ma dove vuole andare?!
15/12/14
I giornali hanno titolato che Civati, per l'ennesima volta, minaccerebbe la scissione e, allora, la domanda sorge spontanea: ma dove vuole andare?
Civati ha una funzione molto precisa nel PD: serve per mostrare che una certa sinistra è rappresentata, serve per mantenere dentro un certo pubblico nella consapevolezza che, da un lato, è gente attiva, militanti e attivisti sempre utili, dall'altro sono assolutamente innocui perché, si sa, Civati alla fine abbaia abbaia, ma vota sempre e comunque fedelmente alla linea. Per questo, Civati è un perfetto specchietto per le allodole, magari anche allodole intelligenti, ma pur sempre attratte da uno specchietto. Ai civatiani si garantisce qualche poltrona, diritto di tribuna e cose del genere purché rimangano fedeli al partito, cioé votino come votano tutti gli altri: buoni, ubbidienti, al più un poco rumorosi. In questa corrente ci sono gente come Puppato, prima ambientalista oggi silente avvallatrice delle nefandezze di Lupi, Casson, prima paladino della lotta al conflitto d'interessi ora silente malgrado ci siano i numeri per far qualcosa. Così via... salvo Tocci che ha avuto il buongusto di dimettersi e Mineo che, conoscendo le nefandezze del PD siciliano, si è rifiutato di versare il contributo.
La questione è che con questa linea Civati ne guadagna visibilità personale e tiene in vita la sua correntina, ché in confronto Mussi era un gigante della politica. Avere una correntina significa avere visibilità, essere invitati in TV, avere accesso alle preziose sedi di partito ed ai ricchi finanziamenti. Uscirne vorrebbe dire un suicidio politico perché Civati durerebbe quanto un fuoco di paglia. Ho un'amica che una volta disse "non è possibile non condividere quel che scrive sul blog". Forse, peccato che poi il ragazzo faccia tutt'altro, sistematicamente.
Conclusione? Non credo che un nuovo partito con gente come Vendola e Civati possa andare lontano, e qui uso un eufemismo... Cosa bisognerebbe fare? Una possibilità c'era: sfruttare il congresso di SEL per andare oltre Vendola cercando di costruire qualcosa con gente radicalmente nuova e soprattutto chiarire una volta per tutte quale risposta si vuole dare alla domanda: il PD è un alleato o un avversario? Io la mia risposta ce l'ho, ma purtroppo vedo che chi dovrebbe rappresentarmi non solo non condivide, ma non ha manco una risposta chiara da offrirmi. Come sempre, il problema è che sta a loro venire a conquistarsi il mio voto, non io a dovermi affidare a loro.
Civati ha una funzione molto precisa nel PD: serve per mostrare che una certa sinistra è rappresentata, serve per mantenere dentro un certo pubblico nella consapevolezza che, da un lato, è gente attiva, militanti e attivisti sempre utili, dall'altro sono assolutamente innocui perché, si sa, Civati alla fine abbaia abbaia, ma vota sempre e comunque fedelmente alla linea. Per questo, Civati è un perfetto specchietto per le allodole, magari anche allodole intelligenti, ma pur sempre attratte da uno specchietto. Ai civatiani si garantisce qualche poltrona, diritto di tribuna e cose del genere purché rimangano fedeli al partito, cioé votino come votano tutti gli altri: buoni, ubbidienti, al più un poco rumorosi. In questa corrente ci sono gente come Puppato, prima ambientalista oggi silente avvallatrice delle nefandezze di Lupi, Casson, prima paladino della lotta al conflitto d'interessi ora silente malgrado ci siano i numeri per far qualcosa. Così via... salvo Tocci che ha avuto il buongusto di dimettersi e Mineo che, conoscendo le nefandezze del PD siciliano, si è rifiutato di versare il contributo.
La questione è che con questa linea Civati ne guadagna visibilità personale e tiene in vita la sua correntina, ché in confronto Mussi era un gigante della politica. Avere una correntina significa avere visibilità, essere invitati in TV, avere accesso alle preziose sedi di partito ed ai ricchi finanziamenti. Uscirne vorrebbe dire un suicidio politico perché Civati durerebbe quanto un fuoco di paglia. Ho un'amica che una volta disse "non è possibile non condividere quel che scrive sul blog". Forse, peccato che poi il ragazzo faccia tutt'altro, sistematicamente.
Conclusione? Non credo che un nuovo partito con gente come Vendola e Civati possa andare lontano, e qui uso un eufemismo... Cosa bisognerebbe fare? Una possibilità c'era: sfruttare il congresso di SEL per andare oltre Vendola cercando di costruire qualcosa con gente radicalmente nuova e soprattutto chiarire una volta per tutte quale risposta si vuole dare alla domanda: il PD è un alleato o un avversario? Io la mia risposta ce l'ho, ma purtroppo vedo che chi dovrebbe rappresentarmi non solo non condivide, ma non ha manco una risposta chiara da offrirmi. Come sempre, il problema è che sta a loro venire a conquistarsi il mio voto, non io a dovermi affidare a loro.
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