fuochi nella notte

13/03/09

La mia canzone preferita, la preferita di sempre. Canzone fascinante, dalla voce alla semplicità armonica (Fa-Mi), da stamattina l'ascolto a ripetizione. Mi sono svegliato un'ora prima della sveglia, provo a rigirarmi ma niente da fare e quindi ti rassegni e parti con la procedura mattiniera, bagno, doccia, colazione, e via. E poi continuo ad ascoltare a ripetizione e ripetizione questa canzone. A distanza di tanti anni resta la mia canzone preferita, perfetta, insuperabile, unica nel suo genere, semplice immediata fascinante misteriosa ambigua pensierosa simbolica.

"Così vanno le cose, così devono andare". Non c'è rassegnazione, c'è solo se si legge questa frase da sola ma nel contesto e nella magia dell'atmosfera della notte di San Giovanni, dove tutte le cose si ribaltano, dove i sensi si perdono, si introvertono e non mancano alcune interessanti provocazioni (un pastore senza mandria non ha senso come non lo ha un prete rinsecchito e vecchio?). Tu quietami i pensieri e le mani, che la mente da sola non basta, non è sufficiente. Pacificami il cuore, canto supremo di desiderio umano.
Non fare di me un megafono, mi incepperò, cosa fare non fare io non lo so... una litania finale presa da un'altra canzone e mirabilmente attaccata. Sono fascinato dal significato evidente e dalle immagini misteriose, ogni volta nuove e quindi, così sia. Parliamone piano al sole, noi ombre stanche.

Che la giornata abbia inizio.

Fuochi nella notte (CSI, testo di G. L. Ferretti)

(inedita versione di Cisco, che ho scoperto stamattina)

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