frammenti di un'altra mattina milanese
19/10/07
L'aria autunnale, a Milano, appariva titubante. La grande città oblìa le stagioni fra cortine di palazzi. Il sole, tenace, faceva capolino tra 'na foschia, ch' a vederla l'avresti detta "nebbia", quasi fosse quella della val padana ch'assedia liberamente tutt'intorno. Eppur non l'era, et la foschìa era 'l misero sputar fuori d'una cittade che ripartiva sonnolenta e silente pe' l'anno che nasce, esordisce.
Pensavo che li Bastioni servissero a qualcosa, a lasciar difuori quel senso di banale quotidianeità, d'una città industriosa che leva timida le sue poche torri al cielo. Ripenso alla gente dei Torriani, dimenticati Signori di Milano prima che Sforza e Visconti ne cancellassero la memoria, sanza far como si fa oggi di sbagliarne la materia, pur d'addivenir a celtiche origini.
Mi son sentito ambasciator nella cittade mia, ma non mi volsi alla casa del Petrarca, se non di spalle, per reverenza umile. Lui, sì, ambasciator tra genti e secoli.
Per capir Milano, basti pensare al suo cuor fedele et devoto del Vescovo Ambrogio, fedeltà edificata nei secoli, posta lontan dall'attenzion di tutti. Ed 'sì pur' quello pe'l Borromeo santo, ricordo che si slarga dietro 'l Dom, con una finta maestosità. Il ruolo decentrato della Basilica Magna, sì bella coi du' campanili a torrioni, è timido come il sole mattutino d'ottobre.
Mi chiedo se quest'anno la nebbia padana sarà così forte da superare i bastioni, ché non sempre ce la fa.
2 commenti:
stamattina ho attraversato la prima nebbia (leggilo alla bergamasca, con la e aperta e con la doppia B che non si sente). la nebbia e' dolce se la attraversi in bici, pedalando veloce, si capisce. la nebbia e' poesia condensata, quando arriva a piazza dei mercanti e i venditori di caldarroste non si vedono piu' ma si sente solo il profumo, allora quella e' la milano bella, quella vera.
spezie.ilcannocchiale.it
Come ti sarai accorta, questo post è chiaramente ispirato al tuo ultimo da cui non potevo restare indifferente.
:)
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