di pretesti...

0 commenti:

For wayfarers | Per i viandanti

Duke's guests | Ospiti regolari

  © Free Blogger Templates Columnus by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP