oggi si parla di... sesso
29/11/08
Sebbene reputi il sesso un tema di cui non è necessario parlare così tanto in pubblico (torna d'attualità un mio vecchio post), due articoli del Corriere mi invitano a parlarne apertamente.
Il primo articolo riguarda una sventolata nuova porno-tax. Premesso che chiedere a Bondi di stabilire cos'è 'hard' e cosa no e' una barzelletta di per sé, trovo assurda questa decisione per le seguenti ragioni:
_ é un settore largamente informale, spesso legato all'illegalità (leggi, Camorra). Cinema e teatrini, riviste e pornoshop sono l'unico lato ragionevolmente legale e legalizzato, trasparente e che probabilmente paga pure l'IVA. La tassa potrebbe essere applicata solo lì, sostanzialmente disincentivandoli e invitandoli a diventare (tornare?) un'economia informale (illegale), in pratica un regalo alle associazioni criminali.
_ è un settore dilagante in internet (scaricare qualcosa da eMule e' ormai uno slalom tra i porno... cercavo un eserciziario di microeconomia... dentro al file zip ho trovato un pieno di porno, che la Microeconomia non e' che sia proprio eccitante...).
_ è un settore che sta risentendo pesantissimamente della crisi finanziaria in quanto i principali clienti erano gli stessi che di giorno speculavano nella finanza. La pornografia è il primo settore andato in crisi, a causa della crisi della finanza (cosi' come le gioiellerie milanesi andarono in pesante crisi quando si scopri' Tangentopoli...). Nella teoria economica, tassare un settore in crisi è assurdo; in Italia è un regalo alle Mafie che cosi possono appropriarsene (e così non pagano manco l'IVA...).
E poi ecco il nostro "amico" Vespa che non perde occasione di parlare di sesso, nudo, tette&culi. Se e' vero che le donne italiane sanno benissimo come essere le piu' belle e ammirate, non e' che le si debba sempre sbattere in TV a ogni costo. Gli inglesi - giustamente - ci prendono per il culo, nessuno come noi nella mercificazione della donna e del sesso. Aggiungo che sono rimasto sorpreso in questi mesi nel notare su FB il proliferare di gruppi (rigorosamente in italiano) che predicano il sesso libero. Quasi che agli Italiani abbiano la necessita' di dichiararlo, di rendere pubblica questa liberta', dichiarata (ma non so quanto praticata, almeno riferendomi a quei miei amici che su FB vi si iscrivono...). Gli stranieri ci prendono in giro per questo, e hanno ragione.
So che rischio di passare per il bacchettone che non sono, ma trovo ci sia uno squilibrio insopportabile, dannoso e gravemente sbagliato nella quota di attenzione che la pubblica opinione italiana riserva al sesso.