scommessa capitale
28/03/11
Ecco un'interessante intervista al nuovo presidente dell'AS Roma. Interessante perché si propone di portare un po' di cultura manageriale e imprenditoriale nel calcio/nello sport italiano e questo farebbe molto bene. E' un test, una scommessa interessante perché in realtà, come Calciopoli ha dimostrato, il Calcio italiano rifugge l'imprenditorialità o meglio, come ogni pratica italiana, è in realtà un prodotto gestito familisticamente da tre famiglie che si spartiscono i proventi invitando altri comprimari con l'accordo che però non rovinino troppo i cuscini: a chi alza la voce (Gazzoni a Bologna, l'Empoli che si rifiutò di vendere Giovinco, Della Valle, tra poco Zamparini...) si dice cordialmente di andarsene. Il famoso metodo-Moggi altro non è che un sistema per garantire la permanenza degli interessi costituiti. D'altra parte, se investo così tanti soldi poi pretendo quantomeno di non perderci troppi soldi, poi la vittoria deve arrivarmi in maniera avvincente altrimenti si perde pubblico.
Al contrario, Di Benedetto sembra portare l'idea di uno sport-business basato sul mercato. Se ci riesce, sono contento, ma temo che il metodo familistico chiuso alle 3 famiglie di cui sopra (per esser chiaro, Milan-Inter-Juve) lo costringerà o ad adeguarsi o a fallire (vi siete mai chiesto perchè Abramovich&co siano sempre stati ben lontani dall'Italia, decretando il declino degli ultimi anni?). In fondo, è quel capitalismo chiuso e familistico di cui si parla in maniera più seria anche su LaVoce.info che poi non è altro che l'immagine dell'Italia.
... e buon campionato a tutti!
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