breve dubbio sulle relazioni sindacali italiane
29/12/10
Guardate gli iscritti alla CGIL, la più grande confederazione sindacale italiana. Il 52% dei 5,75 milioni di iscritti alla CGIL sono pensionati, mentre la FIOM (il IV sindacato dopo Funzione Pubblica, FILCAMS e FILLEA) è il 6,3% della CGIL.
Le altre confederazioni sono sostanzialmente uguali.
In Lombardia, la Confindustria è la seconda associazione imprenditoriale, superata da tempo dalla Compagnia delle Opere.
Alcune domande:
- Perché attaccarono il Min. Damiano (PD) che sosteneva la divisione tra i sindacati dei lavoratori e quelli dei pensionati, come sostanzialmente sono separati i sindacati studenteschi?
- Se le confederazioni sindacali sono perlopiù di pensionati, chi rappresenta i lavoratori?
- Se le imprese non si iscrivono più a Confindustria, chi rappresenta la Marcegaglia? Non è forse doveroso ascoltare chi è più rappresentativo, come la CdO che non è che resti con le mani in mano e non promuova gli interessi dei suoi iscritti?
Ahimé, il sistema del lavoro italiano è fermo agli anni '80, la concertazione dei primi anni '90 fu un tentativo di rivitalizzarlo che risultò, tuttavia, sterile e miope. Riflettiamoci.
Chiudo con l'auspicio che questo ambito venga unificato a livello europeo, per quanto ciò sia assai difficile. Altrimenti continueremo con un'assurda competizione tra stati-microbi, mentre gli investimenti industriali volano altrove, noi giocheremo al ribasso per cercare di attrarli e finiremo col farci MOLTO male...
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