Anche se farò tardi a teatro: storia di un sentimento negativo

29/01/09

Sono poco incline di parlare di aspetti personali, ma visto che tanto tanto tempo fa qualcuno mi insegnò che parlarsi è anche catarsi (certi insegnamenti si portano dietro a lungo, ma ne parlai già altrove), eccomi qui a parlarne sperando che ne sia liberatori.

Stamattina mi sono svegliato con una negativa sensazione emozione passione. In queste settimane sto iniziando tante cose diverse, ma stamattina invece dell'entusiasmo per le cose nuove, i nuovi progetti, le nuove esperienze mi sono fatto crucciare da quanto impegnative saranno, dalla fatica necessaria per farle, da come trovare un modo per ridurre la fatica, lo sbattimento, l'impegno.
E dire che avevo fatto dell'entusiasmo per il lavoro la mia chiave tattiva e invece eccomi qui a chiedermi se e come riuscire a fare gestire finire questi progetti.
Una ventata di ottimismo da un'idea rivoluzionaria di un amico/collega che in parte ed involontariamente mi ha sollevato da questo cruccio, rilanciandomi la lezione di Forrester che dice "bisognere scrivere almeno un'oretta al giorno" (ora non mi importa di decontestualizzare questa frase). E poi scriverne appunto per superare il blocco, forse la paura della pagina bianca, forse la vera azione innovativa che cercavo, che di fronte a un nuovo progetto, una nuova avventura, una nuova riforma bisogna slanciarsi con entusiasmo, ottimismo, allegria altrimenti naufraga.

E' un sentimento negativo, distruttivo, bloccante da cui, giunto alla fine di questa piccola curva dell'Ulzii mi sento un po' più leggero perché, resta vero, parlarsi è catarsi (e non è solo una rima...).

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giorno della memoria

27/01/09

Oggi ho cenato in quella cucina che sto imparando a chiamare casa, assieme a quello che considero un po' un "brother". Ebreo lui, Cattolico io. Mangiava semplicemente raccontandoci la settimana, gli impegni di studio, la sua serata con gli amici a sentire un concerto, io che oggi resto qui a studiare ma domani esco io.
Un senso di semplice fratellanza perchè ci vediamo anche quando non abbiamo niente da dirci, e ci fa piacere così. Ci vediamo quando siamo allegri, annoiati, stanchi, freschi, quando abbiamo voglia di vederci e quando no. Non abbiamo manco bisogno del cellulare per sentirci.

Ecco questo senso di fratellanza, la Grazia ricevuta è questa. La Grazia della semplicità del Pane quotidiano. Parliamo anche dei temi scottanti, l'invasione di Gaza o i Vescovi Lefebvriani maturando un senso di fratellanza che ci allontana da quelle storie che si leggono sui giornali.

L'antisemitismo (così come l'anti-cristianesimo, sempre più dilagante) non abitano a casa nostra.

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la vera trasgressione sta diventando essere normali

26/01/09

Succede di non aver niente da dire.
Accade di restare stanchi a casa, e riposarsi.
Stendersi sul letto anche quando tutti escono,
senza sensi di colpa per non partecipare
al rito collettivo del sabato sera.

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ancora a proposito del Federalismo fiscale

23/01/09

Dopo il mio precedente post, il Governo ha approvato al Senato il cd. "federalismo fiscale". Qui trovate i contenuti di quella proposta approvata e che, presumibilmente, sarà approvata tale e quale alla Camera (magari con qualche marginale cambiamento, ma la sostanza sarà quella).

Scorrendo le varie misure del provvedimento direi che
- Tutte misure sostanzialmente condivisibili e positive
- trovo negativo il ricorrere alla legge delega al Governo, perchè in realtà significa non decidere e rinviare a un altro organo.

La principale considerazione è che questo NON è federalismo fiscale per un nodo semplice quanto determinante: manca il potere delle Regioni di imporre e gestire le tasse, manca la devoluzione del potere fiscale alle regioni. E' una riforma delle regole di trasferimento dallo Stato alle Regioni, non c'è niente di federale, tantomeno di regionale. Il passaggio dalla spesa storica a quella standard è un'ottima cosa, ma non è il Federalismo, dove non dovrebbero esserci più trasferimenti perchè sono le Regioni stesse a gestirsi le loro tasse.
Detto questo, la retorica berlusconiana lo osannera confondendo le parole. Ribadisco che il risultato non mi sembra malaccio, ma la montagna ha partorito un topolino.

Se guardiamo al comportamento dei partiti, continuo a non capire perchè la Lega accetti queste cose. Questo federalismo è una vittoria di AN e dell'idea centralista di Stato perché dopo una riforma così per un bel po' non se ne parlerà più. Sulle opposizioni, non capisco il no dell'UDC (divenuto ormai un partito territoriale), mentre il PD(+IdV) si sono astenuti con una scelta che non è del tutto sbagliata anche se rischiosa, quello che manca è una vera contro-proposta. E su questi temi il PD dovrebbe maturare posizioni comuni...

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Perchè il federalismo fiscale è difficile da realizzare

22/01/09

Premessa
Io sono favorevole al regionalismo in Italia, compreso il cosiddetto "federalismo fiscale".

Domanda
Perché, nonostante il problema sia posto ormai dal "lontano" 1994, il federalismo fiscale tanto invocato dalla Lega non è ancora stato realizzato? Mi riferisco in particolare alla legislatura 2001-2006 e a quella in corso.

Teoria
Il federalismo fiscale impone che le Regioni abbiano potere fiscale, per cui spendono quello che raccolgono. Le grandi riforme cinesi del 1985 e del 1988 (vado a memoria, spero le date siano giuste) erano basate su un principio semplice: abbiamo troppa evasione fiscale, potremmo raccogliere molte più tasse di quelle che raccogliamo. Facciamo il federalismo fiscale così le Regioni avranno l'incentivo a raccogliere i soldi che loro stessi poi spenderanno. Ha funzionato.
Non solo in Cina, paese comunista, ma è un principio da manuale: se la base è minore e non ci sono economie di scala, le Regioni devono essere molto più efficaci nel raccogliere le tasse per poter mantenersi. Non ci vuole una laurea, si capisce anche intuitivamente.

Applicazione al caso Italia
La Lega è un partito che ha una base sociale geograficamente localizzata, ma socialmente abbastanza ben definita. Sono spesso persone di livello culturale medio-basso e che svolgono lavoro dipendente, oppure piccole attività. Se ci fosse il federalismo fiscale la loro imposizione non aumenterebbe significativamente.
Al contrario, ForzaItalia ha una base sociale di livello più eterogeneo. Le persone che veramente decidono sono spesso legate al partito dell'evasione fiscale, di gente a cui sta bene che i servizi pubblici facciano schifo, costino poco, tanto possono permettersi quelli privati e possono quindi evadere le tasse. Sto parlando di imprenditori, liberi professionisti eccetera.
Se si facesse veramente il federalismo fiscale, la base sociale di FI (ma anche AN è così) dovrebbe pagare le tasse perché le Regioni non si manterrebbero altrimenti. Per questo viviamo un'impasse su questo fronte. Si aggiunga il fatto che, se si va a vedere la Riforma federalista approvata da Berlusconi nel 2006 è in realtà fortemente accentratrice con la clausola "dell'interesse nazionale" che di fatto vanifica tutto quello ottenuto dalla Lega. In ogni caso tale Riforma (un pasticciaccio costituzionale) è fortunatamente fallita.

e la Sinistra?
La Sinistra ha come basi sociali che sono il lavoro dipendente, i pensionati ed il settore pubblico, che comunque pagano le tasse e per questo hanno fatto una campagna contro l'evasione fiscale e hanno realizzato l'unico federalismo che abbiamo in Italia (tecnicamente, sarebbe più corretto chiamarlo "Regionalismo", ma per ora soprassediamo).

Conclusioni
Se per la Lega il federalismo fiscale è ragione identitaria (e lo è), non si capisce perché sia alleata con FI e AN.
La Sinistra (se in Italia esiste) farebbe bene a chiarificare questo tema e incalzare il Governo.
FI e AN farebbero bene a accettare seriamente la proposta della Lega del Federalismo fiscale in modo da far fare un salto di qualità all'Italia (è però vero che se lo facessero, la Lega perderebbe la sua natura identitaria e, con la fusione FI+AN, diventerebbe la nuova Destra nazionale coprendo lo spazio lasciato vuoto da AN, un po' come Di Pietro sta sostituendo il PRC).

Considerazione personale
Sono favorevole al Regionalismo italiano perché l'Italia è il paese Occidentale con le più forti differenziazioni regionali, inoltre la riforma dell'assetto istituzionale permetterebbe di ridiscutere la nostra PA e liberare energie nuove.
Le politiche per il Mezzogiorno sono sempre state un fallimento, gli unici effetti leggermente positivi sono arrivati quando l'UE ci ha costretto a decentralizzarle e responsabilizzare le Regioni. Laddove l'Italia l'ha fatto (Abruzzo, Molise, Basilicata e un poco in Puglia) un po' la situazione è migliorata (anche se i risultati sono lontanissimi dall'essere soddisfacenti).

PS
So di aver effettuato molte semplificazioni, mi interessava più la linea del ragionamento che la volontà di voler dare, per esempio, un quadro completo dei bacini elettorali dei partiti.

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appunto per viaggiatori italiani sulle strade di Londra

19/01/09

Le strade di Londra non sembrano mai veramente grandi, in fondo anche Oxford Street non ha un senso di vera grandeur.

Le strade di Londra sanno essere piccole, strette, anguste, ma mai maestosi boulevard, a parte di fianco ai parchi o nelle immediate vicinanze di Westminster.

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italica informathìa

Partiamo dalla notizia del nuovo report di previsione per l'economia europea appena pubblicato dall'UE. Partiamo da come lo presenta un qualunque giornale internazional come LeMonde. Sebbene LeMonde sia, ovviamente, referenziato sulla Francia sottolinea come la crisi sia trasversale a tutti i paesi dell'UE e solo alla fine cita la Francia, paese di riferimento del giornale.

Veniamo all'Italia: il CorSera ovvia dà anche lui la notizia e segue lo stile di LeMonde, mettendo prima la crisi internazionale e poi la difficile situazione del paese di riferimento, sottolineando le difficoltà dell'Italia in maniera sostanzialmente analoga a quello che LeMonde fa per la Francia. Ma il bello deve ancora venire...

Prendiamo gli altri due giornali nazionali di massimo rilievo, Repubblica e IlGiornale. Entrambi strumentalizzano la notizia con evidenti casi di politicizzazione di un fatto. La Repubblica da colpa di una crisi irreversibile a Tremonti; IlGiornale invece elogia il governo che nonostante la crisi ha il plauso della UE. Le posizioni dei due giornali sono assolutamente note e non sorprendono, ci mancherebbe!
Il problema è che questi giornali non fanno informazione, come pure dovrebbero, fanno politica, fanno propaganda, ribaltando i fatti a seconda dello schieramento che vogliono rappresentare/a cui vogliono comunicare. Leggere questi giornali non è solo faziosità dichiarata, ma mina l'indipendenza stessa del giornalismo che diventa non più una colonna della Democrazia, ma uno strumento di regime (per quanto non monopolistico).

Sia chiaro, non salvo il Corriere che altre volte ha usato una tattica più subdola che è quella di presentarsi sempre in maniera super-partes (che in Italia viene tradotto come "di centro", che però è sbagliato), facendo la sua propaganda in funzione di cosa dire/non-dire.

Si rifletta bene sul tema, l'Italia subisce una grave crisi nell'informazione da cui appare impantanata. Della gente pensa che informazione sia Travaglio, quando invece finisce per essere congeniale a un teatrino.
La tesi che voglio sostenere (e di cui vorrei liberare l'Italia) è la pervasività della politica in tutti gli ambiti della società, una cultura latina da cui dovremmo liberarci per maturare come Democrazia, la quale necessita (tra le altre cose) di poteri incrociati che si controllano l'un l'altro, rispondendo delle loro responsabilità e non delle loro amicizie.

PS
comunque per l'Italia la vedo grigia, non pessimismo, ma per un Governo che sta sbagliando politiche e per un'opposizione che non fa il suo mestiere democratico.

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delle donne di Lombardia (divertissement...)

Pensavo stamattina alle donne di Lombardia, a cosa le contraddistingu e mi riusciva più facile definirle per negazione, processo culturale assai problematico e non certo qualificante per un ragionamento ma a cui, in fondo, mi atterrò anche per non dare troppa rilevanza ad un tale argomento (non le donne, ben'inteso, ma la loro distinzione regionale).

Le donne di Lombardia di certo non ostentano, nè le ricchezze e l'agio concesso dal loro uomo, nè il loro uomo stesso. L'ostentazione dello stato sociale avviene in maniera sobria, morigerata, sebbene avvenga come è tipico di tutta la cultura latina così come in generale di quella mediterranea. L'eleganza è concreta pragmatica come impone lo spirito regionale, non nei discorsi, piuttosto nel dettaglio chic che non viene mai issato a vessillo dello status sociale, quanto piuttosto a spia da mostrare, e vada bene che lo notino gli altri.
Le donne di Lombardia non le vedi possessive con figli e amanti, sebbene in cuor loro lo siano per intimo amore e non certo per ragioni culturali. Amor italico in costume europeo, che non è quello mediterraneo. Le donne di Lombardia gestiscono, non curano il focolare domestico, più simili a amministratici che a matrone, sono qualcosa tipo un dirigente di casa.
Lavora la donna di Lombardia e in quello di affranca, non tanto nel costume sessuale come alcuni scioccamente pensano. Certo, l'indipendenza da un ruolo troppo latino e sessistamente classista c'è, ma avviene appunto col lavoro, non con il sesso.
Curate, sobrie, sanno essere bellissime e raffinate: un rossetto di troppo si addice solo ad errore della giovane età. Più chiuse ma non riservate, mai gran dame, mai gran signore, ma reggenti dell'istituzione regale chiamata famiglia. Viaggiatrici, le donne di Lombardia studiano e amano con sobrietà, che non significa né castità, né dissipatezza, che non significa né bigottismo, né bieco stakanovismo.

Mi sia dunque concesso questo breve divertissement, assai discutibile, che non pretende certo di tracciare alcuna superiorità della donna di Lombardia, alla quale tributo reverenza e rispetto, talvolta amore e amicizia, ma di certo non l'esclusiva superiorità rispetto a donne di altre terre.

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la crise, et après?

15/01/09

“la gravità delle minacce che pesano sull’economia mondiale e l’analisi teorica che abbiamo svolto richiedono di realizzare un programma coerente in tutti i paesi in cui la deriva del mercato ha provocato devastazioni. Questo programma può essere definito da una sola ambizione: riequilibrare il potere dei mercati con quello della democrazia. E, in prima istanza, riequilibrare il potere dei mercati finanziari con il potere dello stato di diritto. […] Certuni denunceranno allora i pericoli inerenti ad una maggiore burocrazia. Hanno torto: tutte le organizzazioni umane hanno bisogno in qualche modo di una burocrazia, siano esse banche, imprese o amministrazioni pubbliche. La questione è di sapere al servizio di chi questa burocrazia agisce e se essa è sufficientemente capace e controllata per svolgere la sua funzione nel modo più efficace”. [Attali, “La crise, et après?” ed, Fayard, tratto da questo articolo a dire il vero discutibile, ma interessante].

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tonight, I feel "casa"

14/01/09

"Casa" couldn't be written in another language than the mine one. "Casa" is a feeling, is a sense of share the most intimate side of your life. Different than love, "casa" is a feeling with deep roots, because long time ago love was imposed by family-decided marriage.
"Casa" is share your intimacy with people imposed, arrived there, not chosen. Maybe, you can chose your wife, but you can't really chose how your children will grow up.

Tonight we'd the first dinner all together: me, our boss, the canadian funny guy, my brazilian syster, and the argentinian princess. It wasn't just a funny dinner all together, was something more. There was the exciting part of preparation where everyone did his part and one of us didn't anything, as it has to be. The preparation for the party, the good wine from Israel, the serious discourse, the thanksgiving for bread. Women cooked, and male did heavy jobs. Mixing languages, traditions, cultures, ages on the same table, with same wine and same bread. We spoke about religion, politics, jokes and funny stuffs.

I don't know we're we'll be in one year, I'll keep this image as the first feeling of "casa" abroad. The feeling of "casa" couldn't be really translate, not only because I'm Italian, but because my culture has so many meaning linked to this word which no any other language could incorporated it. Anyway, it's a great feeling, I'll keep it.

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Italiano ammirato

12/01/09

Ieri, il Thames dava il meglio di sè, pompa magna con il regime di piena ad accogliere la domenica invernale. Le gru della City sull'attenti, segnavano la corona del riposo domenicale, St. Paul con la sua cupola regnava incontrastata nel cielo terso di Londra. Un senso di primavera invernale nella passeggiata verso la Chiesa, la Messa con quella strana gente italiana sotto il cielo d'Inghilterra. Strana gente dove si mischiano storie di emigrazione di tempi diversi, sedimentati in volti e abiti inusualmente accostati. Mi chiedo se quegli abiti ne abbiano consapevolezza delle storie che hanno visto, che hanno rappresentato vivendole vivamente, vivaci o mortifere che fossero.

Milano is still under the snow, this year the winter was more cold and snowy than in the UK. Milano was quiet well organized, and the climate conditions don't limit too much the city. It sounds absurd, but the winter in Italy is colder than in the UK: I expected the opposite...

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frase ricevuta

08/01/09

"Quando una cosa rimane aperta le energie vengono disperse: è come se non essendoci una fine continuassero a circolare, ma inutilmente" (ricevuta via mail).

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ritrovi - incontri - addii

Ritornare in Italia, far sì che per la prima volta la propria città sia la destinazione delle proprie vacanze. Passare giornate e serate a ritrovare gli amici di una vita, cercando di privilegiare quelli più importanti, ma forse anche no. Così come viene ritrovare spontaneamente la propria città, capirne più criticamente pregi e difetti della città, ma soprattutto della propria vecchia e della nuova vita.

E poi capita di incontrare nuove persone, nuovi volti, sorrisi costruiti su risate e sentimenti. Tutta la sfera delle emozioni di una vita concentrate in pochissimi giorni. Pronti via, cantando cantate improvvisate: liberando creatività creata improvvisamente improvvisata. Tutte le sfere del cuore, dalla gioia al pensiero, dall'amore all'amicizia a malinconia e tristezza, passando per spiritualità divertita e spiritose filosofie.

Degli addii ti può rimanere la gioia di aver incontrato grandi persone, di aver avuto il dono incredibile, fantastico, mirabile dell'incontro con persone che, solo poi, ti rendi conto quanto siano state preziose nel loro semplice essere lì e incontrarti. E poi ci sono addii che restano malinconici perché valeva la pena continuare e ridere ancora ridenti non solo sotto il sole di Toscana.

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"Piove piove, ma non è fuori è qui dentro nell'anima"

06/01/09

Dicun ch'ad' la Beltà està effemera, set existe d'ugna beltade profonda. Admirata, gustata, vinto e avvinto, rimane beltà effimera in questo tempo di fretta; giunta inattesa, d'initzio de lo anno et subitaneamente svanita, santza la promessa d'ugno futuro non detto. Di beltadi che non sai come fare et nello dubbio rimagni con una frase insospesa, inattesa, non finita.

Et intoni la cantzone improvvisamente improvvisata dove non l'aspettavi, con parole che ti segnan dentro...

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For wayfarers | Per i viandanti

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