segni passeggeri
07/12/10
Servono segni di un miglioramento progressivo, foss'anche solo di lungo periodo.
A lungo, era un voto sul registro e poi sul libretto, un bravo dalla mamma, e pian piano quel libretto si riempiva e magari qualche torta, qualche carota in più veniva data. Ovviamente, punire anche i fallimenti, ma sempre col cuore tenero delle mamme.
Oggi, in Italia, bisognerebbe ritrovare quell'approccio, ché a noi la mamma è tanto cara. Premiare un'idea vincente, non solo col profitto ma dicendo: visto che bravo? Però, bisogna anche dire "no, quello è sbagliato" e lasciare che chi ha rotto paghi, e si tenga pure i cocci.
Vale in Italia, come in Europa. Vale per le banche che hanno fatto indigestione e ora ci lasciano i cocci, dopo essersi presi i nostri soldi, ovviamente.
Vale in Università, dove a lungo una generazione ha vissuto sul patto: "lo Stato mi paga poco, ma in cambio non ho veri doveri". La chiamavano liberta academica, ma ora è una fregatura.
Passo dopo passo, recuperiamo questi piccoli segni per un nuovo clima che sia guidato da principi come meritocrazia, ma solo se ci sono pari opportunità, solidarietà ma solo se c'è anche responsabilità (la Carità cristiana), il mercato ma solo se c'è lo stato nei rispettivi ruoli, uguaglianza senza appiattimento, la geografia ma solo se c'è anche la storia.
Complicato? Complesso? Difficile, forse; probabilmente, poco concreto. Ma possono forse delle parole, per di più eteree, a dar un contributo costruttivo?
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