Roba da licenziament... pardon, dimissioni
04/12/14
Silenzio, parla l'Istat! Un interessante articolo su un tema che, se fosse successo in un paese anglosassone, avrebbe di sicuro portato alle dimissioni del ministro in discussione. In altre parole, mentre l'Istat, organo ufficiale italiano, pubblicava dati allarmanti sulla dis/occupazione in Italia, il Ministro del Lavoro pur di nascondere questi risultati negativi, pubblicava altri dati un po' random solo per creare confusione mediatica.
Una tattica nota sin da tempo immemore e largamente utilizzata e criticata ai tempi di Berlusconi. Ma ora c'é Poletti! Guai a criticare l'operato di un ministro del governo piú amato dagli italiani! Guai a dare notizie negative, sia mai che qualcosa intacchi l'immagine vincente (e senza cerone) di super Matteo Renzi.
Mi infastidisce molto vedere che chi ieri criticava Berlusconi per queste cose (in primis Repubblica) oggi abbia un assordante silenzio sulle stesse identiche cose, ma fatte da un governo a lui amico. Si capisce che l'onestá intellettuale non sia di casa, ma é anche vero che poi qualcuno se ne accorge e la credibilitá si perde.
Mi piacerebbe che ci fosse un'opposizione politica e culturale che critichi queste cose costruendo il consenso anche su questi argomenti: la disoccupazione é un problema, parliamone senza nasconderci. Invece, qui nessuno che parla di dimissioni per Poletti su cui, nel frattempo, emergono altri legami politico-affaristici molto poco chiari, ma questo é capitolo per un prossimo post.
Una tattica nota sin da tempo immemore e largamente utilizzata e criticata ai tempi di Berlusconi. Ma ora c'é Poletti! Guai a criticare l'operato di un ministro del governo piú amato dagli italiani! Guai a dare notizie negative, sia mai che qualcosa intacchi l'immagine vincente (e senza cerone) di super Matteo Renzi.
Mi infastidisce molto vedere che chi ieri criticava Berlusconi per queste cose (in primis Repubblica) oggi abbia un assordante silenzio sulle stesse identiche cose, ma fatte da un governo a lui amico. Si capisce che l'onestá intellettuale non sia di casa, ma é anche vero che poi qualcuno se ne accorge e la credibilitá si perde.
Mi piacerebbe che ci fosse un'opposizione politica e culturale che critichi queste cose costruendo il consenso anche su questi argomenti: la disoccupazione é un problema, parliamone senza nasconderci. Invece, qui nessuno che parla di dimissioni per Poletti su cui, nel frattempo, emergono altri legami politico-affaristici molto poco chiari, ma questo é capitolo per un prossimo post.
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