diffidenza strutturale su questa stagione politica

29/05/08

Rinviando alcune riflessioni ad un post che ha trovato l'interesse di pù persone, vi saluto prima del mio week end di imprò a Chianciano con una riflessione.

E' assai ridicolo parlare di nuova stagione della collaborazione tra PdL-Lega e PD perché la vera collaborazione avrebbe potuto (dovuto?) esserci quando c'era da trovare i numeri, quando le due parti avevano pari forza contrattuale, oggi no.
Oggi il confronto è pesantemente impari perché se il PD non ci sta, il Governo può comunque fare quello che vuole. Il confronto non è quindi una contrattazione politica, non ci possono essere compromessi nel momento in cui il PD non ha potere di contrattazione, perché se non ci sta il PdL-Lega può comunque fare quello che vuole.
La vera responsabilità nazionale ci sarebbe stata se PdL, o almeno l'UDC, avessero accettato di sostenere il (mai-nato) Governo Marini.

Detto questo, è assolutamente legittimo che governi la maggioranza democraticamente eletta, ma non datemela a bere con la storia del nuovo clima di serenità politica.

Ci rivediamo settimana prossima.

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Ci rifletto da un po'

26/05/08

Tra le mille catene varie che girano via mail, ho ricevuto questa che vi copio sotto. Ho seri dubbi sulla veridicità che sia veramente del Ministro citato, ma poco m'importa perché è un messaggio che, a me, ha spiazzato, ha fatto riflettere e per questo ve lo ripropongo.

Molte considerazioni andrebbero fatte, ma le lascio ai vostri commenti. Non condivido tutto quello che dice, ma trovo sia posto un problema in maniera profonda, non banale e le cui risposte possono essere molto fertili.

DICHIARAZIONI DEL MINISTRO AUSTRALIANO PETER COSTELLO

Non sono contrario all´immigrazione e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Australia. Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro paese e, a quanto sembra, anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire.

L´idea che l´Australia deve essere una comunità multiculturale è servita soltanto a dissolvere la nostra sovranità ed il sentimento di identità nazionale. Come Australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere.

Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo paese.

Noi parliamo l´inglese, non il libanese, l´arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua. Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparate la lingua!

La maggioranza degli australiani crede in Dio. Non si tratta soltanto di un affare privato di qualche cristiano fondamentalista di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed incontrovertibile: uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione su principi cristiani, ed è chiaramente documentato nella nostra storia e dovrebbe essere scritto sui muri delle nostre scuole.

Se il nostro Dio vi offende, allora vi consiglio di prendere in considerazione la decisione di scegliere un'altra parte del mondo per mettere su casa, perché Dio è parte della nostra cultura. Accetteremo le vostre opinioni religiose, e non vi faremo domande, però daremo per scontato che anche voi accettiate le nostre e cercherete di vivere in pace ed armonia con noi.
Se la Croce vi offende, o vi molesta, o non vi piace, allora dovrete pensare seriamente di andarvene da qualche altra parte.

Siamo orgogliosi della nostra cultura e non pensiamo minimamente di cambiarla, ed i problemi del vostro paese di origine non devono essere trasferiti sul nostro.
Cercate di capire che potete praticare la vostra cultura, ma non dovete assolutamente obbligare gli altri a farlo.

Questo è il nostro paese, la nostra terra, il nostro modo di vivere vi offriamo la possibilità di viverci al meglio. Ma se voi cominciate a lamentarvi, a piagnucolare, e non accettate la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni, le nostre credenze cristiane, o il nostro modo di vivere, vi dico con la massima franchezza che potete far uso di questa nostra grande libertà di cui godiamo in Australia: il diritto di andarvene.

Se non siete felici qui, allora andatevene.
Nessuno vi ha obbligato a venire nel nostro paese. Voi avete chiesto di vivere qui: ed allora accettate il paese che avete scelto. Se non lo fate, andatevene!
Vi abbiamo accolto aprendo le porte del nostro paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo paese, allora tornate al paese da cui siete partiti!

Questo è il dovere di ogni nazione.
Questo è il dovere di ogni immigrante.

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Rifletto su questo scritto
perché vedo montare il razzismo verso gli immigrati in un paese famoso nel mondo per i suoi di emigranti;
perché ho visto i Sudafricani commettere gravi violenze razziste (sì, proprio loro!);
perché esiste una parte della mia fazione politica che ancora non accetta che la risposta all'immigrazione sia una combinazione di Solidarietà, Legalità e Rispetto, è quella parte che invoca solo il primo ideale-ideologico;
_perché il reato di clandestinità, abbinato al principio che resta solo chi ha un lavoro, è un abominio pieno di cavillosità filosofico-giuridiche che nessun paese che rivendica radici cristiane dovrebbe accettare.

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Trovate le differenze

23/05/08

Il Governo Prodi ha cancellato l'ICI per le famigli povere, ora il governo Berlusconi lo cancella per tutte (= dato che alle famiglie povere era già stata tolta l'ICI, significa che ora l'ha tolta per quelle ricche). Ma più che il merito del provvedimento (a mio avviso sbagliato, ma ne parlerò altrove) vediamo come sono state riportate le notizie dalla stampa per capire anche come funzionano i due Governi e dove il centro-sinistra ha sbagliato.


2006

FATTO: "Il Governo Prodi ha cancellato l'ICI per le famigli povere"

TITOLO QUOTIDIANO 1
Prodi cancella l'ICI, Mastella attacca: più sostegno alle famiglie!

TITOLO QUOTIDIANO 2
Prodi riduce l'ICI, Ferrero accusa: è troppo poco, bisognava fare di più!!!

TITOLO QUOTIDIANO 3
Prodi abbassa l'ICI, Boselli polemizza: più laicità sul tema della casa, troppe ingerenze del Vaticano.

2008

FATTO: "Il Governo Berlusconi cancella l'ICI per tutti"

TITOLO QUOTIDIANO A
Berlusconi cancella l'ICI, Bonaiuti: "impegno rispettato! Silvio è bravissimo (e bellissimo, meglio della Carfagna)".

TITOLO QUOTIDIANO B
Berlusconi toglie l'ICI, La Russa: "noi manteniamo le promesse elettorali".

TITOLO QUOTIDIANO C
Berlusconi elimina l'ICI, Calderoli: "cazzo, che figata!".

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faccio notare

21/05/08

E' due settimane che c'è il Governo Berlusconi IV.

E' due settimane che piove.

Tant'è...

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chiamatela come volete

19/05/08

Venerdì e sabato sera
Polisuona annullato.

Venerdì mattina
Motorino rubato.

Domenica pomeriggio
Parma retrocesso.

Domenica sera
Un tipo per "aiutarmi" mi ha fatto cadere un tavolo su un piede.

Qualcos'altro?

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Rammarico, talvolta a pensar male...

Questo ragionamento l'avevo fatto a voce tempo fa, ora lo pubblico perché, a bocce ferme, è tutto più evidente e sicuro.

L'Inter ha vinto perché è la squadra più forte, ma visto che vincere con troppo anticipo fa cadere l'interesse del pubblico, ha pensato bene di rendere tutto più "thrilling" incasinandosi da sola. La Roma ha fatto da antagonista più per il ruolo che per gli effettivi valori tecnici. Ibrahimovic, fuoriclasse che ammiro tantissimo, ha giocato la parte dell'eroe della patria, d'altronde è uno che fa vendere bene (molto meglio del troppo schivo Cruz...).
L'Inter ha vinto meritando, ma ha avuto atteggiamenti ad hoc per mantenere vivo fino alla fine l'interesse per il campionato, compresa qualche discutibile sconfitta ed il fatto che, nelle ultime giornate, curiosamente non ci siano stati più fatti "discussi" a favore delle grandi (sia mai che inquiniamo la parte più eccitante del campionato).

Il mio Parma è retrocesso in maniera discutibile, ha commesso un gravissimo errore ed a subito dei torti. Parto dai secondi. Da quando Ghirardi ha dichiarato di non voler vendere i suoi gioiellini (cosa che prima il Parma faceva senza problemi a favore delle grandi del campionato, come dimenticare quando, dopo aver dichiarato di vendere Marchionni alla Juve o Gilardino al Milan improvvisamente si è salvato con ottime prestazioni e senza più subire torti arbitrali?), da allora sono successi dei torti a danno del Parma. Ghirardi ha fomentato questo vittimismo nella squadra la quale si è innervosita ed è andata a perdere malissimo le ultime partite, meritando di retrocedere.
L'errore grave di Ghirardi è stata anche la campagna acquisti: che senso aveva comprare Lucarelli, con pure Budan rientrante, quando avevi una difesa a dir poco traballante? Che senso ha avere davanti Lucarelli-Budan-Corradi-Reginaldo-Gasbarroni, se dietro giochi con Bucci-Couto-Paci? E' stato un grave errore di strategia di mercato perché se è vero che vinci facendo un gol più dell'altro, è anche vero che la difesa del Parma è stata un colabrodo e quindi... il mio Parma vada in B, passi il Purgatorio calcistico e sia costretto a svendere i suoi gioiellini a prezzi ridotti (come è successo a molte altre squadre prima del Parma).

Piccola parentesi sul Milan: la mancata qualificazione in Champions League è funzionale alla società che così potrà rifondare la squadra, tagliando giocatori che si sono montati troppo la testa e cercando di rientrare nel budget grave al risparmio sui loro onerosi ingaggi. Penso in particolare a Gattuso che, pare, dovrebbe essere il primo ad andarsene in quanto ormai "troppo personaggio" e chiede troppi soldi. Personalmente ero convinto che il Milan andasse rifondato già da 2 anni, anche a fronte di ottimi risultati (non puoi far giocare Pirlo 40 partite all'anno!!).

La tesi che voglio sostenere è che il Calcio sia, ormai, non uno sport, ma uno show-business. Sono tali gli investimenti che non si può più correre il rischio di perdere. Il caso peggiore, di cui scrissi tanto tempo fa, è la Formula uno.
D'altronde, Calciopoli è tutta implosa in un curioso caso che, più che un illecito sportivo, suonava come il reclamare una spartizione tra imprese: non come un sistema corrotto, ma come una sorta di causa antitrust.
Il risultato di quella sentenza ha, di fatto, smontato l'impianto accusatorio di Borrelli (che diceva che il sistema era marcio), a favore di un riequilibrio di spartizione di profitti in modo che finisse un duopolio, ma che il sistema non cambiasse: quella condanna, incomprensibilmente solo ai danni della Juve (se i bianconeri erano colpevoli, molti altri avrebbero dovuto essere condannati), per esempio salvava Galliani (arbitro assolto in quanto "cieco" di fronte al marcio che invece avrebbe dovuto regolare) purché lasciasse per un po' che l'Inter godesse dei profitti dello show-business (e la Roma dietro di lei).
Perché seguo ancora il calcio? Perché penso (pensavo) che le squadre di seconda categoria, come il Parma appunto, siano ancora tutto sommato sane, comprimari innocenti di un gioco più grande di loro. Le accuse di Gazzoni in merito alla retrocessione del Bologna mi fecero vacillare quella convinzione, quelle di Ghirardi ora ancora di più.

Non amo le dietrologie, ho però imparato a capire che si può anticipare il risultato di una stagione sportiva non attraverso analisi tecniche da Gazzetta, ma come interazione tra imprese che, come tutte le imprese, sono poco propense alla concorrenza vera in favore di una spartizione che dia garanzia di profitti.

Immagino già le critiche che riceverò.

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thriller calcistico

17/05/08

La sfida incrociata Inter-Roma-Parma-Catania è veramente da cardiopalma, degna di un film. Non so come andrà a finire, so che per il Parma è veramente durissima. So solo che se retrocederemo (ipotesi più che probabile) sarà colpa nostra, ma non di quest'ultima giornata perché i gialloblù avrebbero dovuto e potuto salvarsi molto prima. Domani più che la tecnica, conteranno testa e nervi. Altre considerazioni le farò poi, ora non è tempo.

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oltre al danno, la beffa...

Questa storia mi sta facendo incazzare tantissimo e non finirà con questo post perché è talmente assurda da essere assolutamente vera.

Venerdì mattina (ieri) esco di casa per andare a lezione e il motorino non c'è più. All'inizio penso di averlo parcheggiato da qualche altra parte, poi è talmente assurdo che mi rendo conto che qualche XXX me l'ha rubato (scegliete voi come sostituire il termine "XXX"). Io ho un posteggio esattamente davanti casa, davanti al mio portone, lo parcheggio... parcheggiavo sempre lì... e se non c'è... beh, fai 1+1 e capisci che te l'hanno rubato.
Il danno.

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la beffa
Realizzato ciò, è partita la beffa. Vado nel commissariato di Polizia vicino a casa e faccio la denuncia. A parte l'atteggiamento del poliziotto di turno non propriamente simpatico, fin lì tutto liscio. Perdo un'ora per scrivere un foglio, ma tant'è. Torno a casa, smaltisco il lavoro più urgente che avevo da fare e vado dalla mia assicurazione a fare la denuncia e anche fin qui tutto ok. Arrivato lì in questo posto iper-figo (ora capisco dove finiscono i soldi stratosferici che pago per l'assicurazione), dove una signora gentile ed educata mi spiega che devo andare al PRA (pubblico registro automobilistico, per chi non lo sapesse) a far registrare che il motorino non è più mio perché me l'hanno rubato. In questo modo blocco il pagamento del bollo, evito che mi arrivino multe eccetera. Fin qui, ancora tutto ragionevole, a parte il fatto che questa procedura dev'essere fatta per forza dal proprietario andando di persona all'ufficio provinciale che, a Milano, è in Bovisa (non dietro l'angolo rispetto a casa mia, ma se vivessi a Magenta o Vimercate mi girerebbero un po'...).
Arrivato lì, denunciare al PRA il furto del motorino costa 56,50€ di tasse! Allora mi sono incazzato come una jena!!!! Oltre al furto, devo pure pagare le tasse "perché mi hanno rubato il motorino!". Lì non c'ho visto più, pagare le tasse per un furto subìto!!!
Io accetto di pagare le tasse per la nuova immatricolazione, per il passaggio di proprietà, per la demolizione e per qualunque altro atto in cui io, proprietario, dispongo del mio bene, della mia proprietà. Quando io subisco un danno da terzi (in particolare la sottrazione del bene) perché mai dovrei pagare una tassa per denunciare di averlo subito? Poi, 56,50€ non sono mica pochi!!!

Ora parto con questa causa.

PS
vedrò se e come comprarmi un altro motorino, al momento non è un gran pensiero anche se mi mancano già le scorrazzate per quei vicoli del centro di Milano, quelle strade che pochi conoscono e che sono il lato più bello di questa città.

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Risolviamo un'annosa questione edilizia

Molti si incartano, ma la risposta è semplice e la spiegherò (spero) una volta per tutte.

La pronuncia corretta in italiano è "edìle" con l'accento sulla "i" perché tutte le parole italiane, salvo (molte) eccezioni, hanno l'accento sulla penultima vocale. Capisco che per gli stranieri questo sia un po' un casino, noi mettiamo l'accento solo se è sull'ultima vocale, gli spagnoli lo specificano tutte le volte che è irregolare e probabilmente la loro scelta è più ragionevole, ma è anche vero che in italiano se sbagli un accento non è quasi mai un errore grave.
Si dice "èdile" in latino e, visto che in italiano le pronunce latine non sono sbagliate se dite "èdile" è altrettanto giusto, anche se strictu sensu non è italiano. Chiaro? Quindi, privilegiate la dicitura "edìle", ma se sentite qualcuno dire "èdile" non è sbagliato, è un latinismo corretto nella lingua italiana.

Spero di aver chiuso qui la questione.

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stato d'animo: politicamente arrabbiato

13/05/08

Stasera sono particolarmente infastidito da una delle mie più care amiche con cui ho discusso della sua (eventuale?) candidatura come rappresentante degli studenti.

Premesso che apprezzo l'impegno, contesto il fatto che abbia scelto una lista che si è posta in aperta polemica ed ostilità con quella in cui mi sono impegnato io per 5 anni e di cui so, per esperienza diretta e, soprattutto, perché continuo a vedere concretamente le cose che fa.
Quello che mi infastidisce non è che la pensi in maniera diversa da me (non sarebbe l'unica amica di cui non condivido le idee politiche), ma che abbia scelto una lista che contesta chi ha la sola colpa di averci provato (forse non ha fatto abbastanza, ma comunque ha fatto molto) e non chi, avendone i mezzi, non ha fatto niente.

In questo paese che cammina capovolto la colpa, le critiche, le offese e le insinuazioni cadono sui pochi che fanno qualcosa per migliorare le cose, mai sui tanti che o non fanno o intralciano quei pochi. In queste cose, l'Italia non sarà mai una democrazia matura...

In realtà, ovviamente, non ce l'ho con lei, ma con chi è insoddisfatto e critica chi ha la sola colpa di averci provato, critica e polemizza senza aiutarlo a migliorare le cose.

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non potevo non

12/05/08

Non potevo non fare mio questo sito che raccoglie canzoni contro la guerra.

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nel 1840

Questa frase fu quantomai profetica. Tocqueville, probabilmente il più grande liberaldemocratico della Storia, sicuramente ne è il padre. Anche se il termine liberaldemocrazia è assai abusato e frainteso. Grazie Irresponsabile.

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inizia la bella stagione

C'è un riferimento per me ormai imprescindibile che segna l'avvio della bella stagione, quel periodo da Primavera-inoltrata/Estate pre-Esodo che a me piace tantissimo. Stagione da stare all'aria aperta, da incontrarsi, da ridere, raramente Amori che nascono piuttosto incontri divertenti. Una stagione in cui Milano si rivela godereccia, da bere, ti invita ogni sera ad uscire. Poi sta a te decidere, scegliere i contenuti esprimendo la tua libertà nel senso più alto e più bello che si possa immaginare.

Questa stagione ha un riferimento fisso da cui parte che si chiama Polisuona. Ogni anno per quella festa sono passate le storie della mia vita, le ragazze più belle e incredibili che abbia conosciuto (tutte o quasi), gli amici più veri.

Il primo antipasto l'ho avuto venerdì scorso con il concerti dei Perturbazione in un posto veramente fighissimo che ho scoperto e che si chiama "La Casa 139". Vi consiglio sia la musica, di cui però vi ho parlato più volte (ma in offerta vi regalo i testi di ben DUE canzoni), sia il posto che a me è piaciuto veramente tanto.

E quindi, che la bella stagione sia...

Nel Mio Scrigno (Perturbazione)

E in mezzo ai palchi luccicanti che hai davanti c'è anche il mio
Sembra d'ottone accanto a tutto questo oro
Ma non è detto che se brillano non siano delle trappole
Non è detto che nascondano un tesoro

Però invecchiare insieme a me dev'essere un'idea terrificante
un nucleo denso di contraddizioni nodi debiti ammissioni a denti stretti
Improvvisamente gli anni contano di più
Sono iniziati i saldi ai grandi magazzini
E le certezze vanno a ruba di ora in ora

E i desideri nel mio scrigno
Sai che non sono i tuoi
Ti prego scusami se puoi (x2)

Comodo restarmene disteso a dispensar consigli
Proprio come se ti avessi in pugno
Ma i mesi passano e i dubbi restano e la tensione è un distillato che ti
vendo un po' più caro del giorno prima

In mezzo ai palchi luccicanti che hai davanti c'è anche il mio
Mi piacerebbe tanto crederci davvero
ma nel profondo si fa starda un'altra voce e non da
pace
E i desideri nel mio scrigno
Sai che non sono i tuoi
Ti prego scusami se puoi (x4)



Se mi scrivi (Perturbazione)
Un numero è una pura astrazione matematica
ma ti capita mai
di dare un’importanza esagerata a una sola serata
o a di che segno sei

così che dando i numeri le ho dato anche il mio
e dopo stavo come solo sa spassarsela Dio
e aspetto un SMS
come se piovesse
non mi sembra di essere più in me

e se ho scambiato un numero con un’illusione
non si è trattato di una maledetta astrazione
ma è solo perché
porca puttana mi son proprio innamorato di te

un numero è una pura astrazione matematica
ma ti capita mai
di dare un’importanza esagerata a una maglia scollata
o agli anni che non vuoi

così sto dando i numeri e non trovo una via
chiedo clemenza al mio gestore di telefonia
unite le onde del destino
al mio telefonino

e se ho confuso un numero con un’illusione
non si è trattato di una maledetta astrazione
ma è solo perché
porca puttana mi son proprio innamorato di te

(clicca qui per vedere il video con Carlo Lucarelli e Marina Massironi)

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a riconferma

11/05/08

Può apparire controintuitivo, ma il fatto che Fini debba ribadire la loro vittoria è, in politichese, il segno che in realtà non poi così vero. Una vittoria politica dovrebbe essere evidente a tutti, non dovrebbe lasciare adito a dubbi. E invece, Fini deve ribadirlo, spiegare che in realtà hanno vinto segno che, evidentemente, non è poi così vero. Non dico che abbiano perso, ma che quella Destra italiana sta, in verità, molto male o, meglio, "meno bene" di quanto pensava di stare.

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curiosa Italia

Travaglio va in TV, accusa il Presidente del Senato di essere stato "vicino" ai mafiosi e la reazione non è nel merito, ma nel fatto che non si può andare in TV a fare certe accuse.
Non si discute l'eventualità che ciò sia vero, ma che non si possono fare questo genere di accuse. Non conta che sia diffamazione o una giusta denuncia, conta solo che non si può fare così.

Curiosa questa Italia...

Il giornale Libero sbatte in prima pagina (a tutta pagina!) il gatto nero che Figo avrebbe messo sotto con la sua macchina ieri e che porterebbe sfiga all'Inter. E' la notizia del giorno, per più di un giorno, manco fosse uno dei peggiori tabloid inglesi.
Libero, attraverso CL che lo controlla (andate a vedere le firme...), ha lanciato molte campagne sulla responsabilità sociale dell'informazione. E' curioso che chi fa questi appelli così accorati poi ritenga che la prima notizia che monopolizza l'attenzione è Figo che ha (forse) messo sotto un gatto nero e che questo porterebbe sf..a.

Curiosa questa Italia...

In questi giorni, torna incredibilmente attuale un mio post.

Curiosa questa Italia...

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qualcuno era di Sinistra...

08/05/08

La Libertà era di Sinistra, era la pretesa di combattere contro le corporazioni, contro le rendite di posizione, contro l'oppressione di chi aveva, deteneva, abusava del potere. Liberi dalla dittatura del capitale, dagli sfruttamenti. Libertà era un diritto, una bandiera, un'educazione a non restare sottomessi a gerarchie ingiustificate. Libertà era un suono dolce, era l'impegno a cambiare le cose contro le corporazioni, le aristrocrazie che detenevano il potere abusandone. Libertà era Partecipazione. Libertà era il riconoscersi fratelli, egualmente degni di stare in questo mondo. Liberi dalla schiavitù del Peccato.

Oggi, la parola Libertà è in Italia un feticcio plastificato. Libertà è "poter farmi i cazzi miei", libertà è che nessuno mi rompa se voglio scaricarmi mille suonerie per il cellulare, il SUV con cui essere libero di farmi il week end, libero di cambiare canale e non guardare cosa mi succede attorno. La libertà è un feticcio in pasto a gente che la usa come mero slogan pubblicitario, è il diritto di non impegnarsi.

Dice bene Enrico Letta: la Libertà era di Sinistra, non lo è più. Bisogna che torni ad esserlo. Bisogna, è necessario. Non è un problema di slogan partitici, ma di etica socio-politica. Perché "La Libertà è una forma di disciplina, un doveroso pericolo".

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del nuovo governo, commento a caldo.

Un commento a caldo sul nuovo governo Berlusconi-IV? Eccolo.

La prima impressione è di vedere tante riconferme, soprattutto nei posti chiave (Tremonti-economia, Frattini-esteri, Letta-Sottosegretario, Scajola-Att. produttive), qualche novità significativa però c'è. Nel complesso, non sono deluso anzi trovo che, pur non rappresentandomi, credo che siano state fatte alcune scelte positive.
Innanzitutto hanno evitato l'eccessivo spacchettamento di ministeri (errore del governo Prodi), anche se alcuni accorpamenti sono discutibili (ok Scuola+Università, doveroso Infrastrutture+trasporti, discutibile è lavoro+sanità...).
Mi piace vedere alcuni ringiovanimento significativi con elementi come la Meloni e Fitto, ben delineati anche i pacchetti dei due partiti subalterni con AN che porta a casa difesa-giustizia-infrastrutture e Lega con Interno-Agricoltura.
La barzelletta è leggere Bondi alla Cultura, sulla Carfagna basta ricordare che fu sfiduciata dalla sua stessa maggioranza quand'era assessore per "scarso impegno"... Esprimo fermo disappunto per il ritorno di Scajola, avrei invece preferito Brunetta (economista molto più serio e che stimo) il quale però farà bene dov'è (PA e innovazione). Bene anche la Prestigiacomo all'Ambiente, persona tosta, giovane e determinata. Risibile elevare Rotondi a Ministro dato il suo inconsistente apporto politico alla sua stessa causa, bene il fatto che ci sia un ministero alla delegificazione visto che siamo un paese che (a) non sa quante leggi, (b) stimiamo di averne oltre 5-7 volte Francia (che però bara per ragioni che spiegherò altrove) e soprattutto la Germania (!!!).

Tuttavia, in questo governo mi sembra di vedere un duopolio Berlusconi-Bossi, impersonato dalla centralità di Tremonti, con AN relegata a ruolo di seconda linea, quasi dovesse scontare un debito (o forse è il riconoscimento implicito della loro sconfitta elettorale di cui avevo parlato in passato?). Proprio quella AN che osò mettere in discussione la politica tremontiana, tutt'altro che liberale, ma incentrata su corporativismo, protezionismo a tutela delle rendite di posizione e finanza creativa (andate a chiedere come sta il Comune di Milano con i suoi debiti...).

Infine, un rammarico per come il PD sta reagendo: litiga al suo interno in maniera scomposta, con un alleato come Di Pietro che si dimostra ancora una volta poco affidabile, più intento a regolamenti "di partito", che a capire cos'è successo nel paese.

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Lutetia

06/05/08

le voyage
Ancora un po' scosso dal piccolo incidente, siamo partiti io e il Principe Carlo per Paris. Treno notturno, viaggio in cuccetta irrimediabilmente corta e due fatti degni di nota.
_ Abbiamo visto i controllori che fanno salire passeggeri senza biglietti solo per poi dargli alcuni dei posti avanzati ed intascarsi i soldi del biglietto, ovviamente tutto in nero e tutti sanno questa cosa. E' vero che fanno un lavoro pessimo, che subiscono molte aggressioni, ma è anche vero che su questo sono loro nel torto.
_ una signora a dir poco dittatoriale e (rompi...) che ha raggiunto l'apice andando a chiedere in tono polemico al controllore "scusi, ma questo treno ha il diritto di arrivare in anticipo? Mi sa proprio di no...". Vi lascio immaginare la faccia del controllore (napoletano verace) e degli altri passeggeri.
Tant'è...

Le point de vue
Paris n'est pas une ville romantique: PARIS ISN'T ROMANTIC! That's my assumption and I verifyed it. Paris est belle, une capitale historique, mais le romanticisime de la ville depends de comment vous la vivez. Bien sur, c'est difficile vivre un'experience romantique dans la banlieu de Gioia Tauro, mais à mon avis la beauté de Paris n'est pas romantique. Bien sur, avec le Prince c'est difficile de vivre une vacance romantique.
Paris won't be one of my favourite city. It's nice, of course, but I prefer other french cities. Paris et la France sont des realités differents, deux mondes differents, et je préfère la France à Paris, je préfère les Alpes et le Rhone, la Guadaloupe et la campagne de Montpellier.

la ville
De la ville de Paris, le truc le plus étonnant est le musée du quay brainly: FANTASTIQUE! SUPERLATIVE! ENCROYABLE! La delusion? Notre Dame de Paris: une cathedrale fameux seulement parce qu'elle est à Paris. Mais Notre-Dame est une fille plus connue que belle, plus fameuse que spirituelle. Cette meme église, dans un autre endroit, serait inconnue, oubliée.

amici

In Paris, we met a lot of Aspers. Everitime I'm surprised for the "quotidianità" elsewhere, the "quotidianeità" of the friends of mine who are equal and so far from me.


PS
non ho voglia di ricontrollare errori di traduzione.

PPS
thanks to Teo! We kiss your hands...

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incidenti ed immigrazione

Prima di narrarvi di Paris, racconto cosa mi è successo poche ore prima della partenza. Ora di punta, esco dall'ufficio e torno a casa in motorino, come ogni giorno a parte il fatto che piove (tanto). Se eseguite questa somma il risultato è scontato
pioggia
+ ciottolato
+ rotaie del tram
+ stanchezza
+ la testa già a Paris
= sono caduto in motorino.

Vabbéh, succcede. Niente di grave: due botte (una abbastanza seria alla caviglia su cui il motorino è caduto, ma tempo 10' e camminavo senza problemi, tempo 3 giorni ed è passata), qualche piccola ammaccatura sulla carrozzeria del motorino (manco si vedono), ma stavo già bene e nel giro di 5' ero in piedi. Il fatto è però che sono scivolato e caduto nel pieno del traffico milanese e lì ho visto una significativa differenza etnica
a) i latino-americani sono subito accorsi a vedere che non mi fossi fatto niente, mi hanno aiutato ad alzarmi sincerandosi che stessi bene, hanno tirato sù e spostato il motorino, andandosene solo quando sono ripartito senza problemi.
b) gli italiani subito dietro a suonare, scazzati perché intralciavo il traffico, senza manco sapere se mi fossi fatto male o meno (oltretutto sono rimasto qualche minuto a terra ché il motorino m'è caduto sulla caviglia e non è proprio piacevole...).

Lasciando a voi le considerazioni, esplicito solo il senso del mio post: non accetto che l'immigrazione sia vista in maniera così manichea, è qualcosa di molto più complesso.

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tornato

05/05/08

Ogni viaggio è un viaggio.
Lungo breve rapido'intenso avventuros'ordinari'ordinato un viaggio resta sempre un viaggio. Unic'irripetibile pe' i compagni di viaggio,
le person'incontrate, 'li aneddoti et li luoghi visitati: quelli visti e rivisti, le code i musei le strade lo shopping. Il pensiero di ciè ch'é rimast' a casa e ch'è 'ndato avanti nonostante tutto. I sapori emozioni gusti, lo vino et lo formaggio, la Seine che scorre davanti a te. I mill' input ricevuti, che fai fatica a ri-elaborar, a tenere tutti nella memoria e che poi riaffiorano anche ad anni di distanza. Le cose belle, quell'ordinarie divenute uniche, e quelle brutte che ci ridi sù.

Lo dissi me ne convinsi et lo ripeto: ogni viaggio assume il suo senso nel suo ritorno, nel dopo, nel tornare alla vita normale, quotidiana. Un viaggio dev'essere temporalmente determinato. E quel senso una volta definito dev'arricchirmi, cambiarmi e cambiare lui stesso.
Credo che categorie come giusto/sbagliato, buono/cattivo siano nel viaggio superate: esso, si necessitario, le ridefinisce.

Credo che in viaggio non ci si debba far la barba, si debba lasciarla crescere. Farsi la barba significa che, in qualche modo, in quel luogo si è scelto di essere stanziali, si cerca una qualche stabilizzazione non consona alla natura del viaggio.

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