stasera
02/10/15
Io stasera vado qui, se volete ci sarà pure la diretta streaming a quanto pare. Non è un segreto che sia a dir poco critico sulla condizione della sinistra italiana attuale (tipo, pensate a ieri o a Pisapia), però lì ci sono molte delle persone che politicamente stimo di più. Vale la pena dargli credito.
Ah, stasera questa è la mia posizione.
Pensando a questo incontro, mi rimbalzava in testa una coincidenza che non avevo mai realizzato. L’acronimo di “sinistra italiana” è “sì” e credo ci sia qualcosa di bellissimo in questa coincidenza che andrebbe valorizzato pur nella sua semplicità. Il messaggio che vorrei dare è semplice come la convinzione che i sì vadano detti ai contenuti, non ai leader.
1_ Sì alla scuola pubblica e sì alla valutazione: laddove ci sono risultati scadenti bisogna investire di più perché è proprio nei quartieri più difficili, dove ci sono insegnanti in difficoltà e dove il rapporto con le famiglie è complicato che bisogna investire i nostri sforzi, ribaltando una strana logica meritocratica per cui bisognerebbe investire laddove ci sono già i risultati migliori.
2_ Sì a una politica economica europea: una tassa comune sui profitti delle multinazionali, mercato comune del lavoro con diritti per tutti i lavoratori e le lavoratrici, una tassa su tutte le transazioni finanziarie.
3_ Sì a un partito della sinistra italiana che abbia un chiaro e univoco collocamento europeo, che usi un simbolo europeo per costruire concretamente l’Europa politica perché almeno qui a Bruxelles abbiamo imparato come funziona la politica “made in EU”.
Ci sarebbero tanti sì per cui vorrei lottare, ma mi preme dire solo che non conta quello che voglio io, conta quello che noi vogliamo.
Ah, stasera questa è la mia posizione.
Pensando a questo incontro, mi rimbalzava in testa una coincidenza che non avevo mai realizzato. L’acronimo di “sinistra italiana” è “sì” e credo ci sia qualcosa di bellissimo in questa coincidenza che andrebbe valorizzato pur nella sua semplicità. Il messaggio che vorrei dare è semplice come la convinzione che i sì vadano detti ai contenuti, non ai leader.
1_ Sì alla scuola pubblica e sì alla valutazione: laddove ci sono risultati scadenti bisogna investire di più perché è proprio nei quartieri più difficili, dove ci sono insegnanti in difficoltà e dove il rapporto con le famiglie è complicato che bisogna investire i nostri sforzi, ribaltando una strana logica meritocratica per cui bisognerebbe investire laddove ci sono già i risultati migliori.
2_ Sì a una politica economica europea: una tassa comune sui profitti delle multinazionali, mercato comune del lavoro con diritti per tutti i lavoratori e le lavoratrici, una tassa su tutte le transazioni finanziarie.
3_ Sì a un partito della sinistra italiana che abbia un chiaro e univoco collocamento europeo, che usi un simbolo europeo per costruire concretamente l’Europa politica perché almeno qui a Bruxelles abbiamo imparato come funziona la politica “made in EU”.
Ci sarebbero tanti sì per cui vorrei lottare, ma mi preme dire solo che non conta quello che voglio io, conta quello che noi vogliamo.
5 commenti:
Faccio mie le tue parole, che sai che su questi punti siam perfettamente allineati. Siamo i soliti visionari.
Ricordando sempre che l'investimento none' esclusivamente economico. E anche economico.
Grazie!
Sulla discussione di ieri, tornerò appena ho un po' più di tempo...
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