del congresso del PdL
02/04/09
Premesso che è andato tutto come doveva andare, due cose mi hanno colpito del congresso del PdL.
La totale rimozione dell'esistenza di Casini e dei suoi sub-partiti. Nella ricostruzione della storia sembra che quello che oggi chiamiamo UDC non solo non sia mai esistita, ma non sia mai stata alleata del PdL.
I partiti che si sono fusi non hanno nome, hanno solo un leader di riferimento. Non saprei manco dirne l'elenco di "riformisti", "libertari", "moderati", eccetera, sono solo il partito di Giovanardi, Baccini, Rotondi... Un personalizzazione della politica per cui queste persone non conta né cosa dicano, né chi rappresentano. Tutto questo è interessante perché siamo dalla politica delle idee e delle correnti (l'ostinazione a definirsi "democratico" del partito d'opposizione), contro una politica di personalità/personaggi.
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