ma Tartaglia non è un eroe

14/12/09

Eviterò le troppe chiacchiere da bar che girano nelle ultime ore.
Berlusconi ricordi che chi semina odio raccoglie violenza, ma la Sinistra non faccia di Tartaglia un eroe: la violenza è sempre anti-democratica.

10 commenti:

Luciano Raso 15 dicembre 2009 alle ore 14:53  

No nicola. Io non ci sto alle distinzioni. Gli anni settanta sono finiti. Non si puo' in nessun modo giustificare un'azione del genere. Nessuno. Sono esterreffatto dai commenti dei cosiddetti "moderati", dei "cattolici" che inquadrano, contestualizzano, giustificano.
La mia sinistra e' radicale senza essere violenta, non questa da bar, violenta senza radicalita'. Leggo i commenti su facebook di amici e mi vergogno profondamente. per loro.

D21 15 dicembre 2009 alle ore 15:00  

Sono anch'io disgustato da molti commenti inutili, ma non mi è chiaro tu cosa sostenga.

Io ho detto chiaramente no alla violenza, ma è anche chiaro che chi ha istigato Tartaglia non è stato Di Pietro, ma i toni esasperati di Berlusconi stesso.

Il dibattito è assai desolante, sono d'accordo, ma non ho capito su cosa siamo in disaccordo.

Luciano Raso 15 dicembre 2009 alle ore 21:45  

Quello che dici mi ricorda casarini, che diceva no alla violenza ma alle manifestazioni bisogna andarci col casco per "difendersi". Essere contro la violenza non può ammettere la giustificazione di questo gesto. In questa storia si sta con Berlusconi e basta.
A Villa S. Giovanni una volta ho organizzato una piccola manifestazione di solidarietà al sindaco a cui avevano bruciato la macchina. Molti non erano daccordo, perchè contro quel sindaco, (lui uccide senza sparare, dicevano, come a dire che se l'è meritato) Potranno anche esserci dei dubbi (che ci sono sempre, a parte nei fondamentalismi) su questa persona, ma io non gli ho mai dato fiducia incondizionata. ma tra una organizzazione nascosta che brucia le macchine di notte ed un sindaco che nonostante tutto, in una certa misura, anche se non mi piace, mi rappresenta (perchè legittimamente eletto e perchè a me deve rispondere), non ho dubbi con chi stare.
Rimango esterefatto da certi commenti. da certe miopie per non dire cecità. Ho visto un aspetto integralista e violento di molte persone "dal mio lato" e nn me l'aspettavo.

D21 15 dicembre 2009 alle ore 21:50  

Se io ti dico che "sei un uomo di merda che devi morire ammazzato", giusto per citare Brunetta ma la lista è lunga, e tu mi tiri un cazzotto,
beh...
io penso di essermela andata a cercare... non dico che tu abbia fatto bene, però anch'io un po' di esame d'autocoscienza dovrei farmelo...

Maxim 16 dicembre 2009 alle ore 09:59  

Mi associo a quanti chiedono che si abbia il coraggio, per una volta, di commentare l'accaduto senza "ma la colpa è di questo" o "chi semina (ecc.)". E' stato sfregiato un uomo di Stato, un anziano, uno che ci piaccia o no ci rappresenta nel mondo. Punto.

Delle altre stronzate ne parleremo un'altra volta. Avrei preferito che Di Pietro e Rosi Bimbi facessero i loro commenti DOPO che i satrapi di Berlusconi avessero iniziato le loro prediche sulla "spirale d'odio alimentata dalla sinistra".

Maxim 16 dicembre 2009 alle ore 10:00  

"avrei preferito" che "avessero fatto". L'italiano è importante.

Luciano Raso 16 dicembre 2009 alle ore 12:03  

Nicola, mi sembri sordo. Non siamo liberali perche' o quando gli altri lo sono, lo siamo perche' ci crediamo. Non siamo nonviolenti quando ci conviene, ma perche' crediamo che sia il modo migliore per avere un mondo migliore. E non mi fraintendere, nonviolenza non vuol dire aspettare le botte, vuol dire avere l'onesta' intellettuale di non spezzare i legami tra forma e contenuto, tra fini e mezzi.

D21 16 dicembre 2009 alle ore 15:48  

Io non giustifico questo gesto, nessun gesto di violenza, credo sia necessario però capirne il significato, come Hannah Arendt cercò di capire i Nazisti, condannarli è giusto, ma non sufficiente. Chiaramente, qui la situazione è molto diversa, ma comprensione e giudizio sono due cose un poco diverse.

Io ce l'ho più con le reazioni. Alla condanna del gesto sono seguiti insulti volati da Cicchitto a Di Pietro, dalla Bindi a Capezzone con accuse assurde.

Ahimé, a furia di avere un dibattito politico fatto di insulti, violenze verbali e minacce, non mi sorprende che a un certo punto arrivi uno squilibrato che passa dalle parole ai gesti violenti. Non dico sia giusto quello che ha fatto, ma che non mi sorprende che da quel clima si sia arrivati a questo. E quel clima è anche (credo, in primo luogo) responsabilità di Berlusconi che non ha mai fatto niente per stemperare i toni.
Quest'ultima considerazione è indipendente dalla mia chiara e ferma condanna di questo atto di violenza.

Luciano Raso 17 dicembre 2009 alle ore 01:30  

se brunetta mi dice "sei un uomo di merda che devi morire ammazzato" non gli tiro un pugno "perchè se l'è andata a cercare", vado dai carabinieri e lo denuncio. Grazie a dio (anzi, grazie agli uomini) vivo in uno stato di diritto. Se il diritto non c'è lo si fa, raccogliendo consenso politico intorno ad un progetto.

Dov'è la differenza tra di Pietro ("berlusconi istigatore") e Cicchitto ("di Pietro istigatore")?

Condannare significa dire "questo non doveva succedere". "questo sarebbe stato meglio se non fosse successo ma se è successo è perchè S se l'è cercata" è davvero una condanna dell'atto? o una mezza apologia?

D21 17 dicembre 2009 alle ore 11:49  

il giudizio mio di condanna è chiaro e non mi va di continuare a ripeterlo.

Esiste un secondo piano che dev'essere quello della comprensione di quanto accaduto. Ahimé, nutro seri dubbi sul fatto che l'Italia sia ancora uno stato di diritto dopo il discorso di Berlusconi a Bonn, nutro serissimi dubbi...

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