maddecheeee?!

30/09/12

Ma quale verità volete scoprire?! Ma quale rivelazione vi aspettate di trovare? Dicono che Lavitola abbia comprato qualche senatore. Embé?! Siete sorpresi???

Io non sono per nulla sorpreso e non capisco lo stupore. La strategia di Berlusconi fu chiara e trasparente alla luce del sole, per chi voleva vederla. Da un lato, fece una legge elettorale fatta su misura per indebolire il centrosinistra. Poi, una volta indebolito, giocò su due fattori: il primo e più importante era la potenza mediatica sostanzialmente monopolizzata da Berlusconi che evidenziava qualunque mancanza e debolezza del centrosinistra. Da lì il secondo fattore: compri i senatori offrendogli una via d'uscita ad una situazione debole e perdente. Non capisco la sorpresa, proprio non capisco.

Capisco invece che ci sia tanta gente, anche a Sinistra, che si rifiutava di vedere il monopolio mediatico di Berlusconi. Ma capisco anche che in quel modo Berlusconi prometteva ad un certo centrosinistra di continuare a garantirsi la sua fetta di visibilità, seggi ed appalti da distribuire alle proprie cooperative, ma quella è un'altra storia.

Il Governo Prodi bis era onestamente un'armata brancaleone travolto dal Berlusconismo. I dettagli forse sì sono ancora ignoti, ma la sostanza del discorso è palese alla luce di chi guarda le cose, invece di accontentarsi del Tg1...

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Per l'Europa

Questo è un bell'articolo sull'Europa. Io vorrei un coraggio che diventi concreto: dagli appelli, bisogna passare alle proposte da avanzare in Consiglio. Io non voglio contestare la Cancelliera di centrodestra della Germania, preferirei di gran lunga perdere le elezioni contro un Presidente della Commissione di destra. Visto che tanto ho capito che io starò dalla parte della minoranza ché ambiente e lavoro sono temi che interessano di meno rispetto alla difesa della banche finanza e delle oligarchie varie vorrei almeno essere parte di una minoranza europea.

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La vera sfida per le primarie

28/09/12

E' tutta di natura culturale. Mi spiego.

Per anni, nel centrosinistra eravamo tutti d'accordo nell'essere contro il berlusconismo. Molta gente stava dalla parte mia solo per essere contro al Silvio. Posizione legittima, ma con un chiaro vincolo culturale.

Ora che Silvio appare una questione secondaria perché, al più, si guadagnerà una sua "golden share" per il prossimo governo, la Sinistra deve farsi qualche domanda. Cosa vuol dire essere di Sinistra, oggi? In tempi di crisi e dopo Berlusconi, cosa vuol dire essere di Sinistra?

Vedo tanti amici con cui ho condiviso posizioni ed esperienze politiche apparire oggi estremamente confusi. Il loro sostegno a Bersani o Renzi appare una bandiera priva di contenuto. Pochi tra loro si ritrovano nei contenuti e al più dicono "Bersani è una persona seria, mi dà fiducia". Sì, va bene, ma in cosa è di Sinistra? La domanda non è provocatoria nei confronti di Bersani, sia chiaro, ma nei confronti di chi lo sostiene. Quali sono i contenuti per cui Renzi è di Sinistra? Quali sono le bandiere che lo rendono differente? Sia chiaro, ogni posizione è legittima nel dibattito democratico ed i candidati le incarnano, ma è tempo che il popolo antiberlusconiano si ripensi andando a discutere in cosa si crede, in cosa si è "per" e cosa contro.

Inevitabilmente, questo porterà a delle divisioni di amicizie personali e politiche. E' mio rammarico vedere persone che sono in gamba aver abdicato alle posizioni di Sinistra per imprecisati motivi. Scopro, al contrario, che erano di centrodestra ma antiberlusconiane e per questo me le sono ritrovate alleate.

Sia chiaro, essere di Sinistra esula dalla scelta nominale del candidato. Essere di Sinistra è avere un'idea ed in funzione di quei valori esprimere un giudizio sull'operato di un Governo e sul futuro programma politico che si vuole sostenere.

Mi paicerebbe che le persone di valore con cui ho condiviso certe esperienze politiche si ritrovassero su certe posizioni. Vederle oggi vagheggiare verso posizioni centriste è, per me, motivo di rammarico. Sciolgo un'ambiguità: non è che sostenere Vendola significhi essere di Sinistra, è che bisogn esprimere giudizi politici di Sinistra e da quelli trarre delle conclusioni che non per forza significano sostenere questo o quella linea politica. Però, come si formulano i giudizi è fondamentale.

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Perché tutti i giornalisti stanno con Sallusti?

La risposta è semplice: se pubblichi notizie senza verificarle, ma semplicemente ricamandoci su quel che loro pensano, allora sei penalmente perseguibile. Non si possono pubblicare notizie che non corrispondono alla verità, se si sbaglia bisogna rettificare.

Panico nel mondo giornalistico! Ahia, dobbiamo iniziare a lavorare, non possiamo più solo sputar sentenze ma dobbiamo andare a verificare i fatti che scriviamo. E dire che speravamo di essere tutti editorialisti, e invece ora ci tocca imparare a fare i giornalisti.

Poi, nel merito della vicenda Sallusti, meglio non commentare. Dico solo: se c'è una sentenza, si rispetta. Punto.

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E poi dicono che l'Europa non faccia niente

Siamo un po' contorti, ma anche noi europei riusciamo ad aiutare le banche in maniera clamorosa.

Primo, gli stati membri hanno un debito pubblico enorme. Questi titoli di stato sono ottimi per le banche perché possederli gli garantisce un ritorno sicuro dal 5% al 7%: dove li troviamo dei titoli così redditizi al giorno d'oggi?

Secondo, questi titoli sono ottimi collaterali. Con questi collaterali, una banca ha una base su cui farsi prestare i soldi dalla BCE o da altre banche. La BCE glieli presta all'1% che al netto del 7% preso da altri titoli di stato significa un bel gruzzoletto, soprattutto perché il debito sovrano dei paesi europei è enorme.

Se il debito sovrano diminuisse, meno banche avrebbero questi titoli su cui fare la leva finanziaria e meno banche potrebbero fare il giochetto che gli fa guadagnare il 7 meno 1%. Se ci fosse meno debito in giro, le banche dovrebbero fare a gara per prendersi questi titoli e dal 7% si scenderebbe a miseri spiccioli tipo il 5% che comunque con tassi d'interesse della BCE all'1% non farebbe schifo.

La vera rivoluzione? La BCE presta agli stati all'1% sotto il vincolo che il debito debba essere ridotto. Perderemmo qualche banca, ma salveremmo sanità, istruzione e pensioni. E' una questione di valori.

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Una mia proposta

Legare i compensi dei politici al reddito mediano: se cresce, i politici guadagnano di più, se la gente s'impoverisce allora prendono di meno.

Fate attenzione: ho detto mediano, non medio perché sennò basta che uno si arricchisca e 100 rimangano sempre poveri ché la media cresce ma i 100 restano fregati e il politico gongola. No no, ho detto mediano, qui spiegano cos'è. Ovviamente, ci vorrebbero correttivi per gli eletti nei vari livelli, dal Comune all'Europarlamento, ma quello è un dettaglio.

Va bene, forse il conteggio è tecnicamente complicato, ma spero sia chiaro il principio.

Auguri.

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Ragioni di dissenso

Quando c'era da tagliare le pensioni, il Governo Monti ha messo la fiducia ed in 2 settimane milioni di italiani si sono ritrovati un pesante taglio sulla loro unica fonte di reddito.

Ora che ci sarebbero da tagliare i costi della politica, beh... il Governo Monti... insomma... c'è da fare... una visita a Berlino e una a Bruxelles... poi non è lui che decide... sta ai partiti... poi c'è Napolitano...

Quando c'era da incasinare il mercato del lavoro con la Riforma Fornero, tempo 1 mese e tutto era fatto: precarietà, meno diritti e un pastone che ha scontentato CGIL e Confindustria.

Ora, si dice che l'architrave è il cuneo fiscale e che il ddl anticorruzione è urgente. Ma sapete, il cuneo fiscale è difficile da calcolare in tempi di crisi, incertezze, gettito da stimare e poi il ddl anticorruzione c'è qualcuno che fa melina... insomma, non è detto che si debba fare ora, suvvia!

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sequenze varie...

27/09/12

Quando al governo c'era il Silvio, uscivano scandali come Telecom Serbia, Del Turco, Penati o Lusi, mentre giusto la procura di Milano e, in parte, qualcuno al Sud si permetteva di aprire qualche inchiesta sugli amici del Cav. Ovviamente, tutte inchieste subito criminalizzate dalla stampa e ostacolate dai soliti noti.

Ora che il Silvio non è più al governo abbiamo visto i vari Formigoni, Polverini e Sallusti venir fuori costringendo addirittura a qualche dimissione eccellente... Non voglio insinuare nessun complotto, ma far avanzare qualche analogia facendo notare queste corrispondenze cronologiche... così, giusto per non perderne memoria...

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A costo di apparire vagamente demagogico

26/09/12

Considerato il contesto attuale della politica italiana, mi sembra una giusta provocazione l'idea di dichiarare l'ineleggibilità di tutti gli attuali eletti. Detto così par complicato, ma semplicemente tutti quelli che oggi siedono in Parlamento NON potranno ricandidarsi né alla Camera né al Senato. Posso fare concessioni per i soli leader di partito e candidati premier (Berlusconi, Bersani, Casini, Di Pietro, Fini) ché sennò poi il pubblico rimane disorientato. Idem per tutte le altre cariche: i Consiglieri del Lazio NON potranno essere ricandidati per il Lazio, certo potranno correre per il Parlamento, se ci riusciranno.

Ovviamente, gli attuali partiti potranno candidare chi vorranno tra le loro fila, come sempre hanno fatto d'altronde. Solo che non potranno candidare chi ha già fatto un mandato. E non me ne frega niente del valore delle conoscenze ed esperienze che andranno disperse, ce ne faremo una ragione. Intanto, diamo un'opportunità anche agli altri di essere eletti. In fondo, quei 1000 parlamentari attuali hanno messo da parte un gruzzolo significativo di soldini pubblici.

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Così, 3 domande sul Lazio tanto per...

25/09/12


Scusi, Card. Bagnasco,
ma la corruzione che prende soldi pubblici, li dà ai partiti per finanziare i festini è da condannare, mentre se li prende e li dà agli ospedali di CL per poi farsi finanziare vacanze e yacht va bene?

Scusi, onorevole Casini,
ma se Bagnasco non le diceva che la corruzione in politica fa male, lei non aveva niente da ridire sulla questione del Lazio?

Scusi, sig. D'Alema,
lei si vanta della vittoria con le dimissioni della Polverini, ma il fatto che il PD abbia votato sempre tutte le delibere che aumentavano i soldi ai partiti, abbia sempre taciuto su questo scandalo arricchendosi come gli faceva comodo, ma ora che c'è attenzione mediatica faccia il moralista, non è contraddittorio?

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La mia posizione attuale

24/09/12

Chiarirò semplicemente un punto, anche alla luce della recente vicenda laziale.

Io credo che oggi l'Italia abbia bisogno di liberarsi urgentemente di una classe dirigente completamente fallimentare, persone che con le loro storie politiche, imprenditoriali, partitiche, associative ecc hanno ridotto l'Italia sul fallimento economico, sociale e morale.

Urge liberarsi di queste persone che hanno nomi e cognomi: Berlusconi e Bersani, Bindi, D'Alema, Fini e Casini. Insomma, tutti quelli lì.

La mia posizione è che bisogna far mancare il sostegno a queste persone isolandole e impegnandosi a costruire un'alternativa, preferibilmente di Sinistra. Chi si impegna in politica dalla mia parte dovrebbe lasciar implodere partiti come il PD attuale e impegnarsi per costruire un'alternativa, senza aspettare che arrivi certa gente che sono solo dei professionisti della sconfitta e delle ruberie.

A questo punto, va bene Vendola che l'ha capito da tempo ed ha abbandonato per esempio Rifondazione aprendosi ai movimenti. L'ha capito anche Renzi che dal centro gioca a strumentalizzare questa storia della rottamazione. L'han capito Grillo e Montezemolo, mentre ancora si ostinano i vari Santanché e Bindi, Frattini e Fioroni.

Vabbé, chiudo senza un finale... mi limito a dire che se non c'è una presa di coscienza collettiva per uno scatto d'orgoglio, quest'Italia non ce la farà.

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L'esito è facile da immaginare

Se Magritte è colui che forse meglio di tutti esprime l'animale di un paese surreale e tranquillo come il Belgio, Tomasi di Lampedusa è - credo - colui che meglio di tutti ha spiegato l'anima profonda dell'Italia, e poco importa che forse non sia lo scritto più importante della nostra letteratura.

La vicenda laziale è candidata a confermare il gattopardismo italico perché all'improvviso tutti scoprono ciò che tutti avrebbero dovuto sapere. Anzi, anticipo, questo Er Batman inizia già a starmi simpatico, ma andiamo con ordine.

Er Batman avrebbe fatto una cosa semplice: presi gli stratosferici rimborsi ai partiti li avrebbe dirottati sui suoi conti correnti e poi distribuiti a suo piacimento. Il passaggio per i vari conti correnti serviva per far perdere le tracce e la mancata contabilità sarebbe oggi il centro dell'accusa.

In realtà, i problemi politici non sono veramente la contabilità, se non in maniera indiretta. La questione è che le regole per la contabilità partitica sono quantomeno "allegre". Secondo, lo scandalo è l'ammontare ENORME dei fondi che la Regione Lazio garantiva a tutti i partiti. Non dimentichiamoci che quello che faceva Fiorito non è così diverso da quello he faceva Lusi con i fondi della Margherita. Per farvi capire quanto alti sono questi rimborsi, pensate che Verdi, Radicali e FdS avendo uno o due consiglieri nel Lazio, con quei rimborsi mantengono il partito in tutta Italia. Fate voi...

Arriva ora la pantomima. Il PD si sveglia ora dicendo che sono troppi, dopo esserseli intascati per anni perché non è che ai tempi di Marrazzo tutti 'sti soldi non ci fossero, eh!? Arriva poi l'UDC pronto a rifarsi l'anima bella perché prima sostiene la Polverini, ma poi vedrete che la abbandonerà, si tornerà alle elezioni ed il PD si alleerà con l'UDC che avrà avuto il merito di abbandonare la Polverini. Apriti cielo: ma non erano quelli che fino a ieri erano con lei e poi, dopo essersi intascati TANTI soldi, ora si candideranno ad intascarseli stando nella nuova maggioranza? L'apice lo raggiunge Bagnasco che richiama alla sobrietà e alla condanna dei corrotti. Ma su Formigoni niente da dire? E quando si scopriva che Berlusconi aveva un paio di storielle non proprio trasparenti, non sentiva il bisogno di intervenire con la stessa chiarezza?

Bene, quale sarà l'esito? Vado a proporvi alcuni scenari plausibili, anzi plausibilissimi
- Fiorito (Er Batman) viene fatto dimettere accusandolo di tutti i mali, magari assieme a qualche d'un altro. Tempo 6-10 mesi lo vedrete candidato riciclato da qualche altra parte dicendo che era tutto un complotto. D'altronde, Scajola tornò e ritornò in tutte le salse, volete che un personaggio così non lo salvino appena le acque saranno calmate.
- Alla fine la Polverini si dimetterà e l'UDC farà il salto della barricata. Ovviamente, il PD li accoglierà a braccia aperte e con qualche nome nuovo e qualche operazione di facciata metteranno tutto a posto.
- i Rimborsi verranno tagliati ora, ma tempo 1-2 anni torneranno a livelli simili.

Un rischio collatorale è che in nome di questi sprechi si rinunci al regionalismo italiano che invece è una via istituzionale da perseguire.

Chiudo facendo notare che quando al governo prevaleva il centrodestra si sono scoperti i casi di Del Turco, Penati e Lusi. Ora che Silvio conta sempre di meno, arrivano Formigoni, Lombardo e Polverini e fra poco Caldoro. Così, tanto per dirne una...

PS
credo sia giusto aggiungere che questo sistema di rimborsi è stato votato da 5 partiti: PdL, Lista Polverini, UdC, PD e IdV.

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Generazioni politiche

20/09/12

Io che non amo Peppino Caldarola devo riconoscere che questo suo post sia molto interessante. Rubo alcuni passaggi che costituiscono il centro del mio interesse.

"La generazione che ha la stessa età dei leader che resistono nei posti di comando è in pensione o sta per andarci. È in pensione o sta per andarci registrando un passo indietro nelle condizioni di vita. Invecchieranno peggio di come hanno vissuto. I loro coetanei in politica no. [...] le leadership non sono percepite come frutto di una selezione giusta ma come somma di fortune e di disinvoltura. C’è nell’atteggiamento dei vecchi che non simpatizzano per i vecchi un fondo di rancore sociale che Bersani dovrebbe analizzare".

Mi fermo qui, le conclusioni si possono capire se si pensa che i vari Bersani&co sono almeno 20 anni che vivono a 16.000 euro all'anno, mentre i pensionati e pensionandi si sono visti votare dal loro stesso partito i vari tagli targati Monti-Fornero.

Sì, credo stia montando una grande rabbia e disincanto verso questa attuale casta politica. Il terrore è che chi la sostituirà non sarà così migliore.

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A riconferma

19/09/12

A riconferma del fatto che la situazione sta prendendo una piega paradossale e ridicola, ecco un'indiscrezione interessante che affronta un tema da molti ignorato sulle primarie. D'altronde, si sa, in Italia le regole si applicano per i nemici, si interpretano per gli amici. Da qui, l'idea di minare alla base la partecipazone impedendo a molti candidati di presentarsi, pensando così di evitare una figuraccia. Peccato che la figuraccia sia già stata fatta perché politicamente il PD non sa mantenere le regole che si era dato cioé di avere un solo candidato e puntare al maggioritario. Sta uscendo un pasticcio clamoroso che favorirà il Monti-bis che, in assoluto, mi andrebbe bene se Monti si candidasse e vincesse le elezioni.

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Verso il ridicolo e oltre...

17/09/12

Il PD sta raggiungendo livello di ridicolo incredibili: un partito che ha nel suo statuto la regola per cui il segretario è candidato alla presidenza del consiglio, ha invece già 4 candidati diversi. Tutto questo prima ancora di sapere le regole delle primarie e la nuova legge elettorale.

Tempo fa argomentai che se Bersani avesse avuto senso dell'istituzione avrebbe dovuto scindere la carica di Segretario del PD, garante delle primarie, da quella di candidato alle primarie. Il risultato è che per i prossimi mesi il PD non avrà una guida perché non si saprà se Bersani parlerà da segretario o da candidato. Inoltre, chiunque non voti per Bersani de facto ne mina la leadership creando divisioni interne: candidarsi contro di lui significa candidarsi contro il PD perché, fino a prova contraria, lui ne è il segretario e quindi leader. Tuttavia, il proliferare di candidature alternative dimostra quanto sia debole e inconsistente la sua leadership segno che forse come segretario non è poi così bravo.

Insomma, un bel pasticcio anche perché non si capisce a cosa si candidino gli altri. Renzi e Civati paiono più interessati ad un congresso di partito, mentre Puppato pare una buona candidatura ma isolata e destinata a crearsi la sua corrente, un po' come fu per Marino.

Purtroppo, però, qui ci sarebbe da costruire una coalizione di governo. Se Vendola sta avendo un atteggiamento responsabile, Rutelli&friends piantano la loro bandierina candidando Tabacci che è l'unico presentabile tra i pochi che ancora danno retta all'ex-Sindaco di Roma.

Nel frattempo tutto il resto è il caos. Silvio appare schizofrenico dicendo che vuole abolire leggi che lui ha approvato (IMU, Fiscal Compact) forte del fatto che dall'altra parte c'è ancora più caos e tanto non è che il PD possa rimproverargli niente (anche loro hanno votato IMU, fiscal compact, ma anche riforma dell'art. 18 e taglio delle pensioni). Poi c'è Di Pietro che cerca disperatamente di sopravvivere inseguendo Grillo, il quale ora gestisce un successo che non sa gestire. Infine ci sono genietti come Montezemolo che aspetta in agguato e Casini su cui bastano le parole di Galli della Loggia.

Ah che bella la politica italiana....

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Insegnamenti

15/09/12

«Mi angustiano le persone che non pensano, che sono in balìa degli eventi. Vorrei individui pensanti. Questo è l’importante. Soltanto allora si porrà la questione se siano credenti o non credenti». (Card. Carlo Maria Martini)

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Ideologie usa e getta: lezioni imparate, e da imparare.

14/09/12

Dopo aver visto i danni causati dal sistema sovietico, abbiamo buttato via l'ideologia marxista. Non ne ho rimpianto, abbiamo imparato la lezione.

Visti i danni che sta causando l'attuale crisi, mi chiedo perché continuiamo a tenerci l'ideologia liberista della scuola di Chicago.

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Cose implicite, ma normali

13/09/12

C'è un passaggio di questo articolo che mi ha colpito molto e mi è piaciuto: 

Alberto Pagani, segretario Pd: "Mi avevano chiesto di fare due conti e vedere chi sta con chi. Ho fatto un sondaggio fra la nostra gente, segretari di circolo funzionari amministratori: tutto a posto, tutti con Bersani. Poi la sera che è venuto Renzi a parlare alla festa ho visto, in platea, il parrucchiere del mio paese, Alfonsine, è da lui che vanno a tagliarsi i capelli tutti i ragazzi. E ho visto anche il direttore della Conad, quella dove vanno le donne a fare la spesa. E poi in fondo il fratello di mia suocera, che fa l'imprenditore e che quando vuol sapere di politica chiede a me. Ho domandato al parrucchiere. Ma stai con Renzi? E lui: ma sì, è nuovo è giovane. Poi tanto sono tutti nel Pd, no? Bersani faccia il segretario, Renzi il presidente del consiglio". È così, annuisce il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, ex Pci, 55 anni: "Se chiedi ai quadri di partito è un conto, se parli con la nostra gente, anche coi vecchi, è un altro: in tanti pensano che sia venuta ora di rinnovare e io credo che in fondo in Renzi ci vedano i loro figli, i loro nipoti. Anche se non li convince fino in fondo ci vedono la generazione dei ragazzi che hanno a casa e pensano che possa dar loro una chance".
E' interessante perché spiega come chi viva sempre e solo dentro un partito finisca per avere una visione distorta del mondo che lo circonda. In altro ambito, è normale che se vivi per 20-30 anni guadagnando 16.000 euro al mese più benefit poi vivi in una bolla, è normale che se hai 60-70 e fai il premier non capisci cosa voglia dire averne 30 ed essere precario o disoccupato, è normale che se non hai mai vissuto fuori dall'Italia non capisci come sia l'Europa, se hai sempre vissuto in una città senza parchi né piste ciclabili non capisci quanto è bello averle. E' tutto normale quanto dico e spero che le conclusioni siano anche chiare. 

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A costo di apparire un po' semplicistico

12/09/12

Oggi esistono due visioni fondamentalmente diverse di come affrontare la crisi.

La prima e largamente prevalente è rappresentata dai vari Merkel e Monti che dicono "effettivamente abbiamo esagerato col debito, se risistemiamo i conti tutto tornerà a posto". Dunque, fatti un po' di tagli, imposto il pareggio di bilancio e ridotto qualche debito eccessivo tutto tornerà a posto da sé.

La seconda visione, decisamente minoritaria, dice che la crisi è dovuta ad un disfuzionamento strutturale del mercati e solo una radicale riforma dei meccanismi di funzionamento del mercato finanziario permetterà di uscire dalla crisi.

In genere, chi condivide questo secondo aspetto riconosce che nel breve periodo manovre di aggiustamento sono necessarie (primo approccio), purché si lavori in parallelo in una riforma strutturale. Purtroppo, oggi al potere ci sono solo persone appartenenti alla prima visione delle cose e per potere non intendo solo gli eletti come primi ministri o cancellieri, ma anche buona parte dei giornalisti e della cosiddetta classe dirigente.

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Io non amo

11/09/12

Io non amo le campagne elettorali, non mi piacciono. Sia chiaro, non sono contrario alle campagne elettorali, semplicemente trovo siano una parte della politica che a me non piace, non fanno per me. Non sono capace di farle e non mi piace seguirle, trovo siano troppo demagogica. Riconosco che siano necessarie in democrazia, apprezzo molto le elezioni come fondamento della democrazia, ma le campagne elettorali sono un connesso che non apprezzo molto. Si gioca a creare schieramenti contrapposti su slogan e bandiere necessariamente demagogici. Ad alcuni piace il confronto e lo scontro, a me no. Questo non ne fa venir meno il valore fondamentale perché in Democrazia anche gli scontri politici sono giusti e fanno bene perché dimostrano la capacità della Democrazia di gestire i conflitti, senza soffocarli né scadere in violenza fisica. Se volete un paragone un po' dissacrante è come la verdura per i bambini: non piace, ma bisogna mangiarla. Chiudo dicendo che è anche brutto perché all'improvviso anche con gli amici ci si affibia etichette partitiche, ed a me le etichette non sono mai piaciute. Tant'è.

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Oggi

A furia di liberarci dalle ideologie del XX secolo, il XXI secolo è rimasto senza idee.

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Con un qual certo rammarico

Conoscete le mie posizioni politiche, qui fin troppo ampiamente esposte. Mi capita ovviamente spesso di confrontarmi con gente che la pensi diversamente. A seconda delle posizioni e delle persone il dibattito è più o meno interessante.

Ovviamente, la novità è ora il confronto col M5S che presenta moltissimi elementi di novità e di interesse. E' invece mio rammarico che tutte le volte che mi tocca confrontarmi con gente di quelle posizioni, il dialogo è drammaticamente difficile. Si inalberano e si chiudono al dialogo con posizioni rigide "o con me o contro". Un caro amico, persona allegra, gioviale e decisamente simpatica, quando parla del M5S perde il suo abituale sorriso. Anche ieri, un altro che pure conosco meno, subito s'è irrigidito rifiutando qualunque posizione che non parta dal presupposto che il M5S è la soluzione e che tutti gli altri fanno schifo. Altri piccoli episodi ve li risparmio.

Mi spiace perché io vengo da una storia per molti versi simile: un forte rifiuto con l'attuale classe dirigente, cosa che mi accouna con Renzi e col M5S, ma invece non condivido l'idea di essere duri e puri, buttar via tutto il precedente rifiutando il confronto. Ecco, il confronto va sempre ricercato sulla base delle cose concrete. Spesso, più che l'analisi in politica conta il progetto (e la credibilità per portarlo avanti).

Spero, un giorno, di poter dialogare serenamente anche con militanti del M5S con cui credo ci sia la possibilità di condividere molto in futuro, purché cada una pregiudiziale verso chi ha posizioni come le mie.

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tra i miei limiti

09/09/12

Mi piace vedere le foto dei vari giri in vacanza, credo siano un bellissimo ricordo. Il mio più grande rammarico è che non sono uno che si mette a fare foto e questo mi dispiace moltissimo. Non so com'è, ma è più forte di me... Possibile guarire? Ogni tanto mi sforzo, ma mi riesce difficilissimo l'idea che mentre sono lì con gli amici dovrei mettermi a fare foto... Pare sia più forte di me.
E me ne rammarico.

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Una mia proposta politica

08/09/12

Vorrei una forza politica che si impegni a promuovere una devoluzione all'UE delle regole del mercato del lavoro.

Le tipologie di contratti devono essere uguali in tutti i paesi UE: regole di assunzione e licenziamento, pensioni e reddito minimo garantito. Per semplificare, estendere la legislazione tedesca a tutta l'UE con gli opportuni correttivi, ma fondamentalmente i contratti di lavoro professionale diventerebbe materia di competenza esclusiva dell'UE.

In questi modo, le imprese potrebbero competere in maniera equa anche in materia di costo del lavoro, i lavoratori di paesi arretrati vedrebbero innalzati i diritti e l'UE otterrebbe la competenza su un aspetto molto sensibile per i cittadini UE.

Tra gli effetti collaterali ci sarebbe una drastica innovazione nelle organizzazioni sindacali ed una nuova prospettiva politica per i partiti europei. Non credo che costerebbe neanche tanto in termini di risorse pubbliche, moltissimo a livello politico. Ma se non è questa una bandiera politica della Sinistra europea...

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Non è vero che

Le grandi manovre politiche italiane stanno si stanno facendo vedere ora. In funzione delle traiettorie dei grandi potentati organizzati italici si intravvede il quadro e come si procederà ad andare a contarsi. Più avanti di tutti è il PD che sta abilmente sfruttando una sua doppiezza: il PD può andar bene sia come Monti-bis (Letta, D'Alema, Bindi) sia come flirt a Sinistra (Bersani) sia a Destra (Renzi). In questo modo sperano di intercettare tutti i loro possibili elettori. A Vendola daranno un contentino, l'UDC cerca di confermare la sua base, mentre Berlusconi ancora attende fiutando i tempi. In fondo a Destra ci sarà una Lega col suo zoccolo duro e alcune mine vaganti. Grillo lo stanno demonizzando abbastanza per cui il dissenso che esprime e che viene stimato al 20% scenderà sensibilmente non sopra al 10% in attesa che altre due vecchie volpi recuperino i loro voti: Berlusconi e Montezemolo. Di Pietro oscilla tra il suicidio e la possibilità di recuperare una fetta di suo zoccolo duro, soprattutto al Sud. I tatticismi ora stanno prendendo corpo, eppure...

Eppure ci sono due fattori che mancano.
Il più importante è che non c'è una reazione alla crisi che sta mostrando tutti i suoi effetti e che, purtroppo, peggiorerà ulteriormente nei prossimi. Legato a questo, il secondo fattore è l'astensionismo altissimo di cui nessuno pare preoccuparsi. Su questa leva bisognerebbe entrare al fine di sovvertire i rapporti di forza che si stanno delineando. Per esempio il 30% del PdL a chi andrà? Per lo più non votarono alle ultime amministrative, molto votarono PD, mentre Grillo raccolse voti di protesta in aree che vanno da IdV, Lega e PD. Un mare magnum di tatticismi da cui non mi pare emergere una reazione generale.

Concretezza, onestà intellettuale e speranza sono le tre chiavi per chiunque voglia vincere le elezioni. Chissà chi riuscirà a interpretarle meglio. Sappiate solo he è ora che si decidono le vere dinamiche, non in campagna elettorale dove si assegnano pochi punti percentuali.

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Dibattito interessante

05/09/12

Partendo dall'ultima intervista-testamento di Martini, è interessante leggere la risposta di Ruini. Interessante per la diversità di approccio e perché dimostra di una Fede senza dubbi, fatta di certezze dogmatiche e ricevute. Ovviamente, Ruini difende un'istituzione ed una linea pastorale che l'ha visto protagonista. Certo, fa sorridere quando dice che in Italia sarebbero poco sotto l'80% di Credenti perché le Chiese alla domenica dicono un'altra realtà (dati Istat dicono che va a Messa regolarmente tra il 5 ed il 10% degli Italiani...). Interessante proseguire il discorso leggendo le belle parole di Gad Lerner. Ecco, queste credo siano una bella risposta sul tema.

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comevolevasidimostrare

Tempo addietro, dissi che Bersani candidato alle primarie era incompatibile con il Bersani segretario perché questi due ruoli avrebbero creato confusione e rischio di lacerazioni interne al partito. Il risultato si sta ora verificando perché tutti vogliono sostenere Bersani, considerato "l'usato sicuro", anche gente che ha visioni politiche decisamente diverse (qui per la conferma). La questione è che se Bersani mette nel suo programma per le primarie una posizione, scontenta una parte del partito che a quel punto non sarà più rappresentata dal Bersani segretario. E quindi cosa possono fare? Come conciliare l'inconciliabile? Il liberismo alla Ichino o la Socialdemocrazia alla Fassina? I diritti civili nell'accezione di Marino o di Fioroni? Se Bersani fosse solo un candidato alle primarie, direbbe "Io sto con A" o "con B" e si potrebbe andare al confronto democratico. Ora, invece, se dice A oppure B il partito si spacca perché chi non è scelto da Bersani viene sostanzialmente escluso dal partito. Carino vero?

Aggiungo una nota. Avete notato che prima sembrava che il male da aborrire da parte dei benpensanti piddini fosse prima Vendola, poi Di Pietro, poi Grillo, ora Renzi. Non è che questi benpensanti siano inorriditi da qualunque alternativa possibile a loro stessi? Cioé, per i vari D'Alema&Veltroni, Bindi&Marini è il male, l'antipolitica, la cosa da evitare chiunque osi proporre un'alternativa a queste persone. mumble mumble... interessante...

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Stavolta

04/09/12

Mediamente, trovo Vendola il meglio che l'attuale politica italiana offra. Considerato gli attuali candidati premier, trovo sia il migliore, ma ovviamente sono aperto a possibili alternative e non è che approvi sempre Vendola. In particolare trovo questa sparata un errore. Sia chiaro, io sono a favore di un riconoscimento legale anche per le coppie omosessuali, ma andare a dirlo davanti alla festa PD con Rosy Bindi di fianco è un voler cercare clamore e polemica ingiustificati.

Mi piacerebbe che Vendola insistesse su lavoro & welfare, ambiente & Europa, temi su cui può anche costruire un progetto alternativo e più ricco di Bersani (assai contraddittorio sul lavoro: chi sostiene? Fassina o Letta?). Ho serissimi dubbi che oggi l'Italia abbia voglia di discutere di matrimoni gay. La prima preoccupazione è il lavoro e la sfiducia nella politica, anche i gay credo prima pensino al lavoro e poi al matrimonio.

Insomma, un errore strategico di Vendola che proprio non mi piace e mi trova in disaccordo (per quanto ribadisca di essere favorevole ad un riconoscimento legale anche per le coppie omosessuali). Molto più interessante la campagna per il reddito minimo garantito, per esempio...

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lasciatemelo dire

A me i libri troppo lunghi non piacciono. 800 pagine per un libro sono rarissimamente necessarie. Un buon libro (intendendo un saggio, non un romanzo) dovrebbe fermarsi sul centinaio di pagine.

Lo so che detto da un grafomane come me... però, tant'è!

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Del calcio mi piacerebbe

Ho scritto varie volte, raramente lusinghiere (per esempio qui), del mondo del calcio. Ho un'idea politica semplice su come dovrebbe evolvere il calcio e, in generale, il mondo sportivo. Quello che mi piacerebbe è poterne parlare in maniera semplice e serena, andando ad analizzare i temi senza scadere in contrapposte partigianerie calcistiche, male tipico dell'Italia.

Il campionato italiano è in una triplice crisi: risultati (europei, champions, ...), perdita di campioni e, soprattutto, corruzione dilagante. Come diceva giustamente un mio amico su FB, non se ne riesce mai a parlare. Se si parla della condanna di Conte, subito iniziano i vittimismi. No, è colpevole punto e basta perché le sentenze si rispettano, comunque.

Mi piacerebbe si potesse parlare dei problemi politici del calcio, parlarne seriamente per riformarlo seriamente e poter tornare (sereni) a tifare uno degli sport più belli perché imprevedibile, spesso anti-meritocratico (se onesto) e quindi avvincente. Il calcio è uno sport bello perché valorizza tanto il gioco di squadra quanto la prodezza individuale. Però, prima di questo, è necessario intraprendere un percorso di educazione su modalità non proprie degli italiani.

Ce la faremo? A me piacerebbe...

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Del funerale

Del funerale di Martini porterò con me tanti pensieri controversi e contraddittori. La bellezza di ritrovarmi in Piazza in un momento così importante, girarmi e vedere Moni Ovadia che prega anche lui, più avanti qualche (bravo) politico locale non propriamente cristiano che invece è anche lui lì, tra la folla semplicemente per renderfli onore, qualche discussione col mio vecchio Prof anche lui profondo ammiratore di Martini. Ammetto di aver avuto anche pensieri meno nobili: vedere Scola che celebrava (tra l'altro, non ho capito niente della sua predica, esperti m'han detto che era "effettivamente impegnativa") era un po' come vedere Cuffaro che commemorava Borsellino. Ma questo è uno di quei pensieri che non si dovrebbero pensare. Raccontarlo è un po' un modo per esorcizzarlo e, soprattutto, capire che il messaggio del Cardinal Martini è più ricco e insegna al dialogo anche con chi ha sensibilità diverse, molto diverse. Pare quasi una una fenomenologia hegeliana: il mio piccolo pensiero, Scola e poi finalmente Martini.

Ho letto con attenzione e speranza la sua ultima intervista. La cosa interessante sono le reazioni perché in realtà ha detto quello che moltissimi sanno già da tempo. Innanzitutto, bisogna considerare che negli ultimi 200 anni si è prima caduti nei decenni bui della chiusura vaticana a seguito dell'Unità d'Italia dove si sono mischiati in malo modo conservatorismo teologico con una realtà di un regno retrogrado ed in declino fino alla sconfitta militare ed al conflitto civile con il regno sabaudo. Si sono cioé confuse le sorti dello Stato della Chiesa e l'avvento della rivoluzione industriale con le vicende più propriamente teologiche e spirituali.
Venne poi una grande rinascita legata fondamentalmente a due pontefici ed un evento. Prima Paolo VI con il Concilio Vaticano II ha portato una ventata incredibile in termini teologici e pastorali che hanno preso corpo in maniera mirabile con i primi decenni del pontificato di Wojtyla quando la sua innovativa capacità politica ha avuto indubbi effetti benefici (ma anche, è bene ricordarlo, ombre, però chi non fa non falla).

Tuttavia, gli ultimi due decenni hanno fatto perdere questa spinta, questa ventata d'aria a discapito di una Chiesa sempre più rivolta alle sole persone già credenti. In questa prospettiva, la differenza Martini-Ratzinger è legata all'idea di un messaggio cristiano che parli all'Uomo oppure solo a chi già ha il dono della Fede, che però non è la stessa cosa. Ho trovato molto interessante notare che Ratzinger piaccia moltissimo a chi è già cattolico, mentre su FB ho notato tantissimi messaggi affettuosi per Martini da amici mangia-preti, atei, agnostici o comunque non propriamente clericali.

Ecco, questo mi pare un bell'insegnamento perché Martini non era un personaggio 'pop', eppure era popolare. Era un intellettuale della parola privo di venature mediaticheggianti, ma che seppe parlare ad una folla incredibile toccando i cuori anche di chi non è sempre ben disposto nei confronti del Vangelo. Grandezza del Vangelo.
Ecco, mi pare un bell'insegnamento la capacità di problematizzare e avere fiducia nella brace sotto la cenere. Della mia misera conoscenza della Bibbia, è poi il grande messaggio della Genesi: un pastore (Abramo ed i suoi figli) si è fidato del Signore ed ha accettato il rischio di seguirlo in una Terra sconosciuta, ma promessa. Questa fiducia l'ha portato a godere di una Divina Provvidenza che gli ha portato mogli, figli, terre, e le altre benedizioni che un pastore di quei tempi poteva aspettarsi. Ecco, avere fiducia è, in fondo, il messaggio della Genesi.

Chiudo pensando a quanto queste mie note siano disordinate. Un'accozzaglia inorganica di appunti sparsi, poco argomentati, ma - si sa - teologo io non sono e su questa materia preparato lo sono molto poco. Però, sia reso grazie per il dono ricevuto.

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Appunto economico

02/09/12

Questo è il dato che dovrebbe essere su tutte le prime pagine ogni giorno, e invece ci ritroviamo ancora le polemiche di professionisti del fallimento (per dirne una, vi suggerisco questo).

Anni fa, molti amici economisti mi accusavano di catastrofismo e pessimismo perché dicevo che la crisi sarebbe durata e, anzi, si sarebbe ulteriormente deteriorata. Ora ho l'amara consolazione di aver avuto ragione, anche se quelli mi dicono che comunque avevano ragione loro e che bisognava inondare di soldi le banche made in US.

Leggevo un bel libretto di storia economica italiana (che vi consiglio caldamente perché proprio facile ed intelligente), letto subito dopo quest'altro libro. Ci sono alcuni aspetti interessanti dei momenti di crisi più profonda. La prima è che parte sempre dalla finanza, ancora più che dalle guerre (lo sviluppo ed il benessere sono sopravvissuti ad alcune guerre, molto meno alle crisi finanziarie). La seconda cosa interessante è che lo sviluppo è spesso legato a scelte economiche di lungo periodo tendenzialmente anti-liberiste. Per esempio, l'Italia post-unitaria del XIX è cresciuta in buona parte perché ha attuato una politica protezionistica che ha permesso alle sue aziende di strutturarsi, prima di competere a livello internazionale. Idem fu per la Corea del Sud e per molti paesi africani dopo l'indipendenza (salvo poi essere costretti al liberismo che ha ridotto l'Africa così come la conosciamo ora).

L'aspetto che voglio sostenere è che bisognerebbe mettere all'ordine del giorno una discussione sulla possibilità di introdurre alcuni provvedimenti protezionistici. Per esempio dire: Noi, Europa, siamo in crisi ed abbiamo bisogno di un momento per riprenderci. Chiudiamo un attimo le frontiere, rinunciamo a import/export così da ricostruire alcuni settori industriali 'labour-intensive' come il tessile o il siderurgico e poi ne riparliamo. Può non essere una bella cosa, ma o facciamo così o non riusciamo a tirare avanti e quindi crolliamo tutti.
Sarà un discorso economicamente eretico perché se non ti adegui all'ortodossia liberista sei un eretico, ma se si studiasse la storia economica invece della teoria microeconomica si capirebbe che questi sono gli strumenti che abbiamo a disposizione per far fronte a una crisi di queste dimensioni.

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Un bell'articolo

01/09/12

Traggo da questo bell'articolo un bel passaggio sul Martini:
"il cardinale non uguaglia Chiesa e media. [...] Per la Chiesa cattolica il paradigma di Martini è più formidabile: non rinchiudersi in un rancoroso «no» al mondo moderno, neppure accettarlo per paura si allontani o blandirlo, barattando col potere «spazi propri». Era persuaso che la verità del Campanile, la Bibbia, fosse più profonda di quella dell’Antenna. Ma con forza ricordava a chi lavora per il Campanile: la vostra Verità è sacra, ma voi siete fallibili come i dirimpettai dell’Antenna. Il Campanile non garantisce salvezza, l’Antenna non garantisce modernità". (G. Riotta).

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Provando a ragionarci

Provo a ragionare su dove fosse la grandezza del Cardinal Martini al fine di razionalizzare il suo insegnamento. Bene, la mia prima idea raccolta e rielaborata da una delle varie interviste sentite in queste ore alla TV o letta in giro è la seguente.

La grandezza del Martini è che lui parlava e ragionava sull'Uomo di fronte alla sua umanità, con le stesse domande e dubbi di ogni uomo. Non era cioé un Cattolico che si interrogava davanti al Vangelo, era un Uomo che si interrogava di fronte al senso dell'esistenza umana. Un discorso universale che travarica i confini confessionali e culturali, un ragionamento che dismette i panni di chi ha già la risposta in Cristo e nel Vangelo. E' una grandezza incredibile perché Cristo diventa domanda all'Uomo sulla sua Umanità, non risposta precostituita come alcuni cercano di far credere.

E' un cambio di prospettiva incredibile che lo pone tra i grandissimi dell'Umanità. Cristo diventa un grande punto di domanda rivolto all'Uomo, Cristo diventa il centro di una domanda dell'Uomo e per l'Uomo sul senso di Umanità. In questa domanda c'è - io credo - tutto il senso più profondo dell'Esistenza.

Come insegnò il Martini stesso, Dio non è cattolico perché queste sono categorie umane. Dio trascende tutte le categorie umane (anche perché, come dice qualcun altro, cattolico è legato alla supremazia del Vescovo di Roma che, onestamente, è vicenda ben marginale se non addirittura futile rispetto alla centralità del Vangelo).

Ecco, questo interrogativo dobbiamo sempre tenerlo con noi ed il suo atteggiamento farlo nostro. Non nascondo un certo fastidio per chi usa il nome di Gesù come una risposta preconfezionata valida per qualunque domanda. Sia dunque resa grazia per il dono ricevuto.

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