Ambrosiana-mente

19/05/07

Su questo tema non si può essere brevi.

Ambrosiano, da Sant'Ambrogio, vescovo e patrono di Milano, anche se proveniva da Treviri (in Germania). Ambrogio è un santo lontano dalla concezione odierna di santità, era un santo del suo tempo a cui va il merito di aver ispirato, nei secoli a venire, un'etica tutta milanese.
Ambrogio fu acclamato vescovo per portare la pace tra cristiani e pagani in città. Lui era pagano, ma venne battezzato e portò la sua missione ecclesiale-istituzionale fino in fondo. Capì che in tempi in cui l'Impero stava già crollando, bisognava essere di riferimento per la comunità. Tra le varie cose, formalizzò un rito comune per la Messa in tutta la diocesi, cosa che nessuno aveva ancora fatto, e da allora la Chiesa milanese ha un rito diverso da quello romano, un caso unico al mondo.

Ambrogio, come tutti i grandi, fu un po' frainteso e conta più per quello che ispirò poi di quello che fece lui.

L'etica ambrosiana è un'etica cristiana cattolica (l'insegnamento è "amatevi l'un l'altro, come Cristo amò voi"), è un'etica sedimentatasi nei secoli. E' un'etica poco teorizzata e molto molto praticata. E' l'etica del maestro di bottega che prende a praticantato il ragazzo e gli insegna il mestiere come fosse suo figlio. E lo apprezza ed incoraggia al lavoro educandolo come fosse un figlio che non può avere, ma non lo si confonda come paternalismo ché qui siamo a bottega e le cose devono funzionare e si deve lavorare. E il ragazzo ripaga gli insegnamenti col lavoro, con l'impegno e la dedizione.

Questa è l'etica che ha contraddistinto la Grande Milano industriale: l'accoglienza a tutti se venivano qui a lavorare ché poi, quello che uno fa, come si diverte, cosa pensa non sono problemi. E' una solidarietà che porta ad insegnare il mestiere lavorando. Si accoglie non tanto in casa, quanto in bottega.

A Londra, la prima via dedicata a degli italiani è "lombard street". La prima Università milanese fu il Politecnico (gli ingegneri...), non un'università umanistica. Il Politecnico con Sant'Ambrogio e la Scala sono i veri simboli di questa città. Non il Duomo, ma forse aggiungerei, oggi, anche San Siro, ma poi lo confondereste con una chiesa...

Un'etica così concepita, ribadisco praticata e poco teorizzata, porta a credere che il problema della famiglia, e quindi dell'intera società, sia proprio il lavoro. Mi spiego: non sono la fecondazione assistita (che fanno pochi ricchi) o l'eutanasia (che pure andrebbe normata per capire la distinzione eutanasia/accanimento terapeutico) quello che sta mandando in crisi la società.
La chiave di volta che crea la crisi sociale che stiamo vivendo è nel precariato dei giovani lavoratori perché se hai un lavoro precario non puoi permetterti di sposarti, devi avere un reddito ragionevolmente stabile per pensare di fare anche dei figli. Su questo l'attuale cardinale di Milano è stato sicuramente chiaro: la lotta al precariato è un dovere sociale perché insulta la dignità della persona, del giovane lavoratore che, usando i termini di prima, non è accolto "come il figlio che non ho". Senza questa sensibilità, la società condanna le famiglie sul nascere.
E' una definizione del problema che, purtroppo, è sentita solo, o quasi, dalla Chiesa milanese (al più lombarda).

Trovo avvilente chi dice che il problema della famiglia sia la fecondazione assistita perché... ma quante famiglie ricorrono a questa tecnica? Lo fanno solo i ricchi (costa) e comunque, diciamocelo, a tutti piace di più far figli in maniera naturale...

A Milano non c'è mai stato un vero problema di laicità perché il Vescovo, almeno negli ultimi decenni, ha sempre avuto un certo stile ed i Sindaci che si sono succeduti hanno tenuto il doveroso rispetto verso l'Arcidiocesi, superando quella commistione istituzionale che invece era necessaria ai tempi di Ambrogio (sì, ma allora c'era ancora l'Impero romano...).

Esiste, infine, un problema di "tattica" della Chiesa.
A proposito di valori, Cristo era un rivoluzionario ("porgi l'altra guancia"), il Vaticano non può essere conservatore ("difendiamo la vita"). Non si può giocare in difesa quando si ha qualcosa di così esplosivo come il messaggio evangelico, significa che qualcosa non va. E poi, la storia insegna che chi gioca in difesa alla fine perde.

E infine Milano insegna che un'altra Chiesa è possibile, basta crederci.

0 commenti:

For wayfarers | Per i viandanti

Duke's guests | Ospiti regolari

  © Free Blogger Templates Columnus by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP