scadenze europee 2015

30/12/14

Quindi, anche la Grecia andrà a votare nel 2015 e con lei la Spagna ed il Portogallo: tre paesi dove la Sinistra può arrivare al potere. Dall'altra parte, la Destra estrema potrà fare passi in avanti in Inghilterra, mentre da Polonia, Estonia, Finlandia e Danimarca mi aspetto meno novità. La Svezia probabilmente resterà in bilico. Sempre grande incertezza per quel che riguarda l'Ungheria. Questi gli appuntamenti elettorali per il 2015 con dirette ripercussioni sul Consiglio, mentre altre elezioni regionali potranno avere effetti importanti in Germania e Austria.

In un ottimismo tutto schumpeteriano, spero che le elezioni menzionate diano quella scossa necessaria per rilanciare una nuova Europa, più federale anche a costo di perdere qualche pezzo (UK? Ungheria?). D'altronde, mi sono progressivamente convinto che l'allargamento di cui ero un iniziale fautore sia stato un errore perché oggi non si riesce più a decidere. Con la scossa che può arrivare dal Sud Europa e, auspicabilmente, l'allontanamento degli Inglesi, magari l'Unione sarà costretta ad un colpo di reni, sempre considerando la ormai tradizionale lentezza dell'iper-confederale Europa.

Ho speranze riposte in 4 paesi (Grecia, Spagna, Portogallo e UK). Spero che almeno 2 su 4 non mi deludano, almeno elettoralmente, poi valuteremo gli impatti sull'UE. Incrociamo le dita.

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dei miei amici post-universitari

29/12/14

Di ritorno dalle ferie natalizie a Milano, ho ritrovato molti amici storici ed ho notato due cose. La prima è che ho legato molto di più con quelli con cui ho condiviso gli anni di esperienza politica rispetto a quelli con cui ho condiviso gli studi. La seconda distinzione, che poi sarebbe l'oggetto di questo post, è basata sulla posizione politica.

Tra gli amici con cui ho condiviso l'esperienza politica, ci dividiamo in due gruppi:
- quelli fedeli agli ideali
- quelli fedeli al partito.

I primi hanno preso legnate, delusioni, perso lavori e posizioni, spesso sono emigrati e all'estero hanno maturato esperienze importanti per loro. Hanno rabbia per vedere le condizioni dell'Italia, ma si sentono impotenti di fronte alla degenerazione attuale. Non hanno nessuno che li rappresenti veramente, al più si dividono fra la simpatia per questo o quello.

I secondi sono invece fedeli al partito, sempre e comunque. A seconda del grado di fedeltà hanno ottenuto posizioni, poltrone, lavori o lavoretti. L'esperienza all'estero non è richiesta che è bene che restino in Italia a servire il partito. Delusioni? Beh, forse non è passato il loro consigliere comunale preferito e forse avrebbero aspirato ad una poltrona migliore, però questa è l'energia - dicono - per continuare a cambiare il partito da dentro.

Inutile dire a quale dei due gruppi io mi iscriva, ma la cosa che mi impressiona di più è notare la somiglianza interna e la nettezza fra i due gruppi. Scrivendo, sono stato forse un po' cattivo, ma sicuramente non radicale e non ho inventato niente.

Noi, fedeli agli ideali, siamo stati sacrificati in nome di non si sa bene quale ritorno. Rammarico, sì; ma consapevolezza per guardare avanti con un po' più di serenità.

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Della serie "l'avesse fatto Silvio..."

Se l'avesse fatto Berlusconi, avrei FB invaso di indignazione moraleggiante denunciando il regalo agli evasori, il danno alle casse dello stato e la tempistica sospetta visto che siamo in vacanza. Invece, questa decisione del Governo Renzi passa fra un tacito assenso ed un disinteresse molto complice perché, in fondo, "beh, ha senso", "è comprensibile", "meglio recuperare poco che niente" e così via.

Ora, a me non interessano tanto le argomentazioni, mi interessa invece la malafede e la disonestà intellettuale dei tanti che conosco per cui, la stessa decisione, presa da Berlusconi o da Renzi ha valore diverso. Non posso fare nomi, mi basta porre la domanda: e se l'avesse fatto Berlusconi, avreste reagito nello stesso modo?
Mi diverto a pensare quelli che "no, ma tu sei malizioso!", "tu non capisci" (questa la scusa più intollerabile), "la tua domanda è malposta" (ma ovviamente non contropropongono niente) e così via.

Quindi, si vada pure avanti così ché Renzi riesce in un mirabile mix tutto anglofono: con la politics si tiene buono il suo partito, con le policy si è conquistato l'Italia di centrodestra più attenta al soldo e meno all'ideologia o al logo.

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in fin dei conti

24/12/14

Si sta rivelando una stagione dolce dolce, e non tanto per le quote di dolci ingurgitate in queste feste. Un inverno dolce dolce che si lascia cullare cullandoti a sua volta. Poche nuvole in cielo, quaggiù una bruma accogliente pare quasi scaldarci. In fin dei conti, una stagione dolce dolce...

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come se non fosse sufficientemente chiaro

16/12/14

Tutti con Renzi e via!
Ché prima si stava (quasi) tutti con Berlusconi ché era l'uomo vincente e oggi ce n'è uno nuovo. Due politici che fanno della comunicazione la loro professione, mentre i contenuti escono sistematicamente sconfitti. Politici con dei contenuti ce n'erano (in primis Monti e Vendola, ma volendo anche Bersani e Prodi), ma hanno perso nella politica della comunicazione.

Cosa sta facendo Renzi? Esattamente lo stesso che faceva Berlusconi, con due differenze. La prima è che Renzi non è un imprenditore che ha interessi industriali da difendere; la seconda è che Berlusconi si è costruito un partito raccogliendosi i voti, mentre Renzi ha avuto l'idea di prendersi l'unico partito dove si vota a prescindere dai contenuti. Prima c'era il partito del presidente, ora c'è un presidente a capo di un partito. Tuttavia, né Berlusconi né Renzi hanno altro interesse oltre a quello di garantirsi la propria sopravvivenza al potere. La coerenza rispetto ad un ideale, quindi, diventa accessoria.

Perché? Perché il centro decisionale è altrove, da qualche parte in Europa dove l'Italia non sa come contare per il provincialismo in cui si è auto-condannata. Ci sono dunque tre scenari, a mio avviso.
- Il primo è continuare così: credere che Renzi sia un grande leader e crogiolarsi nei benefici che garantisce agli amici.
- Il secondo è sperare che l'Italia venga commissariata dalla troika europea. Scenario funesto? Sì, ma in ottica schumpeteriana potrebbe aiutare a far nascere una nuova Italia, là dove Monti ha fallito (ne scrissi qui). Oltretutto, il commissariamento di un paese membro grande come l'Italia e uno dei 6 fondatori sarebbe un forte segnale verso un vero federalismo europeo. Certo, la Troika ha effetti distruttivi, ma forse è meglio di una lenta agonia altrettanto distruttiva.
- Il terzo scenario, auspicabile ma che non vedo come realizzabile, è una riscossa dal basso dell'Italia, un po' come in Spagna e, parzialmente, qui in Belgio. Ma credo non valga la pena spenderci altre parole perché sono scenari vaghi e dai risultati incerti. L'auspicio sarebbe quello di una coalizione anti-Merkel, ma visto come si è mosso il PD all'Europarlamento mi pare chiaro che questo non sia al momento plausibile.

Quindi? Pessimismo a volontà, però rimetto il mio giudizio nella mani di una potenziale novità sperando di essermi sbagliato, e possibilmente di averlo fatto grossolanamente.

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ma dove vuole andare?!

15/12/14

I giornali hanno titolato che Civati, per l'ennesima volta, minaccerebbe la scissione e, allora, la domanda sorge spontanea: ma dove vuole andare?
Civati ha una funzione molto precisa nel PD: serve per mostrare che una certa sinistra è rappresentata, serve per mantenere dentro un certo pubblico nella consapevolezza che, da un lato, è gente attiva, militanti e attivisti sempre utili, dall'altro sono assolutamente innocui perché, si sa, Civati alla fine abbaia abbaia, ma vota sempre e comunque fedelmente alla linea. Per questo, Civati è un perfetto specchietto per le allodole, magari anche allodole intelligenti, ma pur sempre attratte da uno specchietto. Ai civatiani si garantisce qualche poltrona, diritto di tribuna e cose del genere purché rimangano fedeli al partito, cioé votino come votano tutti gli altri: buoni, ubbidienti, al più un poco rumorosi. In questa corrente ci sono gente come Puppato, prima ambientalista oggi silente avvallatrice delle nefandezze di Lupi, Casson, prima paladino della lotta al conflitto d'interessi ora silente malgrado ci siano i numeri per far qualcosa. Così via... salvo Tocci che ha avuto il buongusto di dimettersi e Mineo che, conoscendo le nefandezze del PD siciliano, si è rifiutato di versare il contributo.

La questione è che con questa linea Civati ne guadagna visibilità personale e tiene in vita la sua correntina, ché in confronto Mussi era un gigante della politica. Avere una correntina significa avere visibilità, essere invitati in TV, avere accesso alle preziose sedi di partito ed ai ricchi finanziamenti. Uscirne vorrebbe dire un suicidio politico perché Civati durerebbe quanto un fuoco di paglia. Ho un'amica che una volta disse "non è possibile non condividere quel che scrive sul blog". Forse, peccato che poi il ragazzo faccia tutt'altro, sistematicamente.

Conclusione? Non credo che un nuovo partito con gente come Vendola e Civati possa andare lontano, e qui uso un eufemismo... Cosa bisognerebbe fare? Una possibilità c'era: sfruttare il congresso di SEL per andare oltre Vendola cercando di costruire qualcosa con gente radicalmente nuova e soprattutto chiarire una volta per tutte quale risposta si vuole dare alla domanda: il PD è un alleato o un avversario? Io la mia risposta ce l'ho, ma purtroppo vedo che chi dovrebbe rappresentarmi non solo non condivide, ma non ha manco una risposta chiara da offrirmi. Come sempre, il problema è che sta a loro venire a conquistarsi il mio voto, non io a dovermi affidare a loro.

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scambio evidente ai danni dell'Europa

11/12/14

Il gioco a livello europeo è molto semplice: i socialisti e democratici italiani e francesi (che controllano il gruppo S&D) hanno ottenuto una valutazione più morbida dei loro governi nazionali (Hollande e Renzi) in merito a piani di riforme assolutamente inadatti ai parametri europei, in cambio S&D ha smontato le inchieste su LuxLeaks (qui un'analisi più approfondita).

In altre parole Juncker ha detto a Hollande e Renzi: io lascio passare le vostre (non-)riforme, in cambio voi insabbiate il caso LuxLeaks. Un gioco semplice, praticamente alla luce del sole e senza apparenti sconfitti. Ah già, dimenticavo, chi ci perde è l'Europa che avrà un Presidente della Commissione con ombre pesanti, un'UE incapace di promuovere un'unione fiscale ed una politica che viene ulteriormente screditata da mosse di palazzo contrarie al buon senso. Per esempio, perché le regole del fiscal compact valgono per Spagna, Grecia e Portogallo, ma non per Italia e Francia (e Belgio, ma qui la storia è diversa)? Semplice, perché Francia e Italia sono rette da governi di S&D e, a loro volta, hanno una componente determinante per la maggioranza che sostiene Juncker. In questa logica, fanno bene Grecia e Spagna a guardare verso Sinistra in ostilità a questo modo di fare.

Ne parlavo appena qualche giorno fa, in attesa c'è la Germania di Merkel che non ama Juncker, dove l'SPD ha perso il controllo di S&D ma vuole tenere saldo il sodalizio con la Merkel, Con la Germania ci sono paesi centro-orientali (danneggiati da LuxLeaks e poco rilevanti fra i S&D, eccetto Romania e Bulgaria), ma non altri come l'Olanda, l'Irlanda o il Belgio che in fin dei conti hanno attuato tattiche simili a quella del Lussemburgo per attrarre multinazionali.

Voilà, un gioco di pura e semplice politica europea che, sorprendentemente, pare passi inosservato.

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Due fatti politicamente gravi e pesanti

08/12/14

Il primo è solo una dichiarazione, ma se non è una dichiarazione di guerra poco ci manca. Il Commissario UK Hill competente per supervisione della banche ha richiesto che venga cancellata l'unica timida riforma portata avanti dall'UE (di cui lui è indegno commissario venendo da un partito dichiaratamente anti-UE) in merito alla divisione fra banche di risparmio e banche di investimento. Sarebbe uno dei capisaldi per uscire dalla crisi tutelando i risparmiatori e limitando le banche, invece l'Inghilterra è contraria (toh' chi se lo sarebbe mai aspettato!?). Già, chi se lo sarebbe mai aspettato? Un lobbysta della finanza chiede di tutelare la finanza. Un po' come chiedere a uno juventino per che squadra tifa...
L'errore è che Hill NON andava votato come commissario per evidente conflitto di interessi, per opportunità politica e perché va bene se c'è un accordo conservatori-popolari che lo sostengono, ma se pure lib-dem e socialdemocratici lo votano allora c'è qualcosa che non va. Soprattuto i S&D così perdono di credibilità e tradiscono il mandato ricevuto per cercare di cambiare l'Europa, tutelando i ceti più deboli. Sui Lib-Dem c'è poco da dire: hanno un leader carismatico e altamente europeista, poco importa se tradiscono questi ideali votando secondo opportunità. Sui Socialisti e Democratici la cosa è ben più grave e visto che sono guidati soprattutto da italiani, pare chiara la responsabilità politica.

Il secondo fatto è ancor più grave perché riguarda Juncker stesso. Del famoso scandalo LuxLeaks ci sarebbe molto molto da dire. Il primo è che si scopre l'acqua calda, il secondo è che una volta scoperta l'acqua calda con dati, fatti e circostanze, Juncker avrebbe dovuto dimettersi per salvare la credibilità sua, dell'istituzione che rappresenta, o almeno della coalizione che lo sostiene. Invece... niente! L'EuroParlamento aprirà un'inchiesta pro-forma che, grazie agli eurodeputati italiani del PD, in primis il capogruppo S&D Pittella, l'inchiesta sarà smontata prima ancora di partire. Altro fatto politicamente grave a cui Verdi e Sinistra hanno cercato di opporsi, ma finché purtroppo i numeri sono quel che sono nulla possono. La cosa grave è che i socialisti si sono spaccati: per esempio, belgi e spagnoli hanno votato per una vera commissione d'inchiesta, mentre gli italiani hanno imposto che la commissione d'inchiesta fosse svuotata per non correre il rischio che facesse veramente qualcosa contro Juncker, di cui loro sono strenui sostenitori (ah, le larghe intese...).

In conclusione, è molto grave il comportamento del partito dei socialisti e democratici europei che stanno sminando ogni possibilità di riforma dell'Europa. Hanno i numeri per mandare sotto la destra popolare e liberaldemocratica, ma non lo fanno pur di mantenersi buoni la loro posizione di potere, che però non conta nulla visto che hanno perso tutte le posizioni che contano. Si sono ridotti a dei Civati che parlano parlano, ma poi votano sempre in ubbidienza alle larghe intese. Tristezza? No, ci deve essere condanna politica per queste responsabilità politiche a mio avviso gravi. Condannare per proporre un'alternativa che poi sarebbe semplice: divisione delle banche e stop alla guerra di incentivi fiscali fra paesi. Due azioni su cui si poteva votare ma, per colpa di S&D (in particolare del PD italiano) non si è votato. Così, giusto per non dire che la politica UE sia incomprensibile...

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Roba da licenziament... pardon, dimissioni

04/12/14

Silenzio, parla l'Istat! Un interessante articolo su un tema che, se fosse successo in un paese anglosassone, avrebbe di sicuro portato alle dimissioni del ministro in discussione. In altre parole, mentre l'Istat, organo ufficiale italiano, pubblicava dati allarmanti sulla dis/occupazione in Italia, il Ministro del Lavoro pur di nascondere questi risultati negativi, pubblicava altri dati un po' random solo per creare confusione mediatica.

Una tattica nota sin da tempo immemore e largamente utilizzata e criticata ai tempi di Berlusconi. Ma ora c'é Poletti! Guai a criticare l'operato di un ministro del governo piú amato dagli italiani! Guai a dare notizie negative, sia mai che qualcosa intacchi l'immagine vincente (e senza cerone) di super Matteo Renzi.

Mi infastidisce molto vedere che chi ieri criticava Berlusconi per queste cose (in primis Repubblica) oggi abbia un assordante silenzio sulle stesse identiche cose, ma fatte da un governo a lui amico. Si capisce che l'onestá intellettuale non sia di casa, ma é anche vero che poi qualcuno se ne accorge e la credibilitá si perde.

Mi piacerebbe che ci fosse un'opposizione politica e culturale che critichi queste cose costruendo il consenso anche su questi argomenti: la disoccupazione é un problema, parliamone senza nasconderci. Invece, qui nessuno che parla di dimissioni per Poletti su cui, nel frattempo, emergono altri legami politico-affaristici molto poco chiari, ma questo é capitolo per un prossimo post.

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Interrogativo

01/12/14

Mi hanno posto un interrogativo politicamente difficile. Non sarebbe forse questo il tempo in cui è maggiormente necessario impegnarsi? Di fronte ad una situazione tanto difficile e ad una politica tanto disgustosa ed incapace di affrontare la crisi che, in particolare, colpisce la mia generazione, non sarebbe forse il momento in cui fare uno sforzo extra ed impegnarsi politicamente?

Facile era impegnarsi ai tempi del primo Prodi quando la politica ci piaceva. Facile era poi dichiararsi anti-berlusconiani quando la situazione era stabile e l'Italia giusto un'eccezione democratica nel panorama europeo. Oggi che Berlusconi è superato, ma la crisi incombe e le risposte sono decisamente inadeguate (pensate alla barzelletta del piano Juncker che annuncia 315 miliardi di Euro salvo poi essere un piano inesistente). Non dovremmo noi impegnarci ancora di più?

Provo disgusto per vedere gente come Alessandra Moretti, capace di passare disinvoltamente da Bersani a Cuperlo a Renzi pur di restare con un posto al sole, una che si fa eleggere prima alla Camera, poi all'Europarlamento tra poco al Consiglio Veneto, tradendo sistematicamente il suo mandato. Di fronte all'avanzare di figure così non dovremmo tacere.

E invece ci rinchiudiamo in qualche status Facebook. Ci allontaniamo dalla politica attendendo tempi migliori che, lo so, non arriveranno. Il predicozzo lo faccio anche contro di me, ma la sensazione di essere soli e di voler difendere giusto quel che di caro ci sta attorno è una tutela protezionistica che rischia di essere perdente. Prendete questo articolo di oggi, di fronte ad un dato così la Sinistra dovrebbe saltare sulla sedia e scendere in piazza affinché una patrimoniale intervenga recuperando risorse per ridurre subito il debito pubblico. Sia chiaro, sottolineo che le risorse devono essere usate per ridurre il debito pubblico, non per dare 80 euro ai propri elettori.

Dunque, noi abbiamo perso, abbiamo perso politicamente, abbiamo perso la bussola e abbiamo perso questo decennio, incapaci come siamo di costruirci il prossimo. Sottolineo il "Noi" perché alla mia sconfitta politica personale (io incapace di un impegno diretto), purtroppo equivale la sconfitta di un'intera generazione. Una generazione di cui non fanno parte quelli che si sono impegnati politicamente solo per tornaconto personale, quelli che così facendo si sono garantiti un posto di lavoro alla corte del potente di turno, barone o altro che sia.

Abbiamo perso, lo si vede, ma almeno vediamo di non perdere questa lezione. Ho l'intima speranza che un giorno ci sarà modo di mettere a frutto questa lezione.

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caro Sigmund

27/11/14

Stanotte ho fatto un sogno: l'Italia vinceva contro il Brasile grazie all'Oro Carasau, tipico della Sardegna. Insomma, una visione: l'Italia con riserve d'oro carasau che la facevano risorgere e tutto questo malgrado molti, anche i miei amici più politicamente convinti, si fossero lasciati ammaliare da Renzi. Malgrado tutto, vincevamo grazie all'oro carasau.

Ora, perché racconto tutto questo? Perché mi chiedo come Freud interpreterebbe tutto questo.

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Curiosità regionali

25/11/14

In Italia ho ormai perso il conto delle Giunte Regionali cadute per mala gestione dei fondi della politica, andiamo da Nord con la Lombardia a Sud con la Basilicata e nel mezzo tanto tanto malaffare.

La cosa che mi disgusta è che, malgrado questa evidente cattiva gestione delle regioni, gli elettori hanno sempre confermato i partiti trovati responsabili di questa mala gestione. Cioè, hai un sistema di ladri al potere, la magistratura li blocca, ma gli elettori ri-votano quegli stessi ladri che, nel frattempo, hanno avuto almeno l'accortezza di cambiare leader. E' qualcosa di inconcepibile in un paese normale: ti scoprono ladro, vai fuori dalla politica. In Italia no: si trova un qualche capro espiatorio e si va avanti così pur di mantenere lo status quo clientelare. Le Regioni si prestano benissimo a questo gioco perché hanno tante risorse, ma sono poco visibili dall'opinione pubblica (eccetto per qualche scandalo facilmente mediatizzabile) e allo stesso tempo sufficientemente lontane dai cittadini che non si rendono bene conto di cosa succeda.

Quando vedo tutto questo, resto senza speranza.

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clandestini

16/11/14

Ieri ho assistito alla testimonianza di una donna italiana cacciata dal Belgio accusata di aver approfittato del sistema sociale belga. Una vicenda triste perché segna la mancanza di solidarietà europea e su cui, a entrar nel merito, ci sarebbe molto da dire perché, in realtà, lei non ne ha affatto abusato, ma essendo un'artista aveva contratti precari che non le davano la sufficiente stabilità di reddito.

Al di là della sua vicenda personale e delle complicatissime vicissitudini amministrative al punto che lei è diventata un caso politico europeo ed internazionale, quello che pensavo è che la vita è talmente breve che è assurdo perderla discutendo di nazionalità, clandestinità e discriminazioni razziste o burocratiche. E' molto triste pensare che si perda il tempo della vita per questioni del genere che poi, a dirla tutta, non hanno ragion d'essere. Non stiamo parlando di ladri, malviventi o farabutti, ma solo di un'artista che oltre ad avere delle difficoltà economiche si è ritrovata invischiata in una vicenda più grande di lei.

Ecco, si racconti allora questa storia, con o senza dovizia di particolari, purché ci si ricordi che la vita è troppo importante per perdersela dietro a vicende di clandestinità, di burocrazia e di cavilli legali.

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Della malattia

01/11/14

Esistono 3 fasi della malattia.
La prima è quando sei veramente malato, stai proprio male e c'è poc'altro da dire. Su questo non si scherza.
La seconda è quando il peggio è passato, ma sei ancora rinco' e devi restare a casa annoiato.
La terza è quando sei costretto a restare a casa, niente lavoro ma solo relax perché non è che sei del tutto guarito, intanto hai una scusa per non lavorare.

Ecco, mannaggia a me che sono nella seconda fare. Uffa!

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Sogno di moda

31/10/14

Quando, invece di meritocrazia, sarà di moda la parola solidarietà, allora potremo pensare di uscire dalla crisi. Quando invece di competitività parleremo di sostenibilità, allora potremo pensare di uscire dalla crisi. Quando invece di individualismo parleremo di umanismo, allora potremo pensare di uscire dalla crisi. 

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In breve

25/10/14

Oggi c'è la manifestazione della CGIL, un interessante scatto di reni per cercare di proporre un'alternativa a Sinistra al Governo Renzi. Condivisibile l'obiettivo, poco credibili i protagonisti. Già, perché se metti assieme Camusso, Vendola e Civati non è che si va lontano. Il livello di credibilità dei leader che ci saranno a Roma è talmente basso che mi rende profondamente pessimista sulla Sinistra italiana, ed in generale sulla politica italica.

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è molto facile

24/10/14

Facile invocare la meritocrazia quando si ha studiato in scuole di eccellenza, si hanno avuto famiglie che ti sostengono moralmente ed economicamente e/o si è nati nella parte ricca del paese dove le buone scuole ed università sono a poche fermate di metrò.

Facile invocare la meritocrazia una volta che si è raggiunta una buona posizione o quando si è già in rampa di lancio per una buona carriera e si hanno già le buone connessioni 'business-oriented'. Facile invocare la meritocrazia quando si è più bravi degli altri.

Difficile applicare la meritocrazia quando il proprio amico/fratello è in difficoltà ed un aiuto non glielo puoi proprio negare. Difficile applicare la meritocrazia quando i meriti vanno ripartiti tra individuo e organizzazione di cui fa parte.

Insomma, la meritocrazia va bene quando fa comodo a me perché so di avere meriti da far pesare o si pensa di avere meriti non riconosciuti per chissà quale oscuro complotto. La meritocrazia va bene una volta che io sono diventato più forte di te, ma tu ancora non l'accetti.

Oggi meritocrazia mi suona tanto di egoismo, individualismo. Invece, oggi, in tempi di crisi, avremmo bisogno di solidarietà, riconoscimento delle responsabilità comuni e costruzione di percorsi condivisi. 

Per questo sono fermamente contrario all'idea di lasciare indietro chi non ce la fa, chi "non si merita di farcela". Difficile? Lo so, ma trovo che la meritocrazia sia una retorica molto molto pericolosa che fa molto comodo a chi già ha beneficiato di condizioni migliori.

Sono a favore dei clientelarismi? Ovviamente no, sono a favore di un riconoscimento collettivo delle co-responsabilità di perché ci siamo ridotti in questa situazione. La definizione dei meriti è assai difficile e arbitraria, anche servire bene il potente di turno può esser visto come un merito.

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In un misto

21/10/14

E' un misto di rabbia, amarezza e compassione quello con cui seguo le discussioni politiche di certi amici ed ex-amici con cui condivisi le esperienze politiche e che ora paiono obnubilati dal nuovo "Mister 40%". Un processo di involuzione del pensiero critico che mi preoccupa. Già, perché se per anni hai fatto un certo tipo di politica e oggi ti ritrovi abbracciato a Formigoni, a condividere le riforme di Sacconi e sostenere la cementificazione di Lupi... beh, forse c'è qualcosa che non va e l'errore non sono io. Anni fa ne fui espulso, come scrissi qui, ed oggi sono sempre più contento di quella umiliazione perché posso salvare la mia integrità intellettuale. Io, sconfitto, ho lasciato il paese nelle loro mani per cui il TFR in busta paga di Tremonti era il male assoluto, ma se lo fa Renzi... l'abolizione dell'articolo 18 mai! Ma se lo fa Renzi... gli 80 euro della social card di Tremonti una elemosina becera, elettorale e umiliante, ma gli 80 euro in busta paga di Renzi! Io applaudivo il Prodi che realizzava 3000 nidi in giro per l'Italia e incentivava i nidi aziendali, loro applaudono uno che va da Barbara D'Urso ha promettere altri 80 euro per le neomamme. E poi che differenza c'è fra il Berlusconi che prometteva un milione di posti di lavoro e Renzi che ne promette 800 mila? Sì, è un po' di meno perché così risulta più credibile, ma le persone con giudizio critico e senno dovrebbero rendersi conto di tutto questo.
Poi, uno è libero di sostenere Renzi, ci mancherebbe, ma si riconosca quello che si sta facendo invece di inventarsi circonvoluzionastruspindaricelefantiachtrecentosessantagradiste per giustificare tutto questo. Si dica semplicemente: ieri Berlusconi non mi piaceva, ma diceva cose giuste. Oggi c'è la persona giusta che fa quelle cose. D'altronde, è la maggioranza d'Italia che la pensa così, quella stessa maggioranza che ieri applaudiva Silvio al 25 Aprile e che oggi applaude Renzi dalla D'Urso. Ovviamente, in Italia il gioco è saltare sul carro del vincitore perché quelle stesse persone da cui ho iniziato questo post si sono avvantaggiate con qualche posto di lavoro qua e là grazie al partito di "Mister 40%", ed è tutto normale perché tengono famiglia pure loro.
Invidia, la mia? Forse, pensate quel che volete. Come diceva quel tale, preferisco sedermi dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti li hanno occupati i sostenitori di Mister 40%. Io, i miei ideali, non li svendo e resto dalla parte di chi è più debole, pagandone i sacrifici per non avere rimborsi elettorali, posti di lavoro facili e quant'altro.

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... ordunque

15/10/14

Niente operazione, tutto annullato e rinviato a data da destinarsi. Un po' il sollievo per evitare una cosa non amata, un po' la scocciatura perché avevo organizzato tutto. Sfrutterò questi giorni liberi per recuperare un po' di arretrati...

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Questa settimana

13/10/14

Martedì terrò la lezione più importante che abbia mai tenuto finora: un seminario all'Europarlamento sulla politica di coesione europea per i Verdi. Qualcosa fra il politico ed il tecnico, ma con un mio ruolo decisamente più tecnico. La storia sarebbe lunga e ve la risparmio, la cosa importante è che l'impegno politico passa ora per la preparazione scientifica, per l'apprendimento e lo studio, non solo per la cittadinanza attiva. Un modello che mi insegnò un prete che citava Berlinguer e cantava "hasta la victoria, siempre!".
Sì, bisogna studiare e imparare. Sviscerare i contenuti. Argomentare e dimostrare di conoscere i dossier meglio dell'altro, ma a differenza della prevalenza della politica contemporanea, bisogna tenere saldi gli ideali. Non sopporto la politica che si adatta alle occasioni: qualunque cosa mi sta bene, purché io mantenga la mia cadrega. No, io ho degli ideali articolati attorno a 4 semplici colori che sono quelli delle mie bandiere di riferimento, Italia ed Europa. Io non mi adatto pur di avere una posizione vincente, come purtroppo ho visto fare anche ad alcuni compagni d'avventura politica. Io ho degli ideali e studio per portarli avanti. Son fatto così.

Mercoledì, invece, sarò sotto ai ferri per un'operazione pianificata da tempo. In teoria una cosa leggera, ma non nascondo una certa agitazione che - come si sa - a me medici, aghi e quant'altro non piacciono proprio. Uno dei risultati sarà una notte in ospedale ed una settimana a letto per recuperare, circa. Per il resto, una certa preoccupazione alimentata dall'anestesia totale e dal fatto di dover discutere coi medici in francese ché... sì, lo parlo, ma in certe situazioni la lingua natìa tranquillizza, forse. O forse meglio non capire.

Nel mezzo, tanto tanto lavoro e vari progetti che prendono forma avanzando più o meno velocemente. La news in merito è che sto cercando un collaboratore.

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Appare evidente

03/10/14

Due alternative davanti per l'Europa: un ventennio di stagnazione economica con spinte deflattive oppure, se dovesse capitare un qualche colpo sbagliato, una nuova e più fragorosa crisi ad un continente già in difficoltà. Sono gli effetti delle non-decisioni economiche e dell'austerità imposta dai merkeliani, nuova razza politica verso cui dovremmo imparare ad elaborare una nuova narrativa. In mezzo, la mancanza di una visione alternativa che abbia una forza politica. Sì, indico la colpa soprattutto nei partiti socialisti europei, strutturalmente incapaci di proporre un'alternativa al merkelismo. Si tratta di concepire una nuova politica economica alternativa a quella che ci ha portato fin qui. Negli anni '80-'90 fu il delors-ismo a salvarci finché non cademmo vittime del blairismo che ha mandato a carte all'aria tutto: mai fidarsi dei pensieri di politica economica "made in the UK", mai!

Ci si prepari alla stagnazione che, rispetto ad una nuova crisi, è lo scenario auspicabile. L'unica implicazione è che se stagnazione sarà l'importante è non restare intrappolati nella periferia d'Europa in modo da avere almeno una salvezza personale economica, anche se i costi sociali saranno elevati.

In tutto questo, la voglia di combattere per un mondo migliore si spegne vedendo come la parte nostra si è persa, si è intellettualmente spenta.

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Elezioni surreali

30/09/14

Ci troviamo di fronte ad una situazione surreale che, se non fosse fatta in malafede, sarebbe un capolavoro dei giorni nostri. In queste domeniche si stanno svolgendo le elezioni provinciali 2014, trovate tutte le informazioni sul sito del Ministero dell'Interno (qui).

Già, perché le province esistono ancora, solo che invece di eleggerle i cittadini, le eleggono solo gli eletti comunali. Tutto il resto rimane uguale. C'è chi parla di pasticciaccio brutto ed ha ragione, io parlo di surrealismo in malafede. Surreale perché è un evento politico importante per l'Italia dalle 100 province, ma in malafede perché i giornali scelgono di oscurarle per due chiare ragioni.
- La prima è per far credere che le province siano state abolite, come promesso da più parti e mai mantenuto, ma guai a dire che l'attuale governo non si comporta come ha annunciato.
- La seconda è che queste elezioni sono l'epifania dell'alleanza centro-destra con il PD renziano spesso e volentieri alleato organicamente con alfaniani e berlusconiani.

Ovviamente, di queste elezioni non bisogna parlare e sono eretico io che me ne preoccupo, se non fosse che sono uno dei due livelli amministrativi fondamentali, che c'è la novità delle città metropolitane e che politicamente ci sono tantissime alleanze secondo alcuni inedite (per esempio, in alcune città PD e SEL vanno ancora assieme!). 

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D'una speranza

28/09/14

La Commissione proposta da Juncker è quanto di più destrorso si potesse immaginare con tutti i posti chiave in mano ai Popolari e, qualora ci sia un portafogli affidato ai Socialisti, questo è presto commissariato dalla nuova figura dei Vice-Presidenti con potere di veto (vd. Katainen su Moscovici).

Di fronte a questo scenario di forte svolta a destra della Commissione c'è però una speranza. In teoria, Juncker dovrebbe ottenere la fiducia da PPE, S&D, ALDE e Conservatori (i quali hanno ottenuto l'importantissimo portafogli della vigilanza bancaria per un inglese). Tuttavia, qualcuno dentro ai socialisti si è reso conto della polpetta avvelenata che stanno per mangiare. Esiste quindi un conflitto fra Italo-Francesi che vogliono mangiare la polpetta e gli spagnoli più altri che preferirebbero evitare questo suicidio politico.

Se vincessero gli spagnoli, per la prima volta avremmo una Commissione UE retta da una sola fazione politica (il centrodestra) e non più una Grosse Koalitione, che da sempre invece regge le istituzioni UE. Se vincesse la posizione italiana ci sarebbe una Commissione UE fortemente orientata verso il centrodestra, ma mascherata da Grosse Koalitione.
La prima opzione è a mio avviso auspicabile sia nel breve sia nel lungo periodo. Nel breve periodo, le responsabilità europee di gestire questa crisi ricadrebbero solo sul centrodestra e le sinistre sarebbero chiamate a creare un'opposizione che, possibilmente, proponga un'alternativa. Nel lungo periodo, si avrebbe finalmente una politicizzazione delle decisioni europee che non ricadrebbero più su un unanimismo apartitico (che non è più tale da tempo, ma comunque...).
La posizione spagnola è quindi l'unica speranza che vedo di fronte al disastro proposto da Pittella&friends. C'è il rischio di spaccatura di S&D? Sì, ma i partiti sono strumentali alla politica, non viceversa. Già in Francia la Sinistra ha abbandonato il PSF, mentre in Italia la fazione democristiana ha avuto il sopravvento nel PD.

Sia chiaro: gli spagnoli non sono gli eroi della vicenda, semplicemente sono incalzati internamente da Podemos, data già ad un potenziale 20% che bisogna vedere quanto porterà nelle urne. Tuttavia, il PSOE pensa che per recuperare il suo consenso la soluzione sia essere più di Sinistra (non meno, come in Italia e Francia) e per questo si scaglia contro il Commissario scelto dal governo di Rajoy. Però, un interesse privato (quello interno del PSOE) può diventare una virtù europea se questo permettesse di politicizzare le istituzioni europee facendo capire chi ha la responsabilità di certe decisioni, oggi purtroppo percepite come a-politiche e 'dovute'.

Ovviamente, scrivendo questa cosa, già so che sarò deluso perché vincerà la maggioranza italiana di S&D vanificando la possibilità di avere un'opposizione seria alla Commissione Juncker e lasciando questo ruolo a pochi partiti quantitativamente minoritari.

PS
Chiaramente, esiste anche una soluzione di compromesso che riguarda la bocciatura di qualche commissario singolo, per esempio quello spagnolo in modo da accontentare il PSOE. Un tale compromesso sarebbe, a mio avviso, un fallimento sostanziale che però salverebbe la faccia degli spagnoli di S&D. Ovviamente, non auspicabile, ma possibile.

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Dei cosiddetti

22/09/14

Mi assale una certa tristezza a vedere come il cd. centrosinistra sia salito sulle barricate quando il Governo ha proposto di ritoccare nuovamente l'articolo 18. Pare veramente il fattore che chiude la stalla quando i buoi sono già scappati o, peggio, qualcuno in evidente malafade che da 15 anni a questa ancora non ha capito di cosa si parla.

Già perché con la Riforma Fornero ormai l'articolo 18 è poco più di un feticcio. Già nel 2002 alla domanda di Marco Biagi perché ci si impuntasse tanto su un aspetto così secondario che rigarda circa il 5% delle cause per licenziamento, sia il Ministro Maroni che l'allora segr. della CGIL Cofferati risposero che era qualcosa che la gente poteva capire e per cui poteva mobilizzarsi. Insomma, un simbolo che tutti capiscono, anche se giuridicamente ha poca rilevanza.

Da allora, la discussione si è persa su questo simbolo, feticcio, simulacro fino alla Fornero che, col voto favorevole del PD, l'ha dissolto da un diritto a una merce. Pace, amen.

La cosa che mi mette tristezza sono gente come Camusso e Bersani che fanno la voce grossa ora sull'Articolo 18 quando non hanno detto niente né sul decreto porcata per l'Expo che supera i limiti massimi di precari che si possono assumere sia sul decreto Poletti (caro amico di Bersani&Penati, tra l'altro...) che togliendo la causale per i contratti precari di fatto legittima e toglie i pochi vincoli esistenti al precariato. Dov'erano quando si toglievano gli altri diritti? Quelli veri e sostanziali, insomma? Devo dire che apprezzo in questo SEL che invece di mobilitarsi solo sull'Articolo 18 ha cercato di fare una (inconcludente) campagna sul reddito minimo garantito, che altro non è che un ammortizzatore sociale in caso di disoccupazione più universale (NB oggi il sussidio di disoccupazione dipende dal lavoro dipendente che facevi prima, col RMG avresti un sussidio anche se eri precario o sei ai primi impieghi). Campagna talmente di successo che si sono fatti scippare il tema da Renzi che ora propone un sussidio più alto per i disoccupati. Intanto Bersani spera di riprendersi il partito sull'Articolo 18...

Chiudo dicendo che tutto questo mi mette tristezza perché la Sinistra dovrebbe costruirsi un'identità proprio sulle politiche del lavoro. Sono temi che non ci si può far scippare. Temi su cui chi si candida DEVE e ribadisco DEVE essere preparato, pronto a fare battaglie fondamentali. Capisco un parlamentare di Sinistra impreparato sulle relazioni fra le due Coree, ma sul lavoro no! Fino ad allora la mia posizione non potrà che essere negativa sulla Sinistra italiana e sul cosiddetto centrosinistra.

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parole non mie, ma più alte

19/09/14

Un'interessante riflessione direttamente dalle sacre scritture.

Lettera di san Giacomo 2,1-4. 

Fratelli miei, non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria.
 Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello d'oro al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro.
 Se voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: "Tu siediti qui comodamente", e al povero dite: "Tu mettiti in piedi lì", oppure: "Siediti qui ai piedi del mio sgabello",
 non fate in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi?

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Metafora politica

13/09/14

Quando Pippo Inzaghi segnava per la Juve, i milanisti lo consideravano un profittatore, tuffatore e ladro in quanto juventino.
Quando poi passò al Milan, i tifosi rossoneri iniziarono a idolatrarlo per tutti i gol che segnava e le vittorie che ha portato. Ora ne è pure l'allenatore.

Ecco una buona metafora per capire la politica italiana attuale.


PS
Non sono un grande fan di SuperPippo Inzaghi, ma visti i gol che ha segnato è chiaro che abbia ragione lui e torto io perché nel calcio, in fin dei conti, ha ragione chi fa gol. Per fortuna nella vita le cose sono più complesse...

PPS
Ho messo questo status anche su FB per vedere chi, fra i miei contatti, coglierà la metafora e chi, capendola, mi insulterà o apprezzerà.

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Ripensando al Governo Monti

03/09/14

Ad una conferenza di studi europei, ho ritrovato una vecchia amica che ha analizzato in particolare il Governo Monti. Lei, profondamente montiana, mi ha fatto riflettere a quel passaggio della recente Italia. Ai tempi, dissi che la persona non mi dispiaceva, ma non l'avrei votato. Durante quel governo ero molto critico, ma ora posso guardarlo con il senno di poi.

In sintesi, oggi direi che Monti, all'inizio, fu l'ultima speranza per l'Italia, poi purtroppo entrò in azione la Fornero che con la sua insensibilità sociale distrusse la credibilità di quel governo creando gravi danni al paese con il taglio brutale delle pensioni, un'inutile revisione dell'articolo 18 e un atteggiamento di supponenza che alienò il consenso del governo. Senza gente come Elsa Fornero, il Governo Monti avrebbe avuto maggior successo. Chiaramente, la mia critica non è personale per la Fornero, ma per il suo operato politico.

Infine, una considerazione fondamentale su Monti ed i governi tecnici: sono una forma abbastanza 'paracula' (scusate l'inglesismo) per i partiti per non metterci la faccia. Il Governo Monti era profondamente politicizzato nel senso che ogni ministro aveva una chiara affiliazione partitica/movimentistica e, soprattutto, tutto quel che fece Monti passò in Parlamento con i voti di PdL, UDC e soprattutto PD, che non capì cosa stava succedendo ma già pregustava una sicura vittoria sulla base di non si sa che cosa.

Detto questo ci tengo a distinguere l'analisi intellettuale dalla posizione politica: Monti è persona che rispetterei se non si fosse alleato con quella assurda brigata che fu Scelta Civica, però non significa che lo voterei. Ci sono persone che stimo e che non voto, tutto qui.

Quello su cui mi preme concludere è che purtroppo, finito il primo Monti, non vedo speranza per l'Italia.

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Per tenermi in allenamento

22/08/14

Ora che Bersani appare fuori dai giochi e Civati ha smesso di luccicare come uno specchietto per le allodole, me la posso prendere solo con la Mogherini, a mio avviso assolutamente inadeguata al ruolo di "Lady PESC" come viene spesso definita.

Per fare un esempio, prima dell'ultimo vertice europeo per le vicende del cd. Califfato ha promesso due obiettivi: il primo era far emergere una posizione comune europea ed il secondo una posizione che guidasse alla pace. Il risultato è stato che l'UE ha deciso che ogni paese vada per sé e chi vuole può dare armi ai Curdi (in barba al buon senso o anche solo ai rapporti con la Turchia e gli altri paesi della zona). Due fallimenti su due, e tutti se la prendono invece col M5S per un post di Di Battista. Ma vi pare?!
Di fronte al fallimento evidente di un ministro degli esteri, gli italiani se la prendono con un deputato qualunque?! Incredibile ma vero.

Ecco, per me la Mogherini è assolutamente inadeguata al ruolo di Lady PESC (o come vogliate chiamarlo...) perché sul campo è assolutamente assente. Secondo esempio, Renzi si è portato la Mogherini a sorpresa in Iraq. Una mossa pubblicitaria utile per i media italiani e coprire il fatto che, invece, nel frattempo l'Italia era esclusa da un ben più importante vertice sull'Ucraina a cui, ovviamente, l'Italia non era manco invitata.

Ora, è noto che io sia cattivo, ma se qualcuno riesce a indicarmi un merito della Mogherini, eccetto l'appartenenza al partito "giusto", prometto di diventare più buono. O almeno ci provo.

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Nel mentre

21/08/14

Essendo in Italia, torno in contatto coi media italiani, dai giornali alla TV, e due cose mi sembrano impressionanti.
La prima è l'appiattimento acritico sul renzismo, sempre più simile al berlusconismo solo meno spudorato, ma la narrativa è la stessa "chi è contro il mio governo è contro l'Italia, non contro di me" ho sentito dire al nuovo silvio fiorentino.
La seconda è la tremenda superficialità con cui si guarda alla crisi del Medio Oriente, uno scenario da guerra mondiale dove non si parla mai della complessità delle situazioni. Si denuncia la crisi umanitaria e quanto siano cattivi questi del Califfato, ma poi non c'è un'analisi che aiuti a capire. Tanti spauracchi, tanta commiserazione, ma nessuna analisi che aiuti a capire. Ieri ne ho finalmente trovata una molto ben fatta su LaStampa e mi sono quasi emozionato.

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Costituzionalmente liberi di servire

09/08/14

Se c'è una cosa che non sopporto, non tollero sono le riforme della Costituzione fatte male. Cattivo il processo, pessimo il risultato, incompleto il disegno finale. Come nella riforma votata da Berlusconi nel 2006 e poi per fortuna abrogata dal referendum, questa riforma è un gran pasticcio che mischia cose buone (es. la fine del bicameralismo perfetto e la richiesta di fiducia solo dalla Camera) a vari pasticci (il meccanismo di selezione, l'immunità, le competenze). Un risultato pasticciato e incoerente come lo era la riforma del 2006 per cui molti di quelli che oggi cantano vittoria allora avevano fatto barricate con toni tragici.

In questo la vera DC aveva più senso delle istituzioni, mentre questa nuova DC che governicchia l'Italia dimostra di avere proprio poco senso anche pragmatico. Basti dire che è una riforma che porta le firme di Finocchiaro e Calderoli per capire che non ci può essere niente di buono anche se, per fortuna ed a loro insaputa, alcune cose positive sono state inserite. Però, no... proprio non si fa così e sul modo il Presidente Grasso si dimostra un Marcello Pera qualunque.

Quel che più mi dispiace è che tutte queste sono parole gettate al vento di fronte all'arroganza che ormai governa in Italia. Un'audacia che è diventata strafottenza grazie ad un supporto mediatico mai visto prima. Almeno prima c'era il monopolio berlusconiano che giustificava tutto ciò, oggi la propaganda è figlia del "non ci sono alternative" e della passione italica di salire sul carro del vincitore di turno. La Libertà dei Servi.

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Altre strade

08/08/14

Ci sono strade che, pur brutte, ti rimangono nel cuore. Non per la loro bellezza, non per il panorama o per l'eleganza, ma semplicemente perché era la strada che facevi per andare a lavorare. La Varesina è, con poca sorpresa, la strada che da Milano porta a Varese e che facevo quando lavoravo ad Arese che, appunto, è sulla Varesina, per la precisione il terzo paese dopo Baranzate e Bollate. Nomi che ai più non diranno niente e che, ai turisti, in tutta onestà non consiglio. Già Rho è più carina, ma se vuoi andarci la Varesina non è la strada migliore.

Ieri, dopo 8 anni, sono ripassato per quella strada che mi portava ad Arese, era sera e non dì, ma tutto appariva curiosamente uguale: gli stessi semafori, gli stessi cartelli, ma anche gli stessi cantieri. Due sole differenze: le signorine lungo la provinciale che di giorno sono invece più verso la Fiera di Rho ma la sera prendono il posto di quelli che fanno l'elemosina ed il traffico che ad agosto la sera è per fortuna molto più leggero.

E poi riguardo a otto anni fa e sono sorpreso di quante cose siano cambiate: un altro lavoro, un'altra università, altra politica, altra città e, permettetemi di dirlo, anche un altro amore ché poi quello là non era un vero amore, mentre per questo addirittura porto dell'oro al dito. Trovo curioso, interessante, affascinante vedere come le persone sappiano cambiare, adattarsi, riadattarsi a sentimenti, amicizie, amori, lezioni sensazioni desiderisogniambizioniquotidianeità diverse negli anni. Di quel io di allora non so quanto rimanga, sicuramente ho ancora la stessa suoneria di cellulare. Per il resto c'è il rammarico di quegli errori da cui non ho imparato le lezioni ché quelle non andrebbero mai perse. Figuratevi che a quei tempi avevo addirittura un altro blog!

E così richiudo la Varesina dietro di me ché di quei tempi rimane poco, le sorti mi hanno portato lungo le rive della Zenna molto più a nord, fuori asse rispetto a quella striscia di asfalto che collega terre dai nomi in -ate. Al più si pensi a come sono cambiato da quando quella strada ché, probabilmente per fortuna, non è più la mia. Lascio quella strada percorsa ad altri. Buon viaggio.

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ché poi io m'arrabbio...

02/08/14

Le macchine dovrebbero imparare a risolverci la vita, invece ultimamente ci litigo. Al momento sono nel pieno di una discussione col firewall che fa saltare le reti wi-fi e non capisco come diavolo sistemarlo, poi ho un paio di programmi che non so cosa vogliano dire, ma che si bloccano regolarmente. Ora, mentre scrivo lo schermo diventa ogni tanto nero... grrrrr che rabbia!

Pretendo ordine, rispetto e disciplina!

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Senza Migliore si migliora

30/07/14

SEL cerca di risuscitare, senza Migliore è migliorata. La linea politica diventata più chiara e meno succube del renzismo, ma Vendola ha ancora un limite di fondo: non sa costruire attorno a sé una vera squadra. Quando supererà questo limite (o quando una squadra supererà il leaderismo personalistico) allora in Italia tornerà ad esserci una Sinistra degna di questo nome.
Intanto l'Unità chiude.

La grande occasione sarebbe quella di creare in Italia ciò che sono i Verdi in Europa: una forza chiaramente alternativa guidata dalla vera rivoluzione del XXI secoldo ovvero la sostenibilità. Una forza di governo, chiaramente alternativa, dall'identità forze e riassumibile in una sola parola, senza diminutivi o contorsioni linguistiche. Sogno ad occhi aperti?

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Il volo, insegna Chico Mendez

Il volo di ieri è stato ritardato di una decina di minuti, niente di ché, però abbiamo girato sopra Milano con uno spettacolo di nubi danzanti e cavalcanti sopra al cielo di Lombardia, cielo che di questi tempi è densamente spopolato di sole. Il giro lungo fin sopra la Lomellina mentre a Bruxelles cadeva un acquazzone di stile mediterraneo, ovviamente mentre ero fuori senza ombrello. Mentre poi tutt'altro accade e mi ritrovo di nuovo catapultato in un paese stremato da se stesso, sfibrato e logoro nella speranza che una speranza arrivi a ridare speranza. Poi ci ripenso, chino la testa e mi rimetto a lavorare sulle mie cose ché a far bene il proprio mestiere si può aver fiducia in un mondo migliore, insegna Chico Mendez.

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A starci dietro

15/07/14

Talmente tante novitá che fatico a starci dietro... aggiorneró!

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Nel mentre

28/06/14

Giorni intensi, settimane ancor di più. Liste di cose da fare che si allungano inesorabilmente così come la fatica che si accumula. Non è neanche bisogno di una vacanza ché quella l'ho appena avuta, è una questione diverse. A molti progetti manca solo il passo finale, quello decisivo per vedere la luce. Servirebbe un aiuto, concreto, semplice e materiale, molto molto tangibile. Invece, continua la rincorsa mentre l'occhio si affatica. Nel frattempo, la coppa del mondo scorre...

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D'una speranza persa

21/06/14

Io avevo creduto che Pisapia fosse l'inizio di una nuova Grande Sinistra Italiana. Invece, non solo lui si è rivelato una cometa, ma è caduto 'ostaggio politico' di quelli che invece hanno devastato il centrosinistra italico. Pisapia non si è mai costruito un partito e questo l'ha condannato ad essere limitato ai personalismi.

Da Pisapia, iniziai a sostenere Vendola che ne era l'espressione nazionale... non mi convinceva granché il pugliese, ma era quel che c'era e si fa buon viso a cattivo gioco. E poi, infine, la carovana di occasioni mancate.

- Vendola e SEL non hanno capito la caduta di Berlusconi ed il Governo Monti.
- Vendola e SEL si sono persi in un abbraccio da sudditi al PD di Bersani.
- Vendola e SEL non hanno capito che Vendola era il problema, ormai logoro e bloccato nei suoi schemi mentali, e non hanno lavorato alla creazione di una leadership e di una dirigenza che guardasse avanti.
- Vendola e SEL si sono imbarcati nell'operazione Tsipras che era un disperato tentativo di salvare il salvabile dopo aver perso tutto quanto di cui sopra.
- Migliore e gli amici suoi pensano che con Civati si possa fare un omogolo centrosinistrorso di quel che sono Alfano, Formigoni e Lupi. E con questo ho detto tutto.

Un campionario di occasioni perse che, per i più intelligenti, si può sintetizzare con la decisione di proseguire in Italia il GUE, quando c'era l'opportunità di portare in Italia l'esperienza dei Verdi Europei, una forza di governo alternativa che ha un futuro. Invece, sognano di emulare Syriza senza capire l'unicità delle condizioni greche che, spero, non vorranno replicare in Italia.

Mi dichiaro politicamente nomade. Fra gli amici militanti, quelli intelligenti devo dire che hanno due posizioni: sperano che SEL rinsavisca oppure sono inerti delusi dal PD e dalla deriva renziana. Tutti gli altri hanno onestamente perso la mia stima politica.

Cordialmente.

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Curiosità di certa gente

05/06/14

Abbaiano per una foto di Grillo con Farage e tacciono per il loro sindaco o governatore in manette.
Insultano i grillini inconcludenti, ma quando il loro partito conclude affari ben redditizi non c'è niente da dire.
Urlavano contro Dell'Utri e Previti che facevano affari con la Mafia, ma quando il loro partito fa affari con la 'Ndrangheta sono tutti improvvisamente spariti da FB. 

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Difficile da ammettere

03/06/14

Difficile ammetterlo, ma la Spagna si sta dimostrando molto migliore dell'Italia. Un re che si dimette, mentre in Italia c'è un quasi-re sempre più attaccato alla poltrona. Là c'è stata una reazione collettiva alla crisi socio-politica legata alla crisi economica, in Italia encefalogramma piatto. Là, la reazione è diventata proposta politica, ancora immatura ma pur sempre propositiva. In Italia ancora si litiga se la Spinelli debba rimangiarsi la parola per imprecisate ragioni e altre questioni da ombelico conservatore che minano la credibilità di una parte politica che festeggia l'ottenimento di un quorum solo per il rotto della cuffia.

Mi scoccia, mi secca, mi dispiace: la Spagna è il nostro "competitor" e "benchmark" più diretto, la nostra pietra di paragone più vicina e con cui è utile fare un confronto. E su tutti i fronti ci supera, anche la consapevolezza dei propri limiti. E' faticoso riconoscerlo, purtroppo ci tocca...

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Ammissioni

29/05/14

C'è poco da dire, ho sbagliato in toto le mie previsioni. Inutile stare a commentarle singolarmente perché l'errore è totale e di fondo. Segnalo però due questioni rilevanti. La prima è ben sintetizzata da questo articolo sul senso dei sondaggi. La seconda riguarda due indicatori che stupidamente non ho preso in considerazione:
a) in Italia prevale la TV come strumento di costruzione del consenso ed i dati AGCOM parlano di un 80-85% riservato al PD di Renzi. E' chiaro che con questo monopolio egemonico sugli spazi televisivi il consenso prima o poi arriva.
b) nelle elezioni europee in Italia, i governi in carica sono sempre usciti vincitori (eccetto nel 1999) andando in controtendenza rispetto al resto dell'Europa. Questo è possibile grazie ad una grandissima impermeabilità del pubblico italiano ai contenuti extra-nazionali e, sapendolo, Renzi ha saputo muoversi benissimo.

Ora, ho tre ordini di conclusioni da trarre
1. Sulla Sinistra c'è una buona sintesi qui, ma già so che resterà inascoltata. Vendola e Migliore, vedovi del più bel governo che non ci sarà e fermatisi alla caduta del Governo Berlusocni, vanno ovviamente nella direzione opposta. In sintesi, il mio voto torna in disponibilità con buona pace di SEL che non vuole imparare.
2. Renzi ha il merito di aver saputo motivare il suo elettorato e questa è la prima volta che nel PD finalmente l'hanno capito. Lo spiegano bene qui (se volete approfondire qui un'altra analisi ben fatta).
3. Il vero sconfitto è Bersani. Pochi lo dicono, ma lui esce veramente umiliato da un Renzi che in appena un anno è riuscito a stabilire un record incredibile di voti quando appena un anno fa Bersani toccava il record negativo di tutta la storia repubblicana. Personalmente, sono contento ma vorrei che un leader così incapace e fortemente coinvolto in tanti scandali molto pesanti venisse finalmente riconosciuto per quello che è, ma già so che non accadrà.

Infine, chiudo dicendo che sono e rimango decisamente pessimista sull'Italia.

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a caldo

26/05/14

A caldo qualche breve commento
1. L'esito mi pare negativo perché all'emergere di forze politiche come l'FN in Francia non emerge nessuna forza in grado di contrastarle.
2. Il risultato dell'Italia è allarmante perché ora Renzi sarà inarrestabile e ancora più arrogante. L'unica cosa che mi consola è che certifica che Bersani sia stato il peggiore di sempre.
3. Io ho sbagliato completamente le mie previsioni. Però almeno ci avevo provato.
4. Moderata soddisfazione per la Lista Tsipras: una lista con ottimi candidati, ma nessun progetto è quantomeno riuscita a entrare all'EP dando un minimo segnale di vita.
5. A livello UE abbastanza bene i Verdi Europei, ma non abbastanza.
6. In Belgio è arrivato l'esito prevedibile. Ancora una sorpresa invece dalla CD&V che va molto più in alto di quanto pensassi. Ci si aspetta un'altra lunga crisi...

A fra un po' per un'analisi più ragionata.

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Quel che non si può dire...

23/05/14

A questo punto, spero che le europee (e le elezioni in Piemonte) le vinca il M5S così il PD sarà costretto a darsi una mossa. Ovviamente, questa è un'eresia che non si può dire, ma ormai l'ho fatto e sono pronto a prendermi tutti gli insulti.

Ho due corollari però
1. Provo profonda tristezza per la disonestà intellettuale di certa gente: ieri Bersani implorava un governo col M5S e ("stranamente") non l'ha ottenuto, oggi quelle stesse persone ricoprono di insulti il M5S. Quanta tristezza e malafede.
2. Come dicevo tempo fa, per fortuna che c'è Civati! Si è visto quanto il suo buon risultato alle primarie abbia influito sulla politica del PD. Complimenti a quelli che ci sono cascati e continuano a cadere in questo specchietto per allodole.

Profonda tristezza, speranza che qualcosa porti via tutto questo bruttume senza speranza.

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finalmente la previsione dell'esito

22/05/14

Allora, come per le ultime elezioni nazionali, mi lancio in una rischiosissima previsione di quelli che mi aspetto essere i risultati.

1. PPE o PSE? Nessuno dei due.
Impossibile prevedere, sicuramente nessuno dei due avrà la maggioranza assoluta e un governo di coalizione PPE-ALDE-PSE sarà necessario sulla base della minacciata paura dei "populismi antieuropeisti" (in parte ci sono, ma mai uno che si chieda perché un così forte sentimento anti-europeo). Di certo, nessuno dei candidati sarà Presidente della Commissione. Probabilmente Schulz sostituirà van Rompuy mentre a Juncker si troverà un contentino da qualche parte (NATO?). Il problema è che lo sapremo verso Ottobre-Novembre, trovo irrealistico che sia noto prima.
Altre coalizioni non sono possibili in quanto il Consiglio è quasi totalmente in mano a questa maggioranza e dubito che a qualcuno interessi uscirne. Sarebbe interessante vedere il PSE che passa all'opposizione lasciando soli PPE-ALDE, ma non credo che succederà (impossibile una coalizione PSE-ALDE-VE).
La cosa importante da ricordare è che mai il Consiglio cederà la supremazia al Parlamento sulla scelta del Presidente della Commissione. Faranno apparire qualcosa di nuovo, soprattutto sui commissari, ma la vera scelta verrà fatta dal Consiglio sulla base del risultato 2 e della cd. "minaccia dei populismi antieuropei" (minaccia montata ad arte visto che poi si confina a 2-3 paesi cioé Francia e Inghilterra più forse qualcun'altro). I generale, credo che il PPE alla fine uscirà comunque in vantaggio grazie ai seggi dell'est, soprattutto in Polonia.

2. affluenza europee giù
L'affluenza alle elezioni diminuirà in tutto il continente come dato aggregato e con pochissimi paesi ad alzare la media. Questo indebolirà il candidato del Parlamento e giustificherà una scelta di compromesso.

***Italia***

3. PD o M5S? Distacco minimo, anzi forse...
Sicuramente il distacco sarà inferiore ai 10 punti, prevedo un distacco di 2-3 punti percentuali con una forte possibilità che in questo distacco sia il M5S ad essere davanti perché il PD sarà colpito dall'astensionismo. L'elettorato di centrosinistra è ormai deluso dal PD e attratto dalla protesta del M5S, mentre i "moderati" spesso non vanno a votare alle europee.
Quindi, sicuro distacco minimo fra PD e M5s (= meno di 2-3%), probabile vittoria del M5S e su questo mi sto sbilanciando a costo di sbagliare, ma Renzi è troppo nervoso.

4. PD di Renzi peggio di Veltroni
Di nuovo, la quota del 33% raggiunta da Veltroni sarà irraggiungibile per il PD di Renzi che farà meglio di Bersani, ma non riuscirà a sfondare.

5. Berlusconi sotto il 20%
Sicuro, anzi direi più vicino al 15% che al 20%. Crisi, urla contro i magistrati che gli hanno impedito di fare campagna e cose varie. Insomma, la solita storia di un partito irrimediabilmente in fase calante.

6. Degli altri, solo uno passerà
L'Italia manderà all'Europarlamento solo 1 dei seguenti partiti: Tsipras, NCD, Lega e FdI. Tsipras e Lega hanno qualche possibilità in più di passare la soglia del 4%, ma se ce la faranno sarà per il rotto della cuffia. Chi ce la farà sarà grazie alla discesa dell'affluenza che porterà i piccoli con un elettorato radicato a superare la soglia.

7. La crisi del NCD
Il NCD è stato fatto scomparire dalle scene mediatiche per lasciar spazio al monopolio piddino e questo è un errore che il PD pagherà caro. Se il NCD non dovesse portare nessun candidato all'europarlamento entrerà in fibrillazione e per il governo potrebbero essere guai. E' un errore tutto PD che avrebbe dovuto cercare di rimarcare una differenza dando visibilita al NCD, ma per ingordigia di seggi e miopia politica non l'hano fatto e ne pagheranno le conseguenze. Obiettivamente, Alfano ed i suoi sono scomparsi dai media e non ci sarebbe ragione di votarli, sicuramente non per una quota superiore al 4%.

8. affluenza
Affluenza giù, ma non così tanto perché il M5S è entusiasta di andare a votare ed ha calcato tanto la mano. Chi mancherà saranno gli elettori di Berlusconi irriducibili e delusi dall'assenza del loro leader e dall'inconsistenza delle alternative.

9. Abruzzo
Il PD vince a mani basse.

10. Piemonte
Qui probabilmente invece ci sarà la prima regione pentastellata e anche qui so che mi sto sbilanciando molto. Sicuramente uscirà un risultato molto incerto e se Chiamparino dovesse vincere sarà per il rotto della cuffia. Si gioca tutto sull'affluenza: se cresce, vince il M5S.


Ecco, io mi sono divertito a lanciare le mie previsioni che saranno più o meno sbagliate, poco importa, intanto mi sono divertito e vedremo se ci avrò azzeccato. Buon voto a tutti.

PS
Rimane il fatto che lo stato della politica italiana è per me irrimediabile.

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Quasi incredibile

21/05/14

Durante questa campagna elettorale, lo spirito critico è morto in certe persone per cui provavo ancora un poco di stima. I più intelligenti se ne sono tenuti fuori o le hanno approcciate con giusto spirito critico, ma ho notato taluni personaggi che hanno letteralmente perso la trebisonda lanciandosi in ragionamenti senza argomentazioni. Alcuni sono giustamente faziosi, ma certi hanno un'incredibile capacità di deludermi ogni volta che guardo cosa scrivono su FB.

Ora, una domanda: perché mi preoccupo ancora di intelligenza e coerenza? So che è un quesito da quindicenni che si sfogano su FB, ma mi chiedo perché l'onestà intellettuale e la capacità di argomentare un ragionamento siano capacità ormai disperse nel panorama italiano? Mi basta fare ricorso alla mia memoria per ricordarmi che un tempo non era così, mi tocca rimpiangere l'antiberlusconismo quando tifosi e critici erano mischiati, oggi rimangono i primi.

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sta arrivando

Come sempre, lancerò il mio pronostico per le prossime elezioni. Ho ancora un paio di dubbi, ma li risolverò in tempo utile. 

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Divertissement

12/05/14

Ho messo su FB quel che penso del PD e mi sto divertendo un mondo a vedere le reazioni. La cosa che trovo interessante é che nessuno si dimostra in grado di difenderne l'operato all'Europarlamento e, in genere, la risposta é che "cosí fan tutti" o "il tuo Vendola é peggio".
Peccato che 1) io non sia un vendoliano e non voglia difenderlo (per me ha finito il suo apporto costruttivo da almeno 2-3 anni), 2) non riescano a trovare un motivo "per" votare il PD che non sia la minaccia del M5S, il quale peró all'Europarlamento sará innocuo visto che si limiterá a fare testimonianza non essendo affiliato a nessuna famiglia europea dove invece potrebbe far pesare i suoi eurodeputati.
La cosa che mi dispiace di piú é vedere come alcune persone che pure reputavo avessero una loro intelligenza politica siano ormai ipnotizzate dall'incubo di Grillo che giustificherebbe qualunque altra cosa, anche la piú indifendibile. Quanta tristezza nel dibattito politico italiano, veramente non vedo in giro nessun motivo per essere ottimista, ma saró contento di essere contraddetto.

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Lasciatemi fare un ringraziamento

02/05/14

Vorrei ringraziare i numerosi amici che mi hanno stracciato il facebook (nuova espressio) invitandomi a votare Civati o, meglio, Chihuahuati. Credo siano evidenti a tutti gli impatti che il suo 'buon risultato' alle primarie hanno avuto sulle vicende del partito e del congresso. Un po' quanto Amelia sull'Italia campione del mondo nel 2006.

Io sostenevo e sostengo sia un personaggio clamorosamente sopravvalutato della politica italiana ed i suoi sostenitori cascano in quello che io considero uno specchietto per le allodole da tirar fuori quando manca il PD vuole apparire vagamente di Sinistra. Il fatto che ora sia scomparso dimostra quanto inutile fosse sostenere la sua candidatura, anzi così facendo una certa area politica ha legittimato Renzi. Per carità, non è reato, però se si voleva sostenere Renzi allora era meglio votarlo direttamente...

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previsioni, con un po' di amarezza...

29/04/14

Le prossime elezioni europee daranno un risultato che non mi piacera' affatto, sono gia' pronto al peggio (purtroppo). Eppure, ci sono alcuni giochi teoricamente molto interessanti che arricchiscono una mia precedente interpretazione ormai superata.

Per Berlusconi, l'unica vittoria sarebbe la sconfitta del PD di Renzi e, per farlo, avrebbe bisogno di una vittoria del M5S che pero' (stupidamente) osteggia. Berlusconi avrebbe qualche chance di recuperare se Renzi fallisse, invece niente.

Il M5S viene dato di 7-8 punti sotto al PD, ma sono convinto che invece il distacco sia meno della meta'. Il PD viene sempre dato come sopravvalutato dai sondaggi perché gli elettori lo sostengono da molto prima del voto, periodo in cui invece gli indecisi si decidono e se si decidono lo facevano ieri per FI/PdL ora per il M5S.

Il PD vincera' perché ha il monopolio dell'informazione e, si sa, questo é sempre redditizio in Italia. Tale monopolio é stato sottratto a Berlusconi e ora il renzismo se ne approfitta. Bravo il Matteo ad aver imparato la lezione del Silvio. Peccato che il PD (questo PD) sia la disgrazia dell'Italia e se non fosse per Renzi sarebbe un partito cancerogeno. Apprezzo di Renzi l'intraprendenza, ci sa fare e ci sta mettendo tutto se stesso, peccato chi si ritrova dietro.

Infine, posso anche dire che votero' Lista Tsipras, ma é un voto deluso: buoni candidati, ma un progetto politico assente. Che sara' di quella gente dopo le elezioni? No, mi spiace ma questi dubbi non sciolti minano alla base l'intero progetto. Peccato perché, appunto, ci sarebbero buoni candidati.

Chiudo dicendo che sono deluso e questa delusione non ha prospettive serie di miglioramento. Oggi, per intenderci, al Consolato ho iniziato a chiedere su come ottenere la cittadinanza belga...

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Non mi ma però

25/04/14

Non mi piace Renzi, non mi rappresenta, ma mi sto lentamente convincendo che sia l'uomo giusto al momento giusto per l'Italia. Un paese che ha perso totalmente il senso delle istituzioni e dove la speranza ha raggiunto livelli negativi, lui sta facendo la sua parte con capacità, coraggio e intraprendenza.

Però non mi rappresenta e trovo stia facendo cose sbagliate, dalla legge elettorale alla riforma del Senato, dal cd. "jobs act" alle nomine nelle partecipate di Stato ha fatto tutte cose profondamente sbagliate e contenutisticamente in linea con il Berlusconismo da cui ha preso populismo, personalismo e annullamento dello spirito critico. Il risultato è che il renzismo è una versione aggiornata del berlusconismo con la differenza che il PD è diventato la nuova DC visto che dall'altra parte abbia l'esercito di Silvio allo sbando che rimpiange il ventennio che fu in cui le TV arrivavano in orario ed un partito che, per definizione, non governerà mai, anzi è fatto per fare opposizione senza andare al governo, cioé il pci... pardon, il m5s. Mi han detto che paragonare pci e m5s sia blasfemia, ma come oggi deridiamo i grillini così ieri si deridevano i comunisti. Sull'ideologia vedremo, entrambi ne hanno una solo che sono differenti.

Ma queste, si sa, sono solo osservazioni.

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Debolezze non viste

15/04/14

Renzi é debole quanto il Berlusconi di inizio millennio. Debole perché non ha rivali che possano competergli, tutti gli 'opinion makers', sia televisivi che di stampa, sono con lui. Non esiste un pensiero critico che gli sia contrario e questo lo rende unico. E' un atteggiamento comune e tipico della politica italiana, meglio non aver rivali ed essere il solo princeps che averne e correre il rischio di dover dimostrare quanto si vale. Si puo' dire che non sia colpa di Renzi se gli altri rivali non valgono, ma invece é colpa di chi crede nelle istituzioni, cioé di chi crede che ci vogliono meccanismi per avere sempre il migliore al governo e non avere meccanismi tesi solo a smontare chi potrebbe insidiare il primato dell'amico mio.

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Quel geniaccio di Oscar Wilde

10/04/14

Ieri mi hanno riportato uno dei suoi famosi aforismi: "i giovani non hanno l'esperienza necessaria per potersi godere la gioventù". Geniale! Incredibilmente vero!

Avrei mille pensieri e argomentazioni da aggiungere per sottoscrivere questa affermazione, ma la sintesi fa parte della genialità.

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Contraddizioni

28/03/14

Le contraddizioni aiutano a capire. Quando si arriva che si dovrebbe scegliere fra due opzioni, entrambe desiderate, ma contraddittorie lì si capisce che il principio di non-contraddizione forse non è sempre valido.

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impegni e libertà

21/03/14

Periodo intenso e pochi spunti interessanti su cui fermarsi a riflettere. Ogni volta che guardo questo blog lo trovo un po' più distante da me per l'eccesso di politica in cui sono caduto da troppo a questa parte. Vorrei trovare una nuova direzione, più libera e feconda di quella in cui è caduta, invischiata in una politica brutta dove i problemi paiono intrattabili e chi se ne occupa diventa ancora più intrattabile mentre, nel frattempo, la vita fuori prosegue indifferente ad un chiacchiericcio che non si sa più come trattare.

Ricerco dunque una nuova libertà per impegnarmi su nuovi fronti perché, di fronte a questa realtà, non possiamo restare indifferenti, non farci prendere dalla curiosità e dalla passione per quanto ci circonda, quantomeno perché ci siamo.

Chiudo con un pensiero letto stamattina: il verbo amare, dal latino, non dovrebbe avere il caso 'accusativo' né un complemento oggetto perché non si può amare chi si accusa né tanto meno trattarla/o da oggetto. Al contrario, suggeriva il libro, bisognerebbe usare il dativo perché dare è più appropriato quando si parla di amare. Ecco, già questa è libertà d'impegno.

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penso spesso ultimamente

13/03/14

Penso spesso ultimamente che dovrei radicalmente rinnovare questo blog, dalla grafica al nome, ma poi la pigrizia ha il sopravvento lasciandomi andare all'inerzia. Ora capisco perché certi progetti restano fossilizzati, in fondo questo blog mi piace anche perché non ha pretese. Più uno sfogatoio che una vetrina, più un divertissement che un gioco vero e proprio. L'unica regola costante rimane il non farmi mai pubblicità e lasciare tutto anonimo. Non vale la pena di dare troppo peso a certe cose

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Credo, ma forse anche no.

Credo che l'esito delle prossime elezioni europee in Italia dipenderà da un solo fattore che, ad oggi, non saprei valutare. Il PD è alla lacerazione interna come dimostrano le polemiche di Bersani e Letta contro Renzi. Se il PD a guida Renzi subisse una disfatta alle prossime europee, Bersani e Letta tornerebbero improvvisamente in auge. In fondo, si tratta di sacrificare qualche seggio dove in genere finiscono riciclati, seconde linee e politici che il PD non sa dove piazzare. Un suicidio del PD? Possibile, forse fantapolitica, ma conoscendo le bassezze di tali personaggi non mi sorprenderebbe. Siamo sicuri che quella base che ha sostenuto Bersani e Letta abbia voglia di tornare a votare per far vincere l'odiatissimo nemico in elezioni per seggi giudicati di pochissima importanza? Una sconfitta tattica porterebbe a resuscitare una strategia in realtà già condannata dai fatti, ma gente come Bersani e Letta sono di una razza dura a morire. In questo quadro, per esempio, ci starebbe una bella imboscata al Senato sulla legge elettorale.

Tutti gli altri fattori poi sono a mio avviso stabili: Grillo dimostra di aver maturato uno zoccolo duro, mentre Berlusconi l'ha sempre avuto. Alle Europee voteranno per fedeltà alle rispettive fazioni senza grandi novità, d'altronde tutti i sondaggi li danno stabili fra 20-25%. Gli altri partiti non riescono a incidere su questo tripolarismo, ma risentiranno dell'affluenza, probabilmente bassa, che potrebbe premiarli, dalla Lista Tsipras ai Lib-Dem di Monti.

Come andrà? Non lo so, io ho detto quale (ad oggi) credo sia l'unica incognita veramente variabile delle prossime elezioni, dal resto non mi aspetto grandi sorprese.

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Ironie italiche

Un anno fa Bersani stava cercando di formare "il governo del cambiamento" con il M5S. L'unico governo possibile per cambiare l'Italia, o almeno era così che ce la raccontavano. Oggi, Renzi sta facendo fuori tutti, Bersani è per fortuna nel dimenticatoio e Berlusconi è in un cul de sac tenuto in vita solo da Renzi che ha saputo invertire la situazione e tenere il coltello dalla parte del manico.

Se riconosco a Renzi la capacità di portare avanti le sue posizioni con un carisma unico, sorrido ripensando a quei bersaniani oggi tifosi renziani perché "il PD prima di tutto". Contenuti, coerenza e onestà intellettuale vengono dopo. Un po' come i milanisti che prima detestavano il Balotelli interista e ora lo idolatrano o gli Juventini con Pirlo e così via. Ironie italiche.

Ma veramente credevate che Bersani ce l'avrebbe fatta? Ma perché mi avete ammorbato con un perdente che ha stabilito tutti i record negativi del centrosinistra italico in termini di voti, iscritti e deficit del partito? Onestà intellettuale dovrebbe relegare Bersani nella lista dei peggiori leader del centrosinistra, in confronto a lui pure Rutelli e Occhetto sono dei giganti.

Apprezzo Renzi perché ha fegato, molto più di tanti altri. Si sta giocando le sue carte con abilità, capacità e strategia. Lo voterei? No, ma c'è differenza fra un Bersani che non voterei perché inetto ed un Renzi che non voterei, ma che stimo pur non condividendone le idee. A dirla tutta, oggi avrei ben poche convinzioni su chi votare, ma questo è secondario perché ai partiti attuali non sembra interessare il mio voto e me ne faccio una ragione.

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veloce pensiero della domenica

09/03/14

Un politico cattolico non dovrebbe preoccuparsi che le Scuole cattoliche abbiano i soldi, ma al centro della sua attenzione dovrebbe esserci la possibilità per i più deboli, gli emarginati e gli esclusi di poter andare a scuola ad un costo accessibile (leggi con borse di studio che aiutino a sostenere i costi dell'andare a scuola). Non mi piace l'idea che le scuole dei preti siano scuole per i ricchi. Le scuole cattoliche dovrebbero essere quelle in cui anche i più poveri possono avervi accesso redistribuendo la ricchezza fra chi può permettersi di pagare gli insegnanti e chi non può, ma aprendo le porte della scuola a tutti. Solo in un'ottica redistributiva, pienamente redistributiva allora la scuola ha un'accezione cristiana. Bisogna invece condannare chi concepisce la scuola come sistema clientelare teso a sostenere il proprio consenso.

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pensieri concreti

27/02/14

Questo articolo è di quelli da togliere il sonno. Numeri, fatti e cifre che parlando di un chiaro ed evidente fallimento dell'UE e delle altre istituzioni che si sono occupate della Grecia. Un bagno di realtà molto poco piacevole, ma da farsi in vista delle prossime europee.

Non dimentichiamoci che l'UE ha un chiaro colore politico che sono larghe intese dominate dal PPE che ha persone come Barroso, van Rompuy e la netta maggioranza al Consiglio UE. I sondaggi dicono che il prossimo Europarlamento sarà invece a maggioranza relativa PSE, ma Schulz ha già fatto capire che vorrebbe rinnovare l'asse col PPE in una riedizione delle larghe intese UE un po' sulla falsa riga di Grecia, Italia e Belgio, per citarne alcuni. A questo punto, un elettore di centrosinistra ha tre opzioni:
- continuare con questa maggioranza sostenendo Schulz ed il PSE (che in Italia significa votare PD)
- rinchiudersi in un'opposizione di testimonianza votando il M5S, i Pirati o altri partiti tendenzialmente euroscettici.
- provare a sostenere Tsipras e la Sinistra Europea (che in Italia avrà una lista unitaria) sperando di cambiare questi equilibri spostando i numeri all'Europarlamento.

Il primo scenario è quello che avverrà quasi sicuramente perché PPE e PSE hanno troppa paura di restare l'uno senza l'altro per avere il coraggio di fare un governo politico a livello UE. In particolare, il PSE rischierebbe di avere una maggioranza europarlamentare diversa da quella del consiglio, dominato dal PPE con 12 seggi più molti tra quelli non formalmente allineati (si noti che dei 9 seggi del PSE, 3 sono espressione di larghe intese). I restanti sette sono più verso il PPE che il PSE e questo spiega le posizioni politiche dell'UE. Invece, avere due maggioranze disallineate fra Europarlamento e Euroconsiglio sarebbe una sfida molto interessante perché porrebbe l'UE di fronte a scelte politicamente colorate assumendosene la responsabilità.

Ne avranno il coraggio? Sono pessimista, ma Schulz dopo l'intervista a Le Monde ha perso la mia fiducia.

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continua la supercazzola di Civati

24/02/14

Dopo la sceneggiata che gli ha guadagnato tanti titoli sui giornali, come sempre il cagnolino Civati torna fedele all'ovile e voterà la fiducia a Renzi ed al suo governo con metà donne ministro. Io non mi chiedo neanche più come si possa dare credito a Civati se non per la sua funzione di specchietto per le allodole che vogliono credere che ci sia ancora un po' di Sinistra nel PD. Io mi chiedo come faccia a regnare la disonestà intellettuale ed il tafazzismo di certa gente che pure in teoria stimerei. Ma come altre volte, il torto è mio e vi lascio godervi il vostro campione di #hashtag (o come diavolo si scrivono). Però, per favore, non venite più a rompermi con 'sta manfrina di Civati.

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timori

Timori tremori e l'ennesimo mal di pancia che suggerisce di lavorare di casa per non incorrere in spiacevoli urgenze. Per carità, il mio lavoro mi permette di lavorare anche da casa, talvolta pure aumentando la produttività. Però, 'sto mal di pancia inizia a scocciare veramente.

Eppure si continua ché questi non sono tempi per riposarsi e sono già indietro su troppe cose. Avanti tutta, la strada è quella giusta, non ci faremo certo fermare da un mal di pancia, vero?

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vestirsi di nuovo

17/02/14

Esistono due significati curiosamente
diversi.

Il primo e più comune
dice di vestirsi ancora
una volta, rifarlo,
ripetere l'azione
come un'abitudine.
Il secondo invita
a scegliere
qualcosa di nuovo,
di appena fatto
per vestirsi in modo
da apparire nuovi,
rifatti, rinnovati.

Parlai tempo fa
del fascino dei tessuti,
della nobiltà
dell'arte sartoriale e
della delicatezza
dei tessuti.
Oggi, vorrei andare in ufficio
col Panama
che
mi
sono
comprato
in Ecuador,
dove ho scoperto
che il Panama
in realtà
è ecuatoriano.



Ieri ho ripreso
in mano il computer
che per tanti anni
mi fu compagno
e che oggi
va come
una vecchia
locomotiva
a vapore di
fronte ad un treno moderno.
Vorrei rivestirlo di nuovo
per mantenere la saggezza
che pure lui si porta dentro.

Mi spiace solo
talvolta
non essere veramente comprensibile,
ma la poesia è, dopotutto,
una grande incomprensione
fra l'autore e il lettore.

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Premio Supercazzola 2014

09/02/14

Ne ho perso stima da tempo, ma questo post è un capolavoro di supercazzola: come andare a fare le pulci agli altri senza vedere la trave nel proprio occhio. Ma come si fa a lamentarsi della sinistra che prima sostiene Renzi e poi Tsipras, quando militi nel partito di Renzi dicendo che però sosterresti Tsipras?! E' veramente il toro che dà del cornuto al bue!

Finché ci sarà gente che si farà abbindolare da personaggetti di questo rango e di questa disonestà intellettuale non ci sarà mai speranza per la Sinistra italia.

Ah, aggiungo: se Civati è una supercazzola, SEL ha fatto un pasticcio tutto italiano perché non si può aderire al PSE esordendo con un "però sosteniamo Tsipras" però ti rendi ridicolo. Oltretutto, SEL non ha certo il peso specifico per promuovere un'alleanza PSE-GUE.

Quanta tristezza a vedere 'ste scene.

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Ancora

03/02/14

Ancora un'altra settimana senza politica perché il disgusto è troppo. Il m5s ha trasformato in cagnara una protesta dai contenuti giusti, come nelle peggiori occupazioni ai tempi del liceo, ma quando c'era da fare ostruzionismo sulla legge elettorale sono usciti dall'aula perché in fondo sanno che il 'bastardellum' li avvantaggia rendendoli l'unica potenziale opposizione. Intanto, la maggioranza di centro-centrodestra continua imperterrita con le sue porcate ipocrite sorrette da una stampa per cui non si può non essere d'accordo con Letta-Renzi-Alfano, per quanto i tre facciano finta di rappresentare frange diverse facendocis dimenticare di essere al governo assieme. Troppi dimenticano che in Parlamento Fassina e Giovanardi si siedono lontani, ma votano alla stessa maniera. Riconosco a SEL un ragionamento più alto in Parlamento, ma mettersi a cantare Bella Ciao contro i 5s mi pare ridicolo.

Quindi, via ad un'altra settimana di disintossicazione, tanto ho capito che in Italia troppi sono obnubilati dal grillismo o dalla cieca fedeltà "al partito" di cui pure si rendono conto di non condividere niente. Il resto è cianfrusaglia fra l'ideologico ed il personalistico. Meglio usare il mio tempo per giocare a CandyCrush.

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Arrangiarsi

22/01/14

Renzi ha detto che Cuperlo è stato eletto solo grazie ai listini bloccati dopo che il Presidente PD aveva fatto alcune critiche di merito alla proposta di legge elettorale del segretario. Giustamente, per dignità, Cuperlo s'è dimesso.

Renzi ha detto che per lui i partitini devono arrangiarsi. Vendola zitto.
Fosse stato il Vendola di qualche anno fa avrebbe detto "va bene, allora i partitini piccoli usciranno da tutte le giunte in cui sono assieme al PD, che Renzi si arringi". Invece, Vendola zitto a prendere bastonate senza coraggio di dire un "beh" al suo grande amore mancato.
Un mio amico dice "Vendola è la vedova del PD". Confermo, ripeto, sottoscrivo. Piccoli sì, ma con la schiena dritta, altrimenti...

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Esercizi

14/01/14

Un amico, che di mestiere è psicologo, mi ha suggerito un esercizio molto interessante: tenere un quadernino annotando tutte le sensazioni della giornata, soprattutto quelle negative. E' interessante perché così uno può meglio identificare le cose che ci fanno stare male quando queste sono ricorrenti.

Un primo effetto è che ho deciso di non occuparmi di politica italiana per una settimana, mi fa solo arrabbiare e trovo sia un teatrino vuoto e desolante. Vedremo come prosegue...

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In breve

02/01/14

Giusto per provare l'emozione di scrivere un post dall'Ecuador, augurandovi un buon 2014.

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