Di quel senatore PD
21/06/12
Il voto di ieri sul caso Lusi (PD) è assai interessante da un punto di vista di teoria dei giochi, oltre per altre ragioni che ho già spiegato (1 - 2 - 3).
Semplifico l'esercizio riducendo le variabili in campo che sono
1. richiedere il voto segreto sì/no
2. votare per l'arresto sì/no
Semplifico anche il numero di attori a due: PD e PdL visto che per ragioni numeriche e politiche sono i due attori più importanti.
Il PD dichiara di volere l'arresto (2=sì), ma richiede il voto pubblico (1=no). Il PD dichiara di essere compatto su questa decisione.
Il PdL è interessato al voto segreto (1=sì), mentre sull'arresto è probabilmente per il no (2=no), ma viene considerato diviso al suo interno
PD --- 1=no --- 2=sì --- Voto Compatto
PdL --- 1=sì --- 2=no --- Rischio voto diviso
Come si vede sono posizioni perfettamente opposte e simmetriche.Ma in realtà le cose sono esattamente all'opposto perché se Lusi va in galera chi rischia di spaccarsi è il PD perché si verrebbe a sapere che ha favorito molti dei suoi più alti dirigenti, ma questo il PD non lo può dire in pubblico perché altrimenti rischierebbe di perdere il suo stesso elettorato.
Se passasse il voto segreto (1=Sì), il vero rischio sarebbe stato per il PD, non per il PdL. Il PdL è dato per diviso, ma nell'urna i suoi voti avrebbero potuto mescolarsi con quelli PD rendendo inintelliggibile l'esito della votazione. Soprattutto, bisogna considerare che il PdL non ha nessun interesse specifico, anzi se Lusi va in galera e inizia a parlare danneggia il PD e il PdL ne guadagna.
Quindi,
il PD vuole il voto palese perché altrimenti si divide, mentre deve dire in pubblico che è compatto (1=sì, ma deve dichiarare 1=no).
il PdL è indifferente perché se si vota in maniera palese lui può anche dividersi, ma tanto i danni li fa al PD che presumibilmente vincerebbe (2=sì).
Mi rendo conto che il gioco sia un po' complicato e non sono sicuro di essermi spiegato fino in fondo. La questione centrale è che il PD, dato per compatto, ha bisogno del voto palese perché altrimenti compatto non è. Il PdL può volere il voto segreto per non far vedere che è diviso (gli interessa il punto 1, non il 2), ma se Lusi viene arrestato al PdL va anche bene, tanto l'arresto fa danni al PD, ma non lo può dire perché il PdL è da sempre contro gli arresti.
In sintesi,è interessante perché analizzandolo così ci si rende conto che un partito deve dichiarare l'opposto di quello che vuole per ragioni di opportunità o di calcolo. Succede spesso, per carità, ma la cosa divertente è che mentre facevo ieri questo ragionamento, il PdL ha deciso di non votare e questo ha scombussolato tutte le mie previsioni...
Semplifico l'esercizio riducendo le variabili in campo che sono
1. richiedere il voto segreto sì/no
2. votare per l'arresto sì/no
Semplifico anche il numero di attori a due: PD e PdL visto che per ragioni numeriche e politiche sono i due attori più importanti.
Il PD dichiara di volere l'arresto (2=sì), ma richiede il voto pubblico (1=no). Il PD dichiara di essere compatto su questa decisione.
Il PdL è interessato al voto segreto (1=sì), mentre sull'arresto è probabilmente per il no (2=no), ma viene considerato diviso al suo interno
PD --- 1=no --- 2=sì --- Voto Compatto
PdL --- 1=sì --- 2=no --- Rischio voto diviso
Come si vede sono posizioni perfettamente opposte e simmetriche.Ma in realtà le cose sono esattamente all'opposto perché se Lusi va in galera chi rischia di spaccarsi è il PD perché si verrebbe a sapere che ha favorito molti dei suoi più alti dirigenti, ma questo il PD non lo può dire in pubblico perché altrimenti rischierebbe di perdere il suo stesso elettorato.
Se passasse il voto segreto (1=Sì), il vero rischio sarebbe stato per il PD, non per il PdL. Il PdL è dato per diviso, ma nell'urna i suoi voti avrebbero potuto mescolarsi con quelli PD rendendo inintelliggibile l'esito della votazione. Soprattutto, bisogna considerare che il PdL non ha nessun interesse specifico, anzi se Lusi va in galera e inizia a parlare danneggia il PD e il PdL ne guadagna.
Quindi,
il PD vuole il voto palese perché altrimenti si divide, mentre deve dire in pubblico che è compatto (1=sì, ma deve dichiarare 1=no).
il PdL è indifferente perché se si vota in maniera palese lui può anche dividersi, ma tanto i danni li fa al PD che presumibilmente vincerebbe (2=sì).
Mi rendo conto che il gioco sia un po' complicato e non sono sicuro di essermi spiegato fino in fondo. La questione centrale è che il PD, dato per compatto, ha bisogno del voto palese perché altrimenti compatto non è. Il PdL può volere il voto segreto per non far vedere che è diviso (gli interessa il punto 1, non il 2), ma se Lusi viene arrestato al PdL va anche bene, tanto l'arresto fa danni al PD, ma non lo può dire perché il PdL è da sempre contro gli arresti.
In sintesi,è interessante perché analizzandolo così ci si rende conto che un partito deve dichiarare l'opposto di quello che vuole per ragioni di opportunità o di calcolo. Succede spesso, per carità, ma la cosa divertente è che mentre facevo ieri questo ragionamento, il PdL ha deciso di non votare e questo ha scombussolato tutte le mie previsioni...
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