Pensieri sparsi sulla Sinistra che vorrei
22/06/12
Io sono cresciuto in un'età politica in cui la discussione era pro-contro Berlusconi. Per me il centro non esiste, esiste la Destra e la Sinistra.
Ho due punti fissi nella mia visione politica che rubo da un incontro avuto con la Presidente dei Verdi Europei.
1. La politica oggi non può che essere Europea perché quello è lo spazio decisionale vero. Il resto sono beghe di condominio.
2. L'Europa sta vivendo due crisi profonde: una finanziaria con forti colpi all'economia reale, ed una ambientale con forti ripercussioni sul nostro stesso futuro.
La Sinistra che vorrei deve avere questi due punti come base della sua prospettiva d'azione. Esiste un terzo punto specifico italiano che è la mancanza di ricambio generazionale a tutti i livelli. Appartengo a una generazione che è stata sacrificata sul piano economico e delegittimata sul piano socio-politico. Dati i risultati, siamo purtroppo nella condizione in cui qualunque alternativa è meglio di 'sta roba qui in cui siamo ormai invischiati. Un po' di sano schumpeterianesimo politico farebbe bene all'Italia: meglio le incapacità di Pizzarotti a formare una giunta o le sparate di Renzi che il grigiume burocratico dei soliti noti.
Ah, sia chiaro: io non sto con Renzi, ma trovo abbia posto problemi veri, magari con stile che a me non piace, ma lo si sta impallinando come fosse il male assoluto. Quindi, come ogni parte più debole mi sta simpatico. Ma non lo voterò.
La Sinistra che vorrei non scriverebbe un programma per governare a Roma, ma scriverebbe un programma perché l'Italia sia protagonista in Europa. Su questo, Mario Monti è molto bravo ed ha capito che la partita si gioca in Europa, non in Italia.
La Sinistra che vorrei ha le primarie come metodo indiscusso, per il candidato premier e per tutti i parlamentari. La partecipazione è un valore, non un obbligo a cui le gerarchi partitocratiche sono costrette.
Ecco, ho lanciato qualche sasso nello stagno.
Ho due punti fissi nella mia visione politica che rubo da un incontro avuto con la Presidente dei Verdi Europei.
1. La politica oggi non può che essere Europea perché quello è lo spazio decisionale vero. Il resto sono beghe di condominio.
2. L'Europa sta vivendo due crisi profonde: una finanziaria con forti colpi all'economia reale, ed una ambientale con forti ripercussioni sul nostro stesso futuro.
La Sinistra che vorrei deve avere questi due punti come base della sua prospettiva d'azione. Esiste un terzo punto specifico italiano che è la mancanza di ricambio generazionale a tutti i livelli. Appartengo a una generazione che è stata sacrificata sul piano economico e delegittimata sul piano socio-politico. Dati i risultati, siamo purtroppo nella condizione in cui qualunque alternativa è meglio di 'sta roba qui in cui siamo ormai invischiati. Un po' di sano schumpeterianesimo politico farebbe bene all'Italia: meglio le incapacità di Pizzarotti a formare una giunta o le sparate di Renzi che il grigiume burocratico dei soliti noti.
Ah, sia chiaro: io non sto con Renzi, ma trovo abbia posto problemi veri, magari con stile che a me non piace, ma lo si sta impallinando come fosse il male assoluto. Quindi, come ogni parte più debole mi sta simpatico. Ma non lo voterò.
La Sinistra che vorrei non scriverebbe un programma per governare a Roma, ma scriverebbe un programma perché l'Italia sia protagonista in Europa. Su questo, Mario Monti è molto bravo ed ha capito che la partita si gioca in Europa, non in Italia.
La Sinistra che vorrei ha le primarie come metodo indiscusso, per il candidato premier e per tutti i parlamentari. La partecipazione è un valore, non un obbligo a cui le gerarchi partitocratiche sono costrette.
Ecco, ho lanciato qualche sasso nello stagno.
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