trepezzi tra destra e sinistra

30/11/09

Destra Sinistra (G. Gaber)

Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra
è evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Fare il bagno nella vasca è di destra
far la doccia invece è di sinistra
un pacchetto di Marlboro è di destra
di contrabbando è di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Una bella minestrina è di destra
il minestrone è sempre di sinistra
tutti i films che fanno oggi son di destra
se annoiano son di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Le scarpette da ginnastica o da tennis
hanno ancora un gusto un po? di destra
ma portarle tutte sporche e un po? slacciate
è da scemi più che di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

I blue-jeans che sono un segno di sinistra
con la giacca vanno verso destra
il concerto nello stadio è di sinistra
i prezzi sono un po' di destra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
I collant son quasi sempre di sinistra
il reggicalze è più che mai di destra
la pisciata in compagnia è di sinistra
il cesso è sempre in fondo a destra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
La piscina bella azzurra e trasparente
è evidente che sia un po' di destra
mentre i fiumi, tutti i laghi e anche il mare
sono di merda più che sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

L'ideologia, l'ideologia
malgrado tutto credo ancora che ci sia
è la passione, l'ossessione
della tua diversità
che al momento dove è andata non si sa
dove non si sa, dove non si sa.

Io direi che il culatello è di destra
la mortadella è di sinistra
se la cioccolata svizzera è di destra
la Nutella è ancora di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Il pensiero liberale è di destra
ora è buono anche per la sinistra
non si sa se la fortuna sia di destra
la sfiga è sempre di sinistra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Il saluto vigoroso a pugno chiuso
è un antico gesto di sinistra
quello un po' degli anni '20, un po' romano
è da stronzi oltre che di destra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

L'ideologia, l'ideologia
malgrado tutto credo ancora che ci sia
è il continuare ad affermare
un pensiero e il suo perché
con la scusa di un contrasto che non c'è
se c'è chissà dov'è, se c'é chissà dov'é.

Tutto il vecchio moralismo è di sinistra
la mancanza di morale è a destra
anche il Papa ultimamente
è un po' a sinistra
è il demonio che ora è andato a destra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
La risposta delle masse è di sinistra
con un lieve cedimento a destra
son sicuro che il bastardo è di sinistra
il figlio di puttana è di destra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Una donna emancipata è di sinistra
riservata è già un po' più di destra
ma un figone resta sempre un'attrazione
che va bene per sinistra e destra.
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra
è evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Destra-sinistra
Destra-sinistra
Destra-sinistra
Destra-sinistra
Destra-sinistra
Basta!

I Bambini sono di Sinistra (Bisio, Rodari, Teruzzi)

I bambini sono di sinistra. Di sinistra, sì, nessun dubbio. Non soltanto per i pugnetti stretti in segno di protesta.
I bambini sono di sinistra perché amano senza preconcetti, senza distinzioni.
I bambini sono di sinistra perché si fanno fregare quasi sempre. Ti guardano, cacci delle balle vergognose e loro le bevono, tutti contenti. Sorridono, si fidano. Bicamerale! Sì, dai!
I bambini sono di sinistra perché stanno insieme, fanno insieme, litigano insieme. Insieme, però.
I bambini sono di sinistra perché se gli spieghi cos'è la destra piangono.
I bambini sono di sinistra perché se gli spieghi cos'è la sinistra piangono lo stesso, ma un po' meno.
I bambini sono di sinistra perché a loro non serve il superfluo.
Sono di sinistra perché le scarpe sono scarpe, anche se prima o poi delle belle Nike o Adidas o Puma, o Reebok, o Superga gliele compreremo. Noi siamo No-Logo, ma di marca!
I bambini sono di sinistra malgrado l'ora di religione obbligatoria.
I bambini sono di sinistra grazie all'ora di religione obbligatoria.
I bambini sono di sinistra perché comunque, qualsiasi cosa tu gli dica che assomigli vagamente a un ordine, fanno resistenza. Ora e sempre.
I bambini sono di sinistra perché occupano tutti gli spazi della nostra vita.
I bambini sono di sinistra perché fanno i girotondi da tempi non sospetti.
I bambini sono di sinistra perché vanno all'asilo con bambini africani, cinesi o boliviani, e quando il papà gli dice "vedi, quello lì è africano", loro lo guardano come si guarda una notizia senza significato.
I bambini sono di sinistra perché quando si commuovono piangono, mentre noi adulti teniamo duro, non si sa bene perché.
I bambini sono di sinistra perché se li critichiamo si offendono. Ma se li giudichiamo non invocano il legittimo sospetto, e se li condanniamo aspettano sereni l'indulto che prima o poi arriva: la mamma, Ciampi, il Papa.
I bambini sono di sinistra perché si fanno un'idea del mondo che nulla ha a che fare con le regole del mondo.
I bambini sono di sinistra perché se gli metti lì un maglioncino rosso e un maglioncino nero scelgono il rosso, salvo turbe gravi - daltonismo o suggerimento di chi fa il sondaggio.
I bambini sono di sinistra perché Babbo Natale somiglia a Karl Marx. Perché Cenerentola è di sinistra, perché Pocahontas è di sinistra. Perché Robin Hood è di Avanguardia Operaia e fa gli espropri proprietari.
I bambini sono di sinistra perché hanno orrore dell'orrore. Perché di fronte alla povertà, alla violenza, alla sofferenza, soffrono.
I bambini sono di sinistra perché il casino è un bel casino e perché l'ordine non si sa cos'è.
I bambini sono di sinistra perché crescono e cambiano.
I bambini sono di sinistra perché tra Peter Pan e Che Guevara prima o poi troveranno il nesso.
I bambini sono di sinistra perché, se ce la fanno, conservano qualcosa per dopo. Per quanto diventa più difficile, difficilissimo, ricordare di essere stati bambini. Di sinistra, poi.

I bambini sono di Destra (Bisio)

I bambini di sinistra...naaa,errore! Ma li avete mai osservati con attenzione?
I bambini son di destra.Tutti! Non lo avete mai notato?
I bambini sono di destra perchè se possono prendere in giro un altro bambino lo fanno senza pensarci troppo.
I bambini sono di destra perchè se gli chiedi un biscotto ti rispondono "NON POSSO,SON GLI ULTIMI DIECI!"
I bambini sono di destra perchè imbrogliano pur di vincere,e se perdono è sempre colpa di qualcun'altro!
I bambini sono di destra perché s'offendono se non li lasci vincere.
I bambini sono di destra perchè fanno sempre il tifo per i cowboy, mai per gli indiani.
I bambini son di destra perchè quando combinano qualche pasticcio non lo fanno MAI apposta!
I bambini son di destra perchè a Monopoli, non si sa come, in prigione non ci finiscono mai!
I bambini son di destra perchè son sempre ottimisti, anche quando non ce n'è alcun motivo.
I bambini sono di destra perchè nelle foto di gruppo fanno sempre le corna.
I bambini sono di destra perchè se trovano uno spazio, anche piccolo, oppure se trovano un albero, tentano subito di costruirci una casettina.
I bambini sono di destra perchè se poi si costruiscono la casetta, mica ti fanno entrare gratis!
I bambini sono di destra perchè hanno paura delle montagne russe!
I bambini sono di destra perchè puoi corromperli facilmente: un cioccolatino, un pupazzetto, una mazzetta...
I bambini sono di destra perchè, diciamocelo, sono sempre di meno. E certo, sapendo che i bambini son di destra, chi ha più voglia di diventar genitore???

A conclusione, anche solo parziale per carità, di questo interessante dibattito, mi concedete un’affermazione che spero ci metta d’accordo tutti?
Destra o sinistra non saprei, sicuramente i bambini non sono di centro!... difatti appena combinano una marachella, cosa dicono? “Io non c’entro!”
E poi, suvvia, ve lo vedete un bambino dell’Udc, o peggio ancora, dell’Udeur?

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quel che è successo in Svizzera

La Svizzera è stata per lunghi secoli una terra povera, fieramente indipendente un po' perché difficilmente accessibile, un po' perché non interessava a nessuno. Terra di pastori montanari, formaggi e caprai, lucravano un poco sui passaggi tra l'Italia e la Germania, quando questi paesi non erano ancora stati.
Poi vennero gli ebrei e gli esuli, la crisi delle banche della litigiosa e guerriera Italia, la Germania soppiantata dall'emergente Inghilterra, mentre la Francia si parigizzava. Quella terra stretta tra valli e laghi alpini divenne un crogiuolo di rifugiati posti ai margini della civiltà europea.
Un po' parlavano le nostre lingue, si imparò a conoscerli e sembrò utile affidare i soldi a gente 'terza' rispetto alle grandi potenze europee.
I pecorai muovevano capitali, mentre i pastori si facevano affidare prestiti e crediti perché così faceva comodo. Agli Ebrei questo ruolo ben si congeniava rispetto all'etica cristiana, da sempre diffidente verso le banche (ora che i banchieri cristiani son meno diffidenti, si potrebbero raccontare alcune schifezze immani). Gli Ebrei avevan fatto grande Venezia. Chi accoglie gli esuli, come la Catalunya e la Scotia, ma anche i Paesi bassi, ché poi questi con le banche ci san fare che... in fondo... il denaro non puzza... Non solo gli ebrei, sia chiaro, i quali pagano un anti-ebraismo plurisecolare e che, come dice Morin, è l'elemento stesso della differenza ebraica.
La Svizzera ha vissuto di essere crogiuolo di lingue, razze, origini e denari. Oggi sembra rifiutare questa sua anima tollerante che l'ha resa un grande paese. Temo siano i risvolti di una crisi i cui responsabili non vogliono pagare e quindi fomentano l'odio. Semplice, no? Forse è più complesso... probabilmente... ma a caldo questo mi vien da pensare...

AGGIUNTA
Felice espressione che prendo da Repubblica, di una cristianizzazione senza Cristo, una certa destra agita un crocefisso senza il Crocefisso, sventolano un cristianesimo senza Cristo.

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de Scotlandia

29/11/09

Ricorre spesso in questi giorni la mia 'scotch soul'. Dal mito della capitale Edinburgh, la Scozia diventa terra dell'altrove, del non-qui, onirica ed effimera. Fuga leggendaria e un po' molto romanzata. Terra rude, dura, povera e assai avara con chi la deve coltivare, terra di guerrieri, non di cavalieri. Terra di grandi artisti e uomini del sapere, da lassù partirono le due discipline ch'oggi studio, aprirono i percorsi al mio nomadesimo disciplinare. Terra non accogliente, ma di gente in fondo buona, se riesci a capirne l'accento così forte.

Ritorna la Scozia nel whiskey, curiosa bevanda tutt'altro che mediterranea. Alcolico, molto forte, è in realtà un bere da meditazione. Un bere calmo che ha domato il freddo delle lande del Nord, dove la pioggia è regola e l'ombrello l'eccezione. Un bere tutto diverso dal Lambrusco, oppio del popolo mio, o dalla Sangria, decisamente più divertita. Non è neanche il bere da stordirsi per il freddo, quello vero è dell'Europa centro-orientale, della Russia e della Siberia.

Il whiskey è un bere raffinato, senza essere champagne. Il whiskey è stato volgarizzato, quasi stuprato oltremare da chi ne ha fatto un bere inutilmente forte. Certo, non è un bere aristocratico, ma raffinato sì. In fondo, io mica credo nell'aristocrazia. Vizio costoso, lo so, per noi delle terre del Sud, ma in fondo qualche vizio ce lo possiamo concedere. E poi, quella croce bianca che indica vittorie assai poco note. Probabilmente, la più grande vittoria della Scozia è quella di esserci ancora, nonostante tutto. Terra del freddo Nord, fieramente resistente anche se non abbastanza isolata da essere immune dalla gente dell'Europa centrale.

Ripenso teneramente a quella mattina di fine Agosto in cui la lasciai.

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Sinistra, laicità e ingerenze vaticane

La Sinistra, una certa sinistra stupida e ideologizzata, salta sulle barricate ogni volta che la Chiesa apre bocca e osa dire qualcosa che può influenzare la politica italiana (siano esse posizioni giuste o sbagliate).
Una reazione stizzita, violenta, inviperita.
Non tutta la Sinistra è così, grazie al cielo.

La Lega propone di ridurre (=togliere) la cassa integrazione agli immigrati. La Chiesa si oppone e fa sì che il Parlamento ritiri l'emendamento. Grande vittoria per i diritti dei lavoratori immigrati.

Questo in teoria è un grande successo per i lavoratori e questo, in teoria, dovrebbe essere una bandiera della Sinistra. La Chiesa ha concretamente fatto una cosa di Sinistra, salvando lavoratori immigrati, mentre la Sinistra non ha saputo fare niente per i 'suoi' lavoratori (per di più immigrati). Quella parte di Sinistra biecamente anti-clericale ora non sa che fare: è stata incapace di difendere i suoi interessi e si è fatta scavalcare dal suo acerrimo rivale, la tanto odiata gerarchia ecclesiastica.

Ma di questo, tutti tacciono... evidente l'imbarazzo... forse, la Chiesa è qualcosa di più complicato del no alla fecondazione assistita...

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Fini

Ho a lungo pensato che Fini giocasse semplicemente a fare 'poliziotto buono v. poliziotto cattivo' con Berlusconi al fine di tenere assieme un'ampia porzione di quel pubblico politico. Una messa in scena per guadagnare consensi.

D'altronde, Fini ha suicidato AN con un 'coup de theatre' folle in cui lui stesso era stretto tra i suoi colonnelli. Paradossalmente, ora ha alcuni colonnelli più berluscones dei berlusconiani (Gasparri, La Russa, Matteoli, ...), alcuni opportunisti che si sono sistemati (Alemanno) e una sua frangia che cerca di accreditarsi come nuova Destra moderna. L'idea che Fini possa un giorno sostituire Berlusconi è ormai irrealizzabile ed una sua alleanza con Casini e Rutelli non conquisterebbe certo l'elettorato oggi berlusconiano che, in caso di nuova leadership, o imploderebbe o si unirebbe su un nuovo leader, probabilmente effimero.

Non capisco a che gioco giochi Fini. Che ci siano trame di palazzo legate all'insoddisfazione per il fatto che Berlusconi non ha saputo difendere l'Italia dalla crisi mi pare evidente, il succo di queste trame mi è ignoto. Però pare che una dozzina di pentiti mafiosi si siano messi a parlare contemporaneamente. Questa cosa è un segnale fortissimo di rottura tra la Mafia e Berlusconi, legame ormai storico. Le implicazioni giudiziarie sono assai incerte, quelle politiche sicure.

Ma cosa voglia giocare Fini non lo so, non lo capisco...

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tesi da nomade

27/11/09

In questi giorni sto scrivendo parti della mia tesi di dottorato, in un'immersione totale sulla mia ricerca. Non è la prima volta.

Riguardo le tesi che ho scritto, dalla triennale alla specialistica, da Londra al progetto di diploma. Mai due volte sullo stesso tema, io che pure sono convinto che la conoscenza cresca circolarmente, accumulandosi su esperienze pregresse. Da un lato, credo ci sia un filo conduttore costante, la progettazione delle politiche territoriali, dall'altro questo filo lo vedo solo io. Sigh!

Un nomadismo disciplinare che mi contraddistingue da tempo, una curiosità scientifica che è passione umana. Alcuni grandi riferimenti disciplinari come Karl Polanyi, Douglass North, Ron Boschma e Mancur Olson, oltre ai miei maestri diretti ed a quelli di più ampia ispirazione, da Sant'Ambrogio e Sant'Agostino fino a Hegel, Morin e Ortega y Gasset.

Andiamo avanti, fermarsi mai. Questo non è certo un nomadismo nel deserto...

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del potere della musica ovvero confusione e felicità

26/11/09

Trovo incredibile il potere della musica di diventare colonna sonora della mia (nostra?) vita. Di più, alcune canzoni sanno attaccarsi, leggere, interpretare e segnare momenti della mia vita come... non saprei manco dire come. Nel bene, talvolta nel male la musica accompagna. 'London calling' per quando partii, 'Some Sinatra' per quando la lasciai: London, Thames, (my beloved) Blackfriars Bridge.

Questo mi crea una grande gioia, un'intima felicità che talvolta mi diventa confusione quando alcuni pezzi di una canzone non si adattano al momento adeguato.
Ecco, ne deriva confusione e felicità.
Sì, ecco, confuso e felice... proprio di questa canzone volevo parlarvi...

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Nietzsche, Napoleone, Nasi.

24/11/09

Se c'è una cosa che mi da fastidio è l'aria negli occhi. Viaggio sempre in motorino con la visiera abbassata perché mi da fastidio l'aria negli occhi. In fondo, è un bisogno comune visto che la visiera ce l'hanno un po' tutti i caschi.

Ho viaggiato così, tornando ieri sera a visiera alzata ché il tragitto non era lungo e in fondo lo conoscevo bene, molto bene.
Mi andava di farlo.
L'ho fatto.

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muros

Li muri sedparàn, ma ellos sicuretze sugnon ch'ad nos proteggàn. Abattér los muros est rea sì fascinosa, ma sì risckiosza ché nos leva sicuretze et protectione.

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verità napoleoniche

23/11/09

Non ricordo le parole esatte, ma il Bonaparte disse "se ti aspetti dal nemico 10 diverse possibili mosse, sicuramente farà l'undicesima".

Gran verità.

Ne derivano varie applicazioni, tipo se ti aspetti che il nemico attacchi, sicuramente non lo farà o se ti aspetti che ti attacchi in pianura, in collina o nella foresta, sicuramente ti attaccherà in città. Se ti aspetti che all'armistizio segua la pace, sicuramente ti imporrà accordi commerciali. Se speri di stipulare un'alleanza contro qualcuno, il nemico sicuramente sarà già alleato con loro.

Una sorta di legge di Murphy che dovrebbe però insegnarci a non premeditare le nostre azioni, ma a improvvisare. Cioè, imparare a reagire, a interagire per portare a casa il risultato.

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provocazione semiseria: immunità da disoccupazione

22/11/09

Leggevo questo blog di un mio amico. Mentre uscivo, cercando le chiavi nel cestino davanti alla porta, mi è venuta una provocazione nata da un bisticcio linguistico. Perché non proporre a questi industriali l'immunità da disoccupazione?!
Volevo dire indennità di disoccupazione, ma i recenti dibattiti mi hanno buttato in testa questa parola. Scendo le scale, c'ho pensato e mi è sembrata una provocazione interessante da rilanciare qui.

Chi finisce disoccupato per colpa di questi industriali che ribaltano i costi della crisi che loro hanno creato tagliando il lavoro, pur di non tagliare i loro redditi... ecco, a queste persone proporrei l'immunità da disoccupazione per cui i disoccupati licenziati per la merda causata dalla finanza dei consulenti, delle scatole cinesi, delle operazioni fatte senza pini industriali ma solo per speculazione finanziaria... quei disoccupati non possono essere condannati per quello che fanno in stato di disoccupazione, un po' come sono incondannabili quei parlamentari che prendono uno sproposito per fare non si sa bene cosa, ma sicuramente disinteressarsi delle politiche dell'occupazione. Bene, i disoccupati saranno immuni, come lo sono sostanzialmente i parlamentari.

Di fronte a questa minaccia, forse certi presunti imprenditori della finanza taglierebbero i loro suv e le loro piscine e riassumerebbero qualcuno. Taglierebbero alcune loro rendite, evitando di tagliare posti di lavoro per non trovarsi troppi "immuni-potenziali-delinquenti" nelle loro strade.

La mia è chiaramente una provocazione, ma quando ho saputo che gli stipendi della finanza e della consulenza non sono scesi né ci sono stati grandi tagli al personale, nonostante siano loro la causa dei tagli che si abbattono su tutti gli altri settori industriali, bene... urge ristabilire un'equità tra settori. Non è giusto che paghino solo certe industrie la crisi causata dalla finanza, quella creativa e dei milioni spostati in un clic, dalla consulenza senza sostanza (perché c'è anche consulenza vera), la crisi causata dalla privatizzazione dei profitti e la socializzazione delle perdite, la crisi causata dal liberismo di Friedman e amici suoi...

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estudiar castillano

20/11/09

Hay empezado a estudiar castillano: es un fantastico viaje en las racines de mi lengua. Castillano es mas riguroso con las racines latinas que el caotico Italiano o el barbarico francés, y me gusta hacer la distincion con el Català que tiene la herencia de l'Occitan.
Soy muy malo en la classe de Castillano, ma me gusta esto viaje, me gusta como una descubierta de mi origen, me gusta con mi sonrisa mentre hablo muy mal esta lengua

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delle nuove nomine europee

L'ho discusso ampiamente su facebook: D'Alema era una candidatura di copertura per ben più serie personalità. Si fa così, si è sempre fatto così: si manda avanti uno credibile per trattare su un nome vero e, se si fallisce il nome vero, ci si accontenta del candidato-spia.

Io sono un fermo oppositore di Barroso che, come ho più volte spiegato, ha fallito nettamente il suo primo mandato, mancando la riforma della PAC, del bilancio e, soprattutto, facendo fallire il trattato costituzionale che è stato rivisto al ribasso. Lui è il simbolo politico di questo fallimento, sebbene sappia benissimo che il processo decisionale è assai complicato.

Tuttavia, la linea scelta politicamente da questi governi è l'Europa delle nazioni, una cooperazione ai minimi termini giusto per quello che non si può fare a meno di fare. Non è l'Europa dell'integrazione degli anni '90, non è l'Europa di Delors e Prodi, quella del mercato unico, della moneta unica, dell'Erasmus e delle grandi speranze. E allora confermiamo un portoghese gravemente corrotto e politicamente fallimentare affiancato da un Min. degli esteri di un paese che più anti-europeo non si può. Van Rompuy mi piace già di più, per la stima che porto ai popolari belgi e per il senso delle istituzioni che rappresenta.

Tuttavia, il problema è il clima che traspare di una volontà ormai esplicita ed affermata di tenere l'UE ai minimi termini. Spero che quest'ondata delle destre passi (NB in Europa destra significa qualcosa di serio, mica il berlusconismo...) e si ricominci verso la costruzione di un'integrazione europea lavorando su istruzione, ricerca, ambiente e mercato del lavoro. Sogno una politica universitaria comunitaria.

Piccola nota sull'Italia: il paese conta sempre di meno. Siamo screditati da un governo gravemente impresentabile, tagliato fuori da tutte le posizioni rilevanti. Se Draghi diventerà governatore della BCE (e me lo auguro) sarà grazie agli USA che vogliono contenere la Germania e la sua politica monetaria. Ma se Draghi passerà alla BCE, allora sarà un chiaro monito internazionale che la politica economic di Tremonti è un fallimento.

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rammarico politico

18/11/09

Come pensavo, di fronte all'ennesimo schifo delle Destre (privatizzazione dell'acqua e distruzione del sistema giudiziario a favore dei colpevoli), il PD rimane inerte a palazzo. Incalzato sullo scendere in piazza dall'IdV, il PD rimane bloccato per non mischiarsi con una certa opposizione che di Sinistra non si capisce cosa abbia (dire no va bene, ma poi?).
Bene che si vada in piazza, ma sia il PD a fare una prova di forza e trascinarsi dietro gli altri. Il PD deve dettare l'agenda dell'opposizione attraverso cui incalzare il Governo, non può subire le spinte di IdV e UDC con l'obiettivo sostanziale, abbastanza chiaramente dichiarato da Bersani, di attendere sul fiume la caduta di Berlusconi.

A destra vedo schermaglie manco più nascoste. Non capisco fino a che punto siano schermaglie per le regionali o addirittura per la successione. Dubito che il governo cadrà nei prossimi 12 mesi, al momento non si intuiscono ragioni adeguate per gettare il paese nel dubbio di un'ulteriore transizione elettorale (consideriamo che è dal 2005 col rimpasto di Berlusconi imposto da Follini che l'Italia veleggia tra governicchi auto-bloccatisi). Tendo a interpretare il tutto in schermaglie legate al fatto che non si sa cosa fare per reagire alla crisi a fronte della torta delle regionali (se Berlusconi dovesse cadere, i governatori resterebbero assicurando al centro-destra un ricco patrimonio di lungo periodo su cui ora sopravvive una Sinistra sempre più arroccata).

Poco da dire, un po' di logoramenti da teatrino della politica, a meno che non ci sia sotto qualcosa che non riesco a intuire. Spari a salve in vista delle regionali, nessuno è in grado di reggere questo paese per fare qualcosa (qualunque cosa) di fronte alla crisi ed alla disoccupazione montante.

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Vizi virtù morale errori strade percorsi apprendimenti

16/11/09

Vizi virtù morale errori strade percorsi apprendimenti.

La mattina ti alzi, doccia caffé ufficio.
La sera ti corichi.

Le stagioni fanno passare tanta e poca acqua nel letto del grande fiume, quello che scorre tutt'attorno alla mia città. Il grande Fiume che per generazioni ha sfamato la gente mia.

Il fiume che scorre sotto il mio amato ponte da cui altri conquistarono il mondo; i fiumi dove l'8 dicembre festeggiano le luci. E poi il grande fiume del Nord che gira attorno reverenziale alla grande cattedrale nera che si staglia contro il cielo, indomita tra le bombe umane.

Parole discorsi pensieri sguardi mani gambe braccia seni fianchi.

La sera lavi i denti, chiudi le imposte e ti spogli verso le coperte.
La mattina ti svegli.

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sogni

15/11/09

Per anni i Tedeschi hanno sognato fortemente la riunionificazione, l'abbattimento di quell'intollerabile divisione tra genti della stessa nazione.

Non a sufficienza gli Italiani sognano un paese senza la Mafia.

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riemersioni oniriche

Mi chiedo se il sogno di stanotte cercasse disperatamente di restare aggrappato tra i vivi o se, semplicemente, cercasse il suo posto nell'archivio mnemonico a cui si accede attraverso i sogni.

Camminavo lungo il Thames sotto un diluvio pazzesco cercando di portare nella mia vecchia stanza i bagagli. Il Thamespath diventato scomodo come Venezia, mentre il buio diluvio trasformava London in una gotica Edinburgh.

Una fatica non sentita nel corpo ché sono altri i sogni da cui ti risvegli con l'acido lattico nelle gambe; persone e volti che giocavano pur ruoli inediti.

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della forma partito

07/11/09

Seguendo anche l'ultimo Congresso del PD, di cui come sapete sono stato molto critico, sono giunto a una conclusione su quale forma si debba dare ai partiti.

A lungo tempo, sono stati concepiti come organizzazione di fazioni, un'istituzionalizzazione di legami sociali attraverso cui esprimere solidarietà e rivendicare diritti. In particolare, i partiti di massa hanno avuto la pretesa di essere totalizzanti della sfera pubblica.

Non voglio farla lunga, quello su cui bisognerebbe lavorare è il partito non tanto come patrimonio di legami sociali tra gli iscritti, quanto come luogo di progettazione delle politiche. I legami sociali avvengono ormai fuori e dentro i partiti, sono talmente flessibili e fluidi che non si può (e non si deve) pretendere che i partiti li rappresentino in maniera esaustiva. Di più, bisogna evitare che i legami personali leghino le dinamiche partitiche.

Partiti come centri della progettazione di politiche pubbliche, centri di campagne di interesse collettivo. Partiti come riferimento di associazioni già attive. Partiti come luogo non di produzione di animazione sociale, ma come capaci di dettare un'agenda, una prioritarizzazione ed un orientamento prevalente di una galassia di attori sociali che non per forza devono essere incardinati in un'unica istituzione. Ai partiti deve rimanere quella funzione di raccordo istituzione-elettori.

In termini pragmatici, basta cineforum e bar di partito. Più centri studio e centri conferenze dove dibattere queste idee. Meno cose e ben fatte, più lavoro ai rapporti con le associazioni della società civile e meno pretesa di controllo sulla società civile. Il Partito che include tutto non può tornare. Basta serate tra pensionati a progettare visioni strategiche, più lavoro sulle politiche concrete, sul coordinamento con gli altri. Basta serate con l'eletto di turno, più serate con l'eletto e le proposte. Partiti come luoghi di proposta (e di elaborazione della proposta), non come contenitori delle reti di socializzazione.

Spero che si capisca la direzione che vorrei tracciare. Ne abbiamo alcuni esempi, ma rimane troppa inerzia.

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Bersani? Prima mossa da far vomitare

Nel giorno in cui Bersani diventa segretario, Ruffini viene rimosso da Direttore di Rai3 dove ha ottenuto ottimi risultati aziendali a fronte di un budget decurtato per punire la rete rossa.
Bersani l'aveva già detto dopo il I turno delle primarie e aveva lasciato intendere che Ruffini era da rimuovere in quanto rappresentante della mozione Franceschini.
Questa cosa mi fa vomitare perché Bersani replica la logica di lottizzazione per correnti e mozioni, una vecchia logica partitocratica a lui tanto cara (dice che vuole il PD come partito vero). E' il segno di una Sinistra a cui non interessa la meritocrazia, non interessa che Rai3 abbia fatto bene, vuole spartirsi le poltrone della minoranza.

Ahimé, replicano comportamenti perdenti e fallimentari invece di attaccare i problemi veri.

Il PD non è più il mio partito, non lo voterò. Ma non voterò manco l'IdV che è un marasma senza né capo né coda (vd qui). Non ho un partito dove andare. Questa è la mia voce, voterò coi piedi verso liste civiche (c'è pur sempre un'emergenza berlusconiana da contenere) o qualcos'altro. Mi riservo di pensarci da qui alle prossime elezioni. Trovo, in generale, una fatica a far emergere idee nuove, seguirle e coltivarle di fronte a una classe politica refrattaria ormai in mano a gente che non capisce che certi comportamenti sono superati e bisogna sperimentare per innovare.

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Edinburgh

03/11/09

In these days, I'm a bit sad, melanchoholic, and, since yesterday, also a bit sick. To wake me up, I took the maps of Edinburgh and putted them on the wall where I sleep, close to my pillow.
For me, Edinburgh is a legendary city. This is the "somewhere else", the city of warriors' pride and magic fantasy, the city of some of the best intellectuals (Adam Smith, Patrick Geddes) and the city of fringe festival. City of ideas and arts, city of legends and heroes. The city of Dr. Jekyll, Harry Potter and Sherlock Holmes. The city of the banks where the biggest one is nowadays probably the worst one in Europe (the RBS). Edinburgh is the somewhere else, it's gothic when I come from a romanic culture. The centre is a castle, not a cathedral. University is hidden and the train station at the bottom of a valley. There is the biggest cannon of the world (I'm not sure it's the biggest).

Edinburgh is the symbol of the somewhere else. I love it, I love the Lothian capital and the idea of Scotland. Won by British, they've win so many wars. Such a small country in terms of population, such a big country in terms of surface. Edinburgh.

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ancora a proposito del partitodemocratico

02/11/09

Mi ritrovo pienamente in quest'intervista a Massimo Cacciari, del quale ammiro l'intelligenza e la posizione politica, meno alcune sue posizioni specifiche.
In particolare, quando dice al PD di Bersani «Gli auguro successo, ma sarà la cosa 2, 3 o 4 di D'Alema. È un dramma quel che si profila nel Pd. L'intesa col centro è inevitabile e 'sta frittata qui, un centrosinistra da prima Repubblica che è il vecchio disegno di D'Alema, non mi interessa culturalmente. Anche se è l'unica via per sconfiggere Berlusconi».
Nel resto dell'intervista Cacciari dice, giustamente, che solo Veltroni ha portato una nuova idea di partito, sebbene fallimentare c'ha provato. Franceschini ha provato a proseguire quella strada, perdendo. Marino rappresenta una posizione non ancora matura per incidere veramente perché lui stesso non ha sufficiente esperienza di partito.

Ecco, a chi mi risponde come la penso sul PD di Bersani, la penso come Cacciari, con la differenza che non ho né la sua esperienza né, tantomeno, la sua intelligenza e lucidità di pensiero.

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listato a lutto

01/11/09

Questo blog oggi piange il lutto per una grandissima che non c'è più, una di quelle persone che, umilmente, sanno infondere un sapore vero alla vita. Come il sale dà sapore alla terra esaltandone le fragranze, così i poeti (quelli veri) squarciano il velo di verità sulla vita.

Mi rincuora sapere che Alda Merini aveva studiato proprio nella scuola qui davanti a casa, tra casa mia e la mia Chiesa. Quella scuola davanti alla quale parcheggio tutti i giorni il mio motorino. Mi è dolce pensare che Lei tanti anni fa percorresse queste mie stesse strade, nel quotidiano mestiere di studente.

L'avevamo anche conosciuta come famiglia, dedicò una poesia (autografa) a mio fratello. Io gli regalai la cornice, per quel che può valere. Non ho molte parole da dire su di Lei.

Che Dio la benedica.

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tempi

Ogni tanto mi chiedo cosa combinino certi miei amici il sabato pomeriggio o la domenica mattina. Non tutti, ma di alcuni sarei curioso di saperlo.

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democrazia

Il dialogo è democrazia. Laddove non c'è dialogo non ci può essere democrazia. Ma questo dialogo deve avvenire pubblicamente, alla luce del sole ed in termini espliciti. Laddove questo manca, la Democrazia viene meno.
Una decisione presa da due persone vale di più, funziona di più, è più radicata e dura di più di una decisione presa da solo. Questa maggiore efficacia è un valore a fronte di una minore efficienza sul breve periodo.

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