pedagogia e teatro

29/11/07

In riferimento al valore del teatro nell'educazione, segnalo questo articolo ricevuto attraverso la NL di Polemos.it (ve la consiglio). L'articolo lo potete scaricare cliccando qui, ma vi consiglio di guardarvi un po' tutto il sito.

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della miseria della classe dirigente milanese

27/11/07

Celentano fa una qualunque critica a Milano e subito, 'sta classe dirigente reagisce permalosa e stizzita. Una classe dirigente piccola piccola che non sa assumersi la responsabilità di una minima critica, come quando Sgarbi reagì stizzito a Mons. Ravasi. Sembra che in questa città non si possa dire altro se non che è tutto perfetto. Una città con questa classe dirigente non merita un Expò universale, al massimo ci facciamo un bell'aperitivo tutti assieme e via. Che tristezza...

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su terranauta

26/11/07

Il portale Terranauta.it (a cui collaboro MOLTO salutariamente) si sta rinnovando tutto, intanto ho pubblicato questo articolo riferendomi a questo mio precedente post (il quale si riferiva a quest'altro post).
Sembra un insopportabile gioco di rimandi, ma forse talvolta è opportuno ricostruire il filo di certe cose perché, non sembra, ma spesso c'è un filo.

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ormai è certo: avvistate tracce di Pradelleri

25/11/07

Girava voce da tempo, ma ormai siamo tutti certi: sono stati avvistati anche a Milano esemplari di Pradellero!

I Pradelleri sono un'antica razza barbara che in Italia si localizzò tra Venezia e Genova, probabilmente attratto dalla mitezza dei mari italici settentrionali. La loro invasione viene fatta risalire ad un periodo incerto tra la discesa dei Vandali e quella degli Unni.
E' opportuno avvisarvi perché la loro presenza può essere assolutamente devastante, ma andiamo con ordine.

Il Pradellero è una razza barbarica assai colta al punto di essere tipico delle Facoltà di Ingegneria. Molti studiosi sebbene non siano riusciti ad averne certezza sono convinti che solo lì li si possa ritrovare, mentre altri temono un contagio ad altre facoltà. Il Pradellero si mimetizza nelle folle dove si caratterizza per un'incredibile socievolezza che lo rende una persona di grandissima ed eccellente compagnia, ottimo per stare in gruppo ma anche per relazioni più ristrette fintanto chè... fintanto ché non avviene la trasformazione che ne fa uscire la sua vera natura.

Si narra che i Pradelleri discesero in Italia alla ricerca di femmine in quanto sprovvisti nelle loro terre d'origine. Essi sono esclusivamente maschi ed appena vedono una qualunque forma umana di sesso femminile con cui è possibile una qualunque interazione danno in escandescenze e rivelano la loro natura. In tale occasione è possibile ammirare le devastanti qualità militari dei Pradelleri che si distinguono in due sotto-categorie.
La prima è quella dei "Pradelleri genovesi", noti per la grandissima mobilità e la capacità di rincorrere a cavallo nel mucchio quante più vittime possibili. Le cariche dei Pradelleri genovesi puntano alla quantità di tutte le pulzelle al fine di farne incetta, è una tattica devastante per la capacità di sparare ovunque. La seconda categoria, detta dei "Pradelleri veneziani", si è evoluta nell'uso delle armi d'assedio, dalle catapulte ed i cannoni fin'anche all'artiglieria pesante ed all'aviazione. I Pradelleri veneziani sono sicuramente la versione più feroce, devastante e massacrante che esista: i loro assedi sono leggendari e le povere vittime vengono sottoposte a prove inumane per resistere a bordate di bombardamento estreme.

Non è ben chiaro quale tipo di vittorie gli eserciti pradelliani abbiano raccolto sul campo, sono però ben note le battaglie, a cavallo o d'assedio, con cui hanno cercato di conquistare qualunque presenza femminile delle serate in qualunque contesto.

Queste cose vi sono raccontate perché stiate in guardia e difendiate le vostre femmine da questi possibili attacchi. Una soluzione può essere quello di tenere le femmine in gruppo perché in tal caso i Pradelleri faticano ad organizzarsi e vanno in confusione, mentre se le trovano singole o a coppie allora la situazione può diventare difficile da gestire.

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[NdA Questa storia è di pura fantasia, qualunque riferimento a fatti, persone, cose o animali è puramente casuale]

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teatro ed emozioni

Riprendo un mio vecchio post, perché sono andato a vederla recitare.

C'è un grande e fascinoso mistero nel teatro, di quando si spengono le luci e resti solo con davanti a te il palco. Sul palco vedi personaggi che sono persone il più delle volte sconosciute, qualche volta famose ché le hai già viste da qualche parte, magari in TV. Ricordo che da ragazzino mi portarono a vedere Ottavia Piccolo che tutti dicevano fosse una grande attrice, ma io non ne sapevo nulla... però ne rimasi affascinato. Ricordo la grande folla ai funerali di Strehler, proprio là dietro dove sono stato tante volte.
Sono anche spesso andato a vedere amici che recitavano in spettacoli di varia natura, mi sono divertito. Da quando l'ho provato, ho anche capito che il teatro andrebbe reso obbligatorio nella formazione dei ragazzi (ma non solo).

Tra tutti questi pensieri, questa volta è stato tutto diverso, profondamente diverso. Un grande teatro, nonostante il nome, e ritrovare una vecchia amica sul palco come protagonista. Sembra incredibile, eppure basta cliccare qui per ricordarsi che è tutto vero (è pure quella della foto!). Ero emozionato, con me il pdac e Dan che potranno confermare. Vederla lì, sul palco, addirittura ad aprire lo spettacolo e vederla protagonista fa un grande effetto, un'emozione particolare. Loro, oltretutto, la conoscono da più di me, ma vedi finalmente un'amica che realizza un suo sogno, una carriera che nasce bene, come quella di altri miei amici, e ne provi un gusto particolare perché in fondo hai creduto in loro da quando li hai conosciuti. Certo, è molto facile dirlo ora, ma tant'è. E poi, come tanti anni fa, a ridere, ballare, scherzare in quel locale come se non fossero mai passati tutti quegli anni.

Conserverò questa piccola memoria, ma senza dirlo in giro a gente che potrebbe fraintendere. Anche se resta il fatto che a me Checov non sia piaciuto, ma quella è tutta un'altra storia...

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pensiero del giorno

24/11/07

"Chi non fa, non falla", dice la saggezza delle antiche genti depositarie della lingua che uso... Però a non fare ti eviti un sacco di inutili casini, piccoli o grandi che siano, futili o feroci a seconda dei casi...

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di qualcosa che non capisco della lingua italiana...

23/11/07

Perché, se uno pneumologo studia i polmoni per curare le polmoniti, l'oncologo studia i tumori e ciò che è cancerogeno? Non dovrebbe esserci una logica incatenata dal punto di vista linguistico? Non dovrebbero avere tutte più o meno lo stesso prefisso, come automobile ed automobilista?
Tant'è...

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pubblicità spudorata ai La Corte

Un mio amico ha pubblicato 4 nuovi pezzi su MySpace che a me piacciono quindi, senza pudore, uso il possente mezzo che è il mio visitatissimo blog (siamo in concorrenza io, Grillo e Obama) per fargli pubblicità.
Si chiamano "La Corte", il mio amico è il cantante che è un gran figo per cui se le ragazzine vogliono posso presentarglielo (a prezzi modici). Per limitarsi a sentire le canzoni, cliccate qui.

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università e generazioni

21/11/07

Dai, oggi mi limito a segnalarvi questo articolo: cliccate qui. Riflettete bene su questi temi, perché questa da questi ambienti nasce la futura classe dirigente del paese.
Aggiungo, andate a leggervi "la piramide rovesciata" di G. De Carlo, probabilmente nella semplicità di quel testo si capisce un pezzo di storia italiana e la generazione che l'ha segnata.

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del nuovo partito di Silvio

20/11/07

Rubo due analisi sull'iniziativa di Silvio (è bello chiamarlo per nome...) che sostanzialmente condivido e quindi le faccio mie: ironico qui e più serio ed articolato qui (ma non attendo con spasmodico interesse il giudizio di Sartori, per quanto interessante possa essere).

Dico brevemente che
a. Berlusconi è un genio,
b. Fini e Casini due bamboccioni che non capiscono che Storace e Rotondi partiti-fuffa sono messi lì solo per fargli concorrenza da FI e delegittimare i suoi stessi alleati. Gli consiglierei di dire a Silvio: o loro o noi, in fondo non è vero che FI da sola governa.
c. io rinnovo il mio giudizio per cui se partiti come (ex) FI e PD avessero meno alleati le rispettive coalizioni prenderebbero più voti perché si presenterebbero in maniera più omogenea e coerente e dopo 2 elezioni la gente si stufa di votare per partitini che hanno voti (magari tanti) che non pesano niente. Perché, diceva bene Totò, non conta avere il 50%+1 dei voti, conta solo essere il +1...

Per il resto, sono giorni di attesa...

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"Ed il cielo è sempre più blu"

In queste settimane va di moda Rino Gaetano grazie ad una significativa operazione di recupero storico-artistico di questo grande personaggio. Si può dire che Rino Gaetano ora vada di moda e mi fa proprio piacere, è una moda da seguire perché questa volta merita, mi fa piacere, è questo il caso di una moda non da demonizzare, anzi... "Ed il cielo è sempre più blu"...

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ancora su Milano

19/11/07

Vi segnalo questo mio articolo su PlaNet Milano: cliccate qui.

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Report: Milano da costruire

18/11/07

Ci ritornerò, ma la puntata di Report di stasera dimostra che Milano è mal governata: c'è una responsabilità politica GRAVE da parte di Regione (Formigoni, CL) e Comune (Albertini e Moratti, FI) che hanno scelto deliberatamente di lasciare tutto in mano ai privati.
Attenzione, a differenza di Tangentopoli qui è tutto legale: per esempio, il Comune ha scelto di lasciar scavare di fianco a S. Ambrogio, senza manco farsi pagare, anzi dicendo all'impresa (NB è del fratello dell'assessora di AN) che "se per caso dovesse trovare dei reperti storici sarebbe il Comune a risarcire l'impresa per i ritardi che causeranno", peccato che tutto il mondo sappia che lì c'era il cimitero paleocristiano voluto da Ambrogio in persona.

Quella puntata dimostra due cose:
1. è intellettualmente disonesto chi sostiene che questa giunta fa l'interesse della città perché fa sì che i privati non paghino gli oneri di urbanizzazione: imprese con diritti, ma senza doveri, ecco a voi la Città delle Libertà!
2. che questa gente che governa Milano (non fatevi ingannare dai nomi, sono tutti di Forza Italia, Comunione e Liberazione e Alleanza Nazionale, Udc e Lega fanno solo le comparse...) lo vede come un comitato d'affari, priva di qualunque sensibilità verso i cittadini, i quali mediamente preferiscono ingozzarsi di happy hour e tapiri. Il motto è arraffa il più possibile oggi, ché domani ... troveremo altri modi per arraffare!

Ultima nota: è sconsolate l'assenza comunicativa del Pd a Milano: è mai possibile che siano più efficaci i Verdi ed i Comitati? Com'è possibile che il primo partito dell'attuale governo non intervenga con ferma ed irremovibile decisione?

Prossimamente tornerò sul tema.

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D'una sensazione

17/11/07

Per chi guida, cambiare marcia è un gesto automatico: la prima dritta e decisa in avanti, la seconda dolce tirando verso di te e poi la terza e la quarta e via... Nelle Fiat la retro è sempre un po' dura. Cambiare marcia è, per l'uomo moderno, un gesto naturale, spesso sovrappensiero.

La sensazione è quella di chi toglie una marcia e non si ricorda quale deve inserire. Un frammento di secondo dove non ricordi se hai tolto la terza e devi scalare in seconda o salire in quarta o forse hai tolto la seconda per passare in terza o forse dalla quarta scali direttamente in seconda e fai confusione e hai un istante che dura un'eternità perchè sei in circonvallazione e devi sbrigarti ché sennò perdi il verde ed è notte ed alcuni semafori sono già lampeggianti.

Ecco, stanotte volevo parlarvi di questa sensazione.

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il CC è tornato!

15/11/07

Carissimi lettori, ma soprattutto lettrici
avevo temuto il peggio, ma grazie ai poteri occulti che dominano internet è tornato il miglior sito-test della rete e quindi non posso non invitarvi ad andare a questo link.
Non ve ne pentirete!

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del mio VIII compleanno su MSN Messenger

Eheh, può apparir strano festeggiare questa ricorrenza, ma lo faccio. Con leggerezza, un pizzico di goliardia e futilità, questo "compleanno" l'ho già festeggiato l'anno scorso.

Sono su questa rete da tantissimo, all'inizio ovviamente eravamo in pochi ma negli ultimi 3 anni è letteralmente esploso ed i miei contatti sono passati da poche decine ad oltre 250! Sempre più spesso ho almeno 50 persone collegate contemporaneamente.

Lo strumento mi diverte, mi piace, mi ci sono affezionato. Ho imparato a moderarne l'uso ché è fin troppo potente per il cazzeggio, ma talvolta utile. Credo sia stato il primo passo verso il web 2.0, anche se forse è un intermezzo tra il web 1.0 ed il 2.0, diciamo un 1.5...

MSN Messenger ha anticipato tutti, quindi onore agli inventori che hanno creato proprio un bel giochino (la MicroSoft che invece è assai deludente su molti altri suoi prodotti pur di successo...).

Su MSN si cazzeggia e si fan discorsi filosofici, si sviluppano (ma non nascono) relazioni amorose e talvolta si litiga ché lì è più facile fraintendersi (forse anche gli innamoramenti sono solo dei gran fraintendimenti, forse...).
Ho capito che MSN avvicina le persone molto vicine e quelle molto lontane, con quelle che sono nel mezzo invece sembra non funzionare. Non so mai bene perché, come mai.

Mi piace lo strumento, anche se va usato con parsimonia ed intelligenza, come ogni strumento. Ho sbagliato spesso, lo ammetto, ma vale la pena andare avanti.

E quindi puntiamo al decennale, se c'è qualcuno che legge e di cui non ho il contatto... non sia timido :-P

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appuntamento con la storia?

14/11/07

Questo articolo parla di qualcosa di più che incredibile, più che storico. Fosse vero, se riuscisse a realizzarsi sarebbe qualcosa di veramente incredibile e fantastico, qualcosa di assolutamente positivo, anche se difficilissimo da realizzare.

Speriamo...

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il giorno dopo, primo impatto

Il giorno dopo mi ritrovo un po' così, manco avessi visto Genova...
Non ho la minima idea di come sia andata, le domande erano talmente generali che qualcosa ho scritto, ma non saprei dire se bene o male (n.1 "illustrare e descrivere l'innovazione in economia"... cioè: parla di tutto!).

Due dettagli d'impatto:
1. si vede che da una facoltà di architettura (dove NON ho studiato architettura) sono passato ad un dipartimento di ingegneria (dove NON farò ingegneria): 22 candidati, 21 maschi. D'ouh!
2. primi 15' bloccato davanti al pc e tutti attorno che scrivevano, scrivevano, scrivevano... Io fermo.
Scrivo parole come "prezzo", "concorrenza", "mercato" ché tanto quelle comunque le devi scrivere se fai economia... "impresa" (rischiavo di dimenticarla). Poi qualcosa è uscito, ma quel primo quarto d'ora è stato da incubo: non dimenticherò tutto quel ticchettare attorno a me.
Lunedì l'orale.

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Chiudo con il testo della canzone che sto sentendo mentre scrivo questo post. Centra poco o niente, ma "a me mi" piace e quindi va bene così.

"Confesso" (Nomadi)

Sai qual è la distinzione
Tra confidarsi e confessare
La sottile convinzione
Di un costo da pagare

Ma la confessione mente
E la menzogna confessa sempre
Tuttavia può non cambiare niente
Ma la premessa è essenziale

Confesso
Detesto i legami le pigre assuefazioni
E sono stanco degli inganni formali

Ti confido
Adoro l’abitudine le tue ovvie opinioni
E tutto ciò che di comune e umano è in te

Ti amo per la bellezza e l’avvenenza delle forme
Una manifestazione
D’eleganza e di pensiero
La tua quotidianità materna è densa di volontà
Mi conforta sempre il calore la tua normalità

Confesso
Detesto i legami le pigre assuefazioni
E sono stanco degli inganni formali

Ti confido
Adoro l’abitudine le tue ovvie opinioni
E tutto ciò che di comune e umano è in te

Sai qual è la distinzione
Tra confidarsi e confessare
La sottile convinzione
Di un costo da pagare

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Notte prima degli esami

12/11/07

Stasera non posso esimermi dall'affrontare questo tema...

Credo ci sia una fondamentale distinzione da farsi: gli esami di chiusura e quelli di inizio.
La Maturità chiude un ciclo, un'età della vita e quindi l'ultima notte è un po' l'ansia per qualcosa che finisce, qualcosa di importante e, generalmente, bello. Non sono mai stato troppo teso in queste occasioni, anche quando mi son dovuto ritrovare a sostenere prove in materie assai lontane dalla mia. Gli esami per l'inizio di qualcosa lasciano già una sensazione diversa perché, in fondo, non si sa mai bene a cosa ci si sta andando ad invischiare, non si sa mai quanto si è realmente preparati. L'esordio ha sempre più incognite del finale.

Ripasso con gli occhi gli appunti, non tanto perché serva a qualcosa ché nella testa ormai non si assorbe più niente, quanto perché ripassando si ha la sensazione di occupare intelligentemente il tempo. Non andrò a letto presto, come forse avrei dovuto, ché non c'è cosa peggiore di non riuscire a prender sonno. Non ho scaramanzie particolari.

E' un esame scritto (manca poi la II parte), quindi, per favore, non chiedetemi troppo presto com'è andata, ok?

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Chiudo con due notizie.
1. Oggi, un caro amico ha fatto un figurone, sapendo coniugare comunicazione e contenuti: bravo!
2. Puntata di Exit (La7) sulle Università. Demoralizzante, soprattutto per quel tono giornalistico di voler cercare il sensazionale, lo scandalo (spesso giustificato), fomentare il dubbio senza chiedersi mai quali soluzioni alternative siano pragmaticamente possibili. Molto bravo il Rettore presente (Roma Tor Vergata) che ha ripetuto un semplice concetto: oltre ai criteri di selezione, è importante una valutazione sia ripetuta nel tempo, non solo all'ingresso
[*detto così può sembrar sia chiaro sia vago, ma mi basta enunciare il principio generale e lasciare a chi legge di interpretarlo ed applicarlo nei vari casi].

Chiudo con il mio personale giudizio su Mussi: un buon Ministro, se solo si impegnasse di più a fare quello e non perdesse tutto quel tempo facendo tutt'altro.

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Storie di facce ed ideologie

11/11/07

In questi giorni sto scoprendo Facebook. Mi è stato detto che quel sito è di Destra perché esalta l'individualismo. Stimolo intellettualmente interessante che vale la pena approfondire.

Il sito è tecnicamente molto ben fatto (tantissimi collegamenti di rete automatici, profili gestibili semplicemente e con forte personalizzazione), ma effettivamente gioca molto sull'individualità di ognuno (la "faccia") puntando poi a costruire una rete. E' tutto questo di Destra?

Tendenzialmente si ritiene che l'individualismo sia di Destra, il gruppo o il collettivo di Sinistra.
Trovo questa dicotomia risibile ed obsoleta. D'altronde, non è affatto vero che i movimenti di massa siano di Sinistra: si guardi al passato dove i vari Fascismi (italiano, tedesco, spagnolo e, antecedente su tutti, i due Bonapartismi francesi) erano sicuramente movimenti di massa al pari dei movimenti classificati "di Sinistra" (i vari Comunismi...).
In quei Fascismi c'era un culto della personalità che non può essere ritenuto poi così diverso da quello dei Comunismi: Mussolini e Hitler non erano forse icone al pari di Stalin?
[mi riservo qualche dubbio su Mao perché la Cina ha una cultura così diversa da quella Europea ed ogni confronto richiederebbe approfondimenti di cui non sono in grado, in generale il discorso vale solo per l'Europa, per gli altri continenti non mi sento così sicuro a fare queste affermazioni].

Quello che voglio sostenere è che quella concezione era storica e non politica: allora il mondo andava per movimenti di massa, oggi siamo all'individualismo o, al più, alla Società delle Minoranze.
La Destra ha capito questa mutazione, la Sinistra a mio avviso non ancora. Almeno non l'ha ancora capito a livello intellettuale, mentre alcuni politici a livello pratico sì (su tutti, Veltroni).

Ecco allora che la Sinistra dovrebbe imparare a fare i conti con un mondo cambiato, l'individualismo con cui, su tutti, la FIOM-CGIL non ha ancora saputo fare i conti: la lotta di massa, la classe operaia come blocco sociale capace di imporre la sua dittatura sulla società è oggi strutturalmente impossibile.
Ma si badi bene che movimenti di massa sono presenti ancora oggi anche a Destra (dai moderati di Comunione e Liberazione agli estremisti di alcune frange) segno che la realtà è ben più complessa di quanto si pensi (e si possa riassumere in un blog).

Facebook è, come tutto il web 2.0, è un segno dei tempi - di questi tempi - e la divisione politica Destra-Sinistra (come sempre troppo schematica e manichea per i miei gusti) avviene a valle di questo mutamento storico, così come la dicotomia Fascismi-Comunismi (NB scriveteli sempre al plurale) avveniva a valle di una società che imparava a vivere come "massa".

Sarebbe troppo facile chiudere questo post con la canzone di Gaber (splendida), mi limiterò a dire che Facebook è tecnicamente eccellente e divertente: in 2 settimane ho già raccolto oltre 100 contatti, ed in Italia lo strumento è assai poco sviluppato... ;-)

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oggi

09/11/07

Oggi mi va di segnalarvi questo articolo che merita di essere letto con il relativo blog (originale e versione italiana). In fondo, serve per divertirsi legandomi ad un vecchio giochetto che segnalai in quest'altro post.

Questa introduzione non centra assolutamente niente col fatto che oggi sia l'anniversario della Caduta del Muro di Berlino.

Tant'è...

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Facciamo un po' di rassegna stampa, perché qui Qualcuno mente sapendo di mentire

08/11/07

Passata la commozione per la scomparsa di Biagi, parliamo di un fatto importante per Noi a cui tocca continuare ad occuparci di questo strano e bellissimo Paese.
Come dissi una volta, la Morte di certe persone è forse un problema più per chi resta in vita. Questa morte di una persona testimone di giustizia e libertà, simbolo di alta professionalità e valori civili, non fa eccezione.

Parlerò dell' "editto bulgaro" con una breve rassegna stampa di questi pochi giorni, non credo di dover ricordare l'evento comunque è questo:
t.1 Berlusconi, allora Primo Ministro, disse che Biagi (assieme a Luttazzi e Santoro) faceva un uso crimonoso della TV pubblica.
t.2 La Rai rimuove la trasmissione, nonostante gli ottimi ascolti ed un indiscusso livello qualitativo (una scelta industriale e culturale suicida!).

Non me ne frega niente dei dettagli, li lascio agli avvoccati: in teoria dei giochi questo è ordine-azione, il Presidente dice e l'Amministratore fa. Punto e basta. E' un gioco di una semplicità assolutamente evidente.

Alla morte di Biagi non si può non ritornare su questo fatto. Berlusconi dice di non aver mai detto nulla contro di lui e nega l'editto bulgaro (vd Corriere o Repubblica, come voi preferite), provocando la reazione di oggi delle figlie (vd ancora Corriere o Repubblica).
La chicca è la reazione de Il Giornale, testata su cui risparmio commenti perché finge di non essere un organo di partito, oggi è l'unico che dedica solo una casella secondaria a Biagi (gli altri la mettono o come prima o come seconda notizia), però ci tiene a pubblicare questo articolo.
In quell'articolo il messaggio è: per noi i funerali di Biagi non sono una notizia rilevante, la mettiamo solo per precisare la voce del Cavaliere e dimostrarvi che è falsa la storia dell'editto bulgaro (questo a conferma del mio giudizio che stiamo parlando di un organo di partito).
Il problema è che qui stiamo discutendo di un fatto (ordine del Presidente, esecuzione dell'Amministratore) e la posizione del Cavaliere dimostra che mente, che dice menzogna [ben sapendo di mentire].

Questo fatto va tenuto in considerazione per i seguenti motivi:
a. il problema della libertà d'informazione e del conflitto d'interessi in Italia non è risolto, ma solo dimenticato;
b. l'Italia non dispone ancora di una mentalità seria in materia di informazione e l'Unione non sta migliorando le cose;
c. Berlusconi mente in maniera spudorata.

Aggiungo un'analisi personale. Santoro era una persona smaccatamente di Sinistra e non credo che costituisse una vera minaccia per il Cavaliere (Luttazzi non saprei), Biagi molto di più perché non era così fazioso e quando parlava e diceva "cose" che venivano ascoltate non solo da gente che avrebbe votato sempre e comunque contro il "povero" Silvio. Santoro non faceva (non fa) perdere voti a FI, al più consolida quelli di chi è di Sinistra sempre e comunque, mentre Biagi poteva spostare voti al centro. Ma far fuori solo Biagi sarebbe stata un'operazione troppo grossa e rischiosa e quindi via tutti, tanto si sapeva che chi avrebbe fatto più casino sarebbe stato Santoro, non Biagi, perché è una scelta più eclatante ed il personaggio è molto più "chiassoso".

Questa volta non ce la si può cavare con un "tant'è"...

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scherzi di nomi e del passato

Succede di ritrovare una propria mail, conservata un po' per sbaglio, un po' per gelosia separatamente da tutte le altre, dove quasi manco io mi ricordo che sta. E' la mail più lunga che abbia mai scritto, ovviamente ad una ragazza bellissima, la più bella di tutte (forse eguagliabile, sicuramente insuperabile). Un tuffo nel passato di almeno 5-6 vite fa, di prima che facessi questo, quello e quell'altro e quell'altro ancora e sbagliassi e vincessi e cambiassi e partissi ritornando sempre nello stesso posto mille e mille volte ancora.
Lei è persa nei percorsi tortuosi della vita, mentre la mail rimane lì, lunghissima ed illeggibile ma piena di cose che oggi non solo non ricordo, ma manco immagino e forse non dovrei nemmeno farlo. Eppure, non è malinconia, è il ricordo di un'altra vita, parallela, un altro dei mondi possibili.

Dice Guccini che non bisognerebbe mai ritornare sui vecchi passi: perché calcare gli stessi sassi?

Poi, succede che un'altra ragazza veramente bella (anche se in maniera diversa e non paragonabile alla precedente) e - curiosamente - con lo stesso nome (che sia il nome a farne la bellezza?) risponda dopo mesi ad una tua mail dicendoti che nel frattempo è tornata a Milano e che, attrice, reciterà nel più importante dei teatri milanesi, da protagonista s'intende.
Di lei voglio ricordare un piccolo e bellissimo aneddoto: camminavo da solo per il centro di Edinburgh, giusto ai piedi del castello e vidi una di quelle bellissime passanti che quando vedi una ragazza così bella la fissi.
Lei mi fissa.
Io speravo, lei continua a fissarmi.
Io speravo sempre di più, lei mi saluta e, riconosciutola, la mia speranza finì: speravo in una nuova splendida storia ed invece ritrovai un'amica dopo oltre due anni che passeggiava tranquillamente per il centro della più bella Capitale del Nord Europa. I casi del destino...

I casi del destino vogliono che si chiamino con lo stesso nome, che forse il nome in sé non conta... eppure così è. I casi del destino vogliono che lo stesso nome racconti passati possibili e diverse.
E poi dicono che l'Italia sia il paese con la più grande varietà di nomi: tant'è...

PS
prometto che una volta scriverò un post sulla filosofia del "tant'è"...

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Dei Grandi per cui sono contento di essere milanese

07/11/07

Milano è tanto vituperata, forse a ragione, ma ci sono Personalità che spiegano perché questa sia la Capitale del Sud Europa, con buona pace di tutte le altre città che pure le insidiano il primato.

In questa intervista il più grande milanese da 30 anni a questa parte parla della morte di Enzo Biagi (*). C'è tutto lo stile, la serietà, la spiritualità, la laboriosità ed il senso di una città alta (altra rispetto a certa bassa dirigenza che pure ne okkupa le istituzioni), una personalità con la schiena dritta come quella di chi scrive quella lettera.

Di Biagi ho ammirato la professionalità che lo portava ad una semplicità comunicativa che è l'essenza del Mestiere che faceva. Diceva Chico Mendez: per cambiare il mondo bisogna iniziare a fare bene il proprio mestiere. E poi Biagi aveva l'ironia dei grandi.

Mi preme una precisazione: Biagi è stato per me il più grande giornalista che abbia mai conosciuto. Non me ne verrò Indro Montanelli, altro Maestro milanese, ma per motivi generazional-anagrafici non ho avuto l'occasione di apprezzarlo appieno.

Mi guardo attorno, oggi Milano è un po' più piccola, meno capitale. Si abbassa e perde una delle ultime colonne su cui si basa il suo status di Capitale dell'Europa del Sud. Con rammarico cito quella lettera, con rammarico perché trovo che di Maestri milanesi se ne deve ormai parlare al singolare, o quasi...



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(*) Biagi era milanese de facto visto quanto ha vissuto e lavorato sotto la Madonnina, d'altronde sono pochi i milanesi nati qui ed ancora meno quelli figli di milanesi, questa è -era?- la città dell'accoglienza ambrosiana. Milano non guarda il luogo di nascita, contano vita famiglia e lavoro.

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"La vita è un rischio che non si può fare a meno di correre", Enzo Biagi.

06/11/07

da leggere: cliccate qui.

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ancora a proposito di giornalisti (e non solo)

Addio Enzo...
Un vero Maestro non solo per la tua professione, ma per l'intera coscienza civile di questo strano e bellissimo Paese. Te ne vai assieme ad un altro grande Maestro di stile, di tutt'altro mondo. Sembra quasi l'abbiate fatto apposta.

A caldo, segnalo queste sue parole: "C' è sempre da resistere a qualcosa, a certi poteri, a certe promesse, a certi servilismi. [...] Ma nella Resistenza c' è il riconoscimento di una grande dignità. Cosa sarebbe stata l' Italia agli occhi del mondo?".

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del quotidiano insulto all'intelligenza

Ieri il Tg riportava uno dei tanti commenti al pacchetto sicurezza proposto dal Governo. Un noto esponente politico (non m'interessa quale, basti sapere che è un leader di partito) ha rilasciato questa dichiarazione "voteremo il provvedimento del Governo se sarà giusto" [parole testuali].
All'inizio ho mandato a quel paese quel politico perché è tautologico che se uno vota un provvedimento è perché lo ritiene giusto.
Poi ho pensato: ma perché il giornalista non ha tagliato questa parte? Non ha forse un minimo di senso critico dal dire che un messaggio così non è necessario riportarlo alla Nazione? I giornalisti dovrebbero imparare a non considerare notizie questo genere di comunicati stampa e, magari, vedremmo finire quelle inutili scorpacciate (?!) di dichiarazioni prive di sostanza dove il messaggio non è più il contenuto, ma il far vedere di esserci, far vedere che il proprio partito dice la sua. Cosa non importa.

Mi spiegavano che in Francia i giornalisti sono tenuti a riportare l'opinione solo dei partiti con almeno un X % dei voti che, in pratica, significa il partito di Chirac-Sarkozy (UMP) ed i Socialisti. Per tutti gli altri è "a discrezione dei giornalisti".
Credo sia sbagliato quel provvedimento legislativo, ma forse sarebbe necessario visto che i giornalisti ci riportano questo deprimente teatrino elevandolo a notizia d'importanza quotidiana. D'altronde, le colpe della democrazia sono da attribuire anche ai giornalisti, a questi giornalisti.

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sbagliare è umano, errare è ...

05/11/07

La Storia, in particolare quella recente, è per l'Italia tema (quasi) quotidiano anche di scontro politico. Abito in una città dove ho una Sindaca pessima che rilancia una questione aberrante di cui ho già avuto modo di parlare.

L'errore è nello scegliere i padri di questa nostra patria, i padri comuni che hanno incarnato i valori su cui noi vogliamo fondare il nostro viver comune. I Repubblichini sono coloro che, prima, abbatterono la pur debole democrazia monarchica fondando il Fascismo che è costitutivamente anti-democratico. Questo punto è necessario da tenere sempre in mente, Mussolini riteneva la Democrazia un'inutile perdita di tempo, non il cardine del vivere civile. Poi, con un'ideologia basata sulla violenza, i Fascisti trascinarono un paese impreparato in una guerra devastante.

L'ho detto e lo ripeto: io NON voglio tra i padri della MIA patria gente che tradì il Re e che era costitutivamente contrario alla Democrazia.

Non è riconciliazione quella che sostiene la Moratti, è un attacco ai valori fondanti della Democrazia, un attacco sostenuto da una precisa parte politica che la sostiene. Trovo aberrante che i presunti cattolici che la sostengono non si inalberino di fronte a questa bestemmia civile. E, come dice Ferretti, non si pensi che la Resistenza Partigiana abbia assolto le colpe nazionali del Fascismo, le ha solo attenuate, come un ladro che, avendo rubato 100, restituisce 30.

Chiudo dicendo che il Cardinale ha giustamente ricordato un principio: il giudizio su quegli uomini spetta solo a Dio, il quale solo conosce i loro cuori. La Pietà cristiana, riconosciuto dall'averli sepolti in terra consacrata, non si confonda col senso storico-sociale di chi vuole riabilitare quei valori (violenza e negazione della democrazia) e metterli tra i principi fondanti del nostro viver comune.

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- senza parole -

Gasterbeiter (Roy Paci & Aretuska)

Son ritornati quei tempi
gli stessi di quasi cent'anni fa
noi eravamo emigranti
la Germania ci offrì ospitalità
per far campare quei figli
fatti di sangue e di umanità
ora noi siam testimoni di quella forte verità

Ci chiamavano gastarbeiter
eravamo noi i gastarbeiter
ci chiamavano gastarbeiter
eravamo noi i gastarbeiter

Ci confrontiam coi fratelli
venuti in Italia per lavorar
i fatti sono sempre quelli:
serve solidarietà
adesso c'è chi non ricorda
chi la tolleranza non sa cos'è
ma Arabi, Indiani e Africani
sono proprio come te!

Ci chiamavano gastarbeiter
eravamo noi i gastarbeiter
ci chiamavano gastarbeiter
eravamo noi i gastarbeiter

Resta così semplice pensare
che ogni cosa c'ha bisogno
di un ricordo elementare
che non ha regole né considerazione
se il pensiero è il movimento
fino a dove c'è emozione e allora
gastarbeiter
gastarbeiter

Ci chiamavano gastarbeiter
eravamo noi i gastarbeiter
ci chiamavano gastarbeiter
eravamo noi i gastarbeiter (x2)

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about embassies and prejuges

03/11/07

Once I said ironically that Italy'd to remove his Embassy from Madrid: we don't need it!
We're the same people: of course, we're a Republic, they're a Kingdom, but the people who lives has the same habits, the same happiness, the same mistakes. Anyone with his specificity because the Geography is a fate. We'd to keep just a Consulate for the bureaucratic reasons. It's a joke, but with something deeper.

I've a prejuge, as everyone has. I've more than one prejuge, as everyone has.
I like Polish people, I think Italians has a strong debt and, probably, some credits with them. Woytila and Walesa are Italians for "something" which I can't define. Polish people has strange name, we can't speak its, but I developed a positive prejuges about them. When I lived in Grenoble I learn't it, but also after a lot of them confimed mine prejuge.

I've wrote it because I've known more than 2 or 3 people from these countries. If everyone represents his country, you need much more than 2 or 3 people to be enable to understand them (or, better, to start to do it). You need to know some friends and some "non-friends" to understand it.

At the end, this one is just a little idea, not so dangerous if I keep it.

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Pregare come un mercante

02/11/07

Bisognerebbe imparare a pregare il Signore Dio nostro come fossimo dei Mercanti.
Mestiere antico, i Mercanti timorosi di Dio sanno che il loro mestiere è quantomai delicato. Non Carità, ma neanche Strozzinaggio ed in questo equilibrio sta la tensione Etica dell'Uomo che ricerca la giusta via o, meglio, la Via della Giustizia.
I Mercanti vivono la facile tentazione di fregare il Prossimo vendendo merce avariata o truccando la bilancia od il metro; essendo un mestiere, i Mercanti non possono fare la Carità ché se lo facessero non sarebbero più Mercanti, ma altro.
Il cuore puro del Mercante è quindi assai difficile, è tutta la tensione del giusto prezzo per la merce, del giusto servizio nella vendita e nel giusto rendiconto a chi l'ha prodotta senza rifilare inganni al compratore, il quale a sua volta è Mercante e deve portare grande rispetto per chi vende.

Il dubbio del Mercante di aver fatto il giusto prezzo è tutto il dubbio dell'Uomo che, di fronte a Dio, si chiede se ha fatto la cosa giusta. Ai Mercanti difficilmente appartengono le categorie dell'Eroe e del Santo e la Carità cristiana appare un concetto quantomai difficile. In questa grande e difficile sfida sta la ricerca della Giustizia in Terra.

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della poesia

01/11/07

Alcuni giorni fa, una cara amica m'ha ricordato il post con cui chiusi il vecchio blog e stanotte non ho voglia di andare a nanna.

E' da un po' di tempo, un "un po'" che non saprei quantificare, che mi rimbalza in testa il concetto per cui non mi fido della poesia, non mi fido in particolare di chi legge poesia.
Se sono rimasto affascinato da chi coglie il senso delle cose (termine quantomai generico e generale), da alcuni maestri, e da alcune poesie, resto genericamente diffidente con tutto ciò che sia poetico. Sebbene mi piaccia cogliere dimensioni altre nella percezione della realtà, diffido da chi lo fa in maniera ricercata e, peggio, la sbatte in versi.
E' vero che "parlare è fidarsi e catarsi", ma una poesia finisce per essere indipendente dall'autore e, più di altre, reificarsi moltiplicando percezioni, fraintendimenti o, peggio, ricerca di significati inappropriati, strumentalizzabili. La Poesia, non come genere letterario ma come approccio espressivo, passa dall'essere un'istantenea di una percezione ad una reificazione percepibile. Io - oggi - diffido da questo passaggio, probabilmente perché non lo comprendo.
Amo i frammenti di Ungaretti, gli aforismi di Pessoa e le atmosfere di Baudelaire. Amo la perfezione di Petrarca e Leopardi ed il manierismo di Tasso (a mio avviso, sono gli unici tre poeti assolutamente perfetti della letteratura italiana, eguagliabili ma mai superati ed assolutamente insuperabili). Mi diverte molto il Futurismo, mi incanta il narrativismo di Guccini.

Rimasi assai incuriosito da una (bellissima) ragazza che mi disse che era assonnata perché la notte prima era rimasta fino alle 3 a leggere poesie in francese.

Mi chiesero se preferivo essere un infelice poeta immortale o trovare l'amore effimero. Domanda assai stupida da una professoressa che dimostrò una volta in più il suo pessimo livello. Forse, in fondo, rimpiango i tempi del Liceo (rigorosamente scientifico) dove comunque potevo confrontarmi con la letteratura, con queste tematiche così lontane da quelle di cui mi occupo ora.
Diffido della Poesia, non degli Aforismi. Diffido di chi la legge, di chi vi confida troppo. Mi sono convinto che "Poeta" sia un'attitudine personale e non possa essere un mestiere, mai in nessun caso. Mi chiedo se questa mia diffidenza sia giustificata e, per assurdo, se non sia stata proprio la poesia a insegnarmi questa diffidenza.

La Poesia insegna che non c'è sempre una tesi da sostenere.

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