val più un dire

25/01/11

Show avvilente di Berlusconi da Lerner. In questo caso, si capisce che è molto più utile per Berlusconi fare una telefonata così perché l'importante è apparire, giustificare al pubblico ciò che non può spiegare ai magistrati. L'importante è far vedere che lui è vittima, agnello sacrificale di un teorema comunista dei magistrati che vogliono solo farlo fuori. L'importante è farsi vedere, apparire al suo pubblico, sempre senza contraddittorio, giustificarsi. Ancora qualcuno non lo capisce. L'importante è non far vedere ciò che la Magistratura dice, nascondere, omettere. Stamattina, su La7 l'on. Osvaldo Napoli (PdL) faceva l'elenco delle trasmissioni di sinistra, omettendo però tutte quelle di centro destra come, per esempio, tg1, tg2, tg4, tg5, studio aperto, mattino sul 2, mattino5, lucignolo, striscia la notizia eccetera eccetera, guarda a caso le trasmissioni più importanti e con il pubblico più ampio (quanti guardano la Dandini o Lerner? Quanti guardano Minzolini???). L'importante è apparire vittime e nascondere qualunque altra voce, senza zittirla ovviamente ché altrimenti sarebbe vittima di che cosa?!

Infine, dubito che l'ennesima raccolta di firme possa servire, tanto i Cortigiani di Silvio se ne fregano. Si accettano idee su soluzioni più efficaci. Forse solo uno sciopero a oltranza, alla francese per intenderci.

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differenza cruciale

24/01/11

Primarie PD a Bologna e Napoli. Non commento i risultati perché non conosco le vicende, anche se posso dire che sono sempre favorevole alle primarie se vere e fatte come si deve. Ma c'è una differenza cruciale su cui soffermarsi perché ce l'ha insegnata Obama. La differenza la fanno la qualità dei tuoi sostenitori: con Obama i suoi promotori erano talmente entusiasti da aver travolto e convinto tutti, idem con Silvio. I sostenitori di Silvio sono sempre ottimisti, positivi e convinti di avere la soluzione in tasca, quale non importa. Nel PD, invece, regna un clima costante da "proviamoci, alla meno peggio", "votiamo pur di andare contro Berlusconi". La Sinistra italiana da anni è alla bell'e meglio, il meno peggio, il almeno proviamoci. Ecco, questa differenza va superata.

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la macchina è all'opera

22/01/11

No, non quella lirica. Ma dannazione, non lo capiscono che con questo scandalo si rende evidente il potere mediatico di Berlusconi? I primi risultati lo dimostrano chiaramente: il consenso di Berlusconi non cede manco a questo scandalo, e non cederà! Perché? Perché i suoi media sono talmente potenti da poter toccare frange enormi di pubblico e giustificare ai loro occhi quanto sta succedendo. Ascoltate con attenzione cosa dicono i vari Tg1, Tg5 che sono quelli su cui veramente si forma l'opinione la gente. Il Tg3 serve solo per fomentare la Sinistra e far vedere quanta bava alla bocca ha chi odia Berlusconi.

D'altra parte, la non-decisione del PD riguardo a quanto successo a Mirafiori dimostra che la dirigenza dell'opposizione è imbelle. Vendola ha deciso e quando prendi delle decisioni forti e chiare il tuo elettorato si entusiasma e inizia a votarti, con convinzione. Al contrario, si ripete un teatrino ovvio e scontato di cui da fuori non si capisce il senso.

Chiudo col disgusto e la sua utilità. Il disgusto montante per questa politica ha allontanato molte persone dalla politica e questo è congeniale a Berlusconi che, lui solo, può usare i vari Signorini, Fede, la stampa dei rotocalchi e l'intrattenimento di Rai e Mediaset per comunque arrivare al popolo che di politica non vuol sentir parlare. Preoccupante, per esempio, che Zelig re-introduca le imitazioni di personaggi come la Moratti perché si tratta di un'operazione simpatia tesa a rinfocolare il consenso per un pessimo sindaco. Il disgusto è congeniale perché allontana i più che si ritirano nell'idea del "ma lasciatelo governare!".

Chiudo dicendo che la cosa preoccupante è che molti rispondono "ma a Berlusconi non c'è alternativa". Premesso che ho già spiegato perché non c'è alternativa (Mr. B. ha il potere di scegliere chi far vedere come alternativa, nascondendo quelle a lui sgradite...), evidentemente non esiste un limite inferiore di dignità della serie "abbiamo toccato talmente il fondo che chiunque altro è megliodi Berlusconi". Ecco, questo in Italia non c'è più per ragioni che ho gi spiegato più volte. Il disgusto aiuta e rinforza Berlusconi.

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i funzionari della propaganda

21/01/11

Un episodio a conferma della mia tesi sulla dittatura mediatica: ecco un esempio di manipolazione mediatica della realtà. Berlusconi ha strumenti che possono convincere milioni di persone che in realtà Ruby è una povera ragazza che aveva bisogno di protezione. E i suoi mezzi sono così potenti che ci sono persone sinceramente convinte che sia così. Aldo Grasso, come in generale il Corriere, si accorge che c'è qualcosa che stona, ma si rifiuta di riconoscerlo perché, il Corriere lo sa, se dichiarasse guerra a Berlusconi quello ha il potere di spazzare via la RCS ed i suoi responsabili per cui opposizione tanto non fa troppo male.

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del degrado della Chiesa vaticana

In questo articolo si dice quel che è sotto gli occhi di tutti. La Chiesa interviene sul caso Ruby più per il ruolo che vuole fare che non perché creda che si debba intervenire. Il centrodestra è pronto a ripagarla con la legge sul testamento biologico. Ma ci sono valori che non sono negoziabili. Il Vangelo condanna esplicitamente, chiaramente e direttamente fornicatori, praticatori orgiastici e lussuriosi: su un tema del genere non dovrebbe esserci discussione e, per esempio, ci vorrebbero richiami forti come quelli che sono stati fatti su casi come la legge 40 (a mio avviso una campagna esagerata), il caso Englaro o il caso Welby (per quanto diversi). La dignità della vita umana non è solo nella sua fase embrionale, ma anche nelle ragazzette con le tette al vento che si vendono al Satrapo milionario. Temo sia chiaro che questa gerarchia vaticana sia più interessata a mantenere i rapporti con lo Stato italiano per poter assicurarsi soldi e reciproco supporto piuttosto che compiere la sua missione moralizzatrice. Troppe concessioni a comportamenti che non possono essere tollerati e che meriterebbe condanne mediaticamente più chiare. Troppe ambiguità e tradimenti di un messaggio che invece non dovrebbe essere ridotto a "maggiore sobrietà". Che tristezza...

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quel che la Sinistra non capisce

19/01/11

La vittoria culturale di Berlusconi e la sconfitta inesorabile della Sinistra è ben testimoniata da quest'articolo dell'Unità. Concita De Gregorio dimostra che la Sinistra non capisce e che soffre un ritardo culturale enorme. Nel momento in cui Berlusconi ha potuto acquisire un sostanziale monopolio mediatico ha imposto gradualmente una cultura che fa dire che "sì, la cosa migliore è prostituirsi per l'Unto del Signore" affinché ognuno se ne tragga la sua quota di profitto e, per chi non può, il sogno di potercela fare un giorno anche loro a aprire le gambe per darla a Silvio. Non facevano forse la fila per scopare con D'Annunzio?

Ribadisco la mia tesi che l'Italia non sia una Democrazia, ma una Dittatura mediatica. Sia chiaro, per dittatura molti pensano a Hitler o Mussolini, io mi riferisco a altre dittature. Per esempio, ben si addice il caso del Re Sole dove invece della Corte di Versailles ora ci sono le TV, Striscia la Notizia e Matrix, mentre chi non si piega viene screditato e infangato perché non si unisce agli sfarzi della corte. Era forse Luigi XIV un democratico? No, anzi, era una dittatura, lo Stato era lui e così l'Italia è Silvio! L'importante, è non far vedere che fuori la gente muore di fame, le Brioche sono sostituite dalle case dell'Aquila.

Una dittatura mediatica è diversa da una dittatura totalitaria (Hitler o Stalin per citare i casi "venuti meglio") e non è a quel tempo che bisogna fare riferimento. Pensate che i Medici sono diventati Signori di Firenze molto tardi, a lungo erano "democraticamente eletti" secondo lo statuto repubblicano della città. Ma il loro potere economico era tale da far apparire Firenze come sotto una signoria, anche se istituzionalmente non lo era. La Costituzione materiale che si sostituisce a quella vigente.

Ma tutto questo la Sinistra attuale non lo capisce: D'Alema cerca l'alleanza con l'UDC pur di far fuori Vendola, mentre i soli Veltroni e Franceschini avevano timidissamemente provato a giocare la partita mediatica, e quindi culturale, contro Berlusconi. Fallendo. Tra gli elementi fondamentali di questo sistema c'è il fatto che l'Italia è un paese provinciale, che ha ormai dimenticato come funziona una democrazia e che è culturalmente isolata perché, per esempio, non ci sono TV straniere che parlano italiano e che possono essere diffuse da noi: o stai al gioco, oppure i media non di regime saranno condannati alla marginalità o a giocare il ruolo di cattivi antagonisti dell'unico Unto del Signore.

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la cosa più divertente di questi giorni

La cosa che più mi diverte dei commenti sul nuovo scandalo sessuale di Berlusconi sono le peripezie dei suoi alleati presunti cattolici per cercare di giustificarlo e difenderlo. L'apice è di Formigoni che dice "chi è senza peccato scagli la prima pietra"... quindi un po' tutti facciamo festini con orge e puttane, no? Vabbé, comunque i cattolici che difendono Berlusconi sono quelli che preferiscono tenerselo buono per avere da lui i soldi piuttosto che seguire il Vangelo che, su questo, è chiaro, esplicito e inequivocabile. Le condanne a orge, lussuria e mammona sono chiare, ripetute più volte e assolutamente esplicite, mentre per esempio non si dice niente di fecondazioni assistite, aborti ed eutanasie. Tant'é...

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una frase del Cardinal Bagnasco

"Quando una persona ha il nucleo familiare certo e stabile e ricco d'affetti come un focolare, dove riscaldare le proprie fatiche e trovare attenzione, allora il lavoro diventa più facile e più bello"

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saggi frammenti

18/01/11

"Il problema non è sperare o disperare, essere ottimisti o pessimisti, ma trovare fondamento alle speranze" (E. Bianchi)

"Sperare è possibile solo se si spera per tutti" (von Balthasar)

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breve nota sulla crisi

17/01/11

La crisi non è passata e siamo sull'orlo di un ulteriore crollo. Questo articolo mi da un segnale chiaro: la crisi non è passata perché l'occupazione non risale e quindi la domanda rimane debole. Gli stati hanno finito i soldi per salvare le banche, le quali si sono arricchite al punto di provocare la crisi, si sono arricchite facendosi salvare e ora vivono sulla speculazione contro gli stati (Grecia, Irlanda, Portogallo, Ungheria ...). Gli Stati non sono forti abbastanza per reagire: Obama è stato azzoppato con le elezioni di medio termine, l'Europa è divisa.

Dunque, ricapitolando: se l'occupazione non torna a salire, la domanda non cresce. Con domanda depressa sul lungo periodo le imprese collassano. Oggi assistiamo al rimbalzo perché molte imprese sono collassate, quelle sopravvissute si sono leccate le ferite e ora occupano gli spazi rimasti vuoti. La crisi tornerà perché il meccanismo che l'ha generata non è stato toccato: l'eccesso di indebitamente e lo scaricare al di fuori degli USA i problemi indebitandosi prima o poi implode. Questa non è una crisi congiunturale, questa è una crisi strutturale del sistema economico globalizato, basato su un settore finanziario cresciuto oltre misura.

Io non credo nelle spiegazioni complicate alla crisi: il meccanismo di vendita dei debiti tra banche ha esposto troppo le banche in un delirio di arricchimento. Tra le cose giuste che ci sarebbero da fare c'è quella di far fallire le banche, anche quelle considerate troppo grandi per fallire. Lasciarle cadere (preservando i conti correnti fino a una certa cifra), fare che si preoccupino le banche di salvare loro stesse. Una pulizia meritocratica del sistema bancario in modo che si ri-educhi. Ho imparato che è sempre sbagliato dare sussidi alle imprese perché drogano il mercato. Gli si dia qualunque aiuto, ma neanche un Euro (o un dollaro).

Infine, gli USA si rassegnino a un mondo multipolare: accettino il petrolio scambiato in EURO, la fine del G8 in favore del G20, la ridefinizione dei seggi permanenti all'ONU. Si imponga una normativa finanziaria comune (almeno a livello Europeo), un embargo sui paradisi fiscali e una tassa sui paesi che non rispettano i diritti umani: ogni diritto non rispettato uguale a un 1% di tasse. Vuoi importare da un paese con la pena di morte? Bene, paga un 1% in più di tasse. E così via. Si facciano cioé ricadere nel sistema economico la politica. Infine, meno paura della Cina che è grande e complessa più di quanto si pensi. L'unica certezza che ho è che così non continuerà a lungo: o riforme o un'altra rivoluzione. Più promettenti India e Brasile ché son già democrazie.

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3 cose

Sento il cuore che batte,
più in là una musica accennata.
Fuori, la città vive ridotta ai minimi termini.

Un cuore che batte e una musica poco più in là.
Fuori la città vive minimale.

Un cuore pulsante, una musica accennata, la città laffuori.

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a proposito del referendum FIAT

16/01/11

Il piano di Marchionne per rinnovare la FIAT è assolutamente legittimo e esprime la libera scelta imprenditoriale di una società sostanzialmente multinazionale. La legittimità delle loro scelte è piena, ma ciò non vuol dire che io le condivida.
Mi interessa fino a un certo punto che la FIAT se ne sbatta così clamorosamente dei decenni in cui è sopravvissuta grazie allo Stato italiano che l'ha sovvenzionata fin troppo generosamente; mi interessa fino a un certo punto che teoricamente loro sarebbero italiani sin dal nome e della loro responsabilità sociale d'impresa, tema su cui avrei molto da dire.
Invece, mi interessa sottolineare come si stiano riscrivendo le regole di relazione impresa-lavoratori, a prescindere da riforme politiche. Assistiamo cioè a una rinegoziazione dei rapporti capitale-lavoro da cui il mondo politico è sostanzialmente escluso. Il Governo è incapace di prendere decisioni di merito, mentre l'Opposizione è incapace di prendere decisioni, in generale. Mentre la FIAT implementa i suoi programmi sostanzialmente uscendo dalla legislazione esistente. La gravità è che ci si sia ridotti a un referendum interno per qualcosa che, invece, dovrebbe passare attraverso una discussione e una Riforma politica, nel vero senso della parola. Trovo inammissibile che una sola impresa, per quanto importante, possa avere queste libertà e, così facendo, costituire un precedente per tutte le altre imprese. Il risultato è che la Riforma del sistema del lavoro avviene per iniziativa di un qualunque imprenditore ai danni del sistema generale.
Poi, nel merito, Marchionne è libero di fare tutte le proposte che vuole, anche di fare ricatti come quello che ha fatto, sebbene molti degli aspetti possano essere condivisibili o, quantomeno, ci sia apertura di confronto su molti di questi temi. Purché si passi attraverso una discussione politica, non sindacale mono-aziendale.
Io non so cosa avrei votato, veramente non lo so. Di fronte a un ricatto di questa natura non so cosa avrei votato. Probabilmente, per codarderia avrei cercato di salvarmi il posto di lavoro dicendo che ora conta più quello che gli ideali, ma l'avrei fatto vergognandomene moltissimo. Forse avrei votato contro sapendo che comunque avrei perso e almeno salvavo la coscienza e il posto di lavoro. Non so cosa avrei votato, molto difficile mettersi nei panni di quei lavoratori.
Rimane il problema di fondo: va bene modificare il sistema di mercato del lavoro, ma non si può avanzare attraverso singoli casi. Sicuramente, Marchionne ha ragione nel dire che c'è un problema enorme di produttività del sistema economico italiano. Tuttavia, le relazioni sindacali, che pure trovo insoddisfacenti, non mi sembrano affatto il tema centrale, visto che come dice Marchionne i costi del lavoro incidono circa il 7% per il totale FIAT.

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l'abito non fa la monaca

Questa che racconto è una storia vera. Ero a Messa e c'era una di quelle ragazze di più che gradevole aspetto, vestita decisamente bene. Se avete in mente gli stereotipi delle milanesi gnocche e fighette, beh era quella. Naturalmente bionda, fisico da velina e pantaloni attillati con una bella giacca. A onor del vero, i capelli biondi nascondevano un viso non proprio da modella, ma comunque assai curato e aggraziato.
Già vedere una ragazza così a Messa fa un po' strano, ma talvolta succede.
La cosa che però ha colpito di più è che questa ragazza era lì per accompagnare quello che presumo fosse il nonno, un uomo decisamente anziano che si reggeva su due stampelle e indossava la tuta di quegli anziani ché escono poco di casa. La ragazza lo accompagnava e lo assisteva facendolo alzare. In sé, una scena normale di una brava nipotina che aiuta il Nonno alla Messa domenicale, ma l'aspetto così figlio degli stereotipi della Milano da aperitivo rendeva il tutto da un lato stridente, dall'altro più vero e sincero: perché no? d'altronde, perché no?

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abitudini

14/01/11

Ci sono alcune cattive abitudini che non so mai come correggere, alcune distrazioni che potrei e dovrei superare ma che non mi riesce di sistemare. Mi chiedo come si faccia a cambiare alcune cattive abitudini.
In passato, ho visto che cambiare luogo di vita o di lavoro costringere a rimettere in discussione molte routine, ma talvolta mi basterebbe qualcosa di meno radicale. Chissà cosa suggerisce la rete...

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ho messo tra le cose

11/01/11

Oggi, ho vissuto una giornata con umori improvvisamente diversi e repentini. Ora, mi ritrovo con in testa questa canzone di tanti anni fa. Credo che mi sia venuta in mente pensando alle cose da salvare di quest'Italia dove sono ritornato dopo le vacanze. Penso che dell'Italia contemporanea ci siano da salvare ben poche cose, molte persone: molte meno di quanto pensiate, più di quelle che passano e passeranno per questo blog (per fortuna). Vedo che il male dell'Italia è un lento e inesorabile declino del sistema di cui non ci si rende conto e, quindi, non si riescono a riunire le energie che potrebbero cambiarlo. Per esempio, sul dibattito FIAT-FIOM, il PD non ha saputo prendere una posizione rimettendosi al referendum; mentre il PdL ha subito l'iniziativa imprenditoriale di Marchionne (legittima), ma è stato incapace di proporre un modello di relazioni economico-sociali tra impresa e lavoratori per affrontare il problema della produttività in Italia. E intanto, le persone che mi stanno attorno, soffrono una mancanza di prospettiva, di futuro, una mancanza di possibilità ragionele di (poter) migliorare la propria condizione attraverso il lavoro, fondamento della nostra bislacca Repubblica. Dell'Italia da salvare metto alcune persone a me care, molte meno di quanto si pensi e più di quante leggeranno queste righe. Nel mezzo, l'Italia di Pertini e di Cavour, l'Italia che combatte le partite di calcio come fossero guerre e gioca le guerre come fossero partite di calcio, incapace di vedere che manco a calcio siamo più buoni (tolta l'Inter, in Europa non esistiamo).

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anno nuovo

10/01/11

Non voglio fare propositi, classifiche, ché i tempi del passaggio non sono scanditi dal calendario, ma da tempi dell'anima, tempi sia più mutevoli, rapidi, dinamici, talvolta divertenti angoscianti paralizzanti inebrianti accattivanti e così via.

Cominciare un anno nuovo, questa volta, significa chiudere col Poli e (re)iniziare la ricerca per un'altra vita. Un rischio che val la pena correre alla ricerca di un progetto di lungo termine, visto che quello scelto anni fa non è più possibile. Amarezza che nelle mie parole parlate è ancora più rabbiosa, ma che qui lascio come semplicemente accennata.

Ogni cosa alla sua stagione (cit.).

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