in disaccordo con Sartori

11/12/10

Sono in disaccordo con quest'articolo. Sebbene abbia ragione a dire che il giovanilismo non è un vero argomento politico, il tema del mancato ricambio generazionale c'è. Un ricambio generazionale che sia qualitativo e culturale, rispetto ai vari D'Alema che non prendono più voti. E allora, un picolo che prendeva voti negli anni '90, ma oggi no dovrebbe essere cambiato in favore di chi i voti li prende, senza che questo voglia dire rottamare. Fioroni quanti voti porta al PD e quanti ne porta Chiamparino? Perché Dalla Chiesa e Fiano furono mandati a Roma dopo aver perso tutte le elezioni possibili con figure patetiche come quando candidarono Antoniazzi sindaco (che pur l'è 'na brava persona, ma quanti voti ha preso? era credibile? chi l'ha scelto fu premiato con un seggio a Roma!).
Se non c'è un giusto e naturale ricambio generazionale, si rischiano fratture come le tensioni degli anni '70 che in fondo reclamavano la stessa cosa, salvo poi imporre un tappo generazionale che blocca l'Italia da 20 anni: andate a leggere la lista del Governo Prodi del 1996 (o di quello Amato prima) e molti di quei ministri sono ancora oggi i leader della Sinistra italiana. Confrontate i CV dei segretari del PD italiano, socialista francese, labour inglese, socialdemocratici tedeschi, socialisti spagnoli.
Infine, io non dico che debba essere facile per i giovani. Dopo circa 400 anni (non sto scherzando, dopo il 1600), la mia è la prima generazione europea-occidentale che molto probabilmente non potrà vivere meglio di quella che l'ha preceduta a causa di ragioni che non dipendono dalla guerra, ma da motivi socio-economici.
Io sono per un normale e naturale ricambio generazionale, senza baroni attaccati alle sedie né giovani rottamatori. Ma questa cosa, oggi, in Italia, non c'è.

2 commenti:

Anonimo 11 dicembre 2010 alle ore 18:53  

Pero' Sartori dice una cosa giusta. E cioe' che la 'vita' e' dura ed e' stata dura per ogni generazione di giovani. E questo non e' di per se nuovo; nuove semmai devono essere le forme di espressione e realizzazione che ogni generazione di giovani e' chiamata a trovare.

Le sta cercando e trovando queste forme, la nostra generazione?

-Papero

D21 12 dicembre 2010 alle ore 00:49  

Io ho detto che il giovanilismo non è un argomento politico di per sé.

Io vedo un tappo micidiale da parte della generazione post-68/70 ostinatamente attaccata alla cadrega e che continua a delegittimare la generazione che ne è figlia. Questo accanimento non è naturale e andrebbe superato per mettere alla prova la generazione emergente.
Poi, non dico che debba essere facile, una certa selezione deve esserci.

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