Non è solo la Binetti il problema del PD
30/12/07
Torno a parlare di politica dopo un periodo di disinteresse (dovuto a saturazione) per rispondere, dal mio piccolo, a questa intervista di Odifreddi. Avevo sentito parlare più volte di Odifreddi, ma ammetto di non averne mai letto niente prima e per questo sospendevo il giudizio. Poi, questa sua lettera a Repubblica.it mi ha fatto proprio arrabbiare.
Premetto che non amo i Teodem e trovo che la Binetti nel PD sia una forzatura politico-culturale che ci si sarebbe potuti risparmiare (ricordiamo che l'Opus Dei sosteneva con alcuni Ministri il governo fascista di Franco), è anche vero che Odifreddi rappresenta l'opposto di cui vorrei - altrettanto - fare a meno.
Partiamo dalla prima bozza di dichiarazione dei Valori del PD: "Noi concepiamo la laicità non come un'ideologia antireligiosa e neppure come il luogo di una presunta e illusoria neutralità, ma come rispetto e valorizzazione del pluralismo degli orientamenti culturali e dei convincimenti morali, come riconoscimento della piena cittadinanza - dunque della rilevanza nella sfera pubblica, non solo privata - delle religioni". Io trovo questa dichiarazione assolutamente condivisibile, giusta, un buon lavoro svolto da parte di chi sta lavorando all'Assemblea costituente del PD: questa è una sintesi adeguata, forse perfettibile come tutte le cose, ma a me già così va bene. D'altronde, le religioni esistono e, a parte alcuni Protestanti prevalentemente Anglosassoni, hanno tutte una loro sfera pubblica, a partire dal Cattolicesimo (religione che, per definizione, non può essere relegata alla sfera privata). Odifreddi dà voce, invece, ad un anti-religiosismo (si può chiamar così?) aprioristico, cieco, integralista e bigotto. Le religioni ci sono e sono la manifestazione più umana della nostra umanità da quando l'uomo può ritenersi tale, negarle come vorrebbe fare Odifreddi ("mi limito a constatare che essi hanno visioni del mondo antitetiche a quella scientifica, e più in generale alla razionalità") è un (suo) errore intellettuale, anzi di più un crimine intellettuale contro l'umanità.
Dar credito a questo genere di posizioni non aiuta neanche a risolvere alcuni problemi, che pure ci sono, tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica (es. i meccanismi di distribuzione dell'8 per mille sono iniqui). Inoltre, dire che la religione è antitetica alla razionalità è un abominio intellettuale, sarebbe come dire che teologi del calibro di S. Agostino non erano razionali, dare dello stupido a San Francesco d'Assisi e, insomma, dire che per millenni ci sono stati milioni e milioni di persone anti-razionali. Poi, a differenza di Odifreddi, riconosco a lui come a Bagnasco e Ruini prima di lui il diritto di esprimere opinioni, ma col loro diritto di parola in pubblico c'è anche il mio di giudicarli, soprattutto nella misura in cui Odifreddi ha una carica politica nel PD.
La tesi che voglio sostenere è che si sia creato un clima di Religionismo vs anti-Religionismo che non aiuta il dialogo ed affrontare alcune sfide politiche che invece andrebbero affrontate. C'è un religionismo ridicolo da una parte (Berlusconi paladino del Family day, ma stiamo scherzando???) ed un anti-Religionismo insopportabilmente integralista ed ossessionato dall'odio verso la Chiesa (posizioni come quelle di Odifreddi hanno ampio seguito nella Sinistra, anche e diffusamente tra gli ex DS).
Questo conflitto caratterizzante l'Italia di oggi non è più costruttivo da tempo: la Bindi e la frase riportata della Costituente del PD sembrano indici di speranza che qualcosa di meglio è possibile.
Speriamo, su questi temi non possiamo cavarcela con un tant'è...
PS
ho visto solo dopo aver scritto questo post, l'intervista che Bertone ha rilasciato al Corriere. Mi sembra un'intervista equilibrata e condivisibile che invita soprattutto ad evitare certe derive "odifreddiane", mentre meriterebbe maggiori approfondimenti il tema dell'omofobia che rimando ad un prossimo post.
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