in questi giorni
22/09/11
A Milano, sto risentendo alcuni amici dottori o dottorandi: vecchi compagni, colleghi, qualche conoscente più lontano.
Tutti raccontano la stessa storia del dottorato: gli stessi sentimenti, umori, ognuno ha le sue reazioni ché almen quelle sono personali.
Quando senti la stessa trama ripetuta da persone diverse in contesti diversi inizi a pensare che non sia la specificità di uno, ma qualcosa di più ampio, diffuso, generalizzato.
Eppure non se ne può parlare, se non essendo accusato di disfattismo polemico e inconcludente.
Io, infatti, scelgo di non parlarne: taccio e tengo per me la storia ché chi vorrà me la chiederà, se vorrà.
Tutti raccontano la stessa storia del dottorato: gli stessi sentimenti, umori, ognuno ha le sue reazioni ché almen quelle sono personali.
Quando senti la stessa trama ripetuta da persone diverse in contesti diversi inizi a pensare che non sia la specificità di uno, ma qualcosa di più ampio, diffuso, generalizzato.
Eppure non se ne può parlare, se non essendo accusato di disfattismo polemico e inconcludente.
Io, infatti, scelgo di non parlarne: taccio e tengo per me la storia ché chi vorrà me la chiederà, se vorrà.
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