dalla sera di ieri

23/12/07

Due frammenti di ieri sera.

1. Ripensavo a dove fossi l'11 settembre 2001. Quel pomeriggio: dopo il caffé accendere la TV e dire "mamma, è successo qualcosa di grosso". E poi, ritrovarsi con una bella ragazza a fare progetti per il futuro, in quel tavolino nel bar dietro casa mia, progetti per un futuro che non avremmo saputo prevedere. L'undicisettembreduemilaeuno. Ieri sera sono finito apposta nello stesso tavolino, ma era tutta un'altra vita.

2. Sempre ieri si commentava di questo mio (ormai vecchio) post. Si trattava di una provocazione che, per me, resta ancora valida. Diffido della poesia per la poesia, della poesia che ricerca se stessa nella realtà e, peggio di tutto, di chi si crede poeta e lo fa pesare agli altri. La poesia è la percezione del frammento di realtà che trascende la realtà, ma è dalla realtà che si parte per arrivare alla poesia, non il contrario. Mi infastidisco a sentire troppi poeti che giocano a fare i poeti alimentando atteggiamenti manieristici ed auto-celebrativi. Anzi, vado oltre: detesto l'autocompiacimento snobbistico dei poeti che pensano che basti fare dei versi per sentirsi meno colpevoli, credo infanghino la nobiltà di quello che dovrebbe essere la poesia. La poesia è troppo manieristica, vittima di clichés bohemiens. Credo che dovrebbe ritrovare l'umiltà della quotidianeità.

0 commenti:

For wayfarers | Per i viandanti

Duke's guests | Ospiti regolari

  © Free Blogger Templates Columnus by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP