Compleanni e oroscopi

29/06/12

Oggi si sovrappongono due compleanni di due persone molto care, nate esattamente lo stesso giorno dello stesso anno e che condividono una bontà del cuore molto bella.

Inevitabilmente, il tema si intreccia con l'oroscopo e le compatibilità tra segni. Ok, forse non inevitabilmente ma è quello di cui voglio parlare.

Colgo dunque l'occasione per parlare di un qualcosa letto ormai circa 15 anni f, ma che rimane una tesi che mi sento di condividere, almeno fino a che non ne conosca una migliore. Eccoci, dunque, al punto.

Non credo negli oroscopi giornalieri, ma un certo fondamento sulle affinità tra persone dello stesso segno esiste e ora spiego perché. Quando uno nasce in una stagione piuttosto che in un'altra questo influenza lo sviluppo cerebrale. Pare infatti sia stato dimostrato che lo sviluppo cerebrale di un neonato sia influenzato dalla quantità di luce solare di cui fruisce durante i primi mesi che, notamente, sono quelli più importanti. Pertanto, se durante i primissimi mesi di vita il tuo cervello ha tanta luce o poca, nasce in una stagione fredda piuttosto che calda, bene tutto questo influenza la formazione del cervello. L'ho spiegato malissimo, ma si capisce allora che chi nasce in un certo periodo dell'anno ha caratteristiche simile perché è sottoposto alle stesse quantità di luce e di temperatura. Questo introduce una differenza anche geografica: la luce nell'estate del nord Europa è molta di più, mentre l'inverno in area mediterranea è più mite e con più luce. Tuttavia, questa tesi offre un fondamento scientifico all'idea di oroscopo che, ovviamente, non è quello delle stelle e non cambia quotidianamente, ma diventa la sintesi di una certa affinità nello sviluppo cerebrale di persone nate nella stessa stagione. Troppo poco? Dipende quanta importanza date all'oroscopo: insomma, non credo sia deterministico e sicuramente ci sono tantissimi altri fattori di maggiore importanza nella formazione di una persona (DNA, ambiente familiare di crescita, ...) però che la quantità di luce durante i mesi di formazione cerebrale del neonato abbia un'influenza mi pare una tesi plausibile. In quale misura lo sia, lo giudicano gli esperti, però sì... lo ammetto... io credo che abbia una sua qualche influenza e che questa sia scientificamente ragionevole. Di più, non so, però ha senso.

Read more...

Faccio miei un po' di articoli

Faccio miei un po' di articoli letti dopo alcuni giorni in giro.

Il primo riguarda il buon Formigoni e chi l'aveva eletto come suo rappresentante, salvo ora rinnegarlo: complimenti CL!

Il secondo è un esercizio interessante per capire chi vale la pena votare e chi no perché se io voto qualcuno, poi pretendo che vada in Parlamento a difendere le posizioni su cui si è candidato.

Il terzo e ultimo articolo è invece una bella intervista a Vendola dove dimostra di avere le idee chiare sulle primarie: c'è della speranza allora, peccato per la becera strumentalizzazione di uno che pure stimo molto.

Read more...

non ci siamo proprio

23/06/12

Provate a pensare a Berlusconi al posto della Merkel: se ne va prima da un importante, importantissimo summit europeo, va allo stadio a vedere una partita altamente simbolica sul piano politico, ma dal risultato abbastanza scontato ed esulta come un quasi-ultras (a una certa età non riesci ad essere ultras del tutto). Non sarebbe stato squallido e (giustamente) criticato? Non sarebbe stato criticato pesantemente con una Sinistra che invoca le dimissioni, ovviamente respinte, e gli altri leader europei che lo ridicolizzano? Ovviamente, una squallida mossa elettorale per guadagnare consenso in vista delle elezioni dell'anno prossimo. Non ci siamo proprio, cara cancelliera, non ci siamo proprio.

Read more...

Pensieri sparsi sulla Sinistra che vorrei

22/06/12

Io sono cresciuto in un'età politica in cui la discussione era pro-contro Berlusconi. Per me il centro non esiste, esiste la Destra e la Sinistra.

Ho due punti fissi nella mia visione politica che rubo da un incontro avuto con la Presidente dei Verdi Europei.
1. La politica oggi non può che essere Europea perché quello è lo spazio decisionale vero. Il resto sono beghe di condominio.
2. L'Europa sta vivendo due crisi profonde: una finanziaria con forti colpi all'economia reale, ed una ambientale con forti ripercussioni sul nostro stesso futuro.

La Sinistra che vorrei deve avere questi due punti come base della sua prospettiva d'azione. Esiste un terzo punto specifico italiano che è la mancanza di ricambio generazionale a tutti i livelli. Appartengo a una generazione che è stata sacrificata sul piano economico e delegittimata sul piano socio-politico. Dati i risultati, siamo purtroppo nella condizione in cui qualunque alternativa è meglio di 'sta roba qui in cui siamo ormai invischiati. Un po' di sano schumpeterianesimo politico farebbe bene all'Italia: meglio le incapacità di Pizzarotti a formare una giunta o le sparate di Renzi che il grigiume burocratico dei soliti noti.

Ah, sia chiaro: io non sto con Renzi, ma trovo abbia posto problemi veri, magari con stile che a me non piace, ma lo si sta impallinando come fosse il male assoluto. Quindi, come ogni parte più debole mi sta simpatico. Ma non lo voterò.

La Sinistra che vorrei non scriverebbe un programma per governare a Roma, ma scriverebbe un programma perché l'Italia sia protagonista in Europa. Su questo, Mario Monti è molto bravo ed ha capito che la partita si gioca in Europa, non in Italia.

La Sinistra che vorrei ha le primarie come metodo indiscusso, per il candidato premier e per tutti i parlamentari. La partecipazione è un valore, non un obbligo a cui le gerarchi partitocratiche sono costrette.

Ecco, ho lanciato qualche sasso nello stagno.

Read more...

comunicazione di servizio

Inizio a pensare di dover mettere un filtro ai commenti: sto ricevendo troppo spam... mumble mumble... però è contrario ai miei principi di libero accesso...

Read more...

Si scaldano le primarie

La mossa dell'Espresso di dire che Renzi è un candidato per Berlusconi è un maldestro pasticciaccio di una corrente impazzata filo-Bersani, quale L'Espresso/Repubblica è. Dico maldestro perché proprio non è credibile 'sta sparata ed è chiaramente concepita per denigrare Renzi, ma se si inizia così coi colpi bassi non si sa dove si arriva.

Bersani, se fosse stato un segretario serio, sarebbe dovuto intervenire dicendo "è una panzana, Renzi è un patrimonio per il PD, anche se non la pensiamo allo stesso modo". Perché? Perché Bersani è il segretario del PD e deve difendere i suoi leader più importanti, in questo caso uno dei suoi sindaci più importanti.

Dall'altra parte, Bersani ha fatto due mosse che fanno intuire la direzione presa dai bersaniani. La prima fu l'uscita sulle coppie di fatto: uscita tardiva, ma col chiaro intento di mettere in difficoltà l'area cattodemocratica (vd. reazione di Fioroni). La seconda è un manifesto di sostegno da parte dei sindaci che è un modo legittimo, ma poco elegante di rubare consenso a Renzi. La cosa interessante è che l'hanno firmata solo Sindaci ex-DS e questo riconferma quanto di cui sopra: Bersani sta riducendo il PD agli ex-DS e questo è un grande peccato per chi come me aveva sognato un partito nuovo e moderno.

Lo scontro Bersani-Renzi, largamente alimentato dalla stampa, è congeniale per dare un profilo di Sinistra a Bersani, che invece non ce l'ha proprio. Come? Semplice, nascondendo il candidato di Sinistra che è Vendola. Il problema è che mi sa che Renzi è congeniale a Bersani come Di Pietro lo è per Berlusconi, ma tutta questa manfrina non mi sembra che riappassioni il pubblico... pardon, l'elettorato che continua ad avere livelli di astensionismo record.

Intanto, dall'altra parte, Silvio dichiara che tornerà a guidare i 'moderati'..

Read more...

Di quel senatore PD

21/06/12

Il voto di ieri sul caso Lusi (PD) è assai interessante da un punto di vista di teoria dei giochi, oltre per altre ragioni che ho già spiegato (1 - 2 - 3).

Semplifico l'esercizio riducendo le variabili in campo che sono
1. richiedere il voto segreto sì/no
2. votare per l'arresto sì/no

Semplifico anche il numero di attori a due: PD e PdL visto che per ragioni numeriche e politiche sono i due attori più importanti.

Il PD dichiara di volere l'arresto (2=sì), ma richiede il voto pubblico (1=no). Il PD dichiara di essere compatto su questa decisione.
Il PdL è interessato al voto segreto (1=sì), mentre sull'arresto è probabilmente per il no (2=no), ma viene considerato diviso al suo interno

PD --- 1=no --- 2=sì --- Voto Compatto
PdL --- 1=sì --- 2=no --- Rischio voto diviso

Come si vede sono posizioni perfettamente opposte e simmetriche.Ma in realtà le cose sono esattamente all'opposto perché se Lusi va in galera chi rischia di spaccarsi è il PD perché si verrebbe a sapere che ha favorito molti dei suoi più alti dirigenti, ma questo il PD non lo può dire in pubblico perché altrimenti rischierebbe di perdere il suo stesso elettorato.
Se passasse il voto segreto (1=Sì), il vero rischio sarebbe stato per il PD, non per il PdL. Il PdL è dato per diviso, ma nell'urna i suoi voti avrebbero potuto mescolarsi con quelli PD rendendo inintelliggibile l'esito della votazione. Soprattutto, bisogna considerare che il PdL non ha nessun interesse specifico, anzi se Lusi va in galera e inizia a parlare danneggia il PD e il PdL ne guadagna.
Quindi,
il PD vuole il voto palese perché altrimenti si divide, mentre deve dire in pubblico che è compatto (1=sì, ma deve dichiarare 1=no).
il PdL è indifferente perché se si vota in maniera palese lui può anche dividersi, ma tanto i danni li fa al PD che presumibilmente vincerebbe (2=sì).

Mi rendo conto che il gioco sia un po' complicato e non sono sicuro di essermi spiegato fino in fondo. La questione centrale è che il PD, dato per compatto, ha bisogno del voto palese perché altrimenti compatto non è. Il PdL può volere il voto segreto per non far vedere che è diviso (gli interessa il punto 1, non il 2), ma se Lusi viene arrestato al PdL va anche bene, tanto l'arresto fa danni al PD, ma non lo può dire perché il PdL è da sempre contro gli arresti.

In sintesi,è interessante perché analizzandolo così ci si rende conto che un partito deve dichiarare l'opposto di quello che vuole per ragioni di opportunità o di calcolo. Succede spesso, per carità, ma la cosa divertente è che mentre facevo ieri questo ragionamento, il PdL ha deciso di non votare e questo ha scombussolato tutte le mie previsioni...

Read more...

tanto per tornare a parlare un po' di economia

18/06/12

Mi chiedo che razza di analisi abbiano della crisi attuali i politici che salutano il risultato delle elezioni greche come positivo per la soluzione della crisi: hanno rimandato al potere il partito che falsificò i bilanci e che ha ulteriormente reso la Grecia una repubblica pesantemente corrotta.

Tuttavia, il mio pensiero ora è un altro e riguarda più direttamente la crisi. Mesi fa lessi un articolo sul Guardian che faceva un conto molto semplice: se invece di salvare le banche, l'UK avesse garantito a tutti i disoccupati un reddito statale pari al PIL pro capite avrebbe risparmiato oltre il 50% del suo budget pubblico, oltretutto con ritorni in tema di crescita della domanda interna e fiscalità. Questa, ovviamente, è però una prospettiva troppo di Sinistra per i governi attuali.
Portando avanti quel ragionamento, se dal 2007-08 invece di dare soldi al settore finanziario, vera causa della sua stessa crisi, si fosse garantito a tutti i disoccupati un sussidio pari al PIL pro capite regionale avremmo risparmiato un'enormità di denaro. Si consideri poi che la disoccupazione è più alta nelle regioni con il PIL p.c. più basso e questo non è un dettaglio (ovviamente, si sarebbero dovuti studiare meccanismi per evitare comportamenti opportunistici, ma non è il caso di discuterne ora).
Questa riforma avrebbe dovuto essere contestuale ad un mercato finanziario unico a livello europeo dove sarebbe successo lo stesso di quanto successo per il mercato manifatturiero unico introdotto negli anni '90: una volta unificato il mercato, ci sarebbe stata un'ondata enorme di 'fusioni e acquisizioni' (merge and acquisitions, M&A, come dicono gli inglesi) tra banche e società finanziarie dove le più forti si sarebbero 'mangiate' le più deboli e le medie si sarebbero fuse per garantirsi l'un l'altra. Non è uno scenario apocalittico, è quanto successo all'industria manifatturiera europea negli anni '90/2000 e non capisco perché al settore finanziario non debba essere garantita la stessa 'opportunità'.
Dal 2007-08 ad oggi ci sarebbe stato tutto il tempo per perseguire una politica in questa direzione: ai fallimenti delle banche si sarebbe posto rimedio con i sussidi contro la disoccupazione, mentre un sano approccio schumpeteriano avrebbe costretto banche ed imprese a re-inventarsi. Certo, una buona soluzione sarebbe anche quella di limitare la libera circolazione di capitali extra-UE, ma forse quello è troppo, anche se in un periodo di crisi e profonda ristrutturazione un po' di protezionismo mi pare più che giustificato, soprattutto se penso all'esperienza delle economie africane post-coloniali.

Purtroppo, invece di voler salvare il lavoro, i governi hanno scelto di difendere il capitale.
E tant'è...

Read more...

a caldo sulla Grecia

Sapete tutti come sono andate le elezioni in Grecia ed ecco una riflessione che mi sento di condividere, non solo perché fatta da un giornalista molto bravo.

Fossi stato greco, io avrei votato Syriza sulla base del ragionamento seguente. In caso di fallimento ulteriore della Grecia due elementi sono da considerare.
Il primo è che non esiste nessuna ragione giuridica per cui la Grecia debba uscire dall'Euro, al più avrebbero potuto cacciarla dall'UE. Non è possibile uscire dall'Eurozona consensualmente, figuriamoci in virtù di elezioni democratiche.
Secondo, se la Grecia uscisse dall'Eurozona, il danno sarebbe stato soprattutto per gli altri paesi con l'Euro che verrebbero devastati dalla speculazione e dalla sfiducia. Per quanto riguarda la Grecia, in ogni caso le condizioni sono pesantissime e insostenibili.
Insomma, stando alla teoria dei giochi, se tu mi fai una minaccia che però comporterebbe più danni a te che non a me, la tua minaccia non è credibile. Visto che un mio fallimento porterebbe più danni a te che non a me che in qualunque scenario sarò costretto a pagare un prezzo enorme, allora tanto vale che io ribalti la minaccia e cerchi di ottenere il massimo per me. Tanto io fallisco in qualunque caso, o tu mi aiuti oppure io ti reco un danno ancora maggiore.
Chiaramente, questo ragionamento è teorico e non si può certo pensare che durante elezioni democratiche un ragionamento così contro-intuitivo possa prevalere, soprattutto quando hai tutta la stampa pesantemente contro di te.
Vedremo come andrà a finire. In ogni caso, la Grecia ha scelto il governo dei corrotti, dei manipolatori di bilanci, delle clientele e delle bugie. La Grecia ha scelto di rispettare un accordo internazionale che in nessun caso potrà essere rispettato e che dovrà essere rinegoziato in qualunque caso, solo che ha scelto di rinegoziarlo dalla posizione più debole. Ma la storia non si fa di ipotesi, ora vedremo come andrà a finire.

Intanto, aspettiamoci la partita Germania-Grecia.

Read more...

Aggiungo

16/06/12

Per anni, ci avevano detto che un'economia avanzata avrebbe fatto a meno dell'industria manufatturiera per 'svilupparsi' verso un'economia dei servizi. Ieri, un economista diceva che è tempo di tornare a sporcarsi le mani e re-investire nel manifatturiero. Curioso, perché questo vien da una scuola di pensiero che per anni ha detto 'servizi servizi servizi'.

Read more...

semiseriamente

Se il trentennio keynesiano ('50-'60-'70) non fosse stato così efficace nel redistribuire la ricchezza, ora i liberisti figli di Reagan e Thatcher non sarebbero così incazzati. La colpa di Keynes era di redistribuire troppo la ricchezza, molto meglio di quanto Marx non fosse riuscito a fare. Ora, il reaganismo ultraliberista è stato spinto talmente tanto da aver mandato il mondo verso il disastro economico. Se Keynes non fosse stato così bravo, i liberisti non sarebbero così incazzati oggi. Ecco, l'ho detto.

Read more...

Una buona sintesi della sfida del momento

13/06/12

Ecco, questo articolo mi pare una buona e interessante sintesi della sfida del momento.

Credo che si debba assumere anche un prospettiva politica diversa. I partiti falliscono perché sono concentrati sul portare idee a Roma, alla Camera ed al Senato. I partiti torneranno ad essere 'utili' quando entreranno nell'ottica di dover portare idee a Bruxelles, al Consiglio ed all'EuroParlamento. Si tratta di una rivoluzione copernicana divenuta ormai necessaria perché è chiaro che nessun governo nazionale sarà mai più in grado di affrontare problemi veri.

Il resto è tutta diretta conseguenza.

Read more...

ancora sulle primarie, ancora sul PD

12/06/12

Per anni si è detto che il male del PD si chiamava "Binetti".
Se n'è andata e non è cambiato niente.

Per anni si è detto che il male del PD si chiamava "Rutelli".
Se n'è andato e non è cambiato niente.

Ora, il mio Facebook è invaso di gente che dice che il male del PD si chiama "Fioroni".
Posso fare un pronostico su come andrà a finire?

Read more...

Da chiarire prima che sia troppo tardi

11/06/12

Bersani ha dichiarato di volersi candidare alle primarie. Chi sarà il suo nuovo Penati ovvero responsabile politico della sua candidatura? No, lo chiedo perché Penati ha ricevuto un rinvio a giudizio per presunte tangenti che si sarebbe fatto pagare al fine di finanziare la campagna per le primarie di Bersani e la sua candidatura per la Regione Lombardia. Al fine di evitare di dare facili argomenti ai grillini, sarebbe opportuno che Bersani spiegasse questo punto perché non è un dettaglio o un formalismo, oltre a quanto già ricordato prima.

Read more...

Arroganza PD

Su FB un 'militante PD' come si definisce ha accusato SEL di non essere un partito strutturato ed essere solo pieno di parolai. Premesso che non mi pare un buon modo di parlare di futuri alleati, varrebbe la pena rispondergli che SEL non ha i mezzi (leggi 'rimborsi elettorali') del PD. Viste le vicende come quelle di Penati e Lusi, eviterei di fare questo genere di critiche.

Secondo, ho trovato arrogante che Bersani abbia lanciato le primarie da solo davanti al PD. Ma saranno primarie di partito o di coalizione? Per il candidato premier o anche per i collegi? Con quale programma si candida? E' il candidato del PD tutto intero o di una fazione del PD?

Ultimo punto: ha lanciato il tema delle coppie di fatto che, si badi bene, non significa unioni gay, lui è rimasto apposta sul generico. Varrebbe la pena chiedergli cosa ne pensa il suo vice che ha fatto dell'alleanza con l'UDC il suo progetto politico, e l'UDC non è che sia proprio dell'idea.

Chiudo ricordando una mia personale idea su queste primarie: il rischio che si sta materializzando è che Bersani sfasci il suo stesso partito, per questo auspicavo un'altra candidatura ed un ruolo diverso per il segretario. ma tant'è...

Read more...

Ma chi fa i conti?

La vicenda spagnola è ora su tutti i giornali per la richiesta di Rajoy. Mi chiedo chi però faccia i conti, non solo alla luce di quanto detto ieri. Mi spiego: Rajoy ha creato un ulteriore debito alla Spagna richiedendo altri 100 miliardi di Euro, non proprio bruscolini. In questo modo il rapporto debito/PIL cresce ulteriormente, soprattutto considerando che il debito aumenta e il PIL diminuisce, cioé ci sono due forse antitetiche che peggiorano entrambe la situazione.

Il risultato di quest'idea brillante per affrontare la crisi è che ora la Spagna ha un indebitamento ulteriormente aggravato, mentre i meccanismi finanziari ed economici non sono stati affrontati. E' come un povero che fa benzina a una macchina col serbatoio bucato e, non avendo più soldi, si indebita per metterci ancora più benzina invece di cercare di riparare il serbatoio.

L'aspetto più rilevante, però, è che crescendo l'indebitamento, la Spagna diventa sempre più debole e questo farà scappare ulteriormente gli investitori. Quello che trovo drammatico è che è la stessa storia già vista con Grecia, Irlanda e Portogallo, pur con le dovute differenze. Dove si può pensare di andare a finire? Senza lanciarsi in analisi particolari, come si può pensare che una ricetta fallita già 3-4 volte possa ora funzionare? Finanziare direttamente le banche è solo un modo per prendere tempo mentre si fa un intervento strutturale. Ma sono 4-5 anni che prendiamo tempo e nessun intervento strutturale è stato messo in campo. L'ha detto pure Draghi, mica Bertinotti!

Grande preoccupazione...

Read more...

cercando spiegazioni

10/06/12

Ho letto due articoli molto interessanti e condivisibili (questo e, ancora di più, questo). In maniera un po' semplicistica e, se volete, demagogica, mi chiedo la spiegazione di questo fenomeno.

Un'impresa è in difficoltà, licenzia e se fallisce viene liquidata dallo Stato.
Lo Stato è in difficoltà, taglia servizi, pensioni e scuola e alza le tasse.
Una banca è in difficoltà dopo aver fatto profitti speculativi eccessivi, paga lo Stato.

Perché, per esempio, invece di dare soldi alle banche spagnole non si inizia a farlo pagare ai dirigenti di quelle banche che per anni hanno avuto salari spropositatamente più alti di dirigenti in altri settori? Perché deve pagare lo Stato, invece dei creditori delle banche? Così, tante domande a cui cerco ancora spiegazione...

Read more...

Giocando un po' con le cifre

08/06/12

Non avevo voglia di cucinare e ho fatto un gioco con i sondaggi elettorali partendo da questo qui che offre i seguenti risultati

(percentuali intenzioni di voto)

PdL 18,6
Lega 5,2
Destra 2,5
altri cdx 0,8
PD 25,3
IDV 6,3
SEL 6,3
altri csx 2,3
UDC 6,8
FLI 3,2
altri centro 1,1
FdS 2,6
M5S 15,2
altri 3,8

Ok, niente di nuovo. Ma se si inserisse la voce degli astensionisti che, secondo lo stesso sondaggio sarebbero il 42% (un buon valore medio dato dalle ultime rilevazioni) il conto diventa come segue


PdL 10,8
Lega 3,0
Destra 1,5
altri cdx 0,5
PD 14,7
IDV 3,7
SEL 3,7
altri csx 1,3
UDC 3,9
FLI 1,9
altri centro 0,6
FdS 1,5
M5S 8,8
altri 2,2
ASTENUTI 42,0

Niente di sorprendente dal punto di vista matematico, ma rende bene l'idea della situazione politica attuale. Il governo di larghe intese Monti ha una maggioranza di consenso attorno al 30%. Il PD è il primo con la fiducia del 15% degli italiani, a prescindere da qualunque giudizio sul PD. Berlusconi che era il primo ministro più amato d'Europa è ridotto al 10% degli italiani, fate voi...

Ok, questo conteggio è un po' birichino e antipatico, anche perché gli astenuti non andranno mai tutti a votare, ma sono voti a disposizione, almeno per un buon 20% che può essere sommato ai vari partiti un po' a piacere.

La tesi che voglio dimostrare è che se un partito vuole candidarsi a governare oggi l'Italia deve concentrarsi su combattere l'astensionsione, non sulle alleanze tra partiti che sono tutti più o meno ridotti ai minimi termini.

Coraggio, si può fare?

Read more...

Per una Sinistra Italiana-Europea

Sogno partiti europei transnazionali dove essere del PPE in un paese sia uguale ad esserlo in un altro paese. Dove Merkel, Sarkozy, Berlusconi, Van Rompuy e Barroso siano chiaramente riconosciuti come facenti parte di uno stesso partito. E anche se hanno idee un po' diverse, sono lo stesso partito. D'altronde, nel PdL ci sono Frattini e la Gelmini che non la pensano come Formigoni e Lupi che sono diversi da Cicchitto, Sacconi e Pisanu. Sono i partiti, bellezza!

Tuttavia, in Italia ci sono partiti con posizioni sufficientemente chiare: PdL e UDC sono nel PPE, la Lega con le destre europee e anche l'IdV ha una chiara posizione nei Liberali europei. A Sinistra inizia il caos.

Se Bertinotti lanciò la Sinistra Europea che in Italia ora corrisponde con FdS, gli altri sono nel caso.

Il PD è alleato del PSE, ma non ne fa parte perché gli ex-Margherita non ne vogliono sapere di diventare socialisti. Ma d'altra parte un PSE che diventi un partito socialdemocratico sarebbe una concessione troppo grossa alla SPD tedesca.

Ancora più caotica è SEL che non può far parte della Sinistra Europea perché c'è dentro la FdS e significherebbe ricongiungersi con Bertinotti e Diliberto. SEL non può far parte del PSE perché sarebbe uno sgarbo al PD che invece non può farne parte, nonostante SEL potrebbe starci benissimo dentro al PSE. Un'ipotesi minoritaria sarebbe SEL dentro ai Verdi Europei, che in Italia non hanno più un referente dopo l'implosione di Pecoraro Scanio e amici suoi. Ma in Italia i Verdi sono visti male e spesso in altri paesi europei risultano essere meno sinistrorsi di SEL. Dunque, che fare? Mah, chi lo sa...

Un giorno, mi piacerà vedere come il M5S si collocherà in Europa, probabilmente finiranno in qualche partito contenitore assieme ai Pirati che, però, in Europa sono sotto l'ombrello dei Verdi, anche se forse nel 2014 potranno costituire un gruppo loro.

Che splendido caos!
Però, sogno un giorno in cui tutto questo sarà superato! Sì, lo sogno perché è un dovere politico, soprattutto dei partiti di Sinistra europea.

Read more...

Piccola nota giornalistica

Repubblica.it, senza Berlusconi, ha perso buona parte del suo interesse. Tuttavia, è un giornale facile da leggere perché, tutto sommato, si sa già come la pensa e, se lo sai, puoi depurarlo dall'ideologia repubblicapuntoit-ista e arrivare subito al punto. Certo, manca totalmente di visione extra-italiana, però ha una sua facile intelligibilità e il formato non è male.
Poi, quando voglio leggere giornali seri vado su altri siti.

Read more...

In breve sulla Grecia

07/06/12

Prendo lo spunto da questa lettera comparsa sul Sole24Ore. Quello che non capisco, è che in ogni caso il memorandum Troika-Grecia dovrà essere ri-scritto perché insostenibile per la Grecia. Anche se vincesse il partito filo-Merkel, Samaris sarebbe costretto a nuovi accordi perché la Grecia non può reggere in queste condizioni.

Read more...

Non ci siamo proprio

La vicenda dell'AGCOM e della Privacy confermano che questa presunta Sinistra non ha futuro. La lottizzazione politico-partitica ha avuto il sopravvento sul tentativo del Parlamento di mettere un minimo di meritocrazia nella selezione. I candidati scelti non coincidono con i CV inviati al Parlamento e, soprattutto, sono stati nominati in funzione della loro appartenza partitica senza alcuna audizione di fronte alle apposite commissioni parlamentari. Per quanto stimi il Prof. Dècina (PD), l'atteggiamento politico è veramente deprimente. Se dal PdL ce lo si poteva aspettare, dal PD si sperava qualche scatto d'orgoglio. Sono queste le occasioni dove una scelta anche demagogica avrebbe potuto far riprendere fiducia verso un partito.

La vicenda della Regione Lombardia ha qualcosa di ancora più simbolico. Si era finalmente arrivati a una mozione di sfiducia unitaria dalle opposizioni contro Formigoni. E' vero che i numeri erano impossibili, si sperava almeno di metterli in difficoltà, almeno a livello simbolico. E invece, la nota più simbolica di tutte era il capogruppo PD, primo firmatario della mozione di sfiducia, che se ne era andato in vacanza in Grecia (dove costa meno). Ecco, questo mi fa dire che con questa gente non c'è speranza.

Infine, la vicenda De Gregorio è simbolica perché si tratta di un chiaro voto di scambio in vista del salvataggio di Lusi. Se il PdL si è schierato contro l'arresto di De Gregorio (PdL, appunto), i numeri non tornano. Per quanto sia difficile fare il conteggio, De Gregorio è stato salvato con oltre il 60% dei voti segreti, ed il PdL non aveva il 60% dei presenti... Come diceva quel tale, 'in Italia a pensar male si fa peccato, ma ci s'azzecca'.

Read more...

Del futuro dell'Europa, spiegato agli italiani

La Merkel che dice a Van Rompuy, Barroso, Draghi e Juncker di risollevare l'Europa
è un po' come
Berlusconi che dice a Schifani, Tremonti, Passera e Brunetta di salvare l'Italia.

Read more...

primarie 2012-13

06/06/12

Ieri, in una delle tante discussioni politiche sulle prossime elezioni, è emersa un'idea semplice, ma coraggiosa. Sapete la mia poca simpatia per Bersani che, ci tengo a precisare, è politica e non personale: non mi piace la politica che rappresenta come segretario (come Ministro è un'altra storia), come persona ci sta ed è anche simpatico.

Ecco, l'idea è semplice: Bersani dichiari le primarie di coalizione per il candidato premier e per tutti i parlamentari dicendo semplicemente che lui non si candida. Bersani è e rimane segretario del PD e regista delle intere primarie interessato a far vincere la sua coalizione nelle migliori condizioni piuttosto che pretendere per se la poltrona di primo ministro. Oltretutto, così si ritroverebbe in mano un candidato premier forte e legittimato, lui assumerebbe più un ruolo da Presidente della Repubblica che non da Primo Ministro. Il suo partito diventerebbe l'asse più forte ed organizzato di una coalizione che punta a vincere di forze proprie grazie a partecipazione e meritocrazia, non sulle macerie degli altri.

Lo scenario alternativo è di Bersani che fa la fine di Occhetto...


------PS-----
Aggiungo alcune cose che effettivamente non ho spiegato adeguatamente.

1. Se poi Bersani dovesse perdere, il PD imploderebbe.
2. Se Bersani si candida, nessun altro del PD sarebbe autorizzato a candidarsi. Se qualcun altro del PD dovesse candidarsi, scatterebbe una guerra fratricida che farebbe implodere il PD a danno di tutto il centro-sinistra.
3. Se Bersani non si candidasse, sarebbe un modo per costringere gli anti-bersaniani del PD a venir fuori con un loro progetto per vedere se veramente valgono più dei bersaniani.
4. Se invece Bersani si candida, diventa uno scontro 'PD vs resto del mondo'.

Chiaramente, sono scenari che tanto andranno in tutt'altra direzione. Bersani già s'è candidato e ora vedremo come andrà a finire. Mi chiedo se Vendola-Di Pietro si candideranno tutt'e due o assieme e quali altre candidature emergeranno....

Read more...

For wayfarers | Per i viandanti

Duke's guests | Ospiti regolari

  © Free Blogger Templates Columnus by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP