come se non fosse sufficientemente chiaro
16/12/14
Tutti con Renzi e via!
Ché prima si stava (quasi) tutti con Berlusconi ché era l'uomo vincente e oggi ce n'è uno nuovo. Due politici che fanno della comunicazione la loro professione, mentre i contenuti escono sistematicamente sconfitti. Politici con dei contenuti ce n'erano (in primis Monti e Vendola, ma volendo anche Bersani e Prodi), ma hanno perso nella politica della comunicazione.
Cosa sta facendo Renzi? Esattamente lo stesso che faceva Berlusconi, con due differenze. La prima è che Renzi non è un imprenditore che ha interessi industriali da difendere; la seconda è che Berlusconi si è costruito un partito raccogliendosi i voti, mentre Renzi ha avuto l'idea di prendersi l'unico partito dove si vota a prescindere dai contenuti. Prima c'era il partito del presidente, ora c'è un presidente a capo di un partito. Tuttavia, né Berlusconi né Renzi hanno altro interesse oltre a quello di garantirsi la propria sopravvivenza al potere. La coerenza rispetto ad un ideale, quindi, diventa accessoria.
Perché? Perché il centro decisionale è altrove, da qualche parte in Europa dove l'Italia non sa come contare per il provincialismo in cui si è auto-condannata. Ci sono dunque tre scenari, a mio avviso.
- Il primo è continuare così: credere che Renzi sia un grande leader e crogiolarsi nei benefici che garantisce agli amici.
- Il secondo è sperare che l'Italia venga commissariata dalla troika europea. Scenario funesto? Sì, ma in ottica schumpeteriana potrebbe aiutare a far nascere una nuova Italia, là dove Monti ha fallito (ne scrissi qui). Oltretutto, il commissariamento di un paese membro grande come l'Italia e uno dei 6 fondatori sarebbe un forte segnale verso un vero federalismo europeo. Certo, la Troika ha effetti distruttivi, ma forse è meglio di una lenta agonia altrettanto distruttiva.
- Il terzo scenario, auspicabile ma che non vedo come realizzabile, è una riscossa dal basso dell'Italia, un po' come in Spagna e, parzialmente, qui in Belgio. Ma credo non valga la pena spenderci altre parole perché sono scenari vaghi e dai risultati incerti. L'auspicio sarebbe quello di una coalizione anti-Merkel, ma visto come si è mosso il PD all'Europarlamento mi pare chiaro che questo non sia al momento plausibile.
Quindi? Pessimismo a volontà, però rimetto il mio giudizio nella mani di una potenziale novità sperando di essermi sbagliato, e possibilmente di averlo fatto grossolanamente.
Ché prima si stava (quasi) tutti con Berlusconi ché era l'uomo vincente e oggi ce n'è uno nuovo. Due politici che fanno della comunicazione la loro professione, mentre i contenuti escono sistematicamente sconfitti. Politici con dei contenuti ce n'erano (in primis Monti e Vendola, ma volendo anche Bersani e Prodi), ma hanno perso nella politica della comunicazione.
Cosa sta facendo Renzi? Esattamente lo stesso che faceva Berlusconi, con due differenze. La prima è che Renzi non è un imprenditore che ha interessi industriali da difendere; la seconda è che Berlusconi si è costruito un partito raccogliendosi i voti, mentre Renzi ha avuto l'idea di prendersi l'unico partito dove si vota a prescindere dai contenuti. Prima c'era il partito del presidente, ora c'è un presidente a capo di un partito. Tuttavia, né Berlusconi né Renzi hanno altro interesse oltre a quello di garantirsi la propria sopravvivenza al potere. La coerenza rispetto ad un ideale, quindi, diventa accessoria.
Perché? Perché il centro decisionale è altrove, da qualche parte in Europa dove l'Italia non sa come contare per il provincialismo in cui si è auto-condannata. Ci sono dunque tre scenari, a mio avviso.
- Il primo è continuare così: credere che Renzi sia un grande leader e crogiolarsi nei benefici che garantisce agli amici.
- Il secondo è sperare che l'Italia venga commissariata dalla troika europea. Scenario funesto? Sì, ma in ottica schumpeteriana potrebbe aiutare a far nascere una nuova Italia, là dove Monti ha fallito (ne scrissi qui). Oltretutto, il commissariamento di un paese membro grande come l'Italia e uno dei 6 fondatori sarebbe un forte segnale verso un vero federalismo europeo. Certo, la Troika ha effetti distruttivi, ma forse è meglio di una lenta agonia altrettanto distruttiva.
- Il terzo scenario, auspicabile ma che non vedo come realizzabile, è una riscossa dal basso dell'Italia, un po' come in Spagna e, parzialmente, qui in Belgio. Ma credo non valga la pena spenderci altre parole perché sono scenari vaghi e dai risultati incerti. L'auspicio sarebbe quello di una coalizione anti-Merkel, ma visto come si è mosso il PD all'Europarlamento mi pare chiaro che questo non sia al momento plausibile.
Quindi? Pessimismo a volontà, però rimetto il mio giudizio nella mani di una potenziale novità sperando di essermi sbagliato, e possibilmente di averlo fatto grossolanamente.
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