Giudizi sparsi sulla campagna elettorale
20/02/13
Lancio un po' di giudizi qua e là senza pretesa di scientificità, che fa pure rima! Scherzi a parte, per quel che ho potuto seguire mi permetto di esprimere un po' di valutazioni su come si sono comportati lanciando una pseudo-classifica.
VINCENTI
1. Berlusconi
Bisogna riconoscergli il valore delle armi, combatte come un leone la sua battaglia con colpi di genio ed un'incredibile intuzione e capacità di stare al centro dell'attenzione, pur non avendo un progetto politico neanche lontanamente credibile.
2. Grillo
Sta raccogliendo i frutti di un lavoro scientifico e metodico portato avanti per anni. Ormai, non è una sorpresa.
3. Giannino
Ha sfruttato al meglio i suoi contatti mediatici ed una preparazione attenta della campagna. A parte l'ultimo "incidente", ha dimostrato di aver imparato bene le tecniche di Grillo.
ININFLUENTI/DELUDENTI
--- Vendola
Incapace di incidere, non ha mai saputo girare a suo vantaggio alcuna situazione restando timidissimo.
--- Casini
Ha capito che era meglio stare in disparte essendo ormai impresentabile. Le uniche uscite che ha fatto hanno avuto il merito di essere subito dimenticate.
--- Maroni
Ha giocato la sua partita tutta sulla Lombardia, molto sulla difensiva, ma non poteva fare altrimenti. Forse ha capito che era meglio restare in una posizione marginale lavorando sul territorio piuttosto che cercare di incidere sulla campagna nazionale.
PERDENTI
3. Ingroia
Partendo da un progetto politico pessimo perché la sua lista non è altro che un'accozzaglia di partiti che niente c'azzeccano l'un l'altro, s'è dimostrato pure un comunicatore pessimo incapace di veicolare e rappresentare un messaggio.
2. Bersani
Va bene la logica del "resto fermo, così non dico caXXXte", però ogni sua uscita che mi ricordi è stato un clamoroso autogol. Se avesse voluto vincere le elezioni sarebbe stato pessimo, ma visto che l'obiettivo era una non-vittoria per arrivare all'accordo con Monti allora è in realtà coerente. Però, trovo sia un po' una mezza truffa questa decisione di puntare ad una non-vittoria.
Se devo ripensare al momento cruciale in cui questa decisione si è manifestata, direi l'aver imposto a SEL la lettera d'intenti. In questo modo si è depotenziato l'alleato impedendogli di crescere e aprendo il fianco ai voti che saranno dispersi su Ingroia.
1. Monti
Ha bruciato tutta la credibilità che aveva accumulato in un anno di governo. Spesso mi chiedo chi gli consigli le sue uscite fra un moderatismo tecnicistico ed un populismo assolutamente goffo. L'errore è di cercare di ottenere visibilità e rosicchiare voti sia a Berlusconi sia a Bersani, ma poi dichiarare di voler accordarsi con Bersani.
Ecco chiudo osando lanciarmi in un pronostico che è quello di una non-vittoria del centrosinistra, con due caratteristiche fondamentali.
a. Il centrosinistra otterrà la maggioranza alla Camera, ma non al Senato e Bersani sarà costretto a fare un accordo con i montiani.
b. Il centrosinistra vincerà, ma con uno scarto molto molto minore di quanto si pensi.
In più, Ingroia e Giannino fuori dal Parlamento.
VINCENTI
1. Berlusconi
Bisogna riconoscergli il valore delle armi, combatte come un leone la sua battaglia con colpi di genio ed un'incredibile intuzione e capacità di stare al centro dell'attenzione, pur non avendo un progetto politico neanche lontanamente credibile.
2. Grillo
Sta raccogliendo i frutti di un lavoro scientifico e metodico portato avanti per anni. Ormai, non è una sorpresa.
3. Giannino
Ha sfruttato al meglio i suoi contatti mediatici ed una preparazione attenta della campagna. A parte l'ultimo "incidente", ha dimostrato di aver imparato bene le tecniche di Grillo.
ININFLUENTI/DELUDENTI
--- Vendola
Incapace di incidere, non ha mai saputo girare a suo vantaggio alcuna situazione restando timidissimo.
--- Casini
Ha capito che era meglio stare in disparte essendo ormai impresentabile. Le uniche uscite che ha fatto hanno avuto il merito di essere subito dimenticate.
--- Maroni
Ha giocato la sua partita tutta sulla Lombardia, molto sulla difensiva, ma non poteva fare altrimenti. Forse ha capito che era meglio restare in una posizione marginale lavorando sul territorio piuttosto che cercare di incidere sulla campagna nazionale.
PERDENTI
3. Ingroia
Partendo da un progetto politico pessimo perché la sua lista non è altro che un'accozzaglia di partiti che niente c'azzeccano l'un l'altro, s'è dimostrato pure un comunicatore pessimo incapace di veicolare e rappresentare un messaggio.
2. Bersani
Va bene la logica del "resto fermo, così non dico caXXXte", però ogni sua uscita che mi ricordi è stato un clamoroso autogol. Se avesse voluto vincere le elezioni sarebbe stato pessimo, ma visto che l'obiettivo era una non-vittoria per arrivare all'accordo con Monti allora è in realtà coerente. Però, trovo sia un po' una mezza truffa questa decisione di puntare ad una non-vittoria.
Se devo ripensare al momento cruciale in cui questa decisione si è manifestata, direi l'aver imposto a SEL la lettera d'intenti. In questo modo si è depotenziato l'alleato impedendogli di crescere e aprendo il fianco ai voti che saranno dispersi su Ingroia.
1. Monti
Ha bruciato tutta la credibilità che aveva accumulato in un anno di governo. Spesso mi chiedo chi gli consigli le sue uscite fra un moderatismo tecnicistico ed un populismo assolutamente goffo. L'errore è di cercare di ottenere visibilità e rosicchiare voti sia a Berlusconi sia a Bersani, ma poi dichiarare di voler accordarsi con Bersani.
Ecco chiudo osando lanciarmi in un pronostico che è quello di una non-vittoria del centrosinistra, con due caratteristiche fondamentali.
a. Il centrosinistra otterrà la maggioranza alla Camera, ma non al Senato e Bersani sarà costretto a fare un accordo con i montiani.
b. Il centrosinistra vincerà, ma con uno scarto molto molto minore di quanto si pensi.
In più, Ingroia e Giannino fuori dal Parlamento.
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