organigrammizzazione, a tratti cinica
29/03/09
Ultimamente ho lasciato un po' fermo questo blog. Si sono succedute scadenze (tante e importanti), pochi pensieri rilevanti, tante emozioni ricche e alternanti com'è la vita, persone e luoghi. Scrivo, dopo tanto tempo, dalla mia città natale. Un mix per cui alcuni luoghi mi mancavano, meno la "civitas", di più alcune persone ma poche e forse meno o comunque diversamente da quelle che si possono pensare. Diciamo che la lista delle persone che mi mancano non è così scontata come si potrebbe pensare.
Chiudo gli occhi, rivedo Milano notturna con le sue luci al sodio. La pioggia, i Navigli sornioni e dimenticati, il sabato sera, i cocktail fatti come si deve. La gente che mi sembra ancora più disumanizzata. Incapace di fermarsi per ascoltare una persona, foss'io migrante di ritorno o chiunque altro.
Ho riflettutto assai su un concetto che fatico a definire. La parola che più mi torna in mente è "organigramma", il cui senso (comune?) non corrisponde a ciò che voglio dire. E' un mix di gerarchia, funzionalizzazione, ma anche organizzazione organica e comunitaria della vita. Avere un ruolo sociale, riconoscerseli l'un l'altro al di fuori di ragionamenti organizzativi e funzionalistici di un'azienda. L'organigramizzazione sociale mutevole e dinamica perché nella società nessuna gerarchia può cristallizzarsi, almeno non sei hai vent'anni tantomeno di questi tempi dinamici, fluidi. Eppure, non si pensi all'inesistenza di tali concetti.
In pochi giorni di vacanza milanese inevitabilmente fai la lista di chi sei riuscito a vedere, di chi avresti voluto, di chi voleva vederti, di chi ha fatto corrispondere fatti e volontà. E di chi no. Cinismo, si dirà. Ma in fondo si dicono tante cose, non ci si capisce mai fino in fondo, il fraintendimento è strutturale.
Riporto un'interessante discussione avuta. Interessante perché eravamo in disaccordo. Discussione tra la sincerità e la schiettezza nelle relazioni: se una cosa non mi va, te la dico. Disaccordo, perché in questo modo non si ottiene sempre quello che si vuole. Se una cosa non mi va, dirtela spiattellandola in faccia non sempre porta ai risultati sperati. La sincerità con gli amici non significa che si ottengano i risultati che si vorrebbero, cioè aiutare gli amici. Ovviamente, la via giusta sta nel mezzo, ma diventa un difficilissimo equilibrio.
Milano, London. Blackfriars, Corso Genova. Piazza Leonardo da Vinci, Houghton Street. Economists, Ingegneri. Birra o Cocktail?
2 commenti:
nek delirante... comunque da vagabondo quale sono (al momento in kazakhstan) non posso che trovarmi d'accordo con la parte in cui dici che milano e' organigrammizzata. perche' tutto vada bene devi avere il tuo badge che certifichi la tua posizione e ragione d'essere li in quel momento, se non ce l'hai sono cazzi niente milanodabere,
un abbraccio!
figa l'immagine del badge.
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