Grazie a Dio siamo monoteisti
25/12/07
Tutto ha inizio con i miei Nonni, quelli del lato di papà, ché erano tanto brave persone di sangue emiliano, ma con qualche controindicazione: la prima è un forte vincolo familiare e, secondo, che siamo una famiglia particolarmente numerosa. Sommando le due cose si capisce che il giorno di Natale, quando per definizione ci si ritrova tutti, richiede una macchina organizzativa enorme perché, sempre per il sangue emiliano, il gran consiglio degli zii (ormai diventati nonni) organizza un banchetto enorme, ovviamente secondo un menù che ha alcuni capisaldi emiliani imprescindibili come le (buone) lasagne o cappelletti ed il (meno buono) arrosto-mattone-che-avanza-sempre-ma-nessuno-ha-il-coraggio-di-dire-che-non-piace. E' una bellissima tradizione di cui sono molto contento, ma che ha "qualche effetto collateriale".
Quest'anno, per la prima volta, abbiamo sfondato quota 30 persone (e per fortuna molti cugini non vengono...) e metterle a tavola tutte non è logisticamente facilissimo (sia mai che a Natale si mangia in piedi!). Grazie al cielo i bimbi non stanno mai fermi (???) e quindi vagano, corrono, urlano, fanno casino e si spaccano la testa, ma tu risolvi almeno un 4-5 posti. Oggi avevo 18 persone (DICIOTTO!) a tavola in camera mia... potete immaginare il casino. E' vero che camera mia è grande (ci stavamo in 3 fratelli...), però è sempre un casino organizzare, ché vi sfido io ad avere un servizio di posate e bicchieri per oltre 30 persone con altrettante sedie: può sembrare patetico, ma gli invitati devono portarsi dietro le sedie (qualcuno anche i tavoli!!!).
Poi è bello ritrovarsi così in tanti, avere ogni anno qualche nuova presenza (ormai oltre alle mogli, arrivano anche i pargoli...), ma organizzare questo evento mobilita veramente tutta la famiglia ed è sempre un casino per la famiglia-ospite a cui tocca d'organizzare. Grazie alla numerosità della famiglia, a casa mia tutto questo caravanserraglio arriva una volta ogni tre anni. Però, proprio quest'anno ché i pargoli continuano ad aumentare (oltre al mio nipotino, c'è un'altra neo-arrivata, ché però ne compensa una assente causa febbre). Da noi è un po' come le Olimpiadi che vanno a rotazione...
Tutto questo trambusto è appena passato, senza fare manco troppi danni (certo, ho rincorso due bimbi per spiegar loro che è meglio se giocano con la palla di gomma e non con quella di cuoio, poi ho dovuto sperare che in bagno capissero che il lavandino non è da prendere a testate...).
Al termine di una giornata così ringrazio Dio che, nonostante la storia della Santissima Trinità, ci permette di considerare la nostra religione come monoteista perché io, più di un Natale all'anno, non riuscirei a farlo. Mentre penso alla disgrazia di chi ha una religione politeista, mi rincuoro sapendo che, per i prossimi 3 anni, la mia famiglia "ha dato": tant'è...
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