Pane e formaggi

29/04/12

McWyzer scese verso il mercato, pensieroso come suo solito in una primavera più calda del solito. Il palazzo reale era vuoto ormai da alcune settimane e chi sarebbe stato il nuovo Re di Gerusalemme ancora non si sapeva. McWyzer era preoccupato al punto che negli ultimi mesi aveva dismesso il suo ruolo diplomatico in favore dell'organizzazione delle difese militari di Gerusalemme. La confusione era malcelata dalle celebrazioni funerarie del vecchio Re. McWyzer partecipò, ma in seconda fila senza mai entrare troppo ché laggiù i Britannici non erano granché considerati.

Al contrario, la Britannia viveva una nuova primavera: i campi colorati abbondavano ed il regno aveva ritrovato nuova linfa. Isolato a mesi di distanza, McWyzer teneva contatti epistolari con molti vecchi amici. Talvolta, i contatti erano intensissimi e poi intercorrevano lunghissimi silenzi. In cuor suo, si compiaceva di questo rafforzamento e delle vittorie di cui riceveva notizie sempre più frequenti. Ed improvvisamente, tutto questo contrastava con le difficoltà politiche in cui si ritrovava immerso a Gerusalemme, contrastava col passato difficile da cui la sua terra usciva.

Pagò poche arance, un paio di pani e dei formaggi, di quelli semplici con sapori che gli ricordavano la sua Scozia. I formaggi locali gli sembravano sempre troppo forti, così come quei vini a cui si era difficilmente abituato, ma in fondo gli era divenuta una piacevole abitudine. I pani, bianchissimi, continuavano ad essere il suo alimento quotidiano principale. La sua stanza mischiava mappe di Gerusalemme coi suoi libri, raramente testi sacri.

Decise di mangiare sul terrazzino sopra la sua stanza, solo ed al sole. I formaggi quel giorno apparivano più gustosi mentre sotto Gerusalemme risplendeva tra i suoi cittadini sudanti.

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