Non solo per il mio compleanno, mi piace...

16/02/08

Ciò che mi piace, lo elencherò in ordine sparso, rifuggendo la disposizione con cui pure mi è venuto in mente.
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Mi piace scrivere, leggere un po' meno se un libro supera le 100 pagine o, meglio, non mi piacciono quei libri scritti lunghi lunghi solo perché pensano che questo sia un indicatore di serietà. Mi piacciono i libri che in 100 pagine sanno dire quello che altri dicono in 500.
Mi piace il caos creativo, anche se poi c'è bisogno di calma per essere costruttivi. Ma le due cose non possono andare l'una senza l'altra.
Mi piace Milano, nonostante tutto. Bologna ancora di più, ma anche quella la vedo in crisi. Ammiro Torino e Lyon, mi sono innamorato di Edinburgh e Stockholm, ho ancora nel cuore le risate di Dublin. Mi piace percorrere la via Emilia, viaggiare lungo le rive del Rhein, esplorare l'Andalusia. Ho ancora negli occhi le infinite foreste canadesi.
Mi piace essere italiano. Mi piace moltissimo l'Europa, quella unita. Credo sia la più bella eredità che riceviamo da chi ci ha preceduto. Lo dico perché una volta mi sono ritrovato a fare un esercizio di francese con di fianco una ragazza tedesca: l'esercizio consisteva nel commentare un testo in cui si parlava delle sofferenze inflitte dai nazisti. Ed eravamo lì, io e lei seduti di fianco. Pensavo che l'Italia è sì meno colpevole della Germania, ma pur sempre colpevole. Penso che a mia nonna comunque i tedeschi non andranno mai a genio. Ma a me sì.
Mi piace sonnecchiare al calduccio. Preferisco l'inverno all'estate per poter ritrovare il caldo del piumone. Dall'afa è più difficile difendersi, anche se generalmente non mi pesa tanto.
Mi piace vedere i panni stesi tutti dello stesso colore - rosso - che magari lasciano qualche striscia d'acqua colorata.
Mi piace sbagliare (un poco) la grammatica, usare espressioni volutamente dialettali, scorrette come struttura, frasi senza verso, forzare regole e significati, saltare qualche congiunzione, usare qualche arcaismo. D'altronde, scrivo in italiano corretto già per lavoro, concedetemi almeno qui di personalizzarlo un po'.
Mi piace quando le situazioni sono complesse, meno quando sono complicate, perché allora devi agire senza poter valutare tutti gli elementi e, soprattutto, di fronte alla complessità non c'è mai una sola soluzione giusta, quindi devi assumerti la responsabilità di scelte che hanno infinite sfumature. Non amo le cose semplici perché o sono noiose o significa che sto perdendo qualche elemento.
Mi piace quando le misure fan saltare le dimensioni: l'immensità di una montagna di fronte ad un uomo, la piccolezza dell'unghia di un neonato; i pantaloni troppo larghi, una ragazza con un abito da sera leggermente troppo grande.
Mi piace la montagna, il mare solo quando non è caotico. Mi piace camminare tanto, a lungo fino a non rendersi conto delle distanze percorse. Guidare la notte per Milano è bellissimo con le luci al sodio che ti accompagnano tra i viali e la circonvallazione. Mi piace il fatto di poter cambiare mezzi, dalla bici alla macchina al motorino.
Mi piace quando con gli amici si possono saltare i convenevoli "ciao, come va? cosa racconti?". Mi piacciono quegli amici che te lo dicono subito senza dover girarci troppo attorno.
Mi piace incrociare storie e persone. Incrociarle e conoscerle io e far sì che tra di loro si incrocino a loro volta, ma con senno per evitare traffico o incidenti. L'anno scorso cercai di far incrociare tutte le mie presenze femminili in una volta sola, curiosamente questo sta avvenendo ora, con un anno di ritardo, quasi venissero tutte per un (tardivo?) "io ci sono". Amo molto meno quando certe storie passate riaffiorano per un qualche caso.
Mi piace la musica, tanto. Ultimamente mi prendono due motivetti "leggeri" come "Santo Subito" dei Baustelle (testo assai divertente) e "Malacabeza" di Arpioni+Carotone. Mi piacciono le canzoni in dialetto (emiliano, s'intende). Non amo invece la pittura e la danza, ma qui si tratta solo di gusti.
Mi piace Petrarca, molto più dell'Alighieri. Di quest'ultimo, non sopporto perché sia l'unico autore chiamato per nome: è forse amico vostro? Lui e Galilei sono gli unici che vengono chiamati per nome, e dire che di Torquato non ce ne sono mica tanti... Non credo che chiamarli per nome renda loro onore. Tra i miei preferiti non posso non mettere Pirandello, ma mica posso metterli tutti qui.
Mi piace ricevere regali, ma non tutti i regali mi piacciono. Non mi piacciono quelli inutilmente costosi. I miei amici mi regalano libri in gran quantità che poi accumulo lì: vi prego, almeno regalatemeli brevi che sennò non riesco a leggerli tutti! Mi piace moltissimo comprarmi i libri, per questo spesso giro al largo dalle librerie perché è facile comprarli, più lunga leggerli.
Mi piace il caffé la mattina. Ma non solo la mattina. Credo che le bevande calde siano più intimistiche e riflessive; quelle fredde più da socializzazione, da bere con gli amici. Ma forse straparlo.
Mi piace vedere la luna mezza sul freddo cielo milanese. Tutta sarebbe sprecata, senza un po' mi mancherebbe.
Mi piace ritrovare alcuni miei vecchi post: amicizia, nomi, poesia, rime, regole, fare, preghiere e, soprattutto, le ragioni per cui tenere un blog.
Mi piace il tant'è...

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Mi Piacerebbe (Perturbazione)

Mi piacerebbe veramente fare a pugni
col primo che passa e mi fissa senza una ragione
magari condurre un programma creativo alla televisione
Perché no, recitare in un film hard
Stare al CERN a studiare la fisica zen
Vorrei provarci fino in fondo a fare il pieno di voti
e sedermi per anni sulla mia poltrona
Sposarsi a Las Vegas con Giulietta che aspetta
sul balcone a Verona
Sputtanar Fred Astaire con il tip-tap
Guadagnar la pagnotta con il piano bar
Smettere di pensare di smettere di fumare
Smettere di pensare di smettere di fumare
Come se niente fosse, come se non contasse
quel lungo cammino che mi porta di fronte allo specchio,
quel lungo cammino che mi porta di fronte allo specchio
al mattino

Mi piacerebbe veramente
stare in coda alla posta per più di tre ore e dopo reclamare
Ricever messaggi dall’aldilà con il cellulare
Poi dormire, svegliarsi, mangiare, dormire, svegliarsi
e guardare le stelle
Come sono belle, come sono belle
come se
Come se niente fosse, come se non contasse
quel lungo cammino che mi porta di fronte allo specchio,
quel lungo cammino che mi porta di fronte allo specchio
al mattino
smettere di invecchiare, smettere di ingrassare,
smettere di drogare le mosche e le zanzare,
smettere di inquinare, smettere di votare,
smettere di sudare in senso generale,
smettere di comprare, smettere di pagare,
smettere di passare una domenica bestiale,
smettere di ascoltare musica commerciale,
smettere di suonare, smettere di cantare

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