curiosità democratiche

18/04/16

Certa gente vede politica dove non c'è politica. Crede che ci siano strategie dove invece ci sono cose da fare, astrazione quando invece c'è solo pragmatismo. E quindi invoca la mancanza di democrazia che poi democrazia non si sa bene cosa sia se non un generico "voglio aver voce in capitolo". Poco importa che non si abbia granché da dire, il processo prevale sul contenuto. Poco importa che non ci sia granché da discutere, mi sento escluso. Ok, ricevuto. Quindi?

Un mese fa ho avuto un litigio dove mi hanno accusato di non essere democratico. Bene, ho chiesto quando e su quali decisioni ed i temi erano "il font del volantino", "il colore delle magliette" e "le scadenze per le quote". Premesso che le scadenze delle quote non le decido io, ma il padrone a cui devo pagare l'affitto, le altre due sono tipiche strumentalizzazioni che non stanno né in cielo né in terra: bisogna forse fare un'assemblea per decidere il font di un volantino? Se il logo è rosso e nero, di che colore vorrete fare le magliette: verdi e gialle? L'affitto lo pago quando lo dice il proprietario, il colore delle magliette è lo stesso del logo, il font dei volantini è lo stesso del logo perché quel poco di scienze della comunicazione che conosco (o solo buongusto) mi dice che sennò viene fuori un papocchio.

Eppure si invoca la democrazia di cui spesso non si riesce neanche a dare una definizione, ma una definizione concreta. Al contrario, spesso, ho visto che lo si fa per dire "non mi hai coinvolto" oppure "non sono d'accordo con te". Nel primo caso, poi, il non essere coinvolto è perché preferivi fare altro, eri in ritardo o non avevi voglia di perder tempo a discutere, ché va bene discutere, ma poi ad un certo punto bisogna decidere e se si è in tanti è difficile trovare il momento giusto, per non parlare che poi ci sono anche gli esterni e la data per pagare l'affitto non la decidiamo noi. Ma soprattutto, oltre a decidere, le cose poi bisogna farle: troppo facile tenermi due ore a discutere del colore per dipingere e poi dirmi "ecco il pennello, moh però fai tutto tu, e fallo bene mi raccomando!". Più complesso il caso del "non sono d'accordo": la democrazia prevede il dissenso, promuove l'espressione, ma non significa che poi si debba essere sempre tutti d'accordo. Democrazia non significa che alla fine siete tutti d'accordo con me e accettate la mia idea, anzi. Il tuo contributo sostenendo "bianco" può rafforzare il nostro convincimento per "nero". E' la democrazia bellezza! Ascolto il dissenso, ma non significa che tu mi abbia convinto. Dunque, che fare quando siamo in disaccordo? La mettiamo ai voti? Forse è meglio se continuiamo a discutere per non bloccarci sul sì/no, ma ricordiamoci che qui non siamo in politica: poi, le cose vanno fatte, non solo decise e se tu non le fai... beh...

Sia chiaro, non mi riferisco al recente referendum sulle cosiddette trivelle, ma a questioni molto più concrete, alla scala micro. Organizziamo un weekend tutti assieme? Auguri a trovare la data buona al 100% per tutti, il luogo che piace a tutti e, soprattutto, dare la possibilità affinché tutti propongano le loro destinazioni e tutte vengano equalmente discusse considerando i tempi di tutti perché io ho un sacco di cose da fare e ora non posso ma voi dovete assolutamente aspettarmi perché anch'io devo dire la mia e... no! La democrazia funziona se la si fa funzionare, con tutti i limiti di questi che non mi pare il migliore dei mondi possibili, ma un altro mondo io non ce l'ho.

Chiudo questa pars destruens, proponendo la mia pars construens basata sull'intelligenza di democrazia di Lindblom. La democrazia funziona perché attiva più intelligenze, permette di considerare più elementi che non quelli che può conoscere uno individualmente, permette di considerare aspetti di cui io da solo non mi ero ancora reso conto. Però, poi, i problemi vanno trattati, la razionalità sinottica non esiste e non è che si possa essere sempre d'accordo su tutto: "exit, voice and loyalty" è un libro magistrale assolutamente da conoscere! E' pure breve. Io alla fine il weekend con i miei amici me lo voglio fare, qualcuno deve prenotare sennò non andiamo da nessuna parte! Il volantino va fatto, stampato e distribuito ed il colore va scelto sennò le magliette non ce le hai!

Quindi, ora, accusatemi pure di non essere democratico, ormai non ci faccio più caso, almeno non finché voi non saprete darmi la vostra definizione operativa di democrazia. Allora, poi, potremo ragionarci insieme. Nel frattempo, ho capito che sto antipatico ad alcune persone, me l'avete detto in vari modi, una volta mi hanno pure espulso (ma forse è un'altra storia), ma forse non sapete ancora cosa penso io perché al momento ho altre priorità o forse preferisco il quieto vivere, preferisco il weekend ed ho imparato che forse è meglio avere le magliette pronte anche se non sono il top piuttosto che niente. Poi, se vorrete, parleremo anche della politica, quella vera, basta che la smettiate di ragionare come un Frank Underwood.

Buona serata.

2 commenti:

Anonimo 19 aprile 2016 alle ore 16:43  

...accidenti Duca!!!

In questo post c'e' abbastanza cicuta da ri-uccidere Socrate!

:)

-papero

D21 19 aprile 2016 alle ore 17:05  

e pensa che mi sono contenuto....

For wayfarers | Per i viandanti

Duke's guests | Ospiti regolari

  © Free Blogger Templates Columnus by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP