è la scuola la più importante

28/02/08

Questo articolo merita di essere letto, di rifletterci, di pensarci, di studiarlo a fondo.
Sono personalmente convinto che, di tutte le istituzioni sociali, la scuola sia la più importante di tutte. E' dall'educazione di ieri che nasce la società che siamo, dall'educazione di oggi nascerà il nostro futuro.
Sanità, Pensioni, Giustizia e tutto il resto, Economia compresa, trovano il fondamento nell'Educazione che è e deve restare una questione collettiva, sociale. Statale.
La famiglia partecipa all'Educazione, ma assieme alla Scuola deve instaurare un dialogo. E' un abominio chi pensa di "comprare" l'educazione come un qualunque servizio.
Io sono fiero di aver studiato sempre in scuole pubbliche, dove il pluralismo delle idee era garantito. Ho una certa compassione di chi è rimasto vittima di certe scuole (private) mono-pensiero.
Avevo scritto parecchio in tema di educazione sul vecchio blog.

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petroleuro/petroldollari | un problema ancora attuale

27/02/08

A distanza di parecchi mesi, questo mio post resta - ahimé - attuale, contemporaneo, urgente. Un problema da affrontare, subito con urgenza e ferma decisione.
Nel frattempo l'Europa è politicamente ancora un po' più debole, sospinta da elezioni in paesi europeisti, ma deboli (Italia, Spagna) e da una campagna elettorale che si accavalla anche nelle super-potenze (Russia e USA).
Ma quella mia posizione, resta ancora attuale e - spero - condivisibile.

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Feroce nel parlare della campagna elettorale...

A me la campagna elettorale fatta di manifesti di dimensioni mastodontiche non è mai piaciuta, ora che torna nel suo "massimo splendore" men che meno.
I dibattiti la mattina in TV sono più insopportabili che mai.

Penso però a gente come Beppe Grillo ed a tutta quella gente. Penso che - a loro - se torna il Silvio ... a loro farà un gran comodo, anzi: sarà la loro fortuna. Sono feroce nel dirlo, verrò accusato, ma non me ne frega granché. Però molta gente di Sinistra (in?)consapevolmente vuole tornare all'opposizione, perché è più facile, perché sono cresciuti nel facile mestiere di criticare la DC, forza politica criticabile ma che ha l'indiscutibile merito di aver retto il governo per decenni e decenni, bene o male ma sapeva come farlo, i suoi antagonisti no.
Comportarsi in quel modo significa, implicitamente, rifuggire la volontà di assumersi la responsabilità di governare.

A me Veltroni sta convincendo, nonostante in passato io sia stato assai critico nei suoi confronti devo dire che a me mi sta piacendo, e non a caso uso un lombardismo nel dirlo...

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della politica

26/02/08

Della politica non mi piace perché si giudicano le persone/i gruppi dalle posizioni che prendono, non dalle cose che fanno. Non tutti fanno così, ma oggi la tendenza dominante è questa. Non solo in Italia.

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statistiche nominali

25/02/08

In questi giorni si sono sommati due fattori:
_ ironie sul fatto che io ho sempre alcuni nomi attorno;
_ (meno ironici) una serie di amici che hanno avuto "problemi" col cellulare: ad alcuni l'hanno rubato, ad altri (gli stolti che ancora hanno dei Motorola) hanno visto il cellulare bruciarsi da solo, cosa che succede spesso se avete un Motorola (non solo al sottoscritto!!! però mi sto impegnando a raccogliere la verità su questa marca tanto rinomata quanto pessima).

Ok, dopo l'odio per la Motorola (totalmente giustificato), ho ricopiato i numeri di telefono, tutti, aggiornando la mia rubrica (non si sa mai, va bene che i Nokia non si bruciano, ma essendo più affidabili tendono a...).
Ho colto allora l'occasione per rispondere alla prima querelle. Premesso che il fatto che io abbia il loro numero sul cellulare non significa che siano proprio amici stretti, però la classifica è la seguente (contate che ho un 280 numeri in memoria):

15 Andrea
10 Marco
8 Francesca e Luca
7 Giulia
6 Chiara e Lorenzo
5 Alessandra, Paola, Paolo e Stefano.

I risultati hanno qualcosa di sorprendente: se di Marco effettivamente ne conosco catafalcate, non mi aspettavo di avere in testa gli Andrea e, al terzo posto, i Luca. Le ragazze sono evidentemente più disperse come nomi, anche se Francesca, Giulia e Chiara non sono poche. Infine, trovo divertente (moderatamente) la combinazione di Paola/o a pari merito (cosa che succede anche per i Roberta/o, ma sono solo 3 e 3).
Altri nomi, ricorrenti attorno a me, sono invece assenti nelle posizioni di vertice. Non ho nel cellulare nessuno col mio stesso nome ed una sola con la mia stessa iniziale (oltretutto, non è manco un numero italiano...).
Tant'è...

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Del calcio mi piace...

24/02/08

... mi piace quando le piccole squadre battono gli squadroni dai mega stipendi.

Il calcio è, tra i vari sport, quello probabilmente meno meritocratico perché, potenzialmente, basta un rigore per vincere dopo aver giocato proprio male, difendendosi e senza mai concludere qualcosa in avanti.
Questa mancanza di meritocrazia rende il calcio lo sport più imprevedibile e per questo avvincente. Nel basket no, chi vince è chi ha tirato e segnato di più, non esiste che nella pallacanestro vinca chi ha meno meritato. Certo, non essendoci il pareggio, magari il risultato si decide negli ultimi secondi, ma questo significa che i valori sono stati sostanzialmente equivalenti.

Il calcio celebra campioni che sono tali solo per l'immagine, ragazzotti bruciati tra poster, veline e mega-articoli sulla stampa "specializzata". Ho personalmente in odio quelle squadre che osannano e poi bruciano campioncini 18enni che hanno il solo merito di aver segnato un gol importante e poi basta: se la Roma avesse lasciato Cassano qualche anno in più al Bari, invece di osannarlo subito come un idolo avremmo un grande campione, già da alcuni anni. Il Milan, più saggio, lasciò Gilardino al Parma qualche anno in più.
Mi piace molto seguire l'Under21, lì il calcio ha una dimensione più pura. Mi piacciono quei giovani come Cigarini e Giovinco, Dessena e Gasbarroni perché sono (saranno) campioni senza dover essere ancora osannati dal grande pubblico.

Tant'è...

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A Roma, imparino

23/02/08

Questa notizia non mi sorprende.
Questi canali di comunicazione sono molto più interessanti, questa è la priorità per una Chiesa che voglia vivere nel 2008, non reintrodurre la Messa in latino o girare l'altare per dare le spalle ai fedeli.
Un'altra Chiesa è possibile, il dialogo concreto e diretto è la risposta, l'interazione anche con i nuovi mezzi di comunicazione, molto più di chi concepisce il dialogo come manifestazioni di massa sotto una finestra, quello non è dialogo attivo.
Questo è il mondo del possibile, quello interessante e da esplorare.

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una buona notizia dal (ex) Governo

22/02/08

Fabio Mussi, quando fa (faceva) il Ministro, a me piace(va), peccato che la maggior parte del tempo si sia dedicato ad altro...
Almeno, in finale di legislatura, ci regala questa bella notizia che corregge un abominio dettato dalla Bossi-Fini che, oltre che sbagliata, era fatta tecnicamente male. Su questo "tecnicamente" ci tengo molto: io spesso divido i politici non tra destra-sinistra, ma tra competenti e non.

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Barack/Hillary

Io sto con Barack, già da tempo anche se non ne avevo ancora scritto.

Non amo le dinastie al potere nelle Repubbliche, i Clinton hanno già governato. Almeno un minimo, cerchiamo di cambiare. Per quel che si può cambiare.

Come diceva Willy Brandt, facciamo tutto il possibile.

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Tant'è, curriculum accademico tra discipline confuse

Martedì mi è capitato di discutere il mio primo esame di dottorato, econometria, col mio amico-socio-compare-collega-connivente Gabo (senza il quale credo che non avrei mai manco iniziato la discussione. L'Econometria è, per chi non lo sapesse, la statistica applicata all'economia. Non so come sia andato, ma poco m'interessa.
Durante la discussione, ripensavo ai miei precedenti esami: Scienze Politiche e Sociologia, i più, ma poi Urbanistica, quelli di base, e non dimentico alcuni dei miei più importanti esami che erano Diritto (pubblico, amministrativo, urbanistico, ...) e Scienze della PA, quelli sì furono esami che mi lasciarono moltissimo.
Ripenso alla tesi ASP che feci: Design strategico, già... dovetti difendere un progetto di design strategico, parlarne come se dela materia fossi competente: senza le mie ragazze di allora, non sarei andato oltre il titolo.
Ripenso al liceo, dove i miei cavalli di battaglia erano Italiano e Filosofia.

Ci ripenso perché ogni tanto ci vorrebbe un solco disciplinare, c'è la necessità di avere un percorso fondato dove le teorie e le metodologie si evolvono in un percorso cumulativo che assomigli non ad una retta, ma ad una spirale che sa ripassare allargando temi già trattati. Oggi c'è il mito della multidisciplinarietà, che però spesso dimentica di approfondire le diverse discipline, si vuole rifiutare le barriere disciplinari che, effettivamente, hanno bloccato a lungo i saperi, ma il risultato rischia di essere l'esagerazione opposta.
Scrivo tutto questo come pro memoria per me stesso, convinto come sono della necessità di una ri-definizione delle discipline (come già sostiene Morin), ma non rinnegherò la multidisciplinarietà degli anni passati. Semplicemente cerco quello che mi manca.

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guardare il mondo con occhiali nuovi

20/02/08

Il giorno del mio compleanno sono arrivati gli occhiali nuovi. Ho fatto un test: dopo 5 giorni, nessuno si è accorto della differenza. E' vero che i nuovi sono molto simili ai vecchi, però cambiano colore ed hanno la lente libera sotto. Tant'è, mica mi offendo.

Ripenso però ai miei vecchi occhiali, usurati dal tempo mi guardano: sono ancora lì sulla scrivania, pronti ad un potenziale uso che non so se avverrà più.
Non posso non pensare a tutte le cose viste assieme: dalle gioie alle tristezze, dalle bellezze alle bruttezze. Mi chiedo se gli occhiali abbiano memoria, se ce l'avessero sarebbero sicuramente i miei migliori biografi, loro che sono macchine passive così tecnologicamente avanzate. Eppure statici, fermi sul naso, poco propensi a muoversi. Non loquaci, ma attenti più del padrone che - senza - sarebbe perso.
Loro che erano il mio primo pensiero mattutino, riposano ora nella loro scatola. Li ho pure puliti prima di riporli... tant'è...

I nuovi richiedono un po' di sforzo per abituarsi alle differenze, non tanto di gradazione quanto di bilanciamento. E così sia.

PS
grazie ai molti che, via blog, mi hanno fatto gli auguri di compleanno.

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postumi da compleanno | equilibrio di Nash | leggi di Murphy

17/02/08

Avendo comprato un motorino in prossimità del mio compleanno, i regali ricevuti quest'anno vertevano tutti sugli accessori collegati al nuovo due ruote.

Però, amici e parenti mi hanno regalato tutti dei guanti: grazie, avrò mani caldissime, mentre gola e gambe geleranno tra pioggia e neve, le manine... ah quelle saranno protette!

Mi ricorda la vignetta della settimana enigmistica in cui facevano il pic nic, tutti avevano la maionese, ma nessuno s'era ricordato dei panini.

:-P

Grazie comunque.

:-)

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la vecchiaia mi rende feroce

Ebbene sì, Ro', l'ho fatto!

Anche se sono restio dal pubblicare foto su questo blog, pubblico questa foto (un pezzo di) per dimostrarvi che la vecchiaia mi rende cinico e spietato al punto di farvi vedere immagini inimmaginabili.


Lo faccio sperando che il ragazzo impari a fare i cross, e magari così capisce la differenza tra Dossena e Dessena.

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Non solo per il mio compleanno, mi piace...

16/02/08

Ciò che mi piace, lo elencherò in ordine sparso, rifuggendo la disposizione con cui pure mi è venuto in mente.
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Mi piace scrivere, leggere un po' meno se un libro supera le 100 pagine o, meglio, non mi piacciono quei libri scritti lunghi lunghi solo perché pensano che questo sia un indicatore di serietà. Mi piacciono i libri che in 100 pagine sanno dire quello che altri dicono in 500.
Mi piace il caos creativo, anche se poi c'è bisogno di calma per essere costruttivi. Ma le due cose non possono andare l'una senza l'altra.
Mi piace Milano, nonostante tutto. Bologna ancora di più, ma anche quella la vedo in crisi. Ammiro Torino e Lyon, mi sono innamorato di Edinburgh e Stockholm, ho ancora nel cuore le risate di Dublin. Mi piace percorrere la via Emilia, viaggiare lungo le rive del Rhein, esplorare l'Andalusia. Ho ancora negli occhi le infinite foreste canadesi.
Mi piace essere italiano. Mi piace moltissimo l'Europa, quella unita. Credo sia la più bella eredità che riceviamo da chi ci ha preceduto. Lo dico perché una volta mi sono ritrovato a fare un esercizio di francese con di fianco una ragazza tedesca: l'esercizio consisteva nel commentare un testo in cui si parlava delle sofferenze inflitte dai nazisti. Ed eravamo lì, io e lei seduti di fianco. Pensavo che l'Italia è sì meno colpevole della Germania, ma pur sempre colpevole. Penso che a mia nonna comunque i tedeschi non andranno mai a genio. Ma a me sì.
Mi piace sonnecchiare al calduccio. Preferisco l'inverno all'estate per poter ritrovare il caldo del piumone. Dall'afa è più difficile difendersi, anche se generalmente non mi pesa tanto.
Mi piace vedere i panni stesi tutti dello stesso colore - rosso - che magari lasciano qualche striscia d'acqua colorata.
Mi piace sbagliare (un poco) la grammatica, usare espressioni volutamente dialettali, scorrette come struttura, frasi senza verso, forzare regole e significati, saltare qualche congiunzione, usare qualche arcaismo. D'altronde, scrivo in italiano corretto già per lavoro, concedetemi almeno qui di personalizzarlo un po'.
Mi piace quando le situazioni sono complesse, meno quando sono complicate, perché allora devi agire senza poter valutare tutti gli elementi e, soprattutto, di fronte alla complessità non c'è mai una sola soluzione giusta, quindi devi assumerti la responsabilità di scelte che hanno infinite sfumature. Non amo le cose semplici perché o sono noiose o significa che sto perdendo qualche elemento.
Mi piace quando le misure fan saltare le dimensioni: l'immensità di una montagna di fronte ad un uomo, la piccolezza dell'unghia di un neonato; i pantaloni troppo larghi, una ragazza con un abito da sera leggermente troppo grande.
Mi piace la montagna, il mare solo quando non è caotico. Mi piace camminare tanto, a lungo fino a non rendersi conto delle distanze percorse. Guidare la notte per Milano è bellissimo con le luci al sodio che ti accompagnano tra i viali e la circonvallazione. Mi piace il fatto di poter cambiare mezzi, dalla bici alla macchina al motorino.
Mi piace quando con gli amici si possono saltare i convenevoli "ciao, come va? cosa racconti?". Mi piacciono quegli amici che te lo dicono subito senza dover girarci troppo attorno.
Mi piace incrociare storie e persone. Incrociarle e conoscerle io e far sì che tra di loro si incrocino a loro volta, ma con senno per evitare traffico o incidenti. L'anno scorso cercai di far incrociare tutte le mie presenze femminili in una volta sola, curiosamente questo sta avvenendo ora, con un anno di ritardo, quasi venissero tutte per un (tardivo?) "io ci sono". Amo molto meno quando certe storie passate riaffiorano per un qualche caso.
Mi piace la musica, tanto. Ultimamente mi prendono due motivetti "leggeri" come "Santo Subito" dei Baustelle (testo assai divertente) e "Malacabeza" di Arpioni+Carotone. Mi piacciono le canzoni in dialetto (emiliano, s'intende). Non amo invece la pittura e la danza, ma qui si tratta solo di gusti.
Mi piace Petrarca, molto più dell'Alighieri. Di quest'ultimo, non sopporto perché sia l'unico autore chiamato per nome: è forse amico vostro? Lui e Galilei sono gli unici che vengono chiamati per nome, e dire che di Torquato non ce ne sono mica tanti... Non credo che chiamarli per nome renda loro onore. Tra i miei preferiti non posso non mettere Pirandello, ma mica posso metterli tutti qui.
Mi piace ricevere regali, ma non tutti i regali mi piacciono. Non mi piacciono quelli inutilmente costosi. I miei amici mi regalano libri in gran quantità che poi accumulo lì: vi prego, almeno regalatemeli brevi che sennò non riesco a leggerli tutti! Mi piace moltissimo comprarmi i libri, per questo spesso giro al largo dalle librerie perché è facile comprarli, più lunga leggerli.
Mi piace il caffé la mattina. Ma non solo la mattina. Credo che le bevande calde siano più intimistiche e riflessive; quelle fredde più da socializzazione, da bere con gli amici. Ma forse straparlo.
Mi piace vedere la luna mezza sul freddo cielo milanese. Tutta sarebbe sprecata, senza un po' mi mancherebbe.
Mi piace ritrovare alcuni miei vecchi post: amicizia, nomi, poesia, rime, regole, fare, preghiere e, soprattutto, le ragioni per cui tenere un blog.
Mi piace il tant'è...

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Mi Piacerebbe (Perturbazione)

Mi piacerebbe veramente fare a pugni
col primo che passa e mi fissa senza una ragione
magari condurre un programma creativo alla televisione
Perché no, recitare in un film hard
Stare al CERN a studiare la fisica zen
Vorrei provarci fino in fondo a fare il pieno di voti
e sedermi per anni sulla mia poltrona
Sposarsi a Las Vegas con Giulietta che aspetta
sul balcone a Verona
Sputtanar Fred Astaire con il tip-tap
Guadagnar la pagnotta con il piano bar
Smettere di pensare di smettere di fumare
Smettere di pensare di smettere di fumare
Come se niente fosse, come se non contasse
quel lungo cammino che mi porta di fronte allo specchio,
quel lungo cammino che mi porta di fronte allo specchio
al mattino

Mi piacerebbe veramente
stare in coda alla posta per più di tre ore e dopo reclamare
Ricever messaggi dall’aldilà con il cellulare
Poi dormire, svegliarsi, mangiare, dormire, svegliarsi
e guardare le stelle
Come sono belle, come sono belle
come se
Come se niente fosse, come se non contasse
quel lungo cammino che mi porta di fronte allo specchio,
quel lungo cammino che mi porta di fronte allo specchio
al mattino
smettere di invecchiare, smettere di ingrassare,
smettere di drogare le mosche e le zanzare,
smettere di inquinare, smettere di votare,
smettere di sudare in senso generale,
smettere di comprare, smettere di pagare,
smettere di passare una domenica bestiale,
smettere di ascoltare musica commerciale,
smettere di suonare, smettere di cantare

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una storia vera

15/02/08

Molti dei miei compagni di Facoltà ciellini, che si siano laureati con lode (alcuni effettivamente molto bravi) o con punteggi molto più bassi, dediti all'urbanistica ed alla pianificazione territoriale lavorano/collaborano ora con il Comune di Milano dove, guarda a caso, c'è un assessore all'urbanistica ed alla pianificazione territoriale di nome Masseroli, che è noto per essere il riferimento di Formigoni (oveero di CL come lo stesso assessore ha dichiarato) nella giunta Moratti.

Conoscendo questi casi, è evidente che la scelta dell'assessorato non dipende dalla meritocrazia, ma dall'appartenenza al movimento dell'assessore.

Sia chiaro, questa non è delazione (di cui pure alcuni CL mi hanno accusato), ma dati di fatto basati su persone che conosco direttamente. Questo avviene sotto la luce del sole, ma dirlo in giro è considerato un insulto ai CL. Perché? C'è forse qualcosa di illegale? No, perché qui si tratta di collaboratori che l'assessore si prende sulla fiducia, eppure della gente considera questi discorsi come infamanti per il movimento.

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per l'inizio della Quaresima

10/02/08

Da Isaia, 58 4-10

4. [...]
Non digiunate più come fate oggi,
così da fare udire in alto il vostro chiasso.
5. È forse come questo il digiuno che bramo,
il giorno in cui l'uomo si mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo,
usare sacco e cenere per letto,
forse questo vorresti chiamare digiuno
e giorno gradito al Signore?
6. Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?
7. Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato,
nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne?
[...]
10. se offrirai il pane all'affamato,
se sazierai chi è digiuno,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio.

[se volete il testo completo, cliccate qui]

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ScRIvEndO | melancholìa | pENsANdO

09/02/08

Oggi ho scritto molto di Filosofia, Politica e Goliardia.

Ho ritrovato alcuni miei post di un anno fa, dal vecchio blog.

Ripenso ad un anno fa.
Ripenso a chi mi leggeva un anno fa, a chi continua a farlo.
A chi ha smesso.

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mi fermo per l'ospite inquietante...

Ancora Carlo.p mi ha segnalato questo video di Galimberti. Premesso che a me lui non piace perché trovo dica verità troppo di moda, vi invito a fermarvi quegli 8' per sentirlo. Parla dei giovani e del nichilismo, di questa generazione effimera ed indecifrabile.

Ricordo un bellissimo articolo di un altro filosofo, meno propenso a trovare verità larghe scegliendo quelle più profonde, in cui invitava Ratzinger a smetterla di dire che la minaccia è rappresentata dal Nichilismo imperante di Netzsche, il pensiero dominante è quello di Kurt Cobain, già anticipato dal movimento punk, la più importante avanguardia degli ultimi 30 anni, riassumibile in un "no future". Ratzinger dovrebbe quindi rinunciare ad un anacronistico confronto con Nietzsche andando verso autori quali, appunto Kurt Cobain, al suo Nichilismo punkettone.

Il Punk è una filosofia (seppure pochi la vogliano riconoscere come tale) che, affermatasi in chiave avanguardistica negli anni '70 in Inghilterra, domina ora l'Europa, cuore vecchio e pensante del mondo Occidentale ("l'America è grande e potente, il tutto e il niente, il bene e il male"). Il Punk è "no future", una consapevolezza da cui dipende tutto il resto. La famosa frase, da me citata più e più volte, che dice "il futuro non è più quello di una volta" (Brecht, citando Valentine, un cabarettista...) è all'origine della condizione attuale.
Il Punk, abbandonati gli aspetti più modaioli, si è diffuso filosoficamente in tutta la società al punto che ora si vendono i jeans stracciati in Via Montenapoleone. No future implica cultura dell'effimero, assenza di valori su cui costruire il lungo periodo, instabilità sentimentale sistematica, cultura dell'individualismo perché, se non c'è futuro, non ha manco senso organizzarsi un soggetti collettivi che costruiscano qualcosa.

La difesa di Ratzinger manca l'obiettivo perché Nietzsche, al contrario del Punk, ha un pensiero alto ed articolato. Il Punk, no.
"No future". Tutto qui.
Ed i Punker non sono più un'avanguardia, una minoranza che ieri ha capito quello che viviamo oggi. I Punk non sono più folklore agli angoli delle strade: i punker del no future hanno la camicia bianca e la Smart parcheggiata fuori, hanno abiti da sera e carte d'identità che non di rado arrivano ai 40 anni. I Punker che chiedono la monetina fuori dall'Esselunga sono ormai l'istituzionalizzazione di quel movimento, ma non sono più una novità. Probabilmente aveva ragione&torto Morgan che diceva [negli anni '90] che viviamo in una decade di decadenza. Torto perché questo periodo durerà più di una decade.

Tra i molti errori, credo che i più gravi siano da imputare a quelle persone che non vogliono riconoscere la cultura giovanile, punker o meno che sia, comprendendone il messaggio profondo, comprendendone linguaggi, segnali, contenuti. Il segnale è dato dal fatto che giusto De André viene riconosciuto come intellettuale giovanile (guarda a caso un raffinato anarchico, anche lui riconducibile ad un certo disincanto punker), solo De André ha gli onori dell'essere una cultura istituzionalizzata, quando invece lui appartiene già a qualche generazione fa.

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E' da tempo che ci penso, proposi quello che sto per scrivere anche durante un esame in università. Si tratta di una periodizzazione che - vi prego - non va presa alla lettera, ma un po' interpretata.

Gli anni '40-'50 sono l'età in cui la generazione della Resistenza ha costruito il mondo per cui aveva combattuto, per cui era morta in un conflitto di cui, chi è venuto dopo, non potrà mai capire la vera gravità.

Negli anni '60 i giovani che finalmente avevano potuto studiare rivendicavano gli errori di quella generazione che, tra tanto sudore e tantissimo sangue, li aveva cresciuto. Per la prima volta il '68 (inteso come simbolo, non come anno) viene a dire che "il mondo non è poi così perfetto".

La generazione degli anni '50 si sente sott'accusa, lei che ha sudato ed è morta viene ora contestata dai suoi figli e negli anni '70 il conflitto si fa violento nella frattura generazionale di chi, avendo fatto la guerra, non capisce come sia possibile essere criticati.

Fallita una soluzione creativa, negli anni '80 i fratelli minori degli anni '70, dove è nato il punk, si ritirano ad ascoltare Simon LeBon.
Negli anni '90, riparte una contestazione globale che però assume presto la potestà non di una lotta generazionale, ma politica, come quella del movimento operaio di fine '800: non lotte generazionali, ma di classi sociali. Qualcuno crede che "No Global" possa sostituire "No Future", ma ben presto ci si rende conto che non è così e "new global" non si afferma schiacciato dalla persistenza del pensiero Punk.

Questa periodizzazione andrebbe raffinata moltissimo e non è un vero trattato storico, per cui non sarei adeguato, ma una proposta di ragionamento. Una provocazione.

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Tutto questo non è un ragionamento completo, è giusto il post di un blog con pensieri sparsi che cercano di interpretare una realtà quantomai difficile. Credo però che, se si prestasse maggiore attenzione alla cultura dei giovani, a quello che loro (noi) ritengono importante si potrebbe cercare di trovare soluzioni creative positive. I giovani non sono solo un problema di marketing, almeno non dovrebbero essere solo questo.
Mi riprometto di approfondire il tema dell'Etica delle capacità, legata al ballare, a Weber e alla capacità di saper fare domande.

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pd, qualche buon segnale

Raccolgo l'invito di Carlop e vado sul sito. Resto felicemente sorpreso dal fatto che ha ragione, non che Carlop dica stronzate, ma mi trovo d'accordo con lui: il Partitodemocratico ha effettivamente un bel sito. La scelta di correre da soli mi piace, ma per favore niente inutili cespuglietti come quel ... di Boselli perché vedete se li si accettasse quelli passerebbero il tempo a mettere i puntini sulle i per guadagnare la loro visibilità. Ed invece, serve una campagna unitaria, chiara, forte e con cani sciolti come quelli si perdono solo voti. Perché forse "we can", non è detto che Silvio vinca, almeno non è certo...
Dopo tante critiche, vedo scelte sagge da parte della classe politica che ho come riferimento. Speriamo continuino così.

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DEL Pubblico Registro Automobilistico

Questo post parla DEL Pubblico Registro Automobilistico.
Si tratta di un'antica istituzione con origini arcaiche provenienti da etnie recentemente insediatisi anche nelle mie vicinanze. Tale servizio serve per catalogare tutte le "automobili", con precisione certosina e quasi chirurgica, aggiornando e classificando ogni "oggetto" avvistato nel raggio di 250 metri (ma con le nuove tecnologie si spera di aumentarne il raggio).
E' d'altronde un servizio pregevole quello DEL Pubblico Registro Automobilistico dal momento che molti uomini bramano questo genere di oggetti ed è opportuno che qualcuno ne tenga archivio, catalogando tutto.
Certo, questa passione può sembrare agli ingenui una brama quasi perversa e probabilmente lo è, perché quelli DEL Pubblico Registro Automobilistico non se ne fanno sfuggire una, mai una riesce a salvarsi alla catalogazione.
Ed è per questo che dobbiamo essere grati per l'esistenza DEL Pubblico Registro Automobilistico, perché non c'è manco bisogno di avvisarli e quelli arrivano subito a "catalogare". Certo, tale procedura non è forse delle più gradite a certe "automobili", ma tant'è...

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la politica, non solo quella su facebook

08/02/08

Affascinato dallo strumento facebook, frugavo in molti gruppi che ora stanno nascendo a proposito della crisi di governo. Sono rimasto abbastanza incuriosito dal notare una certa sproporzione tra le persone che festeggiano la caduta di Prodi, tendenzialmente ragazze, e quelli che lo rimpiangono, tendenzialmente maschi, fermo restando che quel sito è popolato soprattutto da giovani che viaggiano tra i 20 ed i 30 anni.
Sia chiaro, la mia rilevazione non ha nessuna base statistica, è solo un'impressione che però mi ha colpito. Molte considerazioni si potrebbero fare in merito (a partire dalla discussione se Facebook sia di destra o di sinistra, come scrissi tempo fa), ma forse sarebbe tempo di agire più che fare discussioni sui massimi sistemi.

Detto questo, io che precedentemente avevo criticato fermamente Veltroni devo dire che approvo pienamente la sua scelta di correre da solo: un partito, un programma. Basta coalizioni che mantengono in vita partitini individuali, basta campagne elettorali dove si fanno i distinguo pur di far vedere che in una coalizione ci sono tutti.
La scelta mi piace anche perché, finalmente, è la Sinistra che mette in difficoltà la Destra con una mossa tattica che li costringe ad adeguarsi. Quindi, dopo tante critiche, dico "Bravo Walter".

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d'un certo squallore politico...

05/02/08

Quando il Parlamento è frammentato dovrebbe nascere la consapevolezza di un dialogo tra le parti per evitare instabilità e caos, quantomeno come senso di responsabilità nazionale anche solo per poco tempo.
Al contrario, Berlusconi ci sta a parlare solo se si trova in maggioranza, cioè se può ricattare l'interlocutore dicendo che o sta al gioco che gli piace oppure niente dialogo. E' un po' come l'Alfieri che diceva "mi piace parlare con le persone, ma solo se mi danno ragione".
E' chiaro che il dialogo esiste solo se c'è il riconoscimento della legittimità del punto di vista del proprio interlocutore, ma a Berlusconi, ed a chi lo segue, piace solo la rissa mediatica ed un dialogo basato sul ricatto dell'avversario (o mi ascolti oppure io ho comunque il potere di far passare tutte le leggi che voglio, come il "porcellum", i condoni, la qualitativamente pessima riforma della Costituzione - quella che grazie al cielo fu bocciata - e le leggi per cui lui si è fatto assolvere...).

PS
credo che l'unico che potrà essere contento della situazione sarà Cornacchione che potrà tornare a lavorare...

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rubo una piccola perla

03/02/08

Rubo una piccola perla, piccola piccola da 5' del vostro tempo. La rubo ad un mio amico, di cui parlai precedentemente, è una persona capace di far fermare e riflettere. Non conosco la persona che parla in quel video, però ascoltarlo sono 5' spesi bene. Metterlo in pratica ha poi un grande valore, sebbene sia una sfida assai difficile.
Vi invito caldamente a cliccare qui.

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Ruini, fa la cosa giusta

01/02/08

Visto che la CEI ha detto che votare con questa legge sarebbe irresponsabile, caro Ruini vedi di chiamare Silvio e convincerlo, d'altronde non sarebbe la prima volta che gli fai una telefonatina... anche solo un SMS... giusto per aiutare Franco, che per te fece tanto in altri tempi...

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For wayfarers | Per i viandanti

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