Interrogativo

01/12/14

Mi hanno posto un interrogativo politicamente difficile. Non sarebbe forse questo il tempo in cui è maggiormente necessario impegnarsi? Di fronte ad una situazione tanto difficile e ad una politica tanto disgustosa ed incapace di affrontare la crisi che, in particolare, colpisce la mia generazione, non sarebbe forse il momento in cui fare uno sforzo extra ed impegnarsi politicamente?

Facile era impegnarsi ai tempi del primo Prodi quando la politica ci piaceva. Facile era poi dichiararsi anti-berlusconiani quando la situazione era stabile e l'Italia giusto un'eccezione democratica nel panorama europeo. Oggi che Berlusconi è superato, ma la crisi incombe e le risposte sono decisamente inadeguate (pensate alla barzelletta del piano Juncker che annuncia 315 miliardi di Euro salvo poi essere un piano inesistente). Non dovremmo noi impegnarci ancora di più?

Provo disgusto per vedere gente come Alessandra Moretti, capace di passare disinvoltamente da Bersani a Cuperlo a Renzi pur di restare con un posto al sole, una che si fa eleggere prima alla Camera, poi all'Europarlamento tra poco al Consiglio Veneto, tradendo sistematicamente il suo mandato. Di fronte all'avanzare di figure così non dovremmo tacere.

E invece ci rinchiudiamo in qualche status Facebook. Ci allontaniamo dalla politica attendendo tempi migliori che, lo so, non arriveranno. Il predicozzo lo faccio anche contro di me, ma la sensazione di essere soli e di voler difendere giusto quel che di caro ci sta attorno è una tutela protezionistica che rischia di essere perdente. Prendete questo articolo di oggi, di fronte ad un dato così la Sinistra dovrebbe saltare sulla sedia e scendere in piazza affinché una patrimoniale intervenga recuperando risorse per ridurre subito il debito pubblico. Sia chiaro, sottolineo che le risorse devono essere usate per ridurre il debito pubblico, non per dare 80 euro ai propri elettori.

Dunque, noi abbiamo perso, abbiamo perso politicamente, abbiamo perso la bussola e abbiamo perso questo decennio, incapaci come siamo di costruirci il prossimo. Sottolineo il "Noi" perché alla mia sconfitta politica personale (io incapace di un impegno diretto), purtroppo equivale la sconfitta di un'intera generazione. Una generazione di cui non fanno parte quelli che si sono impegnati politicamente solo per tornaconto personale, quelli che così facendo si sono garantiti un posto di lavoro alla corte del potente di turno, barone o altro che sia.

Abbiamo perso, lo si vede, ma almeno vediamo di non perdere questa lezione. Ho l'intima speranza che un giorno ci sarà modo di mettere a frutto questa lezione.

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